giovedì 9 febbraio 2017

Sanremo: "Ciao Luigi"




"Ciao Luigi"
Simpatica mostra in ricordo del cinquantesimo anniversario della morte di Luigi Tenco a San Remo, all'interno della  rassegna VENTICINQUE NOTE , con vignette, foto e scritti
Se c’è un cantautore che, nella vita e nella morte, ha legato il suo nome a Sanremo, è Luigi Tenco. Il suo ricordo è più che mai vivo grazie soprattutto al «Club Tenco», lo stesso che organizza la Rassegna della canzone d’autore e che ha inaugurata una mostra a lui dedicata.
Venti artisti ricordano Luigi Tenco a 50 anni dalla sua scomparsa. A cura di Stefano Giraldi e Luciano Barbieri

La presentazione della Mostra " Ciao Luigi" è avvenuta nella sede del Club Tenco, lo scorso 28 gennaio con Mario De Luigi, Stefano Giraldi, Luciano Barbieri. E con il saluto del Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri.

Elenco partecipanti
Disegnatori umoristici: Dino Aloi, Gianni Audisio, Lido Contemori, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Massimo Presciutti.
Disegnatori satirici: Giuliano Rossetti, Sergio Staino.
Fotografi d’arte: Francesco Butini, Raffaella Sottile. Pittori: Massimo Cantini, Gian Paolo Giovannetti, Antonio Santo Jeradi, Clara Mallegni, Antonio Natali. Grafico: Mauro Pispoli. Scritti: Ellade Bandini e Juan Carlos Flaco Biondini musicisti, Vincenzo Mollica e Fausto Pellegrini giornalisti RAI.

La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio ore 9,30 – 12,30 dal Lunedì al Sabato.
Dal 12 febbraio, eccezionalmente la sede è aperta anche il pomeriggio dalle 15 alle 19
Sede: presso la sede del Club Tenco ex magazzino ferroviario lungomare Italo Calvino Sanremo, Corso Garibaldi 131 Sanremo






Dedicato a "Un giorno dopo l'altro" di Luigi Tenco. Disegno per la mostra "Ciao Luigi ciao" per il 50° anniversario della morte del cantautore. Al Club Tenco di Sanremo, Lungomare Calvino, fino al 25 febbraio. Inaugurazione sabato 28 gennaio alle 18,30:
Lido Contemori



"50 anni dalla scomparsa di Luigi Tenco"
Club Tenco - 2017
© Milko Dalla Battista


SANREMO STAMATTINA: inaugurazione della mostra 'Ciao Luigi". Nel febbraio 1967 l'Alluvione era ancora in prima pagina qui a Firenze quando la Notizia prese il suo posto, la civetta addirittura aveva una sola parola, Tenco. Avevo 16 anni e nei primi piani dei visi dei cantanti che si esibivano intravedevo la futura umanità. Ne fui sconvolto, l'arte e la musica restarono mie fragili compagne, la satira e l'humour la mia resistenza alla stupidità, violenza, falsità, opportunismo.
Massimo Presciutti



SE STASERA SONO QUI
Gianni Audisio





Ciao amore, ciao è una canzone scritta dal cantautore italiano Luigi Tenco ed interpretata (in versioni separate) dallo stesso Tenco e da Dalida al Festival di Sanremo del 1967.
La canzone è tristemente nota per essere indissolubilmente legata al suicidio di Tenco, avvenuto a Sanremo il 27 gennaio 1967 dopo l'esclusione del brano stesso dalla finale del Festival (...)

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video: 50 anni senza Tenco
Docu-film dedicato a Lugi Tenco, interamente girato il 22 ottobre 2016 durante la serata finale del Premio Tenco 2016 al Teatro Ariston di Sanremo. Con Morgan, Noemi, Roy Paci, Ascanio Celestini, Marina Rei, Diego Mancino, Bocephus King, Kento, Gli Scontati , Alfina Scorza, Vanessa Tagliabue Yorke.

https://www.facebook.com/events/1735737600076391/

mercoledì 8 febbraio 2017

Román Montesinos e le sue divertenti metafore visive.


