Copertina "Colpire in alto" - ©Lido Contemori |
COLPIRE IN ALTO
VIAGGIO NEL DISEGNO
SATIRICO DAL ‘68 AD OGGI
Lido Contemori
Casa Editrice Il Pennino
retrocopertina |
Prefazione
La grafite che graffia
Lido Contemori, tra i grandi protagonisti della satira a partire dalla fine degli anni Sessanta, ci accompagna in un viaggio che parte dal 1968 per arrivare attraverso i giorni nostri con un’analisi puntuale e precisa che solo chi ha vissuto attivamente il periodo può raccontare.
Il racconto si snoda, anche attraverso aneddoti e curiosità che definirei tra lo storico e il sociologico, raccogliendo gran quantità di immagini che servono a riportare alla mente i fogli che sono ormai sopiti nei meandri della memoria.
E bellissimo ritrovare immagini amate e nello stesso tempo vedere anche
l’evoluzione/trasformazione inevitabile dello stesso Lido che si pone come un Virgilio disegnante alla guida di un lettore che resta affascinato per la bellezza di ciò che viene proposto.
Traspaiono sentimenti, passioni e incazzature, ma soprattutto si scorge il desiderio di partecipazione attiva ad un progetto comune, quello di colpire in alto, come recita il titolo del libro, alla ricerca di colpire con colpi di matita il potere e tutto ciò che il lato deteriore di questo può rappresentare. Nulla a che vedere con la violenza vera che, non a colpi di matita ma di mitragliatore, ha abbattuto alcuni tra i migliori disegnatori del mondo che continuavano ad esercitare il loro esercizio di fantasia all’interno della redazione di Charlie Hebdo. E si parla anche di loro, di Wolinski e di Cabu con opere degli anni Settanta tratte dalle pubblicazioni di quegli anni.
L’immaginazione al potere, si diceva, e la satira è certamente un buon esempio di immaginazione anche se spesso ha a che fare con una realtà sporca e cattiva, con un mondo che non tiene conto delle enormi disparità sociali che sfociano in condizioni di vita spesso precarie.
La libertà di espressione si manifesta in formule artistiche diverse e Lido, da grande artista quale è, ne ha sperimentate molte, dal collage alla vignetta, dal fumetto alla strip, dalla vignetta all’illustrazione sempre con il fine coerente di voler comunicare. Non quindi un atto fine a se stesso e rinchiuso in modo introverso dentro l’artista concettuale ma, al contrario, con una volontà di entrare a piene mani nel sociale per analizzare ed elaborare scenari con il baricentro spostato, azione tipica del satirico.
La rivolta del maggio francese si diffonde in Italia e le piazze si riempiono di studenti in funzione operaista e antiborghese. I giovani disegnatori si schierano iniziando a realizzare vignette feroci contro il potere, contro il capitale e contro i padroni difendendo la classe operaia, facendo del lavoratore stesso il protagonista delle vignette. Era dai tempi di Galantara e del suo L’Asino e di Scalarini con le vignette su L’Avanti, ovvero dagli anni Dieci agli anni Venti, che non si vedevano disegni così dichiaratamente schierati a favore del popolo. (…)
Il francese Siné crea L’Enragé su cui pubblica Wolinsky, Reiser e il nostro Maurizio Bovarini. Nasce Hara-Kiri e dopo poco Charlie Hebdo. In Italia dobbiamo aspettare il 1971 perché veda la luce Ca Balà, ad opera del Gruppo Stanza di Compiobbi, ovvero i raffinati Paolo della Bella, Berlingiero Buonarroti e Graziano Braschi. E in Ca Balà si afferma anche Lido Contemori.
In questa ondata positiva nei confronti della riscoperta dell’umorismo e della satira, ondata che trova spazio come notizia anche sulle pagine dei quotidiani “generalisti” mi vien in mente il numero di Bizarre del 1964 in cui vengono proposti 64 giovani umoristi in cui troviamo, in embrione, tutti coloro che poi si affermeranno diffusamente sui giornali francesi e internazionali. Tra questi ritroviamo il ventottenne Bovarini che aveva iniziato a pubblicare un paio di anni prima le sue prime opere proprio sullo stesso giornale, insieme a Reiser, Copi, Sempè, Siné, Wolinski, Cardon, Gébé, Serre, Topor, Trez e Cabu. Una gioia per gli occhi, oltre che per la grafica straordinaria di questi artisti, anche per il fatto di vederli insieme e osservare come si stia formando una nuova generazione di talenti forte e tenace. (...)
