venerdì 11 gennaio 2019

"Have you patted on the head of an orphan!!?."

"Hai dato una pacca sulla testa di un orfano!!?" 
La seconda iniziativa umanitaria 2019 di  Cartoon Home Network International Network.
Cartoon by Mikail Çiftçi - Turkey



"Have you patted on the head of an orphan!!?." 
The second humanitarian initiative 2019. 

"Unicef estimates the orphan population at 150 million, other sources claim that there are over 200 million parentless children in the world. It is almost impossible to determine the number of orphans, as many of them are living in underdeveloped countries where records on parentless children aren’t systematically kept."

Are you ready for the second humanitarian initiative with us!!.

Our theme of the project: "Have you patted on the head of an orphan!!?."

Rules:
-Each Participant Can Send Up To 3 Cartoons.
-Must Send his/her (Full Name, Post Address, Email Address& Phone Number) Via Word File.
Send Cartoons Must Be 300 Dpi Resolutions, Jpg Format.

-Deadline:
01st. March 2019

-Cartoon Must Be Sending To:
chni2016@gmail.com

Awards:
Certificates of appreciation to all participants

Best regards,

Fadi Abou Hassan | FadiToOn
Editor in chief of Cartoon Home Network International network.

Cartoon di Nahid Maghsoudi - Iran



"Hai dato una pacca sulla testa di un orfano!!?" 
La seconda iniziativa umanitaria 2019. 

"L'Unicef stima la popolazione orfana a 150 milioni, altre fonti sostengono che nel mondo ci sono oltre 200 milioni di bambini senza genitori. È quasi impossibile determinare il numero di orfani, dato che molti di loro vivono in paesi sottosviluppati, dove i dati sui bambini senza genitori non vengono sistematicamente conservati".

Siete pronti per la seconda iniziativa umanitaria con Cartoon Home Network International!

Il nostro tema del progetto: "Hai dato una pacca sulla testa di un orfano!!??"

Regole:
-Ogni partecipante può inviare fino a 3 vignette.
Deve inviare il suo (nome e cognome, indirizzo postale, indirizzo e-mail e numero di telefono) tramite file Word.
Inviare Vignette di risoluzione 300 Dpi, in formato Jpg.

-Termine di invio:
01 Marzo 2019

-Le opere devono essere inviate a:
chni2016@gmail.com

Premi:
Certificati di riconoscimento a tutti i partecipanti

Cordiali saluti,

Fadi Abou Hassan | FadiToOn 
Editore capo della rete internazionale Cartoon Home Network International.


Cartoon by cartoonist Javad Takjoo - Iran

Cartoon by cartoonist Ali Shafei - Iran

martedì 8 gennaio 2019

Ugo Sajini: "Poi, hanno chiuso la bara."

Il funerale
© Ugo Sajini



L'ultimo bacio
è stato il più freddo.
E' stato l'addio, mia cara,
poi...
hanno chiuso la bara.
Ugo Sajini




La porta!!
© Ugo Sajini

Ritardo
© Ugo Sajini

La lapide
© Ugo Sajini

La vedova
© Ugo Sajini

Tris
© Ugo Sajini



Non disturbare. Grazie.
© Ugo Sajini


Nota: 
Ugo Sajini  ha messo assieme alcuni disegni, non molti,  per un tema classico la morte. più rapportato alla morte per la coppia, a parte uno sono disegni moooooooolto vecchi, come dice lui del suo enorme repertorio . La poesiola  d'inizio pure è del '70.

mercoledì 2 gennaio 2019

Izabela Kowalska-Wieczorek e la sua visione del mondo

Izabela Kowalska-Wieczorek e la sua visione del mondo
Intervista in inglese di Francisco Punal Suarez
Esclusiva per Fany Blog