Román Montesinos 
e le  sue divertenti metafore visive.
a cura di Francisco Punal Suarez
testo in italiano e spagnolo

La fotografia divertente è anche un elemento di umorismo. Ci sono due modi per farlo: collezionare  immagini per strada, e la creazione di situazioni esilaranti con lo studio riflessivo, collegando oggetti.
Otto anni fa il fotografo della Galizia e professore di geologia, Román Montesinos, ha esposto per la prima volta nel Alexandre Bóveda Association, La Coruna, la sua mostra "Questa guerra non prospererà", in cui ha presentato la sua creazione prodigiosa di immagini metaforiche che si caratterizzano per l'umorismo, l'ironia, il rapporto tra le cose inaspettate, la visione critica, e la poesia. Questo avvenimento ha segnato tutta la sua evoluzione artistica. Lì ho avuto l'opportunità di incontrare e diventare da quel momento in poi un ammiratore del suo lavoro, proprio perché, tra le altre cose, mi ha ratificato che l'umorismo può essere uno specchio deformante di situazioni, atteggiamenti, simpatie e antipatie della società in cui viviamo.



domenica 5 febbraio 2017

Aldo Bortolotti




1° Premio "Sezione Garibaldi a Sinalunga" – "Rigomagno Ridens 2011"
ALDO BORTOLOTTI



1° Premio "Sezione Garibaldi a Sinalunga" – "Rigomagno Ridens 2011"
ALDO BORTOLOTTI


Se ne è andato un umorista ironico, un grande umorista bergamasco, Aldo Bortolotti.
Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente ma conoscevo le due opere sopra vincitrici del primo premio nel 2012 "Rigomagno Ridens 2011".
Da buon umorista l'Aldo ha voluto lasciare agli amici una vignetta testamento , preparata già ben 7 anni fa, la troverete in fondo al post, appena prima della biografia, dopo le parole degli amici comuni che lo hanno voluto ricordare sulle loro pagine social con alcune delle sue innumerevoli vignette pubblicate nel corso degli anni.
Condoglianze alla famiglia.






Emilio Isca Con questi 3 cartoons ho voluto ricordare un caro amico ed un grande umorista, ALDO BORTOLOTTI (1930/2017) scomparso in questi giorni dopo una lunga e sofferta malattia. Ti ricordo per la tua simpatia, la tua modestia, la tua grande signorilità. Ci mancherai molto con le tue divertentissime barzellette ed il tuo umorismo elegante. Un abbraccio alla cara Mercedes ed ai tuoi figlioli. R.I.P

Gianfranco Passepartout : Anche io ho avuto il piacere di conoscere ed amare l'Aldo, personaggio che davvero lascia un buco...grande autore e grande persona. Fu ospite insieme a Mercedes, qualche anno fa, di un festival "piccante" in Calabria e con questa vignetta vinse il premio del pubblico. Come dice Emilio un uomo dotato della modestia propria dei grandi, un abbraccio, Mercedes.



Giovanni GBeduschi: 
Ciao Aldo Bortolotti maestro e amico. Oggi posto questa vignetta perché penso che ti rappresenti al meglio. Ogni volta che vedrò arcobaleno penserò a te, alla tua matita e al tuo umorismo colorato. A chi do la spiacevole notizia, tutti gli amici mi raccontano aneddoti simpatici, della tua allegria, della tua goliardia e anche dei tuoi giudizi tecnici sempre attenti e precisi. Anch'io e la mia famiglia abbiamo ottimi ricordi che non verranno mai cancellati nel nostro cuore. Ciao Aldo e ogni tanto fai scivolare un tuo tocco di colore quaggiù.





Gianni Soria: Ciao Aldo, ci mancheranno le tue splendide vignette e i tuoi momenti di allegria






