mercoledì 28 settembre 2022

Annunciati i vincitori di Libex 2022





Jitet Kustana (Indonesia) vince la edizione del concorso LIBEX-2022

« Verso la fine dell’umanità »

Insieme a Cristina Sampaio (Portogallo) secondo premio,

e Niels Bo Bojesen (Danimarca) terzo premio


Il tema del concorso

Dall'inizio della rivoluzione industriale e soprattutto dalla sua globalizzazione, l'umanità ha dovuto affrontare molteplici sfide. Disuguaglianze, diritti violati, demografia, migrazioni, povertà, pandemie, guerre, lotte di potere ed egemonie nazionali e internazionali, dittature, fanatismo, disinformazione, ignoranza, sono tutte questioni aperte che possono produrre sconvolgimenti globali in breve tempo e cambiare il corso della storia umana. Dal 24 febbraio 2022, la minaccia di una terza guerra mondiale, o peggio di una guerra nucleare, e il ritorno di conflitti ideologici, economici e geopolitici tra due blocchi egemonici antagonisti. Questo stato di cose mette a rischio la sopravvivenza, se non dell'umanità, almeno delle nostre società e la coesione dell'Unione europea.


Il concorso

I vignettisti di stampa che desideravano partecipare alla quarta edizione del concorso internazionale di satira politica organizzato dal Centro Librexpression erano invitati a illustrare graficamente questa tragica situazione.

281 di loro, provenienti da 63 Paesi, hanno presentato 490 opere alla giuria. Una giuria composta da: Fabio Magnasciutti (vignettista italiano), Marilena Nardi (vignettista italiana), Tom Janssen (vignettista olandese), KAP (Jaume Capdevilla, vignettista catalano), Raffaella Spinazzi (blogger italiana) e presieduta da Thierry Vissol (direttore di Libex). Sulla base di quattro criteri: tecnica, originalità, rilevanza e ironia, la giuria ha selezionato 55 opere di artisti provenienti da 30 Paesi, i 10 finalisti e i 3 vincitori.


La mostra

La mostra delle 55 vignette semifinalisti sarà aperta al pubblico fino al 31 dicembre 2022, nel chiostro del monastero San Benedetto a Conversano (BA). Un catalogo a colore delle opere esposte, con una introduzione al tema del concorso: “Verso la Fine dell’umanità?” è a disposizione del pubblico al prezzo di 10 euro.



La cerimonia di premiazione


Sabato 24 settembre, ultimo giorno del festival culturale della Fondazione Di Vagno, Lector In Fabula, alla presenza del sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio, del direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, e della presidente della Fondazione, Daniela Mazzucca, in un'intensa e commovente cerimonia, sono stati premiati i tre vincitori della quarta edizione del concorso internazionale di vignette di stampa Libex 2022.

Una cerimonia commovente perché il tema del concorso, "Verso la fine dell'umanità", e le opere degli artisti che vi hanno partecipato non facevano ridere, ma la loro ironia procurava una intensa emozione e riflessione. Opere forti che affrontano temi che non possono lasciare indifferenti: guerre, guerra atomica, riscaldamento globale, disuguaglianze, tutte minacce reali e attuali alla sopravvivenza dell'umanità.

Dopo aver presentato le opere dei dieci finalisti del concorso e aver chiesto al pubblico di indicare la scelta che avrebbe fatto, Thierry Vissol, direttore di Librexpression e presidente della giuria, ha chiesto a tre membri della giuria di presentare i vincitori e di elogiarli. Siri Dokken, vignettista norvegese, ha presentato il lavoro dell'artista danese Niels Bojesen (terzo premio) ; Kap, vignettista catalano, ha presentato il lavoro dell'artista portoghese Cristina Sampaio (secondo premio); e Marilena Nardi, vignettista italiana, il lavoro del vincitore, l'artista indonesiano Jitet Kustana.

Il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio, e la presidente della Fondazione, Daniela Mazzucca, si sono uniti ai loro elogi, sottolineando l'importanza delle vignette satiriche di stampa per sensibilizzare l'opinione pubblica e indurre a una riflessione critica e, se possibile, all'azione per lottare contro queste piaghe.


I tre vincitori sono :


Primo Premio: Jitet KUSTANA (Indonesia) - “Affondando nelle vittime”

Vignettista autodidatta, lavora dal 1987. Pur freelance, è il vignettista fisso del quotidiano indonesiano "Kompas National Daily". Pubblica i suoi disegni anche sulla stampa internazionale. Elencato nel Museo indonesiano dei primati è riconosciuto come il vignettista più premiato a livello internazionale. È. Membro della Union of World Cartoonists.

