Povertà di Maria Grazia Quaranta / GIO |
Lavoratori social utili unitevi!
di Nadia Redoglia
L’ultima sua tranche (chance) contrattuale fu impiego, per contratti semestrali, durato 7 anni all’IBM. Da un anno è disoccupato e oggi (dernier chance) si trova a vivere in strada. Si differisce dai suoi “colleghi” perché il cartone che espone non dice “ho fame, aiutatemi” ma illustra il suo curiculum corredato di recapito: qualificato sistemista It, disponibile per manutenzione impianti elettrici- idraulici, giardinaggio, tinteggiature, verniciature…
Un quotidiano ne estrapola materia per un pezzo a lieto fine. Trattasi di
a)fanciulla che non volta la testa da un’altra parte (comunque chapeau)
b)trasmette ai social la narrazione ed è così che quel povero riesce a ottenere il (qualsiasi) lavoro. WOW!
a)fanciulla che non volta la testa da un’altra parte (comunque chapeau)
b)trasmette ai social la narrazione ed è così che quel povero riesce a ottenere il (qualsiasi) lavoro. WOW!
Gli altri (residui) 4.999.999 poveri assoluti (secondo Istat ché secondo Caritas sono quasi il doppio) prendano dunque atto e si adeguino alla compilazione del cartonato. Occhio, però, ché il mondo social è effimero mordi&fuggi, sicché non potrete limitarvi a mero copincolla dell’originale, ma dovrete ingegnarvi a trovare un minimo di 4.999.999 sprazzi diversivi, ovviamente virali…
Repubblica social italiana?
Progresso e fame
di Mario Airaghi
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