Izabela Kowalska-Wieczorek come dice Francisco è una farfalla dalle  grandi ali che vola nel giardino dell'illustrazione e dell'umorismo grafico. Il suo lavoro artistico è caratterizzato da un disegno squisito e un adeguato uso del colore e  affronta temi di interesse sociale. Izabela è uno dei tanti esempi di  donna cartoonist preoccupata di ciò che accade nel mondo. La sua visione conferma che l'intelligenza non è esclusiva degli uomini. È nata nel 1955 a Toruń, in Polonia ed ho avuto il piacere di incontrarla a Salsomaggiore in occasione dei World Humor Awards. Izabela ha accettato di rispondere a queste domande per Fany Blog
Grazie Izabela, grazie Francisco.
Fany
1-Urziceni 2018_Still together_Izabela Kowalska-Wieczorek_Poland


Izabela Kowalska-Wieczorek and her world view
By Francisco Punal Suarez
Exclusive for Fany Blog

Izabela Kowalska-Wieczorek is a butterfly with huge wings that flies in the garden of illustration and graphic humor.
His work is characterized by an exquisite drawing, an adequate use of color that addresses issues of social interest.
Izabela is one of the many examples of a caricaturist woman concerned about what happens in the world.
His look confirms that intelligence is not exclusive to men.
She was born in 1955 in Toruń, Poland .
In the years 1975-80 she studied at the Faculty of Painting, Graphics and Sculpture at the Academy of Fine Arts in Wrocław, Poland. In 1980, she defended a diploma in graphics design.
Izabela painted, drew, created graphics and published illustrations and posters .
For many years she has illustrated children's books (about 40) and calendars (near 30), and since 2013 she is also a cartoonist.
She has individual exhibitions and participated in many international exhibitions and competitions, and she has won several awards and mentions.

Izabela has agreed to answer these questions for Fany Blog

Why do you like to draw?

martedì 1 gennaio 2019

I post più popolari del 2018

I post più popolari del 2018

di Fany-Blog

Amici cari grazie di avermi seguita per tutto il 2018!
ed un grazie particolare a Francisco Punàl Suarez per l'aiuto speciale.

Totale post editi 188.


Primo in classifica




Marilena Nardi: "Disegnatori del mondo date un segnale forte"


Secondo

domenica 30 dicembre 2018

Auguri! Auguri! Auguri!



  Auguri !  Auguri ! Auguri !
Natale a porti chiusi
Gianfranco Uber



DEAR SANTA ...    Gianfranco Uber
The US Congress does not approve the $ 5 million spending Trump would like to devote to building a US separation wall from Mexico.
Now he has to hope only in Santa Claus, like us.
22 Dec 2018
Caro Babbo Natale...
Il Congresso USA non approva la spesa di 5 milioni di dollari che Trump vorrebbe destinare alla costruzione di un  muro di separazione degli USA dal Messico.
Adesso deve sperare solo in Babbo Natale,  come noi.


Giovanna Carbone  e Franco Portinari


Indonesian Christmas    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
But don't forget Indonesia.
23 Dec 2018


Oh Oh Oh
CeciGian



Taglio alto/letterina
Mauro Biani




Beato
Mauro Biani


Giannelli




كل عام وأنتم بخير وعام سعيد 2019
Merry Christmas and Happy 2019!
God jul og godt nytt år 2019
Joyeux Noël et Bonne 2019!
Buon Natale e Felice 2019!
FadiToon


Bertrams

Happy New Year! 2019
Nikola Listes

venerdì 28 dicembre 2018

Ti piace o' presepio?





Ti piace o' presepio?
(presepe Brunetta, Fassino e Pezzopane)

di Gio / Mariagrazia Quaranta

Carto-online d'auguri

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!
Marco De Angelis






di Firuz Kutal





Omar Zevallos

Natale è...
Romaniello





Gli Auguri
di Sergio Tessarolo


Vanessi


Fulvio Fontana

di Tiziano Riverso



Di Ugo Sajini


Dino Aloi







sabato 15 dicembre 2018

"Marchè de Noel" - Strasburgo 11.12.18



"Marchè de Noel" - Strasburgo 11.12.18
Ancora Terrorismo, ancora Francia, ancora Natale, ancora vittime innocenti... in omaggio a tutti loro... Ciao Antonio
di Marco D'Agostino

domenica 9 dicembre 2018

Macron e i gilet gialli


 Sans - culotte, 1789 Avec - gilet, 2018
Dessins par @PatChapatte (Suisse)