Oltre alla sensibilità per le tematiche umanistiche, ambientali e sociali, è dotato di una tecnica straordinaria, che continua a perfezionare, per rappresentare la complessità nei suoi più piccoli dettagli, rendendo i suoi lavori originalissimi vere e proprie opere d'arte.

Elogio di Kustana da Marilena Nardi – Vignettista (Italia), membro della Giuria

La vignetta che si è aggiudicata il primo premio interpreta pienamente il tema del concorso. È un’immagine complessa e articolata, perfetta nella costruzione grafica.

A prima vista, un naufrago chiede aiuto, arrampicato su quello che sembra essere il pennone di una nave; tutto intorno vortici di azzurro e blu ricordano un oceano in tempesta… ma é un’illusione, è una metafora, è un paradosso grafico. Non è un naufrago, è un militare. La nave è in realtà il relitto del suo carro armato e soprattutto il mare non è un mare ma una marea di civili uccisi dalla violenza della guerra.

È interessante dal punto di vista grafico notare come le onde siano rese attraverso una accurata composizione di volti, di corpi, di figure di madri che ancora stringono a sé i loro figli. La schiuma delle onde è resa con l’insieme delle braccia e delle mani che circondano la figura del militare, quasi ad indicarlo, ma senza più forza, senza più presa. Nessuno potrà salvarlo dal vortice di violenza che lui stesso ha generato. Un'immagine potente contro l'orrore di tutte le guerre.”


'Sinking in the victims' by Jitet Kustana (1st place)Libex 2022

Secondo Premio: Cristina SAMPAIO (Portogallo)“Evoluzione della guerra”

Illustratrice di libri per bambini e vignettista per la stampa dal 1986, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il World Press Cartoon. I suoi disegni sono stati pubblicati dalle principali testate internazionali come Espresso, Kleine Zeitung, Courrier International, Boston Globe, Wall Street Journal, Pùblico e Alternatives économiques. Collabora inoltre con l'emittente televisiva portoghese RTP3. Il suo tratto apparentemente rigido e geometrico, di grande chiarezza, le permette di affrontare i temi sociali e politici più complessi con straordinaria originalità e un impatto visivo inimitabile.

Elogio di Sampaio da KAP (Jaume Capdevilla) – Vignettista (Catalunya), membro della Giuria:

Cristina è una rara ava sulla scena internazionale del disegno satirico.

In una professione che fino a poco tempo fa era stata esercitata principalmente da uomini, è stata una delle prime donne a distinguersi con forza. I suoi disegni sono sintetici, con linee chiare e pulite, simmetrici, tendenti alla geometrizzazione, con personaggi quasi infantili, dallo sguardo stupito e un po' indifeso, uno stile lontano dal canone classico dei tipici cartoon. 

Ma le sue vignette, di solito prive di parole, sono di una forza percussiva, e con alte cariche satiriche, che, avvolte nel suo disegno apparentemente innocente, scatenano forti esplosioni nel cervello dei suoi lettori. Quello che fa Cristina è apparentemente facile, ma in realtà è molto difficile. I suoi disegni sembrano infantili, ma in realtà sono complicati ingranaggi a orologeria, con composizioni attente al millimetro. Le sue idee sembrano semplici, ma contengono riflessioni profonde, che lei ha spogliato delle complicazioni per offrirle raffinate al palato del lettore. L'insolita combinazione di uno stile di disegno ingenuo e candido, con la sua satira pungente e intellettuale, la rende un'artista insolita, con una forza comunicativa fuori dal comune. 

D'altra parte, Cristina è stata una delle prime autrici a iniziare a disegnare con i media digitali, senza nascondere il potenziale grafico degli strumenti virtuali. Non disegna con il computer simulando l'inchiostro, l'acquerello o le texture della carta, ma disegna con il computer, esaltando il tratto deciso, freddo e meccanico della macchina. E questa è un'altra delle sue grandi virtù.

Come ho detto, è una rara ava nel panorama del disegno satirico internazionale, con uno stile unico e singolare, e con un lavoro compatto, coerente e assolutamente onesto.”


