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Révolution dans les lois de la physique
Chappatte dans "Le Temps" (Genève) |
Una grande notizia arriva dal CERN:
23 Sep 2011
OPERA experiment invites scrutiny of unexpected results
A view of the OPERA detector in Gran Sasso,
Italy. Neutrino beams from CERN in Switzerland are sent over 700km
through the Earth's crust to the laboratory in Italy.
The OPERA experiment, which observes a neutrino beam from
CERN 730 km away at Italy’s INFN Gran Sasso Laboratory, will present new
results in a seminar at CERN today.
The OPERA result is based on the observation of over 15000
neutrino events measured at Gran Sasso, and appears to indicate that the
neutrinos travel at a velocity 20 parts per million above the speed of
light, nature’s cosmic speed limit. Given the potential far-reaching
consequences of such a result, independent measurements are needed
before the effect can either be refuted or firmly established. This is
why the OPERA collaboration has decided to open the result to broader
scrutiny.
More information:
INFOTRAFFICO - Multati NEUTRINI per eccesso di velocità all'ingresso delle Gallerie dei Colli Berici!
Si consiglia agli utenti autostradali di non tentare di sorpassarli! Si arrabbiano e speronano chiunque li affianchi! (ALF)
INFOTRAFFICO
2 - Neutrini sanzionati per non aver acceso i fari nel tunnel. "Inutile
attivare le luci - si sono giustificati - perché non sarebbero mai
riuscite a starci dietro!". (ALF)
«Code di neutrini in ingresso al Gran Sasso. Si consigliano percorsi alternativi» (Twitter)
Anagramma di Mariastella Gelmini: La galleria mi smentì.
(S. Bartezzaghi)
A sentire
lui è mica vero!
L'obiezione di Odifreddi, ossia che in pratica si sarebbe trovato solo
un valore appena diverso per la velocità-limite di Einstein, somiglia
tanto al discorso di coloro che sostengono che l'Iliade e l'Odissea non
sono state scritte da Omero, ma da un altro poeta cieco che per caso si
chiamava anche lui Omero...
.
Intanto
l'articolo originale di Einstein, pubblicato su "Annalen del Physik"
del 1905, si intitolava, modestamente ma a proposito, "zur
Elektrodinamik der bewegtern Körper", ossia "Sull'elettrodinamica dei
corpi in movimento". Questo perché la sua velocità limite per qualsiasi
informazione che viaggia da un punto all'altro può essere solo quella
della luce nel vuoto, che compare come costante universale (?) nelle
equazioni delle onde elettromagnetiche.
La velocità della luce è
stata misurata da ricerche di punta con molti metodi, e l'incertezza
relativa del valore attualmente accettato è di circa 2*10^(-11) ossia di
20 milionesimi di milionesimo del valore.
La distanza su cui è stato
fatto l'esperimento dei neutrini è di circa 700 km, che la luce nel
vuoto percorre in circa 2.3* 10^-3 secondi (2.3 millisecondi). Uno
scarto di 60 ns su questo tempo costituisce una variazione relativa di
2.6*10^(-5) ossia oltre un milione di volte più grande del margine di
errore sulle misure precedenti. Visto in termini di spazio, avremmo uno
scarto di 18 metri percorsi in più.
Se interpretiamo quindi
l'esperimento come una nuova misura della velocità della luce, resta da
spiegare come mai tutte le altre fatte finora con metodi molto diversi
hanno dato risultati fra loro coerenti e diversi da questo.
E'
anche vero però che l'esperimento è molto critico: i ricercatori
sostengono di conoscere la distanza fra i traguardi di misura con
precisione migliore di 30 cm, il che sarebbe ben sufficiente per
rivelare scarti di 18 m, ma resta il punto fondamentale, ossia come
poter dire che il neutrino prodotto al CERN sia
lo stesso
rivelato al Gran Sasso (in realtà mi sono voluto esprimere in maniera
pittoresca: il vero problema sta nel dire che un evento prodotto al CERN
si è manifestato, attraverso i neutrini, al Gran Sasso prima di un
segnale luminoso prodotto in contemporanea che avesse viaggiato nel
vuoto fra i due luoghi). Fra l'altro l'assoluta indistinguibilità delle
particelle elementari di uno stesso tipo è un punto chiave delle attuali
teorie fisiche.
