Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano fondatore della comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa, è stato sequestrato il 29 luglio del 2013 a Raqqa da un gruppo di estremisti islamici senza che da allora si sia saputo più nulla.
Disegnava Mauro Biani nel 2014:
Siria chi?
Siria, padre Dall’Oglio. E’ tutto. Dimenticato.
Mauro Biani
⚡️ “4 anni senza Padre Paolo Dall'Oglio” by @luigidegennarhttps://t.co/z87Jcheuaf— Luigi De Gennaro (@luigidegennar) 29 luglio 2017
— Luigi De Gennaro (@luigidegennar) 29 luglio 2017
Quattro anni fa “spariva” Padre Paolo Dall’Oglio, uomo di pace e riconciliazione
di Giuseppe Giulietti
Il 29 luglio del 2013 “Spariva” Padre Paolo Dall’Oglio, uomo di pace e di dialogo, tenace costruttore di ponti in una Siria travolta dal dispotismo di Assad, dalla repressione dei fermenti democratici e socialisti, dalla presenza del terrorismo fondamentalista, dagli errori di un Occidente diviso e incapace, anche su questo fronte, di elaborare una strategia comune e condivisa, capace di mettere al centro la difesa dei più elementari diritti politici, civili, sociali.
Padre Paolo era ed é, perché non vogliamo rassegnarci, una presenza scomoda, urticante, invisa ai signori della guerra e del terrore, di qualsiasi natura, colore politico e fede religiosa.
Ricercare, sempre e comunque, i fili del dialogo, dell’unità di azione possibile, persino di una comune preghiera per la pace, comporta anche l’ostilità dei fondamentalisti e degli integralisti, l’avversione di chi ha bisogno di alimentare i pozzi dell’odio per incrementare il proprio conto bancario.
Paolo non ha mai rinunciato al suo impegno per abbattere i muri e realizzare i ponti, persino quando attorno vi erano e restano solo macerie, morte, profughi che scappano, torture e brutalità di ogni genere.
Articolo 21, la sua redazione, il direttore Stefano Corradino, hanno seguito la sua storia attraverso i racconti di Riccardo Cristiano e della associazione “Amici di Padre Paolo”che, insieme ai familiari, è impegnata non solo a tener desta la memoria, ma anche a dare forza ad un pensiero che appare sempre più attuale.
Questo impegno ha ora trovato espressione anche nel libro “Paolo Dall’Oglio, una profezia messa a tacere”, pubblicato dalla San Paolo, e che ricostruisce l’itinerario, la vocazione, l’impegno sacerdotale e politico, le speranze e le amarezze che hanno segnato la sua vita.
Il volume è arricchito dalle testimonianza di scrittori, teologi, amici e compagni delle diverse stagioni della vita, capaci di restituirci non un “Santino”, ma un combattente per la causa della pace e per le ragioni di un dialogo necessario e profondo con il mondo musulmano, colto nella sua essenza profonda, distante anni luce dai predicatori dell’odio reciproco e delle guerre di religione.
La lettura di queste pagine ci farà scoprire le profonde analogie tra il “Gesuita” Dall’Oglio e Francesco, il Papa gesuita.
Un grazie, infine, a quanti hanno deciso di ricordare Padre Paolo dando spazio al suo pensiero, alle sue azioni, a coloro che, anche in Siria, hanno continuato il viaggio.
Il Sindacato dei giornalisti della Rai e il segretario Vittorio Di Trapani, hanno chiesto e ottenuto che il quarto anno dalla sua scomparsa, diventasse anche una giornata di trasmissioni dedicate ai costruttori di ponti.
“I cristiani di Siria possono vivere nel loro paese che é tale da più di duemila anni,in pace con i musulmani, loro fratelli e loro vicini..”
Parole di Paolo che, ne siamo sicuri, ovunque si trovi ora, sta continuando nel suo impegno per la pace e la riconciliazione.
Gli articoli scritti nel luglio 2013 di Padre Dall'Oglio:
Un libro per capire la Siria
La morale cristiana e l'arma chimica siriana
Chi sta con Bashar?
Appello per imporre alla Siria e in Siria un immediato cessate il fuoco
I nostri figli nel cuore dell'Occidente pagheranno la nostra indifferenza sulla Siria
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