War' by Cristina Sampaio (2nd place)Libex 2022

Terzo premio - Niels BO BOJESEN (Danimarca) - "Godersi la natura

Giornalista, vignettista e illustratore di libri per bambini. Si è diplomato alla Danish School of Design e ha studiato alla SVA (Media Arts) di New York. Crea disegni satirici politici per siti web internazionali e per il quotidiano danese Jyllands-Posten. Ha vinto numerosi premi internazionali ed è membro dell'Associazione danese dei giornalisti, dell'Associazione dei vignettisti editoriali, del Cartoon Movement e membro del consiglio di amministrazione del Danish Museum of Political Cartooning. I suoi disegni, che affrontano tutte le tematiche sociali e politiche attuali, si collocano nella tradizione della linea chiara, con una ricerca della massima semplicità basata su un'economia di mezzi molto complessa. Oltre alla loro rilevanza ironica, sono sempre di grande sensibilità e misura.

Elogio di Bo Bojesen da Siri Dokkenvignettista (Norvegia), membro della giuria:

Ho avuto il piacere di conoscere Niels Bo Bojesen un paio di anni fa, quando abbiamo partecipato insieme a un festival. Conoscevo già il suo lavoro: la linea squisita, il colore temperato e la composizione di classe. Ma anche il suo umorismo caldo e sobrio, ma molto toccante e, a volte, oscuro. Le sue vignette rientrano in una tradizione a cui mi sento affine e, se esiste uno stile scandinavo, Niels ne è il principale rappresentante. Avendo conosciuto Niels, posso anche constatare come i tratti insiti nei suoi disegni si riflettano molto nella sua personalità.

Una artista satirica svedese, Gunna Grähs, che cito spesso, ha detto: "La satira è in realtà più o meno come dare il cucchiaio ai bambini piccoli. Perché all'inizio bisogna fare delle facce buffe, dei versi sciocchi, e poi, quando il bambino inizia a ridere e la bocca è aperta, gli si infila dentro il vero contenuto".

E questo cartoon fa proprio questo: all'inizio sembra divertente, ma in realtà è tragico.

Niels Bo Bojesen è un membro molto apprezzato della comunità dei vignettisti di stampa europei e vanta un'incredibile lista di riconoscimenti, premi e onorificenze.

E ora, ad aggiungersi alla lunghissima lista, anche il terzo premio del concorso Libex di quest'anno.”


'Extinction' by Niels Bo Bojesen (3rd place)Libex 2022

I sette altri finalisti pregiati dalla giuria e dal pubblico sono per ordine alfabetico:

  • Apolo Doroteo Guerra Mechain (Peru)

  • Ilya Katz (Israele)

  • Paolo Lombardi (Italie)

  • TRAX (Christine Traxeler – Francia)

  • Vladimir Kazanevsky (Ucraina)

E, con menzione speciale della giuria e del pubblico:

  • Elena Ospina (Colombia) “Infestazione

  • Gatis Sluka (Latvia): “Tank russo

I disegni degli altri sette semifinalisti li trovate qui

Grazie a tutti i partecipanti e congratulazioni ai semifinalisti, finalisti e vincitori.








L'intervista su Euronews a Thierry Vissol:



The dying art of political satire: Winners of LIBEX 2022 cartoon competition announced

By Theo Farrant  •  Updated: 24/09/2022

'Towards the end of Humanity' doesn't sound much like an invitation but it's a perfect starting point for this year's LIBEX international political satire cartoon competition. 

LIBEX (short for LIBREXPRESSION) is a Euro-Mediterranean Centre, with the aim of defending freedom of expression, media and political satire, in an age of censorship and profit-oriented media moguls. 

The organisation invited 281 of the world's best cartoonists from 63 countries to take part in their annual competition. 

The material was examined by an international jury which narrowed down the entries to just 55 semi-finalist, whose work will be displayed in Italy at the cloister of the Monastery San Benedetto in Conversano. 

Unsurprisingly, the war in Ukraine and the issue of climate change were the most common topics depicted in the art work this year.  


Jitet Kustana from Indonesia scooped the top prize with his cartoon titled 'Sinking in the victims'. The powerful hand drawn image depicts a soldier desperately clinging on to the end of a tank, as it sinks into an ocean made up of victims.
 Second prize went to Cristina Sampaio from Portugal, for her cartoon titled 'War'. 
 Third prize was received by Denmark's Niels Bo Bojesen for "Extinction". Take a look at the three prize winning entries below:
What makes a great political cartoon? 
We spoke with Thierry Vissol, the director of the LIBREXPRESSION Centre, about what makes a great cartoon. He says there are three main factors to consider: 
 "First of all - technique. Good cartoonists must be able to express what they want to express in the right way, in the professional way," he said. 
 The second component of a good cartoon according to Vissol is the quality of information that the cartoonist is using and the way in which they analyse it. "You must understand that a good cartoonist is a journalist. You have to be aware of what's going on, the various points of view and the consequences of this," Vissol explained. 
 Lastly, he emphasised the importance of irony and humour, in the democratising effect it can have. "I think it's a profession which is in danger, in danger of disappearing."
An image by Dave Whamond, depicting the death of political cartoonsCagleCartoons.com

