domenica 12 settembre 2010

"Se l'andava cercando".


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Velo pietoso
Quando si uccide un uomo come Vassallo sotto il lenzuolo c'è tutta l'Italia.
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/


"Se l'andava cercando".
L'infelice frase di Andreotti detta quando i funerali di Vassallo erano ancora da fare,
mi fa  rabbrividire maggiormente. Due episodi distinti ma uniti.


Giulio Andreotti
Portos
Etichette: Avv. Ambrosoli, Giulio Andreotti


Impiccioni
di Massimo Gramellini

Emilio Alessandrini, magistrato. Giorgio Ambrosoli, avvocato. Vittorio Bachelet, magistrato. Marco Biagi, professore. Paolo Borsellino, magistrato. Bruno Caccia, magistrato. Luigi Calabresi, poliziotto. Rocco Chinnici, magistrato. Carlo Casalegno, giornalista. Nini Cassarà, poliziotto. Francesco Coco, magistrato. Fulvio Croce, avvocato. Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale. Massimo D’Antona, professore. Mauro De Mauro, giornalista. Giuseppe Diana, sacerdote. Giovanni Falcone, magistrato. Francesco Fortugno, medico e politico. Boris Giuliano, poliziotto. Peppino Impastato, conduttore radiofonico. Pio La Torre, politico. Rosario Livatino, magistrato. Oreste Leonardi e con lui tutti gli agenti di scorta caduti sul lavoro. Giorgiana Masi, studentessa. Piersanti Mattarella, politico. Aldo Moro, politico. Francesca Morvillo, magistrato. Emanuele Notarbartolo, banchiere. Vittorio Occorsio, magistrato. Giuseppe «Joe» Petrosino, poliziotto. Pino Puglisi, sacerdote. Guido Rossa, sindacalista. Roberto Ruffilli, professore. Giancarlo Siani, giornalista. Antonino Scopelliti, magistrato. Giovanni Spampinato, giornalista. Ezio Tarantelli, professore. Walter Tobagi, giornalista. Angelo Vassallo, sindaco. E tanti, tanti altri.

Grazie, perché ve la siete andata a cercare. («Senatore Andreotti, come mai Ambrosoli, l’avvocato che indagava sugli illeciti di Sindona, fu ucciso da un killer nel 1979?». «Non voglio sostituirmi a polizia e giudici, certo è una persona che in termini romaneschi se l’andava cercando». Da La storia siamo noi, in onda ieri su Raitre).(La Stampa)



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SERGIO STAINO



Press a poco
La leggenda del sindaco pescatore
di Nadia Redoglia
Non hanno simulato un incidente che avrebbe potuto lasciare qualche dubbio sui mandanti. Perché il messaggio fosse ben chiaro l'hanno crivellato di colpi. Angelo Vassallo non solo faceva il sindaco nell'interesse del bene comune, ma lavorava per insegnare ai suoi colleghi il metodo per farlo bene. Univa la carica di primo cittadino al meritato onore d’essere vicepresidente delle "Città slow food". Lo chiamavano il sindaco pescatore. Fin da bambino gli era stato insegnato che è l’uomo il primo a dover amare e rispettare la natura fatta di cielo, terra e mare. Solo così può essere ricompensato. Il suo obiettivo era di dare una grossa mano ad agricoltori e pescatori. Mise a disposizione gratuitamente le piazze per la vendita diretta, senza intermediari, abbassando gli oneri fiscali in tempi di magra. Per i pescatori -quelli veri mica gli attila che annientano il mare- incentivò le cooperative, ristrutturando il porto per agevolarli. Ha dato l’opportunità ai cittadini di far valere la loro dignità: il solo modo per non aver più bisogno di padroni e padrini. Per la mafia è colpevole, dunque va condannato a morte. Pare che non ci sia petizione che tenga per l’orrore di casa nostra.(Articolo 21)





  Bandiera blu notte.
Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica.
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/
Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, Comune del Cilento, noto per la Bandiera Blu che ogni anno viene assegnato alle sue acque.


 Respiriamo tutti la stessa ariagiors e gugu STRISCE BAVOSE
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DEDICATA A TUTTI QUELLI CHE HANNO FATTO E CHE FANNO IL PROPRIO DOVERE
il poeta INSERTO SATIRICO

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Ambrosoli, Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino...
ZARATHUSTRA http://www.cosiparlozarathustra.it/



http://www.sergiostaino.it/images/edicola/10-09-10.jpg
SERGIO STAINO

La notizia:

"Se l'andava cercando".

Per questo commento su Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della banca privata italiana di Michele Sindona assassinato nel 1979, il senatore a vita Giulio Andreotti è nella bufera. Ha parlato di Ambrosoli e Sindona durante l'intervista a Giovanni Minoli per una puntata di "La storia siamo noi", in onda stasera su Raidue. "Non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici - risponde il senatore a vita alla domanda sul perché Ambrosoli fu ucciso -. Certo è una persona che in termini romaneschi se l'andava cercando". Parole destinate a innescare reazioni dal mondo della politica, soprattutto dal centrosinistra, e dalla famiglia dello stesso Ambrosoli. Il primo commento del figlio, l'avvocato Umberto Ambrosoli, è lapidario: quelle parole "si commentano da sole".

"Sono stato frainteso". Eppure Andreotti si dice sorpreso dall'indignazione suscitata dalle sue affermazioni. "Sono molto dispiaciuto - spiega in una nota - che una mia espressione in gergo romanesco abbia causato un grave fraintendimento sulle mie valutazioni delle tragiche circostanze della morte del dottor Ambrosoli". Con quel "se l'andava cercando", aggiunge Andreotti, "intendevo fare riferimento ai gravi rischi ai quali il dottor Ambrosoli si era consapevolmente esposto con il difficile incarico assunto".
Comunicato che segue il lungo elenco di interventi a commento della diffusione della frase del senatore.







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