Macron Hitler
GIO / MariaGrazia Quaranta

Macron, europeista e fascista 
di Ivano Sartori
Questa foto, in vendita in un negozio di Verdun, ritrae il maresciallo Philippe Pétain, che guidò il governo collaborazionista durante l’occupazione nazista della Francia. Il mese scorso, Macron gli ha reso omaggio recandosi sulla sua tomba per i meriti acquisiti durante la Grande guerra. Un po’ come se Conte avesse fatto una capatina a Predappio per ricordare quel Mussolini che si era battuto contro gli austriaci. Una cinica manovra di caccia al consenso. E non certo in area democratica. La politica è fatta così, un po' fascista e un po' no.
Per saperne di più, clicca qui:
https://www.washingtonpost.com/world/2018/11/07/why-is-frances-macron-honoring-nazi-collaborator/?utm_term=.21a654fcf2c7




 by Daryl Cagle, CagleCartoons.com


yellow vests protest
 by Tom Janssen, The Netherlands



Macron protection 
by Nikola Listes, politicalcartoons.com

by Nikola Listes, politicalcartoons.com

by Robert Rousso, France


by @PatChappatte


#GiletsJaunes Insurrection à Paris   
- © Chappatte dans @letemps , Suisse




Old lady’s unrests...    Ramses Morales Izquierdo
Old lady’s unrests...


 4 dic
Noodoproep #YellowVests #Macron



Fuels    Paolo Lombardi
Yellow gilets in Paris

Pierre Kroll
#saintnicolas #perenoel #giletjaune
https://twitter.com/pierrekroll/status/1071452622215962632



Plantu


sur l’île de La Réunion.
Plantu


DE JUPITER à GULLIVER. 
Plantu


YELLOW WESTS    Marian Kamensky
YELLOW WESTS

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La protesta dei gilet gialli: chi sono e cosa vogliono?
Le immagini di Parigi in fiamme, i saccheggi, l'Arco di Trionfo preso d'assalto e avvolto dai gas lacrimogeni hanno fatto il giro del mondo. Ma sono anche ingannevoli. I gilet gialli sono un movimento diffuso, senza leader o portavoce e con esigenze molto diverse. Sia l'estrema destra che la sinistra hanno cercato di appropriarsene, o almeno di mostrare il loro sostegno.
Il movimento è stato avviato in risposta all'aumento delle tasse sul carburante proposta dal governo. L'esecutivo di Edouard Philippe ha provato a giustificare la misura con la lotta al cambiamento climatico, ma il rifiuto dei cittadini a questa versione è stato netto e il malcontento è montato rapidamente.

Per molti l'aumento delle tasse sul carburante rappresenta un duro colpo all'economia familiare, soprattutto nelle zone rurali dove il trasporto pubblico è carente o inesistente.

Allo stesso tempo, una delle prime misure di Emmanuel Macron in qualità di presidente è stata l'abolizione dell'imposta sul patrimonio e di altre misure fiscali favorevoli ai grandi patrimoni.

La lunga tradizione di lotta per la giustizia sociale in Francia è stata risvegliata e sarà difficile da arginare. Molti manifestanti evocano con orgoglio il maggio del '68 o addirittura la Rivoluzione Francese del 1789.


Il prezzo del carburante è stato solo un detonatore, spia di un malumore diffuso alimentato da altre questioni. Va ricordato che Emmanuel Macron è stato eletto perché visto come alternativa ai partiti politici tradizionali (e per frenare l'estrema destra di Marine Le Pen). Per i gilet gialli Macron ha tradito il mandato e in molti ne chiedono le dimissioni.