L’ultima vignetta di Aldo Bortolotti
Umorista ironico fino alla fine
È stato lui, cioè beffardo ed ironico, fino in fondo. Anzi, è riuscito ad andare oltre. Aldo Bortolotti, umorista bergamasco nato per sbaglio a Vigevano nel 1930, sette anni or sono, in splendida forma fisica, consegnò alla figlia Paola una serie di buste per gli amici più cari.
«Mi spiace gravarti per le spese postali – spiegò- ma quando arriverà il mio momento, dovrai fare avere questa vignetta ai destinatari». Nel frontespizio, in bianco e nero, si vede la signora con la falce presentarsi sull’uscio ed essere accolta da un parente che le spiega come sia arrivata in ritardo. Sul retro dei biglietti, sopra la firma del vignettista,
c’è l’augurio di «buona continuazione». La moglie Dolores e i tre figli (Paola, Gianmario e Cristina) non hanno dubbi nel riconoscere perfettamente lo spirito del capofamiglia, uno che riesce a strapparti un sorriso anche in momento del genere. Aldo Bortolotti ha chiuso la sua splendida avventura terrena nella notte tra venerdì e sabato, (domani, lunedì, il funerale alle 14,30 nella Parrocchia di Loreto) sempre attorniato dalla sua bellissima famiglia, arricchitasi nel tempo con sei nipoti, che l’ha accompagnato con amore soprattutto negli ultimi tre anni in cui un malessere l’ha obbligato a restare a letto. Ma non a star lontano da matite e pennarelli, che utilizzava ancora con grinta valligiana.
(fonte)
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Aldo Bortolotti
Nato per caso a Vigevano nel 1930. Figlio di genitori bergamaschi, ha vissuto e lavorato a Bergamo. Ha esordito negli anni Cinquanta su Il Travaso, abbandonando poi il disegno umoristico fino agli anni Ottanta, quando ha ripreso a tempo pieno. Tra le sue collaborazione spicca L’Eco di Bergamo, Bergamo Oggi, L’Eco del Chisone, Madre (Brescia), Alpesagia (Sondrio), Sport Nove (Bergamo).
Ha partecipato a moltissime manifestazioni umoristiche in Italia e all’estero raccogliendo spesso primi premi come pochi nel mondo della grafica di settore: due volte a Siena, a Trento e a Lussac (Francia) e poi a Pinerolo, Saint Vincent (Grolla d’oro 1995), Milano (“Mal di testa”), Salò, Juvignac (Francia), Jonzac (Francia), Kuisoithem (Belgio), Berlino.
Muore il 3 febbraio 2017

giovedì 2 febbraio 2017

Ritratto ed interviste a Paolo Conte

Paolo Conte
Riccardo Mannelli


Paolo Conte: "L'attualità mi fa orrore, il suo rumore impedisce di scrivere"
Le confessioni del grande musicista nei suoi ottant'anni: "Il passato prossimo invecchia prima di quello remoto. Faccio troppa fatica a pensare com'ero o come non sarò più"
di Antonio Gnoli per La Repubblica

Il maglione giro collo, lievemente sbrindellato; la sigaretta incollata alle dita; la voce roca che sembra avvolta dalla cartavetrata e infine l'occhio che ci ha messo molto tempo per diventare giovane, ma è lì che mi scruta con ironica sopportazione. Paolo Conte, ottant'anni compiuti questo mese,

mercoledì 1 febbraio 2017

Concorso: 17th International Cartoon Competition for World Press Freedom - Canada

Mi scrive Bado:



Dear fellow cartoonists and cartooning lovers,

Please find enclosed the call for entries to this year's contest.

Thank you in advance for your submission or for passing along this message.

Guy Badeaux

Jury president

Canadian Committee for World Press FreedomTwitter: @CDN_WPF


Here are the rules and regulations:
1. The theme for the 17th International Editorial Cartoon Competition is:
F for fake

Yesterday a global network with libertarian accents, has the Internet become a threat to democracies?Corporate-funded think tanks and fake grassroots groups are now everywhere and consumers often have difficulty in finding the source of the “information” they disseminate.The phenomenon is compounded by the fact that one doesn’t need to actually be where something is happening in order to report on it.
Many have also criticized the role of algorithms used by social networks in limiting debate by enclosing their users in ideological bubbles.

The term “fake news” has further been co-opted as a means of silencing legitimate journalism or criticism, and when confronted by verifiable facts, the term "alternative facts" has even been invoked.

