martedì 13 settembre 2022

50° EDIZIONE Premio Satira Politica Forte dei Marmi : tutti i vincitori

 

Il satiro di Altan

Sarcasmo, caricatura, ironia e paradosso: torna, sempre diretto da Beppe Cottafavi, il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, edizione numero 50, che sabato 17 settembre trasformerà la cittadina balneare della Versilia in capitale italiana della dissacrazione. Alle 18, alla Capannina di Franceschi, il celebre locale che ha accolto tante edizioni del riconoscimento ospitando anche il set di un film cult come Sapore di Mare, verrà premiato il graffio satirico italiano e internazionale di scrittori, autori, giornalisti, disegnatori e comici. Sul palco, a fare gli onori di casa e in perfetta linea con il tocco irriverente della manifestazione, ci sarà l’attrice, regista e autrice satirica Michela Andreozzi.

L’ingresso è GRATUITO (fino a esaurimento posti). Consigliata la prenotazione rivolgendosi   all’Ufficio Informazioni Turistiche di Forte dei Marmi, via Carducci 6 tel. 0584 280292.


La giuria è composta da Stefano Andreoli, Beppe Cottafavi, Giulio D’Antona, Fabio Genovesi


I PREMIATI DELLA  50° EDIZIONE


Premio Satira per il giornalismo a FRANCESCA FAGNANI

Lo stile è tutto. Per il giornalismo satirico di Francesca Fagnani. È diretta, graffiante, ironica, sagace, sfrontata e veloce. Senza fisime né pregiudizi. Una belva feroce dagli occhi angelici. Il punto è che conosce il male, ingrediente fondamentale della satira, e lo sa raccontare. Perché ha un dottorato di filologia dantesca.  Le sue interviste cult somigliano a un incontro di boxe. Il terreno di scontro è un ring, all’interno del quale si muove con eleganza ammaliando il suo avversario fino a sferrare il colpo finale. Diventando – impensabile per un talk show – virale anche tra i giovanissimi: su TikTok l’hashtag #Belve ha milioni e milioni di visualizzazioni.


Premio Satira per il libro La riunione Feltrinelli a PIETRO GALEOTTI




In questo manuale di sopravvivenza ci sono regole valide un po’ per qualunque tipo di riunione.

Una testimonianza di dolorosa leggerezza di un autore televisivo che racconta il suo mestiere in un memoir ironico e feroce, popolato di personaggi in bilico tra entusiasmo e rassegnazione: “Resistiamo il più possibile, ci pagano un tanto a umiliazione”.

Aneddoti, storie di flop e di successi, di scelte incomprensibili della dirigenza e del pubblico.

E intanto la riunione continua.



Premio Satira per la stand up a ELEAZARO ROSSI




Eleazaro, più di qualsiasi altro stand-up comedian della sua generazione, è stato in grado di fare suoi i fondamentali del genere elevandoli a un livello superiore fino a renderli accessibili a tutti.

Chiunque può ritrovarsi in un suo monologo, senza bisogno di immedesimarsi troppo e senza la necessità di immaginarsi altrove. È tutto ciò che un comico dovrebbe essere: diretto, brutale, sincero. Mai banale, mai scontato, mai atteso. Stupefacente, senza forzare la mano. È riuscito a restare sé stesso anche a Le Iene, senza farsi fagocitare dai ritmi serrati della trasmissione. Una sorpresa.




Premio Satira per la musica a VALERIO LUNDINI E I VAZZANIKKI



I Vazzanikki sono orgogliosamente fuori dal tempo, ancorati a un momento, una moda, una musica e un gusto che non esistono più. Sono il nonsense fatto a band e la freschezza fatta a musica, spaziando dal virtuosismo al nonsense, fino alla parodia dell’impegno sociale. Senza pretese ma anche senza troppi rimpianti, se non quello del Rock’n’Roll: il concetto stesso di comico applicato alla musica.






Premio Satira per il podcast a EDOARDO FERRARIO E LUCA RAVENNA / CACHEMIRE


In due stagioni, Cachemire ha incarnato qualcosa di molto simile alla voce di una generazione: quella della ritrovata stand-up comedy e del vuoto causato da due anni di incertezza e chiusure. Ferrario e Ravenna, assieme a Cecilia Attanasio, Alice Olivieri, Tahir Hussain e Carmelo Avanzato, hanno cavalcato i nuovi mezzi e li hanno domati, dando all’Italia il suo primo, vero, maturo, podcast comico.


Premio Satira per i social a le ETEROBASICHE


C’è chi si riconosce nelle loro battute, per averle pronunciate almeno una volta nella vita, e chi mente. Maria Chiara Cicolani e Valeria De Angelisi, le creatrici del profilo Eterobasiche (quasi 200mila follower su Instagram, una filosofa, l’altra designer), interpretano le mille sfumature del maschio eterobasico con ironia e leggerezza, decostruendo gli stereotipi di genere con una risata. Dal campo di padel al traffico del Raccordo, dal centro commerciale alla curva Nord, è un ritratto dell’uomo medio spietato e desolante, ma anche irresistibilmente divertente. La prova del loro successo è che molti follower sono maschi eterobasici che invece di fare gli hater, le adorano. E le loro fidanzate pure. Perché in fondo, c’è un piccolo maschio eterobasico in ognuno di noi. Uomini e donne. Tanto vale riderci sopra.