L'esperimento quindi sembra dare risultati
sconcertanti, e sufficientemente accertati da giustificare la
pubblicazione scientifica, ma l'accumulo di maggior informazione e la
ripetizione in circostanze diverse sarebbe necessaria prima di
un'accettazione definitiva.
Devo anche dire che odifreddi è stato
piuttosto superficiale parlando della massa del neutrino: le teorie
oggi accettate prevedono che abbia massa nulla e che di conseguenza
debba muoversi (come i fotoni) esattamente alla velocità della luce. I
fisici sperimentali comunque sono sempre tenuti a verificare le
affermazioni delle teorie e sono riusciti a porre limiti superiori per
la sua massa. Sappiamo quindi che se il neutrino ha massa, non può
averla comunque maggiore di un certo limite; questo non è in
contraddizione con la teoria, che prevede massa nulla. Avremmo una
contraddizione fra teoria ed esperimento se si trovasse un limite
inferiore per la massa del neutrino.
In
ogni caso, tanto per cambiare, i veri asinacci calzati e vestiti sono
stati i giornalisti che hanno titolato "i neutrini sono più veloci di 60
nanosecondi", frase che, se non si specifica la distanza base, è
completamente priva di significato!
(
fonte)
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Nu ger man sig på stackars Albert igen och påstår att han har fel; det visst går att färdas snabbare än ljuset. Neutrinerna kan. Fan tro’t. Again they are mobbing poor Albert. Now saying it is possible to travel faster than the light. At least for neutrinos. I bet on Albert.
Riber
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Nota : La ministra appresa la notizia gongola e diffonde comunicato stampa
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cliccare per ingrandire |
Che gaffe!!
Ma la ministra gongola per il Tunnel
I neutrini del Cern più veloci della luce: l’elogio della Gelmini per il tunnel che non c’è
Secondo il ministro dell'Istruzione l’Italia avrebbe contribuito alla
costruzione dell'infrastruttura che collega Ginevra ai laboratori del
Gran Sasso. L'opera, però, non esiste
La
notizia del superamento del limite della velocità della luce da parte
di neutrini, un risultato fisico choc che sarebbe stato ottenuto
nell’ambito di un esperimento del Cern, potrebbe essere oscurata dalla
rivelazione che, secondo il ministro
Mariastella Gelmini,
l’Italia avrebbe contribuito “alla costruzione del tunnel tra il Cern
ed i laboratori del Gran Sasso”. Un tunnel unico di 732 chilometri che
parte dal Gran Sasso e collega direttamente con la cittadina elvetica.
Peccato che in realtà il tunnel non esiste.
L’incredibile svista del ministro è tratta dall’entusiastico
comunicato stampa diramato ieri dal
ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in cui
Mariastella Gelmini intende esprimere le sue congratulazioni all’intero
mondo della ricerca italiana, non avendo però esattamente chiaro cosa
abbiano fatto gli scienziati italiani. “Credo che quello della Gelmini
sia uno svarione notevole – ha commentato
Giuseppe Longo,
professore ordinario di astrofisica dell’università Federico II di
Napoli – non c’è alcun tunnel costruito fra il Cern e i laboratori del
Gran Sasso. I neutrini dell’esperimento sono stati accelerati
nell’acceleratore Lhc costruito sotto Ginevra, e poi sono stati
orientati e sparati verso il Gran Sasso. Queste particelle praticamente
non interagiscono con la materia e quindi, sostanzialmente, trapassano
la roccia. Non c’è nessun tunnel. Tra l’altro, se si fosse scavato per
730 chilometri, data la curvatura terrestre questa fantomatica
infrastruttura avrebbe attraversato il mantello, e quindi si sarebbe
fuso tutto».