2. Prizes: three prizes will be given: a first prize of $

martedì 31 gennaio 2017

Le caricature di Joaquín Aldeguer



Usain Bolt - Joaquín Aldeguer




Le caricature di JOAQUÍN ALDEGUER 
a cura di Francisco Punal Suarez
testo in italiano e spagnolo



Joaquín Aldeguer Lopez (Alicante, Spagna, 1980) nel  2016, ha avuto molte soddisfazioni,  essendosi focalizzato in particolare sul cartoon fisiognomico, e ha visto premiato alcune delle sue opere: Primo Premio alla II Mostra Internazionale di Grafica Umoristica di Pernambuco (SIHG- PE) (Brasile), con un disegno di Aristotele; Gran Premio e Menzione d'onore all'Esposizione Internazionale di Grafica Umoristica di Jaboatão Guararapes, Brasile, (SIHG-PE), con Usain Bolt e Rafael Nadal, rispettivamente; e menzione d'onore nel 2016 a Gallarate, Italia, con un lavoro di Woody Allen.
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Nadal -Joaquín Aldeguer


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Questo nuovo rappresentante della caricatura, laureato in Belle Arti, pone il suo interesse per la sperimentazione e la sintesi geometrica e minimalista, dando grande importanza al disegno di linee, che fa a mano, sul posto, e cercando l'essenza del carattere, in questo modo vediamo come egli utilizza linee, cerchi e ovali.

"Sono sempre stato colpito -esprime Joaquín- dalle immagini ed ho cercato di riprodurre quello che vedevo con disegni, cartoon e caricature . Non posso dire quando ho iniziato a fare caricature, ma fin da piccolo ho notato  che avevo una certa facilità e il riconoscimento di coloro addetti ai lavori, mi ha dato soddisfazione e mi ha reso più interessato a questa disciplina. A poco a poco ho scoperto come il fatto di analizzare e interpretare la fisionomia dei personaggi mi ha permesso di comunicare idee e il mio punto di vista di loro in maniera più sottile, ma anche diretta. Mi piace interpretare quello che vedo, non solo le persone, mi piace giocare con le forme, distorcere, eliminare dettagli superflui, riordinare le caratteristiche e i componenti ... di rendere il personaggio ancora riconoscibile (per non perdere il valore principale o di utilità che ha la caricatura). "
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Woody Allen


Aristotele

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 "Di fronte a una caricatura -sottolinea Joaquín- dopo aver raccolto tutto il materiale necessario (foto, video) che secondo me rispecchia la personalità della" vittima ", analizzo le sue caratteristiche essenziali: il suo volto, i suoi occhi e do la preferenza a un aspetto del viso e vedere come gli altri si riferiscono ad esso in termini di proporzione, la composizione, la posizione, ecc.  Penso che la cosa più importante è quello di catturare ciò che rende il personaggio riconoscibile e diverso dagli altri, evidenziare o sottolineare quel gesto o una caratteristica che lo rende unico. Il resto è una questione di stile e cercare soluzioni grafiche, che come ha detto il maestro Carlos Nine (R.I.P.) , sono infinite ".

"Il cartoon  premiato di Usain Bolt mi ha dato un sacco di lavoro", aggiunge, "perché ha subito diverse modifiche. Soltanto con la faccia ho dovuto fare alcuni schizzi per familiarizzare con il carattere e l'approccio che volevo ottenere. Sono state ore di lavoro fino a quando mi venne in mente di provare una vista in prospettiva e cercare di ottenere un'immagine più potente e dinamica. Il risultato finale ha anche preso un lungo periodo di tempo, nella scelta dei toni di colore, contrasto, ombre ed effetti, anche se la maggior parte del tempo ha preso me era la composizione, questa ossessione che ho a volte perché le linee si adattano, come un puzzle".

 "Recentemente trovo molto interessante l'utilizzo di forme geometriche pure. Linee, cerchi, ovali. Così di solito inizio a giocare con queste forme attraverso regole e modelli e, a volte uso disegnare a mano, colorando il lavoro finale in modo digitale o no "- finisce.

Aldeguer Joaquin ha partecipato a diversi concorsi internazionali e le sue opere sono state pubblicate in varie fanzine, giornali, riviste indipendenti, della Spagna, degli Stati Uniti, dei Paesi Bassi e in tanti altri paesi.
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Hillary Clinton

Cervantes



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JOAQUÍN ALDEGUER Y SUS CARICATURAS PERSONALES

Por Francisco Puñal Suárez

Para Joaquín Aldeguer López (Alicante, España, 1980) 2016 le ha dado varias satisfacciones, al estar centrado especialmente en la caricatura fisonómica, y ver galardonadas varias de sus obras: Primer Premio en el II Salón Internacional de Humor Gráfico de Pernambuco (SIHG-PE) (Brasil), con un dibujo de Aristóteles; Gran Premio y Mención de Honor del Salón Internacional de Humor Gráfico de Jaboatão de Guararapes, Brasil, (SIHG-PE), al captar a Usain Bolt y Rafa Nadal, respectivamente; y Mención de Honor en Gallarate 2016, Italia, con una obra de Woody Allen.