Premio Satira per lo spettacolo live e per il libro a ALESSANDRO GORI


Confessioni di una coppia scambista al figlio morente: basterebbe il titolo del suo ultimo libro da Rizzoli Lizard per raccontare il mondo di Alessandro Gori, che maneggia il grottesco con la grazia di un suonatore di arpa, mescolando riferimenti di attualità a un immaginario pop fuori dal tempo fatto di consegne a domicilio di surgelati, di trasmissioni di Daniele Piombi, di merendine del discount. Una sintassi comica altissima, precisa nei minimi dettagli, che si esalta nei suoi spettacoli dal vivo. Il professor Claudio Giunta, filologo preclaro (Premio Satira 2015) lo ha definito “Il miglior scrittore comico italiano”: non possiamo che dargli ragione.



Premio Satira per illustrazione e animazione a CARTONI MORTI



In tempi in cui linguaggio, la velocità e il tempismo sono tutto, la satira animata di Andrea Lorenzon si distingue da anni per la capacità di essere sempre sul pezzo, raccontando l’attualità e il costume con una qualità e una vivacità apprezzata da milioni di follower. Tuttofare, scrive, anima e doppia i suoi “Cartoni morti” tutto da solo, senza tirarsi indietro neppure quando si tratta di tuffarsi nel mare della politica e misurarsi con chi, ormai, fa ridere di professione.





Premio Satira per la tv a LUCA E PAOLO


Da Mtv a Sanremo, da Le Iene a Camera Café, da Ciro – Il figlio di Target alle copertine di Dimartedì, la satira di Luca e Paolo ha attraversato l’ultimo quarto di secolo restando sempre fedele a sé stessa: hanno preso in giro tutto e tutti, tenendosi alla larga dal pensiero dominante e senza mai cercare di sedersi dalla parte dei “buoni”. Nella traiettoria delle carriere di artisti e intellettuali (brillanti promesse, soliti stronzi, venerati maestri) si sono accomodati sul gradino centrale, e sembrano trovarcisi benissimo. Tant’è vero che una delle loro maschere più riuscite è quella dei cugini Merda, sempre pronti a demolire il vip di turno: una perfetta ­– e premonitrice – metafora dei social, che non perdonano né i successi né gli insuccessi.


Premio Satira internazionale a IVAN URGANT


Negli ultimi, spettrali giorni del 2020, costretti in casa dal lockdown, tutto ci aspettavamo fuorché di trovarci a ridere a crepapelle per lo show di un comico russo. E invece l’idea folle di Ivan Urgant di celebrare l’anno nuovo con lo stile dei varietà scollacciati dell’Italia degli anni Ottanta (e di farlo in italiano, traducendo sketch e canzoni) si è rivelata un successo: Ciao 2020 e Ciao 2021 sono capolavori di ironia da vedere e rivedere, pieni di citazioni e tocchi di classe. Purtroppo, complice un tweet contro la guerra in Ucraina, lo show di Urgant è sparito dai palinsesti: speriamo di rivederlo presto, possibilmente in tempo di pace.


Il satiro di Altan Il Premio Satira consiste in un satiro azzurro dalle unghie affilate disegnato da Altan. Meraviglioso. E non si prende affatto sul serio, ma è importante perché è il presidio della satira, e quindi della libertà, in anni non certo felici per questo linguaggio.

Comunicato stampa Comune di Forte dei Marmi

sabato 10 settembre 2022

Il vignettista cubano Carlos David Fuentes è il vincitore dello European Cartoon Award 2022. Due secondi classificati a pari merito, tra cui la vignettista italiana Marilena Nardi.

Il vignettista cubano Carlos David Fuentes è il vincitore dello European Cartoon Award 2022. Due secondi classificati  a pari merito, tra cui la vignettista italiana Marilena Nardi.

Maastricht, NL (10 settembre 2022) Lo European Press Prize e Studio Europa Maastricht, fondatori dello European Cartoon Award, annunciano i nomi del vincitore e dei secondi classificati dell’edizione di quest’anno del premio. Il primo premio è stato vinto dal vignettista cubano Carlos David Fuentes, per il suo lavoro “Putin in Ucraina” pubblicato dalla rivista francese Courrier International. I due secondi classificati sono Marilena Nardi (Italia) e Harry Burton (Irlanda). Menzioni d’onore sono state assegnate a Jean-Michel Delambre (Francia) e Vasco Gargalo (Portogallo). 


 Carlos-Fuentes-Courrier-International.


I lavori del vincitore e dei secondi classificati sono stati selezionati tra oltre 400 candidature provenienti da 29 paesi - entro e fuori i confini dell’Europa - da una giuria composta da vignettisti pluripremiati, finalisti dell'anno precedente, attivisti ed esperti.


Janet Anderson, chair del Panel of Judges:

"La giuria è rimasta colpita dalla forza della narrazione e dalle immagini di grande impatto di molte delle vignette presentate. Tom Janssen ha giustamente detto che la vignetta di Carlos David Fuentes è l'immagine giusta per rappresentare questo anno difficile; ha un impatto drammatico, ed è molto forte. La vignetta di Harry Burton sul diritto all'aborto affronta un tema molto importante con arguzia e con un'immagine chiaramente riconoscibile. Infine, potrebbe sembrare che la questione dell'Afghanistan sia scivolata fuori dall'agenda del mondo, ma i problemi di fondo sono ancora enormi e la vignetta di Marilena Nardi racconta questa storia in modo semplice ma molto efficace."

 Ecco le vignette dei due secondi classificati, Marilena Nardi (pubblicata dal quotidiano italiano ‘Domani’) e Harry Burton (pubblicato dal giornale irlandese ‘Irish Examiner’)

Marilena Nardi -Domani

Harry Burton - ‘Irish Examiner’


La giuria ha deciso di assegnare anche due menzioni d’onore, a Vasco Gargalo e

Jean-Michel Delambre.