I fasci di neutrini lanciati dal
Cern di Ginevra verso i
laboratori dell’Infn (Istituto Nazionale Fisica Nucleare) del Gran
Sasso hanno prodotto una grande quantità di dati, registrati nell’ambito
dell’esperimento ‘
Opera‘, che ora sono in fase di
verifica da parte degli scienziati di tutto il mondo. “Questi dati sono a
disposizione degli studiosi. La comunità scientifica li sta vagliando
con cautela proprio in queste ore. Il Ministro, però, deve avere tra
l’altro dei risultati tutti suoi, perché dà già per assodata la cosa” ha
aggiunto Longo. Nel comunicato, infatti, il ministro emette già il
giudizio: “Il superamento della velocità della luce è una vittoria
epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo”. “Le informazioni
che invece ha diffuso il Cern sono serie e professionali e hanno
espresso tutte le cautele possibili e immaginabili sulla verifica di
questo risultato” ha continuato Longo.
Nel comunicato stampa, inoltre, si fa riferimento agli investimenti
italiani in questo progetto, a testimonianza del presunto grande impegno
del Governo a favore della ricerca scientifica in Italia. Quello che
però non c’è scritto è che l’esperimento ‘Opera’ ha come portavoce
Antonio Ereditato,
56 anni, napoletano di origine, che ha avuto una cattedra non dal suo
paese, ma dalla Svizzera. Da cinque anni, Ereditato è infatti direttore
del Laboratorio di alte energie all’
Albert Einstein Center for
Fundamental Physics dell’Università di Berna. Si tratta di uno
scienziato che “lavorava al Dipartimento di Fisica dell’Università
Federico II di Napoli, era un mio collega. E certamente ricade nella
categoria dei cervelli in fuga, dato che alla fine ha trovato una
cattedra in Svizzera. Una categoria che testimonia l’assoluta eccellenza
della ricerca italiana, e che però è costretta a scontrarsi con un
mondo dell’università gestito dal Governo in modo incompetente come, tra
l’altro, dimostra il recente comunicato del ministro Gelmini» ha
concluso Longo.
di Stefano Pisani
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La luce della scienza - Tomas |
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Maria Stella forse è il caso che dai un'occhiata al video qui sotto
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LE GRANDI OPERE DI MARIASTELLA
Mariastella l'ha sparata grossa.
Un tunnel che collega Ginevra col Gran Sasso ( circa 800 Km )
Bella impresa, per un governo che non è riuscito neanche a costruire un ponte di 3 Km.
Ma intanto la cricca progetta nuove, fantasmagoriche opere pubbliche ...
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com
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N.N. Nomen nescio
Nadia Redoglia
Nostra nominale nebulosa nazionale, nominata navigata nozionista naif, narcotizza notizia. Necrotizzando neuroni nostrali, negoziandone natura (nimby nomati nomadi?) narra/ norma/nomencla neutrini novellandone natali, navigazione, neutralità. Nanosecondo: (nano) Nova notiziaci. Non nasconde nequizia, nega nessi, nemmanco nicchia noleggiando nefandi nei: "numeroso nugolo neutrini naviga novecentochilometrico "naviglio" nazionale!" N'ammo nefasta nuvoletta, nutrice neogenerazionale, noantri's nerd! Neutrini non nuotano, nè navigano, nè nazionalizzano: non Nemo, Nautilus, Nettuno, neppure neocomunitari. Necessita negazione.
"Nonudenti, noiosi, nauseanti, nioranti Notav: non neutrini, naturalmente naturalizzavo neutreni!" (fonte)
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LA TALPA
La scoperta (non ancora confermata) dei neutrini più veloci dei fotoni e quella sorprendente del "tunnel" tra Ginevra e il Gran Sasso sono di quelle destinate a restare abbinate agli scopritori per parecchio tempo.
Pubblicato da Gianfranco Uber
Etichette: GELMINI, istruzione |
Il post è suscettibile di variazioni:
Modificato il 30/09/11
Link:
Mariastella Neutrini (video)