Cartoons have long been used as a powerful tool of political speech. 
 However, as Vissol states, that also makes them a threat to those in power, "who are afraid to see these critiques through photos of through cartoons".
 "Therefore, there is a censorship that is done by military, religions, economic and political powers, who are all afraid to see such strong images which are attracting attention and making people think," Vissol said. 
 As well as censorship from authoritarian powers, cartoonists are also contending with "market censorship" and the evolution of media, towards more oriented information. 
 "It's a very difficult situation for cartoonists because most of the media now are properties of rich people, who are not interested in the content. 
They are only interested in the revenues and producing oriented information," explains Vissol. Ultimately, cartoonists have seen a shift in the editorial scope given to them and their numbers are dwindling. 
 The majority of political cartoonists are now inevitably using using social media to build their own presence. 
 "There is a real danger for democracy if you cannot see any more critiques through cartoons or through photography," concluded Vissol. 




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martedì 27 settembre 2022

Per Mahsa Amini e tutte le donne iraniane

 

For Mahsa Amini and all Iranian women

Per Mahsa Amini e tutte le donne iraniane


Javad Takjoo

21 September 2022

Women, Life, Freedom

MAHSA AMINI

#mahsaamini #mahsa_amini #freedom #humanrights #womenrights #jaytakjoo


Donna murata
GIO / Maria Grazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it

I made in solidarity with Iranian Women
Andrea Arroyo



Nasrin Sheykhi

22 September 2022

Protests in Iran

Protests in Iran, sparked by the death of Mahsa Amini, who was detained for allegedly breaking strict hijab rules.




après la mort de Mahsa Amini en Iran.

Adene

#Mahsaamini #Iran #voile #dessindepresse

Libertà per le donne iraniane!

#مهسا_امینی #Mahsa_Amini
#MahsaAmini
Gianluca Costantini





E L E N A . ospina
27 September 2022
Mahsa Amini 🌍
Get out of the cage
mahsa amini, mahsa amin, masha_amini, iran, iran protests, freedom, women's rights





 Vasco Gargalo, Portogallo


PER MAHSA AMINI
In Iran si alza la protesta per la morte in prigione di Mahsa Amini dovuta molto probabilmente a seguito del pestaggio subito da parte delle guardie della "Polizia Morale" della Repubblica religiosa.
Mahsa era stata arrestata perche, non avendo indossato il velo in modo ortodosso, faceva vedere una ciocca di capelli!
Molte le donne che stanno sfidando il regime tagliandosi i capelli in diretta sui social, difficile che la protesta scalfisca l'ottusità integralista ma da ammirare il loro coraggio. BRAVE!
Gianfranco Uber



TANTO PER CHIAREZZA
Dopo Mahsa Amini il fanatismo islamico si macchia di un altro orrendo crimine.
Hadith Najafi, la coraggiosa ragazza simbolo della protesta contro la repressione dei diritti delle donne, è stata uccisa ieri sera nella città di Karaj, vicino a Teheran, da numerosi colpi d'arma da fuoco.
Si allarga sempre di più la spaccatura della società iraniana dove però ancora troppi uomini sembrano gradire l'intolleranza religiosa verso la libertà delle donne.
Gianfranco Uber