Ancora Janet Anderson, chair del Panel of Judges:

La vignetta di Jean-Michel Delambre tratta il tema dell';invasione

dell'Ucraina in modo umoristico, pur portando avanti una questione

molto importante. La vignetta del lecca-lecca di Vasco Gargalo tratta

un tema che sta ancora interessando gran parte del mondo e, per il

suo scioccante richiamo, la giuria ha deciso di assegnarle una

menzione speciale."


La giuria dello European Cartoon Award 2022 è composta da: Tom Janssen

(vincitore 2021), Janet Anderson, Catherine André, Jen Sorensen, e Niels Bo

Bojesen. E, per il primo round di selezione, si è unita al voto una giuria composta da

quattro finalisti dell’anno precedente: Osama Hajjaj, Saeed Sadeghi, Konstantinos

Tsanakas, e Vitor Neves.

Due menzioni d’onore


De Lambre


 Vasco-Gargalo.

16 vignette finaliste

Dopo due round di valutazione, le due giurie hanno identificato un gruppo di 16 vignette qualificate per la selezione finale. Ecco la lista dei 16 finalisti autori delle vignette: 

Toso Borković (Serbia), Dave Brown (UK), Harry Burton (Irlanda), Hajo de Reijger (Paesi Bassi), Jean-Michel Delambre (Francia), Carlos David Fuentes (Cuba), Vasco Gargalo (Portogallo), Emad Hajjaj (Giordania), Silvano Mello (Brasile), Marilena Nardi (Italia), Pierre Pauma (Francia), Tjeerd Royaards (Paesi Bassi), Gatis Šļūka (Lettonia), Matías Tejeda (Argentina), Mahnaz Yazdani (Iran), Nahid Zamani (Iran).


Emanuele Del Rosso, Head of Communications dello European Press Prize e organizzatore dell’ECA 2022: “L'incredibile potere delle vignette editoriali è evidente quando si guardano le sedici opere selezionate per la fase finale dell'ECA e, ancor più, i vincitori del premio di quest'anno. Si tratta di opere che raccontano un'intera storia in una sola immagine. Trasmettono molteplici significati, ci fanno riflettere e ci aiutano a interpretare una realtà culturale e politica sempre più difficile da comprendere.”

Gonny Willems, direttrice di Studio Europa Maastricht: “Le vignette finaliste dello European Cartoon Award illustrano in modo adeguato l'anno turbolento che abbiamo alle spalle. Decisive, provocatorie, a volte scioccanti e altre divertenti: queste vignette sono uno specchio per gli europei e commentano sia le questioni urgenti del nostro continente sia il modo in cui interagiamo con il resto del mondo. Ciò le rende una parte cruciale del dibattito pubblico in cui vengono messe in discussione vecchie idee e ne vengono introdotte di nuove.”

Sullo European Cartoon Award

L'European Cartoon Award è stato fondato dallo European Press Prize e da Studio Europa Maastricht nel 2019, anno in cui il New York Times ha deciso di non pubblicare più vignette editoriali. L'ECA premia il coraggio e la qualità nel campo delle vignette e promuove il dibattito sul tema dell'Europa e delle sue democrazie.

Per la lista completa dei finalisti, e maggiori informazioni sullo European Cartoon Award, si prega di visitare https://europeancartoonaward.com/ o contattare emanuele@europeanpressprize.com


The 4th Libex competition : the 10 finalist

 

Fourth International Editorial Cartoons Competition - 2022

Librexpression/Libex the Giuseppe 

di Vagno Foundation (1889-1921)

« Towards the End of Humanity?”


For this competition, 281 professional editorial cartoonists from 63 countries submitted 490 cartoons. An international jury selected 55 semi-finalist cartoonists from 30 countries. Their cartoons will be presented in an exhibition in the Monastery of Conversano (Italy) from 19 September to the end of December 2022 and published in a printed catalogue. 

- The 10 finalists will be announced on September 10, 2022.

- The 3 winners will be announced on September 24, 2022.

Jury members: 

Fabio Magnasciutti (Italy) and Marilena Nardi (Italy), Tom Janssen (Netherlands), Siri Dokken (Norway), Raffaella Spinazzi (Italy), KAP (Jaume Capdevilla-Spain), President: Thierry Vissol (Director of Libex)

A competition in collaboration with:

Giuseppe di Vagno Foundation - Lector In Fabula www.lectorinfabula.eu / www.pagina21.eu  / www.voxeurop.eu  / Fany Blog https://fany-blog.blogspot.com/  / Dibujantes Sin Frontieras https://listocomics.com/dibujantes-sin-fronteras/  


He are the 10 finalist:

Niels Bo Bojesen - Denmark

Apolo Doroteo Guerra Mechain- Perù

Ilya Katz - Israel

Vladimir Kazanewsky - Ukraine

Jitet Kustana - Indonesia

Paolo Lombardi - Italy

Elena Ospina - Colombia

Cristina Sampaio - Portugal

Gatis Sluka - Latvia

Trax (Christine Traxeler) - France


Niels Bo Bojesen - Denmark - Estinzione


Apolo DOROTEO GUERRA MECHAIN (Peru)-Guerra



Ilya KATZ (Israele)-Pericolo

Vladimir KAZANEVSKY (Ucraina)-(Senza titolo)


Jitet KUSTANA (Indonesia) - affondando nelle vittime


Paolo LOMBARDI (Italia)-Terrore atomico


Elena OSPINA (Colombia)- Infestazione

Cristina SAMPAIO (Portogallo)-Guerra


Gatis SLUKA (Latvia)-Tank


TRAX (Christine Traxeler-Francia)-Autodistruzione




Theme of the competition:

For the first time in its long history, humanity is in an increasing, perhaps inevitable, danger of extinction as a result of human activity. 

