martedì 14 gennaio 2025

Cecilia Sala è libera

 


Cecilia Sala è libera!

Mariagrazia Quaranta / GIO



Mauro Biani



Allegra



Paolo Lombardi


Cecilia Sala pubblica il primo post sui social dopo la sua liberazione. La giornalista è tornata in Italia mercoledì dopo 21 giorni di prigioni in Iran. Nei suoi ringraziamenti anche un pensiero a chi è ancora imprigionato

La giornalista italiana Cecilia Sala è stata liberata dalla detenzione ed è tornata mercoledì, 8 gennaio, a casa a Roma dopo settimane di detenzione in un carcere iraniano.

L'aereo che trasportava Sala, 29 anni, è atterrato all'aeroporto di Roma Ciampino. Ad accoglierla c'erano i familiari e il compagno, sollevati. Scesa dall'aereo, Sala è corsa ad abbracciare il suo fidanzato, Daniele Raineri.

In un post pubblicato giovedì mattina sui social la giornalista de Il Foglio e di Chora Media ha ringraziato per la sua liberazione, ma ha anche voluto ricordare chi è ancora imprigionato. "Il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo". ha scritto Sala e ha aggiunto "Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi. Grazie".


Ho la fotografia più bella della mia vita, il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo. Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi. Grazie Cecilia Sala

sabato 11 gennaio 2025

Grazie Gisèle Pelicot!

Iribute to Gisele Pelicot.

Andrea Arroyo

21 December 2024

Gisele Pelicot

Gisele Pelicot is a survivor and the wife of Dominique Pelicot, who was a victim in the Mazan mass rape case in France, followed by a trial that has shocked the world. Dominique Pelicot received the maximum 20-year sentence, while 51 other men were given lesser terms.

Feminism is survival.

She is a Shero.

https://www.cartoonmovement.com/cartoon/gisele-pelicot


Dopo un processo di più di tre mesi che ha sconvolto la Francia, il 19 dicembre il tribunale di Avignone ha condannato Dominique Pelicot alla pena massima di vent’anni per stupro aggravato. L’uomo aveva organizzato lo stupro di gruppo dell’ex moglie Gisèle Pelicot con decine di sconosciuti reclutati online.

Dominique Pelicot, 72 anni, ha ammesso di aver dato degli stupefacenti a Gisèle Pelicot per quasi dieci anni, così da poterla violentare con altri uomini.

Gisèle Pelicot, 72 anni, è diventata un simbolo delle battaglie femministe contro la cultura dello stupro e la violenza di genere, e per aver rifiutato il processo a porte chiuse, affrontando i suoi aggressori in tribunale. “La vergogna deve cambiare lato”, ha detto Pelicot per spiegare la sua decisione di mostrarsi alla stampa.





Gisèle Pelicot, merci madame

Gianluca Costantini



"Come puoi ricostruirti dalle rovine quando tuo padre è il peggior predatore sessuale degli ultimi decenni?" 

Caroline Darian , figlia di Gisèle Pelicot Da una foto di Laura Stevens /

Gianluca Costantini

Qui l'intervista del Guardian a Caroline Darian



Latest @guardian

 cartoon 

#GisèlePelicot

Ben Jennings




Plop & KanKr

23 December 2024

Throw away your pigs!

The 51 accused of Gisèle Pelicot in the Mazan rape case were found guilty by the court.

https://www.cartoonmovement.com/cartoon/throw-away-your-pigs



Gisèle Pelicot #giselepelicot @el_pais

August Sciammarella



El caso Pellicot, que lleva por nombre el apellido del salvaje ejecutor, pasará a la historia por la valentía de la mujer que le ha puesto cara: Gisele.

¡Bravo, brava mujer!

Nani



A horrifying, monthslong mass #rape and drugging trial concluded in France Thursday, with Dominique Pelicot and 50 other men all found guilty of the rape or sexual assault of his former wife Gisèle Pelicot. #CartooningForPeace #WomensHealth

Firuz Kutal



Gisèle Pélicot, has a message for the world: ”La honte doit changer de camp,”(“Shame must change sides").