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Iran, perché le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini sono diverse dalle altre È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in Iran la morte di Masha Amini, la 22 enne morta dopo le percosse in carcere della polizia morale perché indossava non correttamente il velo. La protesta conquista il Paese. Bisogna vedere come reagirà il governo che per il momento non viene meno a se stesso e gioca la carta della repressione. Per il direttore dell'Ihr Mahmoud Amiry-Moghaddam la misura è colma: " Potrebbe essere l'inizio di un grande cambiamento. Anche del governo. Ma verso quale direzione? Abbiamo visto come ha aiutato Bashar al Assad nell'uccisione di migliaia di persone". Detto in altri termini, la risposta del regime degli ayatollah potrebbe essere sanguinaria. A una settimana dai fatti la protesta si è estesa in Iran a 20 città, e sarebbero almeno sei i morti, stando a fonti governative, e circa 500 i feriti. Gli iraniani protestano spesso ma questa volta è diverso Qui le proteste non sono una novità: nel 2019 molti iraniani sono scesi in piazza a causa dell'aumento del prezzo del carburante, e nel 2020 e 2021 la siccità è stata alla base di una nuova ondata di proteste. Nel 2022 le manifestazioni hanno visto in piazza pensionati e l'aumento del costo del pane ha indotto molti iraniani a sfidare ancora una volta le autorità. La grande differenza delle manifestazioni attuali è che tutte le proteste precedenti erano limitate ai gruppi o alle classi sociali cui erano legate, (in tutti i casi il governo ha risposto con una forte repressione. Nel 2019 si stima che siano morti circa 300 manifestanti). La morte di Amini ha superato la frammentazione della società iraniana. Il dolore, comune denominatore Queste proteste sono motivate dal dolore . È il dolore a aver aperto la strada a una nuova e più ampia mobilitazione”, spiega in un articolo l'analista Esfandyar Batmanghelidj. Così, persone di diversa estrazione sociale si sono unite: l'indignazione è trasversale alla società iraniana. E stando a Esfandyar Batmanghelidj è un fatto inusuale per la società iraniana. I giovani, e soprattutto le donne, sono in prima linea, ma ci sono anche molte persone anziane. Per l'accademico Ali Alfoneh, gli iraniani generalmente protestano per il pane o per la libertà, e "mentre la classe media chiede libertà, i meno privilegiati protestano per il pane e c'è poca solidarietà tra i due gruppi", ha precisato Alfoneh su Twitter. "Ma anche gli svantaggiati, che sono conservatori, si chiedono perché tali misure siano state prese contro Mahsa Amini, le leggi della moralità non vengono applicate nei centri commerciali di lusso nel nord di Teheran", spiega l'accademico. "Ecco perché la morte di Mahsa Amini ha suscitato indignazione che ha unito la classe media e quella dei meno abbienti", aggiunge. Finora né la repressione poliziesca, né le promesse del presidente, Ebrahim Raisí, di voler far luce sulla morte di Amini e tanto meno l'invio di emissari dal leader supremo, Ali Khamenei, alla famiglia della giovane donna, sono riuscite a calmare la protesta. Amini è stata arrestata martedì della scorsa settimana dalla cosiddetta polizia morale di Teheran, dove si trovava in visita, e portata in una stazione di polizia per "un'ora di rieducazione" per aver indossato male il velo. È morta tre giorni dopo in un ospedale dove è arrivata in coma per un infarto. Alla notizia, le proteste hanno infiammato il Paese. Proteste fino a New York La notizia ha avuto un'ampia eco arrivando anche a New York dove si tiene l'Assemblea generale delle Nazioni unite. Anche il presidente Usa Joe Biden ha espresso solidarietà nei confronti della giovane vittima, così come Emmanuel Macron e il ministro degli Esteri britannico.

lunedì 19 settembre 2022

Sfanghiamola!

 

Sfanghiamola!

Gio

www.caricaturegio.altervista.it



Il decalogo del/la piccolo/a Amministratore/rice:

(Attenzione! questo decalogo contiene soprattutto esortazioni a "non fare" perchè è sempre meglio non farlo il danno! è una cosa scontata? allora leggete e contiamo quante situazioni potenzialmente dannose conosciamo da vicino)


1) Riusa il costruito spesso sottoutilizzato senza consumare ulteriore suolo naturale

2) Non cementificare le sponde dei fossi, tanto meno dei fiumi e stomba i corsi d'acqua dal cemento già messo

3) Non costruire la piazza del paese nell'alveo dei torrenti

4) Non ostacolare il più possibile i corsi d'acqua con infrastrutture inadeguate

5) Evita di far costruire l'amico industriale nelle aree di inondazione controllata dette di laminazione

6) Evita di dare permessi di costruzione a nuove casette tanto carine in zone fragili idrogeologicamente

7) Evita di pulire gli argini tramite sghiaiamento o risagomatura dei letti dei fiumi perchè si accelera la velocità dell'acqua!

8) Assumi i geologi, che non sono degli iettatori,  per un livello di conoscenza adeguato del territorio

9) Redigi o tieni conto della cartografia di piano esistente che garantisce il rispetto delle caratteristiche ambientali spesso più che note

10) Se fai tutto ciò e non ti rieleggono, cambia paese!

Riassumendo ... l'acqua ha memoria e va dove è sempre andata!


#ClimateCrisis #ClimateEmergency #Clima 
#Marche 
Affondare.
Mauro Biani




DAL 1986 PROGETTI PER RIPULIRE E ALLARGARE IL FONDO DEL MISA

OGNI VOLTA LAVORI RINVIATI. I 45 MILIONI DEL GOVERNO RENZI?

