un omaggio a Giacomo Matteotti e buon 25 aprile
Marilena
25 aprile 2014
Uber
Ricordando la liberazione
Il rilancio dei consumi
La vignetta di Giannelli
VAURO
Differenze
CeciGian
Pietro Vanessi (PV)
Maramotti - L'Unità
BUONA LIBERAZIONE!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa Ricorrenza QUA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Anniversario_della_liberazione_d%27Italia
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/14020360993/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/04/25/buona-liberazione/
Moise
Tiziano Riverso
Un grazie di cuore ad Alberto Pagliaro, ho appena finito di leggere il suo meraviglioso omaggio alla Resistenza: "I figli della schifosa- Una storia partigiana"...un libro scritto con la testa e col cuore...per non dimenticare. Grazie anche alla passione con la quale nel corso di fumetto a Villa Trossi ci sta dando insieme a Daniele Caluri la voglia e gli strumenti per esprimere le nostre emozioni e le nostre idee.
Laura Neri
“Un 25 Aprile dedicato alla memoria della Liberazione, quella dai nazi-fascisti, e a un progetto mondiale di libertà dalle armi e dalla violenza, che nasca dal basso, dalla volontà della gente di ripudiare l’uso delle armi e di prevaricazione per risolvere questioni tra Stati o tra gruppi.” Arena di Pace e Disarmo.
Mauro Biani
Libertà, liberazione…belle ciao!
25 Aprile: W la Liberazione! Da qui la festa che ogni anno dopo il ’45 è diventa nazionale. Il prossimo anno vedrà i suoi 70. Dai fasti (si badi: succeduti a fatti) iniziali pregni di commossi e commoventi onori, glorie, preghiere, ricordi e pensieri, silenti inchini, superstiti vivi numeri tatuati sull’avambraccio, sono poi via-via arrivati i tempi in cui una buona parte degli eredi discendenti da quel tempo sentì il bisogno di diversificare (quel)la Liberazione: il solo commemorarla tacendo non bastava più. Sicché si cominciò a “parlare” e, si sa, quando si comincia non si finisce più. Perciò siamo arrivati a far le pulci perfino a (qualche sindaco perfino vietare) “Bella ciao” perché canta di partigiano morto per la Libertà ed è qui che interviene il politically correct (qualche volta per legge) inneggiante e pretendente a che non furono solo i partigiani a morire per la Libertà! Concordiamo. Tuttavia, siccome quel testo appartiene a emozionale “prima in classifica” per decennale hit parade di tutti gli Italiani che parlano solo italiano (perciò l’Americathe Beautiful la lasciano agli indigeni) e che, quanto ai “combattenti di Salò morti per la Libertà”, proprio non sono riusciti a trovare un testo analogo da intonare -lasciando pur da parte pesantissimi dubbi nel merito- ebbene ci par doveroso nel giorno del 25 aprile proseguire a commemorare la “Liberazione” anche con quel testo che narra di “partigiano morto per la libertà”. Chissà che a forza d’insistere proprio su quella frase s’arrivi a riflettere seriamente sul fatto che “liberazione” non significa “libertà”. Quel partigiano (al pari d’altri che partigiani non furono, ma s’accomunarono per identico spirito/obiettivo/ideale) si sacrificò perché, noi eredi, comprendessimo veramente il significato profondo di libertà. Se avesse voluto tramandarci “mero” esempio di liberazione avrebbe in tempo utile mollato tutto per concedere, almeno a se stesso, liberazione da morte certa…
LiberazioneVukic
un tipo
fabiomagnasciutti
dolce dormire
fabiomagnasciutti
25 aprile 2014
La statua della Libertà Umberto Romaniello
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