Dimitris Georgopalis

www.georgopalis.com



Termina el juicio de Gisele Pericot, por haber sido violada en masa despues de ser drogada por su exmarido el cual lleva una pena de 20 años de prision y por mas de 50 hombres en una decada. Esto parece una novela macabra, pero no es la realidad de esta y muchas mujeres abusadas en el mundo actual.

"Que la verguenza cambie de lado" es una frase contundente de la victima, porque siempre la mujer mas alla del daño fisico y psicologico, suele recibir un daño moral y social. El valor de Gisele al haber hecho publica su identidad durante el juicio, da un paso al frente para que se haga justicia.

Gisele Pericot Persona del Año por la revista Time. #giselepericot 

Rayma 








DROGATA E «CEDUTA» DAL MARITO AD ALTRI UOMINI rPERCHÉ LA STUPRASSERO 

Nel processo a Dominique Pelicot e ad altri cinquanta imputati – cominciato in Francia il 2 settembre – molti aspetti sono apparsi così incredibili da sembrare quasi surreali. Nel 2020 Gisèle Pelicot, una pensionata di 71 anni che vive nella cittadina francese di Mazan, è stata informata dalla polizia che l’uomo con cui era sposata da quasi cinquant’anni, Dominique, era stato arrestato per aver cercato di filmare sotto le gonne di alcune donne in un centro commerciale. 

All’inizio Gisèle era stata cautamente comprensiva. Se Dominique fosse stato disposto ad andare in terapia, pensava, sarebbero potuti restare insieme. Ma poi la polizia l’ha messa di fronte a qualcosa di infinitamente più scioccante. Nel computer del marito c’era una cartella chiamata “abusi” che conteneva circa ventimila foto e video di Gisèle violentata e aggredita da diversi uomini – 72 in totale – e da suo marito. 

Per circa dieci anni, le hanno detto, lui aveva drogato il suo cibo e le sue bevande e aveva invitato uomini che incontrava su internet ad abusare di lei. In tribunale Dominique Pelicot ha ammesso la sua colpevolezza. “Sono uno stupratore, come tutti quelli che sono in quest’aula”, ha detto. Anche quattordici degli altri imputati hanno confessato, ma la maggior parte si è dichiarata innocente, sostenendo che pensava di partecipare semplicemente a un gioco “erotico” tra marito e moglie. Continua… (Sophie Gilbert, The Atlantic, Stati Uniti)





 

martedì 7 gennaio 2025

Charlie Hebdo 10 anni dopo: "La voglia di ridere non morirà mai"


«La voglia di ridere non morirà mai». 

(Riss, direttore di Charlie Hebdo)



In memoria dell'attentato di Charlie Hebdo 2015-2025
Mariagrazia Quaranta / Gio





Marilena Nardi
6 gennaio 2025
Merci Charlie Hebdo !
The words of Gerard Biard, editor-in-chief of the satirical magazine Charlie Hebdo: "We have freedom of the press and freedom of expression but we must use these freedoms, otherwise they die. And with them, democracy dies too."
January 7, 2015 / January 7, 2025.
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/merci-charlie-hebdo

Le parole di Gerard Biard, caporedattore della rivista satirica Charlie Hebdo : "Abbiamo la libertà di stampa e di espressione ma queste libertà dobbiamo usarle, se no muoiono. E con loro muore anche la democrazia"
7 gennaio 2015 / 7 gennaio 2025. 
#7janvier #CharlieHebdo
#cartooningforcharlie #CartooningForPeace
Cartooning for Peace
https://www.rainews.it/.../le-caricature-del-profeta...







