GEPPI CUCCIARI
Nonostante sia nata e vissuta in Sardegna, dopo Gramsci e Berlinguer e Francesco Cossiga che era un falso loquace, dopo il muto di Gallura e Renato Soru, e anche Gigi Riva sardo per caso, a dispetto delle sue stimmate nuragiche Geppi Cucciari fa davvero ridere. Una risata critica, si intende, che trasfigura le sue battute sulla civiltà dell’apparire in feroce satira dell’essere. La giuria ha deciso di premiarla all’unanimità, a una condizione: che ci spieghi perché si fa chiamare Geppi, invece che Peppa o Peppina o meglio Peppona!
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI
PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL LIBRO
«MISSION TO MARX» (Aliberti Editore) A:
LUCA BOTTURA
Mission to Marx di Luca Bottura è la prima garzantina
satirica della storia dell’umanità. Raccoglie migliaia di voci,
biografie, fotografie inedite, tavole sinottiche sulla sinistra
italiana. Un repertorio di tesi capziose e profonde analisi politiche
travestite da plateali cazzate. O viceversa. L'urticante foto di gruppo
del movimento che voleva cambiare la Storia e invece ha cambiato
soltanto nomi e indirizzo per non farsi beccare dagli elettori
inferociti. Un’allegra, rinfrescante, rigenerante presa per il culo. Da
non perdere la foto del ciuffo di Matteo Renzi concorrente alla “Ruota
della fortuna”.LUCA BOTTURA
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER “IL FATTO, IL MISFATTO E TUTTO QUELLO CHE HA FATTO” A:
RICCARDO MANNELLI
Irriducibile, infaticabile, crudo e crudele, con la sua umile penna bic Riccardo Mannelli ha delineato in maestosi tratti e profetici la decomposizione della Prima Repubblica; così come oggi si ritrova fatalmente ad illustrare l’avanzatissima putrefazione della Seconda. Nel riproporsi di acconciature, smorfie, brufoli, occhiaie, sguardi pesti e tic dell’anima, l’anatomia patologica mannelliana continua a sezionare i volti e i corpi anche nudi del potere trasfigurando con un misto di torva meraviglia e ragionevole scetticismo l’eterna attualità del comando in visioni e allegorie che già sfidano non solo la Terza Repubblica, ma qualsiasi regime il futuro ci voglia disgraziatamente riservare.
PS: Mannelli già uno dei vincitori del concorso Fasi
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI
PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA GRAPHIC NOVEL A
«GARIBALDI» (Rizzoli Lizard) DI
TUONO PETTINATO, nome d’arte di sapore borgesiano del vignettista ANDREA PAGGIARO.
TUONO PETTINATO, nome d’arte di sapore borgesiano del vignettista ANDREA PAGGIARO.
L’Eroe dei due Mondi, celebrato nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia, non perde nulla della sua verità storica, al punto da essere consigliato alle “giovini menti”, ma acquista sapore nelle vignette che pescano disinvolte nella tradizione di genere (Garibaldi ha quattro dita come Mickey Mouse, i suoi atteggiamenti s’ispirano al mago Wiz di Hart e Parker) per consegnarci un personaggio che alla fine si batte contro Cavour come insegnano i film western: lui con la pistola, lo statista con la penna. Indovinate chi vince.
GARIBALDI DI TUONO PETTINATO - XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA PER LA GRAPHIC NOVEL from Comitato Satira Politica on Vimeo.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA SATIRA INDECENTE A
«DON ZAUKER» di Daniele Caluri e Emiliano Pagani
«DON ZAUKER» di Daniele Caluri e Emiliano Pagani
L’abito fa il monaco e Don Zauker lo sa come nessun altro. Con indosso l’abito talare tutto gli è concesso in un Paese-bue torbidamente privo di qualunque senso critico rispetto alla religione e alla Chiesa cattolica, come raccontano i suoi autori. Così, il falso prete esorcista, becero e volgare, summa di tutti i vizi dell’uomo, può dar fondo ai propri istinti più bestiali - dal sesso agli omicidi – non perdendo credito e venerazione. Questa feroce satira anticlericale, nata come striscia sulle pagine del Vernacoliere, è diventata un fumetto a volumi autoprodotto che ha avuto grande successo anche all’estero. E le migliaia di fans on line vorrebbero innalzare a Don Zauker una statua in porto a Livorno. Al posto della Madonna, ovviamente.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL GIORNALISMO A:
DENISE PARDO
“Da Razza cafona, il libro che raccontava nani e ballerine della Milano da bere e della Roma del Caf, al Pantheon, la rubrica sull'Espresso che ogni settimana svela tic e vizi di ministri e deputati al tempo delle escort e del bunga-bunga; dai segreti di Villa Certosa alla lista di nozze del ministro Brunetta; dal vocabolario della Cricca alla Sarah Palin italiana (al secolo Daniela Santanchè), da anni Denise Pardo castiga sorridendo i potenti dell'Italietta. Implacabilmente. Quando la realtà supera la satira”.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA TV A:
GLI SGOMMATI (Prod. Palomar – Sky)
Dalle Teste di Gomma a Gli Sgommati. Il terzo polo tv non demorde e continua a sfidare con i mascheroni di gommapiuma le facce toste dei politici e dei mezzi busti, nella certezza che la forza di un pupazzo sia proprio quella di poter dire tante cose interdette agli umani.