Recentemente i presunti rappresentanti dei gilet gialli hanno consegnato ai media e ai politici un elenco di 42 richieste che comprendono alloggi, tasse più basse e un aumento del salario minimo. Obiettivi raggiungibili, secondo i gilet gialli, attraverso l'aumento delle imposte per le grandi imprese e la tassazione dei grandi patrimoni. Tutto con un denominatore comune: mantenere o aumentare il potere d'acquisto dei francesi e la giustizia sociale.

Tra le altre misure proposte ci sono la soppressione del Senato, l'abbassamento degli stipendi dei ministri e l'invito allo Stato di smettere di promuovere le auto elettriche e scommettere invece sullo sviluppo di veicoli a idrogeno, davvero ecologici.

Si tratta di un gruppo molto eterogeneo, ma una delle basi è costituita da giovani disoccupati o precari, lavoratori che guadagnano il salario minimo e pensionati con pensioni basse. Nelle zone rurali, dove molti dipendono da veicoli privati per i viaggi, l'aumento del prezzo del carburante è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ci sono anche militanti da sinistra, destra e centro. Secondo un recente sondaggio, precedente agli scontri del fine settimana a Parigi, il movimento era visto con favore dall'80% dei francesi: una percentuale scesa leggermente - al 72% - dopo che le immagini delle devastazioni hanno fatto il giro del mondo.

Politicamente il movimente gode di un appoggio trasverale ed è difficilmente inquadrabile. Parole di apprezzamento sono arrivate sia dall'estrema destra, rappresentata dal Front National di Marine Le Pen, che dall'estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon.

Alcuni militanti ed esperti hanno puntato il dito contro il governo, accusato di sostenere una "strategia del caos" permettendo alla protesta di degenerare per danneggiare la sua immagine e creare divisioni.

Secondo le stime del ministero dell'Interno sabato scorso poco più di 120.000 persone hanno partecipato alle varie manifestazioni in tutta la Francia. La metà circa rispetto a sette giorni prima. Quelle del ministero sono però le uniche stime disponibili.

Uno dei problemi principali dei gilet gialli è che non hanno portavoce o rappresentanti. Chi ha provato a proporsi, è stato rifiutato dalla base. Questo è un problema anche per il governo, che non ha interlocutori legittimi con cui negoziare.


Il movimento, oltre che ai gilet fluorescenti, è associato soprattutto ai disordini e alle violenze viste a Parigi nell'ultimi fine settimana. Tuttavia i gilet gialli hanno organizzato manifestazioni in tutta la Francia, bloccando caselli autostradali (permettendo così agli autisti di non pagare il pedaggio), rotatorie e stazioni di servizio, quasi sempre in un'atmosfera amichevole e festosa.

Molti gilet gialli rifiutano quello che è successo a Parigi. Altri lo capiscono anche se non lo condividono, altri dicono che "non c'è rivoluzione senza violenza".

Tra le 412 persone arrestate sabato a Parigi c'è un po' di tutto. Ci sono "radicali professionisti", come ha detto il ministro degli Interni Christophe Castaner, i sinistrorsi, la destra e i giovani che cercano solo il caos per saccheggiare e rubare. La maggior parte dei responsabili degli scontri di Parigi sono militanti di estrema sinistra e dell'ultradestra.

Va però segnalato anche un altro fenomeno diffuso: tra gli arrestati ci sono anche molte persone "normali", senza precedenti penali, trascinate dall'atmosfera e dall'euforia che hanno regnato sabato nella capitale francese.

Il procuratore di Parigi Remy Heitz li ha descritti come "vandali occasionali", uomini tra i 30 e i 40 anni, non impegnati politicamente o comunque lontani dai movimenti estremisti.




Francia, in ginocchio e con le mani in testa: gli studenti sotto il controllo della polizia armata
Come in Messico cinquant'anni fa.


Gilet gialli, manifestante a braccia aperte a Parigi: la polizia gli spara un proiettile di gomma

Hanno sparato ad altezza d'uomo. Perché i proiettili di gomma sono fatti per colpire, non per intimidire né intimare.