 10 anni dalla strage di CHARLIE HEBDO

Riccardo Mannelli

#CharlieHebdo



10 anni dopo, i nuovi terroristi #CharlieHebdo10 #vrijheidvanmeningsuiting #cartoonisten #WhashingtonPost #Bezos #Musk #Murdoch #Bolloré #olichargen #veilingComedian #MaurizioCattelan per @courrierinternational

Joep Bertrams



Chappatte


Dilem

Piet


Stellina Chen
7 January 2025
10 years after Charlie Hebdo
It doesn't seem better...

charlie hebdo The Washington Post Ann Telnaes Jeff Bezos Amazon freedom expression
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/10-years-after-charlie-hebdo


Charlie Hebdo et liberté d’expression
01/07/2025 par Michel Kichka

Interview publiée sur l’excellent site Actuabd en cette journée de la commémoration des dix ans de l’attentat terroriste contre le magasine satirique. Un grand merci à Didier Pasamonik.
https://www.actuabd.com/Michel-Kichka-a-propos-de-Charlie-Hebdo-Les-ennemis-de-la-liberte-de-la-presse



Je suis charlie 2025
La strage di metà della redazione del Giornale Satirico Charlie Hebdo viene ricordata a dieci anni di distanza anche per riaffermare il diritto alla libertà di pensiero, di parola, di stampa e di satira.
Mi associo al ricordo come i tanti colleghi più illustri o meno conosciuti che lo stanno facendo sui media ma io preferirei che venisse ricordata come il risultato del folle fanatismo religioso.  
Gianfranco Uber


Charlie Hebdo, 10 anni fa la strage 🔴
Vauro

lunedì 6 gennaio 2025

Ann Telnaes: "Perchè lascio il Washington Post"

 BY OPEN WINDOWS

(rough of cartoon killed) (bozza del fumetto eliminata)

Why I'm quitting the Washington Post

Democracy can't function without a free press

Ann Telnaes

Jan 04, 2025

I’ve worked for the Washington Post since 2008 as an editorial cartoonist. I have had editorial feedback and productive conversations—and some differences—about cartoons I have submitted for publication, but in all that time I’ve never had a cartoon killed because of who or what I chose to aim my pen at. Until now.

The cartoon that was killed criticizes the billionaire tech and media chief executives who have been doing their best to curry favor with incoming President-elect Trump. There have been multiple articles recently about these men with lucrative government contracts and an interest in eliminating regulations making their way to Mar-a-lago. The group in the cartoon included Mark Zuckerberg/Facebook & Meta founder and CEO, Sam Altman/AI CEO, Patrick Soon-Shiong/LA Times publisher, the Walt Disney Company/ABC News, and Jeff Bezos/Washington Post owner.

While it isn’t uncommon for editorial page editors to object to visual metaphors within a cartoon if it strikes that editor as unclear or isn’t correctly conveying the message intended by the cartoonist, such editorial criticism was not the case regarding this cartoon. To be clear, there have been instances where sketches have been rejected or revisions requested, but never because of the point of view inherent in the cartoon’s commentary. That’s a game changer…and dangerous for a free press.

Over the years I have watched my overseas colleagues risk their livelihoods and sometimes even their lives to expose injustices and hold their countries’ leaders accountable. As a member of the Advisory board for the Geneva based Freedom Cartoonists Foundation and a former board member of Cartoonists Rights, I believe that editorial cartoonists are vital for civic debate and have an essential role in journalism.

There will be people who say, “Hey, you work for a company and that company has the right to expect employees to adhere to what’s good for the company”. That’s true except we’re talking about news organizations that have public obligations and who are obliged to nurture a free press in a democracy. Owners of such press organizations are responsible for safeguarding that free press— and trying to get in the good graces of an autocrat-in-waiting will only result in undermining that free press.

As an editorial cartoonist, my job is to hold powerful people and institutions accountable. For the first time, my editor prevented me from doing that critical job. So I have decided to leave the Post. I doubt my decision will cause much of a stir and that it will be dismissed because I’m just a cartoonist. But I will not stop holding truth to power through my cartooning, because as they say, “Democracy dies in darkness”.

Thank you for reading this.