Attingendo ispirazione e collaborazioni dalla Rete, Gli Sgommati hanno raffinato la macchietta in caustica ironia, risarcendoci con la satira per quanto subiamo dall'ignobile teatrino della politica.
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IL PREMIO SPECIALE "CITTA’ DELLA SATIRA 2011" È STATO ASSEGNATO A:
MICHELE PELLEGRINI
Michele Pellegrini da Forte dei Marmi è uno dei migliori sceneggiatori italiani. Di cinema e di serie tv. Con Gianni Zanasi ha scritto Non pensarci, la migliore commedia italiana vista recentemente al cinema, sulla saga dei Nardini, raccontati anche in una serie tv. Lo sguardo tragi-comico di Pellegrini sulla provincia e la piccola borghesia italiana è contemporaneo, fresco, felicemente narrativo. Finalmente non dovremo più lamentarci che una volta la commedia italiana la scrivevano Flaiano, Amidei, Zapponi. Ha in uscita vari film sceneggiati tra cui Bar Sport da Benni e Il venditore di farmaci di Morabito
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL LA TESI DI LAUREA “La satira giornalistica” (Facoltà di Lettere e Filosofia – Univ. La Sapienza, Roma) A:
STEFANIA VIGNAROLI
Laureata con 110 e lode alla Sapienza di Roma la Giuria riconosce a Stefania Vignaroli sia un’accurata indagine sulla storia e i significati della satira, dall’antichità ai giorni nostri, sia una sapiente interpretazione di quello che rappresenta oggi. Non più una critica dissacratoria la cui efficacia si manifesta nel mondo del costume e della politica, ma una cronaca di ciò che accade tutti i giorni, e a cui il potere sembra sempre più indifferente, sia che si tratti di satira scritta e disegnata, sia manifestata in teatro, per radio o in televisione.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER GLI AUTORI A:
FEDERICO TADDIA
FEDERICO TADDIA
Federico Taddia parla, scrive e scrive per altri che parlano.
E lo fa, benissimo, su “Topolino”, “la Stampa”, Radio 24. A Cento ha inventato "Teste Toste", rassegna annuale di lezioni tenute da docenti universitari ad un pubblico di ragazzi fino ai 14 anni. Esperienza che nel 2010 si è ripetuta al Politecnico di Milano in collaborazione con Focus Junior.
È l’autore della parte politica dei monologhi di Fiorello in radio, tv e teatro. È uno degli autori di Crozza. Che dire di più? È bravissimo. Ogni giorno sfida Luca Bottura in un derby emiliano di satira politica: Taddia sul dorso di Bologna di “Repubblica”, Bottura su quello del “Corriere”.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL WEB A:
SORA CESIRA
Sulle macerie della politica svolazza la Sora Cesira. E brandisce la melodia, mette in note la parodia, fa cantare e danzare la tecnologia, in pratica afferra un brano, un video, quindi li piega, li storce, li stravolge, li scaglia nel cyber-spazio. E allora, come per magia, la musica disvela il senso riposto del potere: l’immorale, l’inconfessabile, il tarocco, il cialtrone, il buffonesco. Musicista provetta, interprete virtuosa, poetessa del sottotitolo anglo-romanesco, la Sora Cesira inaugura un tipo di satira che nemmeno si sporca le mani con i suoi bersagli proiettandoli nella più plausibile irrealtà: dalla resistenza alla ri-creazione si misura un mondo parallelo di inaudita allegria.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL GIORNALISMO A:
I CRONISTI DEL BUNGA BUNGA: GIANNI BARBACETTO, PAOLO BIONDANI, PAOLO COLONNELLO e FIORENZA SARZANINI
Come è potuto succedere che un gruppo di eccellenti cronisti giudiziari sia stato mutato in uno straordinario autore collettivo di satira politica? Il Bunga Bunga, in quanto categoria giornalistica della «commedia umana all’italiana», giorno dopo giorno ha finito per impossessarsi delle parole della cronaca e dei cronisti che l’hanno raccontata e ancora la devono raccontare. Un esproprio! Riverbero immediato di un paese confuso in cui la politica è la continuazione della satira con altri mezzi. E viceversa. Esposti a gravi rischi di contaminazione etica, i cronisti del Bunga hanno saputo raccontare e ci racconteranno ancora che c’è poco da ridere. E perciò vengono premiati loro, con la triste consapevolezza che la risata è l’ultima risorsa della democrazia.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA È STATO ASSEGNATO PER LA GRAFICA ITALIANA A:
MAKKOX
MAKKOX
Acido come i toni dei colori che usa, intenso come il suo segno modulato e spontaneo. Makkox, al secolo Marco Dambrosio, è uno dei più validi disegnatori italiani delle giovani generazioni.
