domenica 1 novembre 2009

Alda Merini

Morta a Milano Alda Merini oggi 1 novembre 2009

Diceva di se stessa :


(Sono una piccola ape furibonda.)
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.


Alda Merini: "Si nasce destinati a scrivere" (Mantova Festival della letteratura '08)


E' subito commozione. Vederla salire a fatica sul palco, sentirla scherzare immediatamente sul viaggio e sul caldo, persino sentirle dire "c'è troppa gente" smuove un sincero singulto dell'anima. Alda Merini è la presenza disperata e vincente della poesia.
Si vede in lei la fragilità di una donna che ha sofferto e che ha saputo tenere per sé una parte del dolore. Non dice tutto, Alda Merini, ma quello che dice è vero e diretto.
Non dice, per esempio, tutta la verità sui manicomi: "non la dirò mai per il rispetto che ho per i giovani, che non devono capire quella tremenda realtà". E' una donna fuori da ogni previsione, ingestibile ma incontestabile. Non ha pudori quando racconta di sé, ma non cade mai nell'oscenità. Si conserva, così, innocente e al riparo da ogni giudizio.
Ironizza tanto su sé stessa quanto sulle donne di oggi, racconta aneddoti e barzellette, è irriverente ma sempre dignitosa. Intanto riferisce a sprazzi, in una lingua senza consequenzialità, l'intensa "macerazione interiore" dei suoi anni in manicomio. Le verità che sceglie di dire, la Merini le dice senza mezzi termini. Parla di come sia stata salvata, da questo "dottor G." al quale scrisse molte lettere, un dottore che, dandole fiducia, la fece tornare a scrivere. Solo in quel luogo di assurda miseria poté ritrovare la propria "felicità intellettuale", negli anni in cui, fuori, l'intelligenza di una donna veniva "violentata moralmente". La voce della Merini, come quella della poesia, è sempre gentile, anche quando risponde con toni burberi ma mai offensivi.
Si sente che il pubblico le vuole bene. Senza perché e senza domande, che infatti sono poche, superflue. I discorsi di questa poetessa non sono linee, sono disegni di una mente pura, ricordano l'infanzia e contengono tutta la tenerezza della vecchiaia.
In questo incontro si parla di malattia e di scrittura, che, avverte, "non è certo una terapia, altrimenti ci sarebbe un'inflazione! E' la follia, che a volte può salvare, quando è un modo per reagire alla violenza del mondo". Ma non si parla, o almeno non esplicitamente, delle sue poesie, che forse dimentica dopo averle scritte. Come tutti i poeti, la Merini ha una lunga memoria di vita, eppure preferisce vivere nel suo presente, rimuovere il passato e scrivere, poiché "si nasce destinati a scrivere".
Alcune delle sue splendide poesie :



Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

Alda Merini, da "La Terra Santa"



Il bacio
Alda Merini

poesia cantata - Giovanni Nuti e Alda Merini





E più facile ancora

E più facile ancora mi sarebbe
scendere a te per le più buie scale,
quelle del desiderio che mi assalta
come lupo infecondo nella notte.

So che tu coglieresti dei miei frutti
con le mani sapienti del perdono...

E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza...

Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.

(Alda Merini)





SONO FOLLE DI TE, AMORE

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.

Alda Merini




Torna amore
Torna amore
vela delicata e libera
che occupi
il pensiero della mia terra

sto morendo sulla grandiosità di un fiume
che è rosso di desiderio
e vorrebbe
travolgere il tuo amore.
Alda Merini

*



Mi sono innamorata

Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa.
Alda Merini



" Io sono folle, folle,
folle di amore per te
io gemo di tenerezza
perchè sono folle, folle
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino
era sì caldo
che a me dettava questa confusione
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione."

Alda Merini

Sono nata il 21 a Primavera

Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera.
Poema della croce

Descrizione

Terribile e pietosa, crudele e dolcissima, la croce è il simbolo più drammatico del cristianesimo, e più provocatorio della storia: l'immagine dolorosa di Dio che si fa uomo e muore per la sua salvezza ha suscitato e continua a suscitare infinito sgomento e pietà. In questo libro, il quinto dedicato a figure sacre, la poesia di Alda Merini evoca, con una forza visionaria di rara suggestione e intensità, il momento più tragico ed emblematico della figura di Cristo, per la prima volta rappresentato dalla poetessa milanese accanto alla Vergine, in un dittico di sublime potenze espressiva e di altissima tensione emotiva. * * * una dedica del professore ...
Canzone per Alda Merini Roberto Vecchioni la sua voce : "non voglio che tu muoia" Cry ciao Alda ... PS: Un saluto affettuoso Pubblicato da giors e gugu http://striscebavose.blogspot.com/
da un suo aforisma Gava ha fatto un capolavoro: Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita. addio Alda Pubblicato da gavavenezia http://www.insertosatirico.com/
Il sito ufficiale http://www.aldamerini.it/ Forum di Ænigmatica : Alda Merini FANY-BLOG: Alda Merini... il saluto dei vignettisti...

3 commenti:

  1. grandissimo post monografico.
    Brava Fany, un bel modo per non farla morire realmente.

    RispondiElimina
  2. Commento introduttivo,
    un tributo poetico:
    “Ad un grande esempio di letteratura del Novecento, donna contemplatrice che ha raccontato le grandi sofferenze della vita e ricca di espressioni poetiche vissute nel profondo.”



    HO SEMPRE VOLUTO...
    ...aspetta un attimo, un attimo
    e non sparire poesia.
    Per Alda Merini il tuo verso
    è nella vita…

    Annuisci Alda,
    Ho sempre voluto poesia attorno a me
    Tratti di sentiero
    Che aggiungessero corpi di scrivanie
    E lampade accese di protesta
    Sull’infinito appoggio di un pensiero.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto foto
    Copie di poesia attorno a me
    Sedie foderate da calici piangenti
    Schizzi di un vissuto amore
    Strane facce di cassetti ammaccati
    E muri
    Figurati dall’ombra del mio seno.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto poesia dal vivo attorno a me
    Musica sperduta nelle parole
    Volti e braccia cascanti
    Sopra un leggìo che pieghi
    Si ripieghi e il certo che si spieghi!

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto una camera vuota
    Nuda e dalle quattro orecchie
    Bianca e chiusa in una nuvola nera
    Fumata
    E corteggiata dalla tua poesia
    Che ho sempre voluto
    Un po’ mia.


    ©
    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
    www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

    RispondiElimina
  3. le poesie della Merini sono davvero particolari...riecheggiano una sana 'follia'...amori...passioni...e saggezza...quasi un ossimoro vivente!...un parametro fondamentale per chi si cimenta nell'esercizio a volte crudele del verseggiare...

    Jimmy

    RispondiElimina