Perché lascio il Washington Post

La democrazia non può funzionare senza una stampa libera

Anna Telnaes

04 gennaio 2025

Lavoro per il Washington Post dal 2008 come vignettista editoriale. Ho ricevuto feedback editoriali e conversazioni produttive, e alcune divergenze, sulle vignette che ho inviato per la pubblicazione, ma in tutto questo tempo non ho mai visto una vignetta eliminata a causa di chi o cosa ho scelto di indirizzare la mia penna. Fino ad ora.

La vignetta che è stata uccisa critica i dirigenti miliardari della tecnologia e dei media che hanno fatto del loro meglio per ingraziarsi il presidente eletto Trump. Ci sono stati diversi articoli di recente su questi uomini con lucrosi contratti governativi e un interesse nell'eliminare le normative che si stanno facendo strada a Mar-a-lago. Il gruppo nella vignetta includeva Mark Zuckerberg/fondatore e CEO di Facebook e Meta, Sam Altman/CEO di AI, Patrick Soon-Shiong/ editore del LA Times , la Walt Disney Company/ABC News e Jeff Bezos/ proprietario del Washington Post .

Sebbene non sia insolito che i redattori delle pagine editoriali si oppongano alle metafore visive all'interno di una vignetta se ritengono che non siano chiare o non trasmettano correttamente il messaggio voluto dal fumettista, tale critica editoriale non è stata il caso di questa vignetta. Per essere chiari, ci sono stati casi in cui sono stati respinti degli schizzi o richieste delle revisioni, ma mai a causa del punto di vista inerente al commento della vignetta. Questo è un punto di svolta... e pericoloso per una stampa libera.

Nel corso degli anni ho visto i miei colleghi all'estero rischiare i propri mezzi di sostentamento e a volte persino la vita per denunciare le ingiustizie e chiedere conto ai leader dei loro paesi. Come membro del comitato consultivo della Freedom Cartoonists Foundation con sede a Ginevra ed ex membro del consiglio di Cartoonists Rights , credo che i vignettisti editoriali siano vitali per il dibattito civico e abbiano un ruolo essenziale nel giornalismo.

Ci saranno persone che diranno: "Ehi, lavori per un'azienda e quell'azienda ha il diritto di aspettarsi che i dipendenti aderiscano a ciò che è buono per l'azienda". È vero, tranne per il fatto che stiamo parlando di organizzazioni di informazione che hanno obblighi pubblici e che sono obbligate a coltivare una stampa libera in una democrazia. I proprietari di tali organizzazioni di informazione sono responsabili della salvaguardia di tale stampa libera, e cercare di entrare nelle grazie di un autocrate in attesa porterà solo a indebolire tale stampa libera.

Come vignettista editoriale, il mio lavoro è di tenere sotto controllo le persone e le istituzioni potenti. Per la prima volta, il mio editore mi ha impedito di fare questo lavoro critico. Quindi ho deciso di lasciare il Post . Dubito che la mia decisione causerà molto scalpore e che verrà respinta perché sono solo un vignettista. Ma non smetterò di sostenere la verità del potere attraverso le mie vignette, perché come si dice, "La democrazia muore nell'oscurità".

Grazie per aver letto questo.

mercoledì 1 gennaio 2025

Signs of the times

 


Thiago Lucas

20 December 2024

Signs of the times

Christmas Merry Christmas Jesus Christ Artificial Inteligence Jesus technology robot

https://www.cartoonmovement.com/cartoon/signs-times-0

Buon feliz, happy joyeux and give peace a chance ! by Nardi

 





Auguri!

Marilena Nardi 

Buon Anno! di Marco De Angelis

 

Buon Anno! 

di Marco De Angelis 




Marco De Angelis
23 December 2024
Wishes for a universal Merry Christmas!
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Marco De Angelis
21 December 2024
Christmas in Magdeburg
Magdeburg, Germany, terrorism, attack, Christmas, tree, blood, islamist, extremism