mercoledì 26 giugno 2013

Turchia: "l'Uomo in piedi" (4 parte)

Erdogan et le mouvement de contestation en Turquie, par Antonio Antunes Metro Lisboa (Portugal)

Davanti alla dura repressione del movimento di Gezi Park decisa dal
premier Recep Tayyip Erdogan, e' scattata in Turchia una nuova forma di
resistenza civile, quella del 'Uomo in piedi' (#duranadam).
La sfida al potere e' stata lanciata la notte scorsa 18 giugno, a Taksim da un
solo uomo, il coreografo Erdem Gunduz, che e' rimasto immobile per
cinque ore in mezzo alla piazza simbolo della rivolta dei giovani
davanti al grande ritratto del fondatore della Turchia laica moderna
Mustafa Kemal Ataturk. Mano a mano l'uomo e' stato raggiunto da altri
oppositori, che si sono immobilizzati accanto a lui, lo sguardo rivolto
verso Ataturk. La notizia della singolare protesta si e' immediatamente
sparsa sulle reti sociali.
In altri quartieri di Istanbul e in altre citta' del paese altre
persone si sono fermate per la strada, nelle piazze, in luoghi simbolo
(ad Ankara una donna e' rimasta ferma per ore a Kizilay sul posto in cui
e' stato ucciso dalla polizia il manifestante Ethem Sarisuluk). Su
twitter l'hashtag #duranadam e' diventato in poco tempo un trending
topic mondiale. Nel cuore della notte la polizia ha arrestato Gunduz
e le persone che protestavano pacificamente immobili in mezzo a Taksim.
Il coreografo e' stato poi rilasciato. Ha annunciato che continuera'
per un mese a protestare contro la violenza della repressione e per piu'
liberta' e democrazia in Turchia. Un appello e' stato lanciato perche'
la protesta diventi nazionale e che chi vuole aderire si fermi alle 8
ogni sera e diventi un 'Uomo in piedi'.
(fonte)



SAD GUINNES
Gianfranco Uber
The Turkey holds the dubious distinction of journalists in prison 15 Jun 2013
Subroom: Protests in Turkey
 

 Twitta li turchi!
Marco Tonus per la Valigia Blu

PLACE TAKSIM À ISTANBUL: EN Turquie, les manifestants essayent de rappeler au pouvoir les valeurs de laïcité d'ATATÜRK (1881-1938).(Le Monde)
Plantu


TURQUIE: "La plus grande prison de journalistes du monde" selon de rapport de Reporters sans Frontières . Lire l'article de Guillaume Perrier dans Le Monde. et aussi les dessins de Cartooning for Peace dans la page de ce vendredi dans Le Monde "Je te fais un dessin"
Le Monde


Side Effects
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
The Turkish government is coming down hard on the protesters, but according to Spanish cartoonist Elchicotriste, they're forgetting one thing: 'Oppression feeds the will of freedom.' This cartoon is available as a t-shirt design in our webshop. 12 Jun 2013


Authorities said they got the message
Firuz Kutal
Resistance in Gezi Park prepared a list of demand. PM said they got the messaage and after that Police brutality in Istanbul took place. Many injured, many arrested. 19 Jun 2013



GEZIPARK: children and the dark-man
Paolo Lombardi
. 17 Jun 2013


Tweets are persecuted
Sofia Mamalinga
no comments 20 Jun 2013


Erdogan
CeciGian



Ali Dilem Algerie



Dialogue in Turkey
By Tom Janssen, The Netherlands - 6/6/2013



Turkish Flag
By Arend Van Dam, politicalcartoons.com - 6/11/2013



turchia-erdogan-polizia-superato-test-democrazia
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/9076718972/
…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2013/06/solide-basi/

di Moise


Erdogan the Devout
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 6/13/2013


Bargaining position
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 6/19/2013



Turchia Europa
Mauro Biani




Ertam Yilmax



Ercan Baysal
ÖZNUR KALENDER/TURKEY



19/06/2013
L’Uomo Albero
massimo gramellini

Alle sei della sera il coreografo e ballerino Erdem Gunduz è arrivato in piazza Taksim a Istanbul, si è fermato davanti al ritratto del padre della Turchia laica Atatürk ed è rimasto lì. Immobile e muto come un albero. La sua scelta silenziosa ha fatto un rumore pazzesco. Prima di mezzanotte intorno all’Uomo Albero era cresciuta una foresta. Giovani, adulti, vecchi, bambini: tutti immobili e muti, le braccia rilasciate lungo i fianchi ma lo sguardo alto, persino fiero, a testimoniare una resistenza che rifuggiva la violenza, anche quella verbale.

I poliziotti del governo sembravano spiazzati. Li avevano addestrati a combattere proteste fatte di urla e di pietre. Si ritrovavano in mezzo a una foresta di corpi silenziosi. Ma come si disperde una foresta, se non dandole fuoco? Quale reato commette chi si blocca in mezzo a una piazza, davanti a un ritratto, e rimane lì, immobile e muto come un albero? Qualche albero è stato preso e portato via con l’accusa di intralcio del traffico e adunata sediziosa. Ma altri ne spuntavano da ogni angolo, rispondendo al richiamo dell’emulazione che attraversava la città. Arrivavano in piazza di corsa e lì sì bloccavano. Immobili e muti. Quel silenzio diceva cose molto più grandi di quante ne possa contenere qualsiasi parola. E rendeva improvvisamente vecchio il rito stanco e sterile degli slogan ritmati, dell’indignazione a comando, della rabbia che attira solo altra rabbia. Finché, intorno a mezzanotte, a Erdem Gunduz è scappata la pipì. La natura vince sempre. La prossima notte tornerà in piazza, con Erdem e i suoi amici, immobili e muti: un ottimo modo, forse l’unico, per andare lontano e farsi sentire.

"duran adam" erdem gündüz
"halk tv'de canlı yayında...



 "OCCUPY GEZI!/DİREN GEZİ!" 
ERDOGAN KARAYEL/GERMANY

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La protesta silenziosa di piazza Taksim

In piedi, in Turchia 


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 Prima Parte.

Turkey : cartoons for 
Seconda Parte
  
Turkey : cartoons for ISTANBUL PROTESTS (3)
Terza parte
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3 commenti:

  1. Comunque quello lì in piedi, Erdem , ho poi saputo che è andato al bagno...doveva farla lì, diobono! O no?

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    1. No Paride, se l'avesse fatta li lo avrebbero criticato, la sua è stata una forma di protesta nuova civile educata che smuove le coscienze. Quel silenzio e quell'immobilità dicevano cose molto più grandi di quante ne possa contenere qualsiasi parola. 5 , 6 ore in piedi fermi immobili ... non è facile e... non è reato!

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    2. Cara Fany, allora dobbiamo ammettere che la natura vince sempre...! Un abbraccio

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