■ di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

Trentasei anni per assistere impotenti ad almeno tre alluvioni, costate una ventina di morti e danni per milioni di euro, e a una miriade di episodi minori collegati comunque a ondate di maltempo che non sono stati sufficienti per spingere chi avrebbe dovuto a mettere in sicurezza il fiume Misa. Un corso d’acqua «a carattere torrentizio» che — come l’ingegner Alessandro Mancinelli, già consulente del Ccomune di Senigallia aveva spiegato tempo fa in una sua relazione sul Piano straordinario di individuazione delle aree a rischio idraulico — è capace «di portate nulle nel regime di magra e di piene da centinaia di metri cubi». Anche senza bombe d’acqua, evidentemente.

È in particolare dal 1986, quando sono stati stanziati miliardi per la messa in sicurezza degli argini del Misa con i Fondi per gli investimenti e l’occupazione (Fio), che si comincia a parlare di cantieri da aprire a Senigallia per evitare le alluvioni che si sono susseguite numerose fin dal 1765: solo dal Novecento sono già state 13, le ultime tre in soli 16 anni. 

Tutto ruota attorno alla creazione delle aree di laminazione, che servono a invasare le acque della piena e impedire che escano dagli argini e vengano mandate a valle. «Si tratta di milioni di metri cubi d’acqua», spiega Erasmo D’Angelis, ora segretario generale dell’Autorità di bacino del Tevere ma che nel 2014 — proprio all’indomani dell’alluvione del 3 maggio che ha colpito sempre Senigallia provocando quattro morti — era il coordinatore della struttura di missione di Italia sicura, il programma del governo Renzi che aveva stanziato 45 milioni di euro degli otto miliardi complessivi, proprio per la costruzione della cassa di espansione per il Misa.

«Immensi contenitori, vasche enormi — spiega D’Angelis — che servono a immagazzinare l’acqua per frenarla. Il governo Conte ha cancellato Italia sicura e quel progetto, ma analoghe iniziative già finanziate a Genova e Firenze sono andate avanti». Anche questa avrebbe seguito la stessa strada, se tutto non si fosse fermato nel settembre 2020.

 «Per una questione di espropri — aggiunge — la procedura si è bloccata ancora per un anno e solo nel febbraio scorso, dopo le pressioni dei sindaci del territorio, c’è stata la consegna dei lavori, ma ancora non è partito nulla. Sono state sistemate solo alcune arginature».

Già il progetto del 1986 della Regione Marche non aveva visto la luce perché bocciato in quanto prevedeva un enorme cassone in cemento armato che, non solo era stato considerato dagli esperti un errore dal punto di vista idraulico, ma avrebbe anche avuto un impatto negativo sull’ambiente. Il successivo progetto, che prevedeva l’impiego di altri materiali, con la terra battuta, era stato invece inserito nel piano di Italia sicura. 

«Vi avevano partecipato tutti, dall’Autorità di bacino alla Protezione civile, e poi il Comune e la Regione — ricorda D’Angelis — non se n’è fatto nulla, ma quel progetto non era politico ma una necessità per il territorio, come si vede oggi. Le casse di espansione, due delle quali sono già state progettate, erano necessarie. In questo campo il tempo fa la differenza, se lo butti corri rischi».

Senza contare che già nel 2009 la Regione aveva avviato gare per i lavori di messa in sicurezza del fiume perché ritenute «urgenti e prioritarie» ma anche in questo caso, nonostante i fondi fossero a disposizione, solo una minima parte degli interventi sul Misa è stata portata a termine. 

Un caso di mala-burocrazia che si è trascinato fino al 2018 con i primi bandi, gli appalti assegnati ma solo per un tratto di Misa, con il blocco dei lavori a causa di problemi collegati alla valutazione di impatto ambientale. La modifica del progetto è durata altri tre anni, fino al 2021 quando finalmente i 900 mila euro stanziati per il posizionamento delle vasche di espansione hanno un loro utilizzo in un cantiere che viene aperto, appunto, pochi mesi fa. In questo caso in località Bettolelle.

Eppure sono state proprio le Marche a considerare il Misa un’area «a rischio idrogeologico molto elevato» (R4) nel Piano di assetto idrogeologico regionale. L’alluvione del 2006 ha portato alla progettazione di interventi con il posizionamento di casse di espansione in vari punti del fiume, come nel bacino del rio Scaricalasino. 

