a volte basta il pensiero, a volte no
fabiomagnasciutti
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Il dito
La routine. Quanti morti servono alla tregua?
Ricordo una foto fatta in Irak: c’era un uomo che piangeva davanti alla sua casa distrutta da un bombardamento e accanto un bambino che lo guardava atterrito e sperdutamente disperato. Non c’era nessun morto visibile, ma si coglieva la perdita completa di speranza: un uomo non sapeva come consolare, come proteggere con la sua speranza quella di suo figlio.
Mauro Biani
Mondiale
Mauro Biani
martedì 20 novembre 2012
GIORNATA MONDIALE DELL'INFANZIA 2012
Gianfranco Uber
Etichette: anniversari, guerra, israele, PACE, palestina
Marco De Angelis
Il doodle di Google per celebrare la giornata dell'infanzia 2012 |
Nota:
Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York approvò il primo trattato giuridicamente vincolante che afferma i diritti di tutti i bambini. In Italia il provvedimento fu ratificato due anni dopo.
La Convenzione cambiò sostanzialmente il modo di vedere i bambini dal punto di vista giuridico. Divennero soggetti di diritti e non più semplice oggetto di tutela e protezione. Ai diritti riconosciuti universalmente come quelli al nome, alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione, ne furono affiancati una serie di nuova concezione. La Convenzione, infatti, riconosce per il bambino il diritto all’identità legale, al rispetto della sua riservatezza e della sua libertà di espressione.
Quando fu approvata, analisti e osservatori definirono la Convenzione come una delle più importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del Novecento. Riconoscendo ufficialmente i bambini come persone, e quindi sullo stesso piano di tutti gli altri componenti della società, il trattato diede gli strumenti e le spinte necessarie a molti paesi del mondo per modificare i loro ordinamenti e per approvare leggi orientate a una maggiore tutela dei minorenni. Portò alla realizzazione di leggi per vietare le punizioni corporali, alla creazione di sistemi di giustizia minorile che fossero distinti e separati da quelli degli adulti, e all’istituzione di sistemi di controllo e verifica della effettiva tutela dei bambini. Molti ordinamenti approvarono anche leggi per sanzionare con maggiore efficacia i genitori che abbandonano i figli o che compiono abusi su di loro.
Nei 23 anni dall’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia sono stati compiuti importanti progressi nella tutela dei bambini nel mondo, ma molto resta ancora da fare. Numerose associazioni e osservatori sui minori ricordano che molti dei principi del trattato a oggi non sono attuati. Ogni anno decine di milioni di bambini in tutto il mondo non hanno la possibilità di vivere la loro infanzia serenamente: molti sono costretti a lavorare e non vanno a scuola. Specifici articoli della Convenzione, come quello sul diritto del minore a essere parte attiva delle decisioni che lo riguardano (articolo 12) e quello che prevede che il principio guida di ogni decisione debba essere “il superiore interesse del bambino” (articolo 3), non sono rispettati nella pratica in molti paesi che hanno nel tempo ratificato la Convenzione.
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