Until recently, we were focused on the growing ecological threats and the return of deadly global pandemics. Air, water, sea and nature pollution, global warming and climate change have reached unsustainable levels. 

Since the 24th of February 2022, the existence of planet Earth is once again threatened by a third world war or even by the outbreak of a nuclear war! A risk forgotten by the man in the street since the end of the Cold War. 

With this return of tragedy, humanity is in danger of disappearing. To prevent this new form of doomsday from happening, it must reconcile itself with itself and with its history. Human beings must understand that this is not only an environmental issue but also and above all a geopolitical, political, economic, and social issue. On a global scale. 

Inequality, violated rights, demography, migration, poverty, pandemics, wars, national and international power struggles and hegemonies, dictatorships, disinformation, ignorance, are all open issues that can produce global upheavals in a short time and change the course of human history. 

It is urgent to act, even if it may already be too late. Yet everything is happening with a kind of general indifference.  Will humans be able to forge a new destiny?

giovedì 8 settembre 2022

Francigena Fidenza Festival : 8 - 11 settembre 2022

 


Un festival diffuso nella città di Fidenza, un lungo fine settimana di eventi, da giovedì 8 settembre a domenica 11, caratterizzato da incontri pubblici con personalità di grande valore, legate al mondo dei cammini, della cultura e della spiritualità e una giornata di studio. Feste, musica e passeggiate per scoprire il territorio e le sue ricchezze storiche, culturali ed enogastronomiche.

Ogni anno il Festival sarà l’occasione per presentare un Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa e un cammino italiano.

Qui il programma 2022


Tantissimi gli eventi, le camminate, gli spettacoli musicali, le visite guidate gli incontri culturali e i personaggi famosi che parteciperanno, tra cui Paolo Mieli e Franco Tozzi.

Bello il sito https://www.francigenafidenzafestival.it/ 

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La Via Francigena dal Passo del Gran San Bernardo a Roma è oggi sicuramente il tratto più famoso e più frequentato:  qui si rimettono i piedi sui passi dell’arcivescovo dell’arcivescovo Sigerico (X secolo) e degli antichi pellegrini medievali.

Il Cammino è molto ben segnato ed è in larga parte su sentieri di montagna e strade sterrate anche se, in prossimità delle città, è inevitabile camminare sull’asfalto.

Il Gran San Bernardo, punto di partenza del tratto Nord italiano della Via Francigena, è anche il punto più alto del cammino, 2473 metri. Bisogna dunque tenere presente, per decidere quando partire, che le prime tappe in Valle di Susa e Valle d’Aosta possono presentare un innevamento prolungato fino anche a primavera. L’altro passaggio che può avere qualche difficoltà in inverno è l’attraversamento del Passo della Cisa. Per il resto la Via Francigena non presenta difficoltà particolari, anche se d’estate è sempre bene non camminare nelle ore più calde della giornata.

La credenziale per il cammino può essere richiesta su www.viefrancigene.org.

L’intera Via Francigena è costituita da 1 tappa in territorio inglese, 55 tappe in Francia, 10 in Svizzera, 45 tappe in Italia per il tratto Nord e altre 45 per il tratto Sud. Qui di seguito il dettaglio delle tappe e dei chilometri del tratto Nord italiano.

Lunghezza: 1004 km

Tappe: 45

Altitudine massima: 2473 m

1 Passo del Gran San Bernardo ➔ Echevennoz 14,9 km

2 Echevennoz ➔ Aosta 13,6 km

3 Aosta ➔ Châtillon 27,8 km

4 Châtillon ➔ Verrès 19,0 km

5 Verrès ➔ Pont-Saint-Martin 14,8 km

6 Pont-Saint-Martin ➔ Ivrea 21,5 km

7 Ivrea ➔ Viverone 20,1 km

8 Viverone ➔ Santhià 16,7 km

9 Santhià ➔ Vercelli 26,8 km

VAR Valle di Susa ➔ Vercelli 165/190 km

10 Vercelli ➔ Robbio 18,6 km

11 Robbio ➔ Mortara 14,3 km

12 Mortara ➔ Garlasco 20,7 km

13 Garlasco ➔ Pavia 24,5 km

14 Pavia ➔ Santa Cristina e Bissone 28,0 km

15 Santa Cristina e Bissone ➔ Orio Litta 16,1 km

16 Orio Litta ➔ Piacenza 22,1 km

17 Piacenza ➔ Fiorenzuola d’Arda 31,7 km

18 Fiorenzuola d’Arda ➔ Fidenza 22,3 km

19 Fidenza ➔ Fornovo di Taro 34,0 km

20 Fornovo di Taro ➔ Cassio 20,9 km

21 Cassio ➔ Passo della Cisa 17,0 km

22 Passo della Cisa ➔ Pontremoli 21,7 km

23 Pontremoli ➔ Aulla 32,5 km

24 Aulla ➔ Sarzana 17,5 km

25 Sarzana ➔ Massa 29,3 km

26 Massa ➔ Camaiore 26,0 km

27 Camaiore ➔ Lucca 23,8 km

28 Lucca ➔ Altopascio 18,5 km

29 Altopascio ➔ San Miniato 29,0 km

30 San Miniato ➔ Gambassi Terme 24,0 km

31 Gambassi Terme ➔ San Gimignano 13,4 km

32 San Gimignano ➔ Monteriggioni 31,0 km

33 Monteriggioni ➔ Siena 18,9 km

34 Siena ➔ Ponte d’Arbia 25,8 km

35 Ponte d’Arbia ➔ San Quirico d’Orcia 26,1 km

36 San Quirico d’Orcia ➔ Radicofani 32,3 km

37 Radicofani ➔ Acquapendente 24,0 km

38 Acquapendente ➔ Bolsena 22,8 km

39 Bolsena ➔ Montefiascone 17,7 km

40 Montefiascone ➔ Viterbo 18,3 km

41 Viterbo ➔ Vetralla 16,0 km

42 Vetralla ➔ Sutri 23,5 km

43 Sutri ➔ Campagnano di Roma 24,5 km

44 Campagnano di Roma ➔ La Storta 22,8 km

45 La Storta ➔ Roma 19,1 km

martedì 6 settembre 2022

News dagli Usa

 