Ma a tutt’oggi gli interventi hanno riguardato, solo quando è stato possibile, la bonifica del letto del fiume e il dragaggio per cercare di rimuovere i detriti dell’alluvione del 2014. Troppo poco, evidentemente. Senza contare il nodo della pulizia dei terreni colpiti dall’ondata di siccità di quest’estate, che non hanno opposto resistenza all’acqua uscita dagli argini, come evidenziano ancora oggi dalla Protezione civile, che fa notare anche l’importanza fondamentale di mantenere i fiumi puliti e che le abitazioni non si trovino proprio a ridosso dei corsi d’acqua già a rischio.




CHE LA PIENA DEL MISA SVUOTI LE URNE MARCHIGIANE

Quanti governi sono passati dal 1986? Tanti, e delle più svariate combinazioni cromatiche. E ancor più sono passate amministrazioni comunali, provinciali, regionale. Ma nessuna ha fatto nulla per irregimentare le acque indocili e lasciare che fluissero senza far danni. Non sono bastati trentotto anni, alle suddette istituzioni, per risolvere un problema noto. È il momento che i responsabili paghino. Non in tribunale, poiché nessuno riuscirà a portarveli, ma colpendoli in quel che hanno di più caro: il voto.

Anziché infilare la scheda nell’urna, le popolazioni marchigiane alluvionate hanno la possibilità di affidare i loro certificati elettorali al Misa, alla sua corrente tanto devastante quanto innocente nella sua naturalezza non educata. Il primo che grida al sabotaggio ha ragione. L‘astensione di massa è manifestazione di volontà popolare non meno di una croce su di un simbolo o il dome di una persona che non farà nulla se non per conservare il proprio scranno. È indice di scontento, di una rabbia che i riti della democrazia, ormai ridotti a bizantinismi del potere, non riescono più a incanalare e placare. È una forma di protesta che la scadenza elettorale del 25 settembre può mettere in risalto evidenziandone la forza. Un modo originale per farsi sentire. Un’occasione da non perdere. L’immobilità politica va sabotata con un pestone sui piedi dei questuanti di voti. E quale momento può essere migliore di questo, mentre li vanno a elemosinare come carmelitani scalzi? Sui piedi nudi, il pestone fa più male. E qualcuno dirà ahi, ma che fai?
(Il ritaglio è tratto dal Corriere della Sera) 
Ivano Sartori




Per la destra italiana il cambiamento climatico non è mai esistito e Greta era ed è una cretina, la Meloni nel suo programma elettorale ha scritto di voler rallentare la transizione ecologica..... Allora vuol dire che nelle Marche non è successo nulla e le vittime sono morte di sonno !!

Paolo Lombardi




by Fabio Magnasciutti

venerdì 16 settembre 2022

Winners of the 38th Aydın Doğan International Cartoon Competition ( Turkey)


 First Prize - Engin SELÇUK - Türkiye



Turkish artist Engin Selçuk's work was deemed worthy of the first prize in the competition renowned as the “Oscar of Cartoons”. While Iranian artist Mahmood Nazari was awarded the second prize and Italian artist Marco De Angelis was awarded the third prize, the 'Empowered Girls, Empowered Futures' Award was given to Fethi Gürcan Mermertaş from Türkiye.

L'opera dell'artista turco Engin Selçuk è stata ritenuta meritevole del primo premio del concorso noto come "Oscar dei cartoon". Mentre il secondo premio è stato assegnato all'artista iraniano Mahmood Nazari e il terzo all'artista italiano Marco De Angelis.

Il premio "Empowered Girls, Empowered Futures" è stato assegnato alla turca Fethi Gürcan Mermertaş.

Second Prize - Mahmood NAZARI - Iran


Third Prize - Marco De ANGELIS - Italy


Empowered Girls Empowered Futures Special Award - Fethi Gürcan MERMERTAŞ - Türkiye


A jury composed of cartoon masters

This year, 564 cartoonists from 63 countries participated in the competition, which brings together artists from all over the world who bring different ideas and beliefs into cartoons and allows them to express their art, with a total of 1,531 works.

The international jury composed of world-renowned cartoonists and artists including Ercan Akyol (Türkiye), Fawzy Morsy (Egypt), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Liza Donnelly (USA), Marlene Pohle (Argentina), Piyale Madra (Türkiye), Pol Leurs (Luxembourg) ) and Tan Oral (Türkiye) under the chairmanship of Antonio Antunes (Portugal) evaluated 93 works of 76 cartoonists from 30 countries that passed the pre-selection stage.

Success Award to 3 artists

The Selection Committee also deemed Nikola Listes from Croatia, Halit Kurtulmuş Aytoslu and Şevket Yalaz from Türkiye worthy of the Success Award.

