sabato 4 luglio 2015

Paolo Piffarerio


"Cari Amici e collaboratori, questa notte ci ha lasciato Paolo Piffarerio (classe 1924) storico collaboratore del nostro settimanale". Così il direttore de "Il Giornalino", Stefano Gorla, ha annunciato la morte , il 30 giugno scorso dell'illustratore italiano, noto al grande pubblico per essere uno dei disegnatori del fumetto "Alan Ford".

Fonte Sergio Bonelli.it
Nato a Milano il 27 agosto 1924, Paolo Piffarerio è stato uno dei più stimati specialisti in riduzioni a fumetti di opere letterarie. Dopo il diploma all'Accademia di Brera, esordisce nel 1943 con "Capitan Falco". Nel 1946 realizza "Il ritorno del cow-boy" e "La Venere indiana" per l'Audace diretta da Tea Bonelli e, l'anno successivo, disegna per "Ipnos", scritto da Gianluigi Bonelli.
Nel 1953 entra nel mondo dell'animazione e del cinema, realizzando short per la Gamma Film (fondata con i suoi fratelli – Roberto e Nino – e Gino Gavioli), studio che negli anni successivi crea numerose animazioni pubblicitarie per Carosello e che collabora con il cinema per "La lunga calza verde" (1961, sceneggiato da Cesare Zavattini) e "Putiferio va alla guerra" (1968). Negli anni Sessanta e Settanta lavora per l'Editoriale Corno, realizzando, tra gli altri, "Viva l'Italia", "El Gringo", "Milord" e il racconto, pubblicato tra le pagine di "Eureka", "Fouchè, un uomo nella Rivoluzione", che, nel 1976, gli vale il premio Marzocco d'Argento. Dal 1975 realizza le matite di alcuni episodi di "Alan Ford".
Nel 1977 collabora a varie "Storie... a fumetti" di Enzo Biagi, pubblicate da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1978 comincia il suo lungo rapporto lavorativo con le edizioni paoline, ed è qui che si specializza in riduzioni di celebri romanzi, tra cui "La maschera di ferro", "I promessi sposi" (scritta da Claudio Nizzi, "Le avventure di Ulisse" e "I miserabili". Negli ultimi anni, collaborava regolarmente con il settimanale "La Settimana Enigmistica".


Tra i pionieri del cinema d'animazione, Piffarerio realizzò alcuni tra i personaggi più amati del celebre Carosello:
  • La parola alla strada (dove il vigile siciliano Concilia e il pedone veneto Foresto concludevano che: Non è vero che tutto fa brodo, è Lombardi il vero buon brodo). Testimonial, ovviamente, del dado da cucina Lombardi. Spot andato in onda dal 1959 al 1965.
  • Caio Gregorio er guardiano der pretorio (simpaticissimo omuncolo che parlava in romanesco, testimonial dei tessuti Rhodiatoce). Spot andato in onda dal 1960 al 1969.
  • "Pallina dà lustro alla casa" (testimonial del Vetril). Spot andato in onda dal 1961 al 1968.
  • Babbut Mammut e Figliutt (allegra famiglia di cavernicoli che reclamizzano gli Pneumatici e materassi in gommapiuma Pirelli). Spot andato in onda dal 1962 al 1965.
  • Vitaccia cavallina (il cavallino testimonial del succhi di frutta Derby). Spot andato in onda dal 1962 al 1975.
  • Gringo (il cowboy che si nutriva di carne Montana, con i testi in rima forzata sulla falsariga del coevo brano "Ringo" di Adriano Celentano). Spot andato in onda (nella sua forma originale) dal 1966 al 1976.
  • Taca Banda o Andrea e Oracolo (avidi consumatori dei crackers Doria e dei biscotti Bucaneve). Spot andato in onda dal 1968 al 1976.
  • il frate Cimabue (testimonial dell’amaro Dom Bairo). Spot andato in onda del 1972 al 1976.


Sigla di apertura del cortometraggio animato "Alan Ford e il Gruppo TNT contro Superciuk", diretto nel 1988 da Max Bunker (al secolo Luciano Secchi), autore anche della sceneggiatura. I disegni sono di Paolo Piffarerio. La canzone "Alan Ford" è di Luciano Secchi (testo), Arturo Zitelli (musica e arrangiamento) e Gianni Daldello (arrangiamento).


L'amaro fu pubblicizzato da una nota serie di spot di Carosello, Le avventure di Cimabue. Il protagonista era un fraticello di nome Cimabue che veniva canzonato dei confratelli, per i molti errori commessi, con le parole Cimabue, Cimabue, fai una cosa, ne sbagli due. La sua consueta replica, anch'essa al tempo passata nel parlare comune, era: Ma che cagnara, sbagliando si impara!.
Lo spot andò in onda tra il 1972 e il 1976 ed era basato su una animazione realizzata graficamente da Paolo Piffarerio per la Gamma Film.


Vitaccia cavallina: La pittura


da il Corriere

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