"Hard to Digest" is it me or is everyone nauseous after all that's coming out of the investigation into DT stealing #confidentialdocuments?
"Difficile da digerire" sono io o sono tutti nauseati dopo tutto ciò che è emerso dall'indagine sul furto di DT #confidentialdocuments ?

Andrea Arroyo

The Mar-a-Lago mess
Chappatte
https://www.chappatte.com/en/images/mar-lago-mess

Classified Document Safekeeping by Monte Wolverton, Battle Ground, WA
https://politicalcartoons.com/sku/266582


Nothing strange about 48 empty classified folders https://washingtonpost.com/opinions/2022/09/02/trump-empty-folders-classified/
Ann Telnaes


Redacted Trump -Ann Telneas
 https://washingtonpost.com/opinions/2022/08/26/redacted-trump-cartoon-telnaes/



[Secondo il mandato di perquisizione eseguito dagli agenti dell'FBI nella casa dell'ex presidente, Donald Trump (76 anni) è sotto inchiesta penale per spionaggio.

Nella perquisizione dell'8 agosto scorso (autorizzata dal Procuratore Generale Merrick Garland e di cui anche Biden era all'oscuro) nella villa di Trump di Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida, l'FBI ha prelevato undici serie di file classificati, inclusi file contrassegnati da "TS/SCI", una designazione per il materiale top secret che potrebbe causare danni "eccezionalmente gravi" alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

https://it.euronews.com/2022/08/13/dopo-la-perquisizione-dellfbi-nella-sua-villa-in-florida-trump-e-accusato-di-spionaggio ]





"Welcome” Texas governor sends #immigrants & #refugees to DC & NYC, compassion first, always #SanctuaryCity #NoHumanBeingIsIllegal
"Benvenuto" Il governatore del  Texas invia #immigrants e #refugees a DC e New York, la compassione prima, sempre #SanctuaryCity #NoHumanBeingIsIllegal
Andrea Arroyo


 Doing this for centuries by John Darkow, Columbia Missourian
https://politicalcartoons.com/sku/266192


[Continua la guerra degli immigrati illegali tra New York e il Texas. Nei giorni scorsi due autobus carichi di clandestini – un centinaio di persone in tutto, fermati dagli agenti di frontiera dopo che avevano varcato il confine con il Texas – sono stati mandati a New York e a Washington dal governatore repubblicano Greg Abbott.
Un gesto provocatorio per mettere le città più liberali del Paese davanti alle esigenze che il complesso problema pone e per portare l’attenzione sulla questione dell’ingresso degli illegali nel suo stato. Abbott ha detto ieri che continuerà a inviare i migranti clandestini a New York City e Washington, DC, fino a quando il presidente Biden non reprimerà l’immigrazione al confine con il Messico. Un attacco politico strumentalizzato contro l’attuale capo della Casa Bianca per un problema che il Congresso non vuole risolvere.
Abbot li ha cacciati via dal suo Stato e Adams è andato ad accoglierli al terminal della Port Authority a Midtown Manhattan per dargli il benvenuto, attivando per loro una serie di aiuti e facendoli ospitare in un centro di assistenza comunale per i senzatetto.
https://lavocedinewyork.com/new-york/2022/08/06/e-arrivato-a-new-york-il-primo-bus-di-migranti-mandati-dal-texas/ ]



Puoi scherzare su tutto... ma, purtroppo, non con chiunque.

Puoi scherzare su tutto... ma, purtroppo, non con chiunque.

 Intervista a Marilena Nardi condotta da Pepe Pelayo e pubblicata il 1° settembre 2022 su www.humorsapiens.com

Ora nella versione italiana, con il permesso dell'Autore.

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Puoi scherzare su tutto... ma, purtroppo, non con chiunque.


In questa occasione ho deciso di "dialocare" con qualcuno che stimo molto. Ho avuto l'onore di intervistarla nel 2017 per questo stesso sito, perché era già una figura di spicco dell'umorismo grafico mondiale. Nel 2018 ha vinto il Gran Premio del World Press Cartoon e il suo lavoro ha avuto ancora più ripercussioni e ancora oggi non smette di collezionare premi internazionali.

L'anno scorso ha accettato di partecipare alla mia serie di video-documentari sulla teoria dell'umorismo, "El bufón ilustrado", contribuendovi con le sue esperienze, opinioni e conoscenze.

Ora, ancora una volta, la gentilissima Marilena Nardi ha accettato di conversare con questa pagina.

Stavo per iniziare a presentarla ricordando che è nata nel 1966, a Chiampo, vicino a Vicenza in Italia e parlando, come consuetudine, dei suoi primi passi nell'arte, ecc., ma credo che la cosa migliore sia che si presenti da sola.


PP: Cara amica, non per affibbiarti il mio lavoro o per farti soffrire, perché so che non è facile parlare di sé stessi, ma potresti presentare da te, Marilena Nardi, agli humornauti del nostro sito?

MN: sono nata in Italia, da una famiglia di origini semplici. A mio padre antifascista e partigiano devo un po’ dello spirito ribelle e sognatore, a mia madre quello più pragmatico che mi ha permesso di rendermi presto indipendente. A entrambi devo la capacità di sorridere e di godere delle cose più autentiche della vita.