Una giuria composta da maestri dei cartoon

Quest'anno, 564 vignettisti provenienti da 63 Paesi hanno partecipato al concorso, che riunisce artisti di tutto il mondo che portano nei cartoni animati idee e convinzioni diverse e permettono loro di esprimere la propria arte, con un totale di 1.531 opere.

La giuria internazionale composta da fumettisti e artisti di fama mondiale, tra cui Ercan Akyol (Türkiye), Fawzy Morsy (Egitto), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Liza Donnelly (USA), Marlene Pohle (Argentina), Piyale Madra (Türkiye), Pol Leurs (Lussemburgo) ) e Tan Oral (Türkiye), sotto la presidenza di Antonio Antunes (Portogallo), ha valutato 93 opere di 76 fumettisti provenienti da 30 Paesi che hanno superato la fase di preselezione.

Premio di Eccellenza a 3 artisti

Il Comitato di selezione ha ritenuto meritevoli del Premio di Eccellenza anche Nikola Listes dalla Croazia, Halit Kurtulmuş Aytoslu e Şevket Yalaz dalla Turchia.

Succss Award - Nikola LISTES - Rep. Of. Croatia



Succss Award - Halit Kurtulmuş AYTOSLU - Türkiye


Succss Award - Şevket YALAZ - Türkiye



MIKHAIL GORBACHEV 1931 - 2022

 Mikhail Gorbaciov, 1931 - 2022

E' morto lo scorso 30 agosto, all'età di 91 anni Mikhail Gorbaciov, l'ex leader sovietico che pose fine pacificamente alla Guerra Fredda e sovrintese al crollo dell'Unione Sovietica .

Mikhail Gorbachev, 1931 - 2022

Mikhail Gorbachev, the former Soviet leader who brought the Cold War to a peaceful end and oversaw the collapse of the Soviet Union, dies aged 91.

disturbing stain by Joep Bertrams, The Netherlands

https://politicalcartoons.com/sku/266476


Good Bye Gorbachev

Chappatte - https://www.chappatte.com/en/images/good-bye-gorbachev



Mikhail vs Vladimir

Chappatte - https://www.chappatte.com/en/images/mikhail-vs-vladimir


Niels Bo Bojesen
@nielsbobojesen
·
31 ago
#Gorbachev
#Mikhailgorbachev
#MikhailGorbachevDies 
#MikhailGorbachevRIP
#Russia
#Glasnost 
#Perestroika
#SovietUnion
#USSR

 #Gorbachev #Putin #Russia #Ukraine #SovietUnion #USSR

Dave Brown


Christian Adams on #MikhailGorbachev #Gorbachev #Putin


David Rowe on #MikhailGorbachev #Gorbachev #Putin



Zap
1 September 2022
Mikhail Gorbachev dies
Mikhail Gorbachev, the former Soviet leader who brought the Cold War to a peaceful end and oversaw the collapse of the Soviet Union, dies aged 91. 
https://cartoonmovement.com/cartoon/mikhail-gorbachev-dies


Marco De Angelis
31 August 2022
Remembering Mikhail Gorbachev with this cartoon from 1990
Farewell to Mikhail Gorbachev, the last president of the Soviet Union, the man of perestrojka and glasnost'. His policy of rapprochement with the West, which led to the end of the "cold war" and then the collapse of Soviet communism, earned him the Nobel Prize. Of the dozens of cartoons and caricatures that I have published about him, perhaps one of the most representative and "affectionate" is this one from the January 1990.
https://cartoonmovement.com/cartoon/remembering-mikhail-gorbachev-cartoon-1990



Inutile dire che il vero statista…. #GorbachevRIP #Putin
Peter Brookes



Russian Evolution REPOST by Taylor Jones, Hoover Digest
https://politicalcartoons.com/sku/266466

Adio Mikhail Gorbachev by Nikola Listes, Croatia, politicalcartoons.com


#Gorbachev #putin #russia #satire #cartoon
KAL

https://www.corriere.it/.../brindando-morte-8a2e291a-2964...
Portos / Franco Portinari



È morto Mikhail #Gorbaciov, padre della perestroika.

un vecchio proverbio arabo recita: “Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani”. #Rizzo*
*= Rizzo ha festeggiato la morte di Gorbaciov 


Jeremy Banx




Mi ricordo perfettamente il tentato colpo di stato. La paura. Il sollievo. E poi la sconfitta.
Perché volevate forse vincere?
Buon viaggio #Gorbachev
Mauro Biani



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