La sua produzione sfugge ai limiti del fumetto e anche della vignetta. Perfino la carta gli sta stretta. Molto meglio si trova sulla Rete dove è nato artisticamente; il web lo ispira e lo istiga a storie che scorrono veloci come un bel film, ma anche a vignette sapide e caustiche che scorrono in verticale come le pagine di un browser. Una satira, la sua che nasce dal profondo, dalla naturale reazione di un fumettista istintivo, capace ancora di indignarsi.
Per conoscere Makkox cliccare qui!
(fonte)
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA È STATO ASSEGNATO PER LA GRAFICA INTERNAZIONALE A:
MIKHAIL ZLATKOVSKY (Russia)
La satira più forte nasce dentro, dalla ribellione al potere, dal non sentirsi mai messi in riga. Più l'anelito di libertà è sofferto più alte sono le vette della satira. Il potere può umiliarti nel fisico, ma non può nulla contro la libertà della mente. Ogni sua reazione, anche la più drammatica otterrà solo di nutrire il senso di ribellione, quello che produce la satira più aspra, che toglie via la pelle e rende ridicolo il moloch del Potere. Zlatkovsky, uno dei più grandi disegnatori satirici viventi, sa cosa vuol dire tutto questo, perché lo ha vissuto sulla propria pelle in una Russia che sembra lontana nel tempo. Sembra, ma non lo è.
E' un onore per noi riaverlo a Forte dopo ventitré anni, e vantarlo nel novero dei premiati.
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI
PER LA SATIRA POLITICAMENTE SCORRETTA È STATO ASSEGNATO PER LA
VIGNETTA “ASSEDIO AI PAPPONI DI STATO” pubblicata da Libero il 19
luglio 2011 A:
BENNY alias BENEDETTO NICOLINI
BENNY alias BENEDETTO NICOLINI
Premio per la vignetta politicamente scorretta a Benny che su Libero, il 19 luglio scorso, ha disegnato un’Italia fumante a forma di pizza e intorno, con la forchetta in mano, Calderoli, Fini, Bersani e Napolitano. Titolo: “Papponi di Stato”. La Procura di Milano il giorno dopo ha spedito un avviso di garanzia per il reato di “offesa all’onore e al prestigio del capo dello Stato”.
Noi dissentiamo e premiamo quello che la Procura accusa. La satira ha il diritto di pronunciare anche le parole che non ci piacciono e le idee che non condividiamo. La libertà d’espressione – ha scritto Orwell - è dire quello che la gente non vuole sentirsi dire.
La vignetta ha fatto gridare allo scandalo per la presenza di Napolitano tra i Papponi di stato...
ma in realtà la cosa più scabrosa è l'assenza del 'pappone numero 1' !Ti può interessare sulla vicenda la correzione : Papponi e Pepponi
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI
PER LA SATIRA AL POLITICAMENTE SCORRETTA È STATO ASSEGNATO PER
IL SECOLO d’ITALIA del 27 febbraio 2011 A:
FLAVIA PERINA e VAURO SENESI
FLAVIA PERINA e VAURO SENESI
La cattiveria è il solo risarcimento possibile per qualcosa di molto importante che ti viene strappato via. L'ha scritto un noto critico, ma deve averlo pensato anche Flavia Perina ultima direttora del vecchio glorioso Secolo d’Italia prima della normalizzazione berlusconiana.
Per un giorno Il Secolo sfida Il Male e rifà se stesso prendendo a prestito pezzi e servizi dagli house organ berlusconiani, mostrando un futuro ormai dietro la porta e le nudità del Re.
Complice il Soccorso Rosso di un indomabile satiro vetero-comunista come Vauro, che mai avremmo pensato di veder giocherellare sul quotidiano che fu di Almirante.
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Il Secolo d'Italia e i Moschettieri del Duce
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IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL CINEMA A:
CETTO LA QUALUNQUE - ANTONIO ALBANESE
Da uno dei massimi artisti italiani, un’analisi spietata e realistica della politica contemporanea, firmata Cetto La Qualunque, politico e filosofo calabrese. Un’idea chiara e precisa, chiù pilu per tutti. Anche al cinema. Luogo davvero poco frequentato dalla satira. Tra misoginia e uguale disprezzo di natura e di cultura, Cetto esplicita tutto, non si nega nulla tra illegale e immorale. Il corrotto, il deforme, il cafone, il depravato, il bastardo: tratti naturalizzati nel corpo comico di Albanese in una lotta strenua perché il reale bracca e minaccia da presso l’iperreale.
Eppoi Antonio Albanese aveva già creato Epifanio, Pier Piero, Alex Drastico, Frengo, Perego, il Ministro della Paura, il sommelier, il filosofo Martinelli. La satira ringrazia. Per il divertimento sommo, l’intelligenza analitica, la creatività furiosa. Fisiche e sintetiche.
La Giuria:
Roberto Bernabò, Filippo Ceccarelli,
Pasquale Chessa, Pino Corrias,
Beppe Cottafavi, Massimo Gramellini,
Bruno Manfellotto, Giovanni Nardi,
Cinza Bibolotti. Franco A. Calotti
(fonte)
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