Mi hanno permesso di lavorare e di pagarmi gli studi artistici, scelta per niente ovvia, visti i tempi e i nostri mezzi.

Oggi, in estrema sintesi, sono una disegnatrice che collabora con diversi giornali alternando umorismo grafico, illustrazione e satira. E sono anche un’insegnante. Le due professioni sono state per molto tempo due percorsi paralleli, ma dal 2003 ho avviato un corso di illustrazione all’Accademia di belle arti di Venezia (vi insegno dal lontano 1992) e i “due vasi” hanno cominciato a comunicare fra loro. Nel 2018 ho adottato mio figlio, che oggi ha 12 anni, e questa scelta, come si può intuire, ha rimescolato le carte delle nostre vite.

PP: Non ho dubbi che tu sia un'ottima madre, per la sensibilità, la tenerezza e la forza che emanano dal tuo lavoro. Mi congratulo ancora con te. E per continuare a conoscerti, ti chiedo: il tuo modo di fare umorismo è cambiato, si è evoluto, dagli inizi fino ad oggi?

MN: Sì, per fortuna. Sotto ogni aspetto. Ho compiuto studi artistici, è vero, ma l’umorismo grafico non è materia di scuola e se guardo ai miei disegni iniziali, mi vedo molto ingenua, sia per i contenuti sia per l’aspetto grafico. Ero brava a disegnare, ma non certo un Mozart della grafica, per dirla con una battuta. Ho avuto e ho ancora bisogno e desiderio di evolvere.

PP: Ebbene, io apprezzo allo stesso modo l'opera buffa Don Giovanni, per esempio, che i tuoi disegni. Però vorrei sapere qual è stato, finora, il momento migliore e quello peggiore della tua carriera nell'umorismo?

MN: un momento oggettivamente negativo è stato quando nel 2010 sono stata denunciata per due disegni. Il giornale per cui lavoravo mi ha sostenuta legalmente e tutto si è risolto bene (…5 anni dopo). Il momento migliore non saprei. Ci sono stati diversi momenti professionalmente importanti, come il Premio Satira politica di Forte dei Marmi o il Grand Prix al World Press Cartoon, ma ciò che ricordo con più piacere è il tempo condiviso, le risate e le caricature fra colleghi e amici conosciuti proprio grazie a questa professione.


Marilena Nardi riceve il Premio Satira politica
di Forte dei Marmi 2013
Marilena Nardi riceve il Grand Prix 
al World Press Cartoon, Portogallo - 2018

PP: Condivido questa opinione con te, la nostra professione è molto gratificante, è il massimo.

A proposito di umoristi, pensi che ci siano dei colleghi, viventi o storici, che ti abbiano chiaramente influenzato?

MN: so che devo molto ai miei maestri ideali, Quino e Steinberg fra tutti. Sono curiosa e guardo a diversi autori contemporanei e del passato, anche di ambiti lontani. Tra i contemporanei ho molti amori: Mattotti, Altan, Holland, Bozzetto… Li amo moltissimo, per ragioni diverse ma che non si escludono. Sicuramente ho attinto anche da loro in modo più o meno consapevole.

PP Potresti raccontarmi un aneddoto, divertente, ingegnoso o curioso, che hai vissuto nel corso della tua carriera?

MN: c’è un aneddoto che ho raccontato altre volte. Agli inizi della mia carriera, avevo spedito il mio c.v. ad un giornale. Scritto a macchina e, per pigrizia, firmato solo “M. Nardi”. Avevo allegato alcune fotocopie dei miei disegni e poi ottenuto appuntamento telefonico tramite la segretaria di redazione. Non esisteva internet e non c’era modo di informarsi prima sulle persone. Quando mi sono presentata all’incontro, con la mia cartella di disegni sotto il braccio, il signore che doveva valutare il mio lavoro mi disse che non aveva tempo da perdere con me, che aspettava già “un certo Nardi”. L’ha detto guardandomi dall’alto in basso, con grande fastidio, quasi disprezzo. Quando gli ho risposto che il Nardi in questione ero io e che lui aveva un appuntamento con me, è rimasto di sale. Ha sgranato gli occhi e esclamato: “ma tu sei una donna?!” Probabilmente non mi avrebbe mai concesso un appuntamento se lo avesse saputo fin dall’inizio. Poi si è giustificato dicendo che il mio segno gli era piaciuto perché era “molto maschile”. Per la sua mentalità, l’aggettivo “maschile” definiva una qualità, in questo caso anche grafica. Ho fatto tesoro dell’accaduto e, da quel giorno in poi, ho firmato sempre e solo con il mio cognome.

PP: Bell’aneddoto, signor Nardi, ah ah…

E ritornando seri: l'umorismo è un'arte, amica mia? Mi riferisco soprattutto alla sua caratteristica di “parassita”, poiché compare solo all'interno di un'arte (grafica, musicale, scenica, ecc.).

MN: non ho mai pensato all’umorismo come una forma d’arte parassitaria. Non vorrei immaginarlo così, come qualcosa che vive solo grazie o a discapito di altro. Voglio pensare piuttosto che sia una forma d’arte che trova espressione “fisica” all’interno di altre arti. Ci sono territori che hanno confini sfumati. L’umorismo è uno di questi: si nutre di storia, di cronaca, di letteratura, di poesia, di pittura e disegno, della vita e della sensibilità di chi lo esprime e ciò che ne risulta è di nuovo a disposizione di altri, in un circuito sociale, continuo e vitale. Più che parassitismo, direi simbiosi. E’ senz’altro un’arte.