Este nuevo representante de la caricatura personal, licenciado en Bellas Artes, fija su interés en la experimentación y la síntesis geométrica o minimalista, dándole gran importancia a la línea del dibujo, que hace a mano, sobre la mancha, y buscando la esencia del personaje, de esta forma vemos cómo utiliza rectas, círculos y óvalos.

“Siempre me llamaron la atención –expresa Joaquín- los dibujos y cuando veía cartones animados, historietas o cuentos, intentaba reproducir lo que había visto. No sabría decir cuándo empecé a hacer caricaturas, aunque desde pequeño me fijaba en las que veía en la prensa o en televisión e imagino que descubrí que tenía cierta facilidad y al ser un arte tan popular, el reconocimiento de los que tienes cerca y la propia satisfacción hicieron que me interesara más por esta disciplina. Poco a poco fui descubriendo cómo el hecho de analizar personajes e interpretar su fisonomía me permitía poder comunicar ideas o mi visión sobre ellos de una forma más sutil pero también directa. Me gusta interpretar lo que veo, no sólo personas, me gusta jugar con las formas, distorsionar, eliminar detalles superfluos, reordenar los rasgos o componentes... intentando que el personaje siga siendo reconocible (ya que si no perdería el principal valor o utilidad que tiene la caricatura)”.

“A la hora de afrontar una caricatura, -señala Joaquín- después de haber recopilado todo el material necesario (fotos, vídeos) que creo que reflejan bien la personalidad de la "víctima", analizo sus rasgos esenciales: su rostro, sus ojos y doy preferencia a un aspecto de su cara y veo cómo los demás se relacionan con él en cuanto a proporción, composición, posición, etc. Creo que lo más importante es captar qué hace reconocible y diferente al personaje, de los demás, destacar o enfatizar ese gesto o rasgo característico que lo hace único. El resto es cuestión de estilo y de buscar soluciones gráficas, que como dijo el maestro Carlos Nine (R.I.P.), son infinitas”.

“La caricatura premiada de Usain Bolt –añade- me dio mucho trabajo, porque sufrió diversos cambios. Ya solamente con la cara tuve que hacer varios bocetos para familiarizarme con el personaje y conseguir enfocarlo como quería. Fueron horas de trabajo hasta que se me ocurrió probar con una vista en perspectiva e intentar conseguir una imagen más impactante y dinámica. El resultado final también llevó bastante tiempo por la elección de los tonos de color, contraste, sombras y efectos, aunque lo que más tiempo me llevó fue la composición, esa obsesión que tengo a veces porque las líneas encajen, como si de un puzzle se tratara”. 

“Desde hace relativamente poco me resulta muy interesante utilizar formas geométricas puras. Rectas, círculos, óvalos. Así que generalmente empiezo a jugar con estas formas a través de reglas y plantillas y en ocasiones utilizo el dibujo a mano, para colorear la obra final digitalmente o no” – finaliza. 

Joaquín Aldeguer ha participado en varios concursos internacionales y sus trabajos se han publicado en diversos fanzines, diarios, y revistas independientes de España, Estados Unidos, Holanda y otros países.
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Madonna - Joaquín Aldeguer


Jim Morrison- Joaquín Aldeguer


Zidane- Joaquín Aldeguer

venerdì 27 gennaio 2017

Giorno della Memoria




Giorno della Memoria, una data da non dimenticare in risposta ai negazionisti.
Marco DeAngelis




Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Primo Levi




Il tempo e la Storia - Ravensbruck il lager delle donne del 27/01/2017

Rai Cultura Il tempo e la Storia . Ravensbruck il lager delle donne. Con la prof.ssa Anna Foa