Ed è davvero puntuale questo libro di Contemori, che, riccamente illustrato, ripercorre gli anni recenti partendo dal Sessantotto come pretesto per poi raccontare lo sviluppo della narrazione satirica in Italia. Sono centinaia i nomi che Lido snocciola nel suo volume fornendo, di molti di questi, esempi grafici contestualizzati nel periodo. Questo di Contemori è dunque uno sguardo affettuoso verso i colleghi che, con lui, hanno contribuito a rendere questi anni meno amari e più sorridenti.
La satira e lo stesso umorismo hanno mirato e colpito in alto e alcune immagini restano nel nostro immaginario, come deliziosi affreschi contemporanei, destinati a non rimanere nell’oblio delle pagine di un giornale dimenticato, anche grazie a questo libro.
Resta il dubbio dove debba colpire oggi la satira. Di certo non deve abbassare la guardia, ma dato che talvolta il nuovo che avanza ha già fatto rimpiangere classi dirigenti precedenti, lo sguardo deve restare vigile, pronto a colpire, non per senso della contestazione ad ogni costo, ma per cogliere il torbido o la schifezza laddove si manifesta per continuare a comunicare un pensiero, un’idea che sappia tener viva l’intelligenza e non far mai smettere di riflettere. Questo è, a mio avviso, uno dei compiti principi della satira, compito che possono assolvere questi artisti contemporanei calati nella realtà e nel quotidiano, spiriti liberi con antenne che sanno cogliere e captare sentimenti popolari, distinguendoli da quelli populistici, restando vivacemente polemici all’interno della società.
Dino Aloi
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Alcune delle 170 immagini contenute nel libro:
Satyricon 1988 disegni di Contemori e Cemak |
Tango 1986 - disegno di Staino |
Cabalà 1976 - disegno di Braschi |
Il Male 1978 - disegno di Perini |
Cuore 1991 - disegno di Vincino |
Biografia
Lido
Contemori
Ha studiato
all'Accademia di Belle Arti di Firenze, Parigi e Milano. Laureato in
Scienze Politiche alla Università di Firenze con una tesi di Teoria
e tecnica delle comunicazioni di massa. E' coautore di due saggi
sul disegno satirico: I persuasori arguti, Alfani 1983
e Il segno tagliente, Edizioni dell'Orso 1993. E' iscritto
all'ordine dei giornalisti dal 1982. E’ stato insegnantete di
Educazione Artistica dal 1978 al 1988. Docente di Teoria dei mass
media, di Illustrazione e di Arte del Fumetto alla LABA (Libera
Accademia di Belle Arti) di Firenze
dal 2004 al 2011. L’inizio della sua attività nel campo
dell’umorismo e della satira risale alla fine degli anni ‘60.
Pubblica
i primi disegni nel 1968 sulla rivista satirica fiorentina La
Chiacchiera e
poi su Potere
Operaio e
su Ca
Balà
negli anni settanta. Negli anni ottanta inizia a collaborare con vari
giornali e riviste: Linus,
Guerin Sportivo, Radiocorriere TV, Gazzetta dello sport.
Nel 1980 comincia a pubblicare sul Satyricon,
inserto settimanale de La
Repubblica.
Dopo dieci anni di Satyricon, sempre su Repubblica, è la volta di
Mercurio,
inserto culturale e poi delle illustrazioni per il Venerdì
e
per le pagine regionali del giornale. Ha all' attivo una decina di
anni di disegni per il quotidiano ligure Il
Secolo XIX.
Negli anni novanta collabora con la trasmissione TV Galagoal
di
TMC, con Vivimilano
del Corriere
della Sera e
con l' edizione italiana di Playboy.
I suoi lavori appaiono anche su alcuni quotidiani del gruppo
Espresso:
Il
Tirreno, Il Mattino di Padova, Il Piccolo,
e sulla rivista letteraria Il
Caffè Illustrato.
Altre collaborazioni recenti: Il
Caffè,
settimanale della svizzera italiana, L'
Informatore,
mensile della Coop, Il
Male diretto
da Vauro e Vincino, Liberetà,
mensile Spi CGIL, la Commissione
Europea tramite
la rivista online Buduàr.
Ha illustrato libri per Feltrinelli,
Guaraldi, Hoepli, Laterza, Donzelli.
Mostre in Europa, USA, Canada e Giappone. Ha vinto il Premio
Satira di Forte dei Marmi nel
1998 e Eurohumor
nel 2003.
Sul
web: www.webalice.it/lidoconte
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