PP: Non sono molto convinto dal punto di vista teorico, ma senza dubbio possiede un suo linguaggio e, come tu dici, si nutre di molte cose e rende questo circuito vitale. E ho detto “parassita”, non perché esista o si nutra di qualcos'altro, ma perché quando appare lo fa attraverso una manifestazione artistica (arte visiva, musicale, scenica, audiovisiva, ecc.). Ma procediamo per punti. Credi che la caricatura personale, il disegno editoriale, la cosiddetta vignetta umoristica o vignetta in generale, la striscia comica, il fumetto, la fotografia umoristica (con le diverse specificità), ecc., siano tutte espressioni che rientrano nell’ "umorismo grafico"? O qualcosa o tutto non rientra in questo concetto?

MN: ci sono ambiti definiti, altri più sfumati e altri decisamente mescolati. Dipende molto dagli autori e dalle loro intenzioni. Sono più propensa a fare distinzioni tra umorismo grafico e satira, perché le finalità sono diverse, anche se gli strumenti utilizzati sono gli stessi. Che sia un disegno, una foto, una caricatura, una striscia o un disegno editoriale, è il fine che cambia la sostanza. Se l’intento è far divertire, o anche sorridere e insieme riflettere forse saremo più nell’ambito dell’umorismo grafico. Se invece prevale l’aspetto della denuncia, se per così dire, l’autore con il suo disegno/foto/striscia/caricatura “mette il dito nella piaga” allora il contesto sarà quello della satira e del disegno editoriale.

PP: I teorici non si trovano mai d'accordo su questo punto, come ben sai. La tua opinione vale quanto quella di qualsiasi altro creatore o studioso. Ecco perché volevo conoscerla.

Per questo motivo, gli umoristi grafici realizzano caricature, disegni editoriali o vignette di costume, ecc., perché il loro intento è quello di far ridere o sorridere, anche se alcuni - come te – ricercano la riflessione, ma senza smettere di provocare il sorriso, per quanto possa essere concettuale l'idea, perché altrimenti non sarebbero "umoristi grafici". Sei d'accordo con questo?

MN: Sono d’accordo con il senso della definizione e riconosco che i miei disegni non sempre si accompagnano con il sorriso e con la volontà di provocarlo. Pago volentieri il prezzo di non essere una disegnatrice umoristica “pura”: ho bisogno di sentirmi libera di disegnare con dei registri diversi, a volte umoristici, altre volte malinconici.

PP: Sei fortunata e per questo ti invidio, perché puoi esprimerti con diversi registri. Io invece posso solo creare in forma umoristica, quando ho provato a realizzare qualcosa di "serio", non mi è piaciuto per niente. E approfondendo ancora di più questi argomenti, sappiamo che il risultato ideale per un umorista grafico è quello che combina una fattura perfetta con un contenuto che ci fa sorridere e riflettere insieme. Ma spesso vediamo un'idea magnifica espressa con una cattiva esecuzione o, viceversa, un'opera impeccabile nella forma ma con un'idea debole. Quale fra queste due varianti accetti di più? O nessuna di loro? E perché?

MN: “Un disegno è un’idea con una linea intorno”. La definizione non è mia ma esprime bene come le due cose, idea ed esecuzione, debbano andare di pari passo.

Un’idea bella ha bisogno di un sostegno adeguato, altrimenti si vanifica, si spreca. Forse, un bel disegno anche senza una grande idea, almeno esprime la bellezza, la buona esecuzione di cui è fatto. Perciò, se mi trovo per esempio a far parte di una giuria e a valutare i disegni altrui, se sono obbligata a scegliere, tra le due possibilità scelgo un disegno ben fatto, anche se l’idea è minima.

Se invece riguarda il mio lavoro, sono molto più severa: le due cose devono andare insieme e ci lavoro finché non sono soddisfatta.

PP: Completamente d'accordo! Le due cose devono avere la stessa qualità ed elaborazione. Ma se dovessi scegliere, nel mondo dell'arte e in questo caso della grafica umoristica, senza dubbio una forma senza un'idea è più accettabile di un'idea senza forma. Ora lasciamo la teoria, per favore, e affrontiamo la parte "pratica". Ad esempio, riguardo alla pubblicazione di opere di umorismo grafico: ci sono abbastanza spazi? Vedi molta differenza tra i disegni creati per i concorsi e il resto? C'è un pubblico? Ci sono consumatori?

MN: Gli spazi intesi come giornali sono pochi. Ciò è dovuto alla crisi della stampa che coinvolge tutte le sue componenti. Esistono pochi giornali di settore, si è ridotto lo spazio in quelli tradizionali. Alcuni paesi sono più fortunati, la Francia per esempio, il pubblico è più attento e disposto ad acquistare e leggere giornali e riviste di carattere umoristico, libri d’autore, raccolte, cataloghi.

In Italia, ho l’impressione che vivere di questa professione sia più difficile ora rispetto a una ventina di anni fa. Ma è vero anche che internet ha aperto nuove opportunità. Molti giornali resistono in versione digitale. Vanno cercati nuovi modi oltre a quello tradizionale della pubblicazione su carta. Alcuni amici e colleghi lavorano per i programmi televisivi, realizzano piccoli video animati di carattere umoristico e satirico. Quella potrebbe essere un’ulteriore strada.

Riguardo le differenze nella produzione per la stampa e per i concorsi. Sì, ne vedo moltissime, in termini di qualità. Ma ne vedo molte anche fra concorso e concorso. Sono stata invitata a far parte di molte giurie e posso dirlo con cognizione di causa: ogni concorso e le relative scelte degli organizzatori e delle giurie hanno specificità diverse. Una grande differenza la fanno le regole di ammissione al concorso e le finalità dello stesso.