Tiziano Riverso

GIORNO DELLA MEMORIA ... corta

27/1/2017 - Dovrebbe sembrare incredibile, ma oggi a 72 anni dalla giornata che avrebbe dovuto mettere la parola fine agli oltraggi dell'uomo sull'uomo, ancora prosperano i muri, i fili spinati e le segregazioni in dispregio alla dignità delle persone.Indipendentemente dalle cause che le spingono a cercare cibo, riparo o salvezza, questi mezzi intollerabili soprattutto da parte del mondo "civilizzato".
Uber


Giornata della Memoria
Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di concentramento tedesco di Auschwitz, ad ovest di Cracovia, nel sud della Polonia. Mentre si avvicinavano, le SS iniziarono l’evacuazione. Circa 60 mila prigionieri furono costretti a marciare verso ovest, la maggior parte, per lo più ebrei, verso la città di Wodzislaw nella parte occidentale dell’Alta Slesia. Migliaia di persone furono uccise in fretta nei giorni precedenti, il più possibile. Durante la marcia della morte le SS spararono a quelli che, stremati, non potevano continuare a camminare. per il gelo e la fame. Morirono in più di 15 mila. Quando entrò, settant’anni fa, l’esercito sovietico trovò e liberò oltre 7 mila sopravvissuti, malati e moribondi. Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state deportate ad Auschwitz tra il 1940 e il 1945. Di queste, almeno 1,1 milioni sono state assassinate. Sono cose che tutti dovrebbero sapere… ma le ho riscritte qui, ora. Per l’ennesima volta. Per non dimenticarlo mai.
Pietro Vanessi

di Mario Airaghi


#giornodellamemoria – Der Untermensch
Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, celebrazione internazionale che onora le vittime dell’Olocausto: il massacro genocidio di 12/17 milioni di umani dei quali circa 6 milioni appartenenti al popolo ebreo: Shoah. Per arrivare a raggiungere  12, o peggio 17 milioni, dobbiamo elencarne altrettanti, o peggio di più, tra disabili, dissidenti politici, massoni, omosessuali, pentecostali, polacchi non ebrei, rom e sinti  (il loro olocausto si chiama Porajmos) slavi, testimoni di Geova
La Germania nazista ben coadiuvata dai suoi seguaci li archiviava solo in un nome: Der Untermensch, i sub-umani
Il giorno della Memoria è (dovrebbe essere) genuflessione, ascoltando echi assordanti di donne uomini e bambini che abbiamo marchiato subumani fino alla morte. Non li abbiamo riscattati, perciò quegli echi potranno mai più spegnersi. E’ vitale dunque per noi ricordarli tutti, proprio tutti, perché se non lo facciamo corriamo poi il rischio di innalzare barriere per diversificare gli uni dagli altri…




Makkox

Quale memoria? #giornatadellamemoria
Mondo Cana
La Storia

Fare memoria



Ricordiamoci
di CeciGian

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27 gennaio 2012 ... Giornata della Memoria.

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Giornata della memoria







mercoledì 25 gennaio 2017

Giulio Regeni è passato un anno... QUINDI?

Un anno dopo la scomparsa del ricercatore, la verità sulla sua morte sotto tortura resta ancora da appurare.


Quindi. http://maurobiani.it/2016/03/04/memorandum-3/



L'omicidio di Giulio Regeni è stato commesso in Egitto tra il gennaio e il febbraio 2016. Regeni era un dottorando italiano dell'Università di Cambridge; fu rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio successivo.
Le condizioni della sua salma, ritrovata vicino al Cairo in un fosso lungo l'autostrada Cairo-Alessandria, hanno evocato ipotesi di tortura eventualmente in connessione con i legami che Regeni aveva con il movimento sindacale che si oppone al governo del generale al-Sīsī. L'uccisione di Giulio Regeni è oggetto di dibattito politico specialmente in Italia e motivo di tensioni diplomatiche tra Italia ed Egitto.

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"Ciao Giulio. Un anno e nei tuoi occhi c'è ancora la stessa domanda..." 
#VeritàperGiulioRegeni #365giornisenzagiulio
Makkox per Gazebo




Verità. http://maurobiani.it/2016/02/05/verita-degitto/



Mauro Biani



L’ultimo video con Giulio Regeni.

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VERITA' PER GIULIO REGENI

al Sisi 
Verità per Giulio Regeni

Truth about Giulio Regeni

11 Apr 2016

Marilena Nardi










https://fany-blog.blogspot.it/2016/02/giulio-regeni.html