Riguardo il pubblico, ho l’impressione che sia cambiato e, per lo meno in Italia, sia diminuito. C’è molta attenzione verso i fumetti e verso l’illustrazione. In questo senso fioriscono le scuole, le mostre e i festival dedicati a questi due settori. Vedo meno interesse verso la satira e l’umorismo grafico. Soprattutto tra i giovani, lo riscontro con i miei studenti, non sanno bene cosa sia e manca la conoscenza di autori anche storici o molto popolari. Temo sia perché si informano prevalentemente dal web e poco dai giornali (che a loro volta pubblicano meno disegni).

PP: Sono d'accordo con te. Anche in America Latina succede qualcosa di simile.

E ora tocchiamo un punto che non possiamo evitare. Al giorno d’oggi, c'è molta censura nei media, nei governi e nei settori della società, nel pubblico? Troppa autocensura? E per utilizzare una domanda alla moda: quali sono i limiti dell'umorismo?

MN: il giornalismo serio è scomodo. Il vignettista, il disegnatore editoriale, non è esattamente un giornalista (salvo casi specifici) ma piuttosto un commentatore e con i suoi disegni può dare molto fastidio, dunque correre dei rischi.

La censura è sempre esistita: varia secondo le leggi, i costumi e la democraticità di uno stato. Se lo stato è poco democratico, il lavoro di un disegnatore va proprio nella direzione di guadagnare un maggiore spazio di libertà che varrà per lui come per tutti. Sappiamo di paesi autoritari dove i giornalisti vengono costretti al silenzio, incarcerati o uccisi. Lo stesso accade ai disegnatori.

In Italia soffriamo di un fenomeno di censura diversa: non è lo stato che limita l’espressione individuale ma alcune forme di potere (politici, imprenditori, gruppi economici, a volte la chiesa, anche se agisce in modo diverso) che abusano dell’arma della denuncia. Spesso i giornalisti seri che svolgono inchieste si vedono bloccati o rallentati da denunce dalle quali si devono difendere, spendendo energie, tempo e denaro. I processi durano anni. Più che di autocensura, direi che chi scrive e chi disegna è tenuto ad essere molto attento e chiaro (e il più corazzato possibile).

C’è anche un altro aspetto di cui vorrei parlare.

Viviamo un’epoca dove prevalgono le immagini, ma le persone spesso non sanno leggerle e interpretarle.

A complicare tutto ciò c’è anche la facilità con cui le vignette viaggiano nel web, uscendo dal contesto per cui erano state pensate e finendo sotto gli occhi di persone che non condividono lo stesso linguaggio, non possiedono strumenti culturali condivisi che consentano loro di decifrarle. Vengono viste, ma non capite.

Umberto Eco diceva: "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli."*

Tra imbecilli o ignoranti il risultato non cambia. Le conseguenze possono essere una pressione fortissima sui giornali (con relativo licenziamento dei vignettisti o il caso del NYT che per evitare problemi ha scelto la via dell’autocensura: mai più immagini satiriche e caricature per non ricevere denunce e subire danni economici) o peggio ancora la strage di Charlie Hebdo.

Per rispondere alla tua domanda, i limiti dell’umorismo dipendono dai limiti dell’intelligenza e della sensibilità di ognuno. Si potrebbe scherzare di tutto… ma, purtroppo, non con chiunque.


PP: Sono totalmente d'accordo con te e con Eco, ma parliamo un po' dell'umorismo grafico editoriale, in particolare dell'umorismo politico. Quindi ti chiedo, politicamente parlando, l'umorismo viene da sinistra, da destra, da entrambi o nessuno dei due?

MN: è opinione comune che l’umorismo sia soprattutto di sinistra. E forse a sinistra si è data prova di maggiore libertà espressiva. Tuttavia penso sia soprattutto una questione di intelligenza e di onestà intellettuale. Soprattutto per chi fa satira: va mantenuta una giusta distinzione fra la critica, anche aspra, e la propaganda politica, che da una parte o dall’altra è sempre asservita.

PP: Impossibile dirlo meglio. Stiamo per concludere l'intervista. Da qui la domanda classica: come vedi il futuro dell'umorismo grafico? Internet è la soluzione?

MN: sono un’insegnante e non posso che essere ottimista e avere fiducia nelle nuove generazioni. L’umorismo grafico è in sofferenza, ma non credo morirà. Credo che si inventeranno altri modi e altri spazi/contenitori. Qualcosa si intravede già: c’è una produzione più di nicchia, con edizioni curate, destinate a un pubblico di cultori e appassionati della materia. E parallelamente si intravede un altro filone, più popolare, più sociale che ha varie modalità espressive e viaggia fra internet e l’autoproduzione.

PP: Mi piace vedere colleghi ottimisti. Grazie per questo. E infine, c'è una domanda che non ti ho fatto e che avresti voluto che ti facessi? Se si, puoi rispondere ora?

MN: no, nessun’altra domanda. Vorrei solo aggiungere che mi ha fatto piacere riflettere sui quesiti che hai posto e ti ringrazio. È stato un tempo speso bene.


Auguro buon lavoro a te e buona lettura a chi ci legge.

Torno a raccontare di me attraverso il disegno, quello senza parole e con il “segno molto maschile”



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*Parole pronunciate a Torino da Umberto Eco durante la cerimonia di consegna della laurea honoris causa in "Comunicazione e Cultura dei media".

https://www.huffingtonpost.it/2015/06/11/umberto-eco-internet-parola-agli-imbecilli_n_7559082.html


Foto di Francisco Punal Suarez e disegni di Marilena Nardi