Visualizzazione post con etichetta libro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libro. Mostra tutti i post

venerdì 12 febbraio 2021

Andrea Bersani, gli ultimi disegni e SHITCOM

Andrea Bersani ha sempre avuto un fortissimo  interesse per l’umorismo grafico, in  tutte le sue declinazioni,  interesse che lo ha portato nel tempo,  non solo a produrre  per il suo diletto, e ricerca personale,  ma anche a pubblicare. 

Conosco Andrea da quando rubavo le sue vignette sull'Asino, di Ro Marcenaro, pubblico qui alcuni dei suoi ultimi disegni e vi metto il suo ultimo libro SHITCOM.

PHOIBA


FUKUSHIMA


LAGER


THE LAST WAR


D.ENOMINAZIONE O.RIGINE C.ONTAMINATA




SHITCOM

COMMENTARIO VISUALE 

DA LEGGERE IN AMBIENTE ARIEGGIATO


AUTORE Andrea Bersani

COLLANA Semi - DeiMerangoli

ANNO Ottobre 2020

PAGINE 208

FORMATO 14 X 20 CM

RILEGATURA Brossura

ISBN 978-88-98981-80-9


leggi l’estratto


 Sinossi

Andrea Bersani propone una raccolta di vignette dedicate alla politica e al costume italico, e non solo.

L’impianto visuale è ricco di particolari, in controtendenza rispetto a una vignetta ma intrigante per l’occhio e meno gratuito di quello che potrebbe apparire a una lettura sbrigativa.

Osservate, leggete, meditate e, magari, diffondete!


“Già dal titolo possiamo intuire di che materia crede sia fatto il mondo circostante. E i suoi abitanti. […] Per Bersani, ogni giorno è una delle Cinque Giornate e dalle sue barricate annota e strazia di segni ogni (cattiva) notizia gli giunga al cuore. Lui è un Pietro Micca, un Enrico Toti, senza patria e senza meriti se non le medaglie che da mezzo mondo gli tributano […].” (Giuseppe Palumbo)

E-mail: andrea.bersani@gmail.com 

www.andreabersani.it

Il nuovo ordine mondiale dal libro SHITCOM


Biografia:

Mi chiamo Andrea Bersani, sono  nato a Bologna il 7 maggio del 1955, vi abito e lavoro. Sposato. 

Ho conseguito la maturità in Arte  Applicata (Decorazione Pittorica)  presso l’ISAB, dove ho insegnato per  un breve periodo. 

Dal 1975 mi occupo di comunicazione visiva, come grafico,  pubblicitario, illustratore (mie le  campagne illustrate per Mandarina  Duck ed il marchio dei Cantieri  Nautici Ferretti), autore satirico e  artista visuale. 

Redazionali: 

miei lavori sono riprodotti sulle  pagine di Zoom, Omnibook 4,  Cronache Giubilari, Pubblico, Grafica  & Disegno, Buduar, Fumetti d’Italia,  Mongolfiera, Nonsai, la Repubblica  + il Venerdì, il Metro, Liberazione,  Linus, il Domani, Kayhan Caricature  (Iran), l’Unità, Panza Verde + Salta  La Ris@ (Argentina), Sò Cartoon  (Brasile), Nosorog + In Hell (Bosnia  E.), Yeni Akrep (Cipro), The Stock  Illustration Source voll. 8-9 (Usa),  Quevedos (Spagna), K Magazine,  Karika (Croazia), Poesie Fiabesche +  Sinapsi in Strass, Brand New!, Kijiji,  Anteprima, Kiks + Egzorgizam  (Serbia), Laspro, Rido!, il Mondo del  Nuoto/Mondiali, Il Foglio, l’Italia s’è  Desta, la Vucciria della Domenica,  il Giornale d’Italia, Fena Mizah (Turchia), Italian Comics/Satyricon,  l’Asino, il Titolo, Il Gonzo e lo Stono  (Svizzera), Bologna a Scuola, il Resto  del Carlino, Pandora TV, Pesca in +  da Riva + Carp & Cat, Lo Sciacallo  Elettronico, Scuola di Fumetto e sul I  Dizionario degli Illustratori Contem- poranei. 

Fanzine:  

Casablanca, Schizzo, Macabrina, Uh!,  Fatece Largo, Ragno Magazine, Underground Press e Kerosene  (Gaster/collana Vapori di Kerosene).  Fumo di China ne ha parlato. 

Note critiche di Oddone Ricci (scrit tore), Franco Spiritelli (giornalista),  Paolo Pombeni (politologo), Stefano  Bicocchi/Vito (attore), Alfio Krancic  (vignettista). Roberto Chiesi (critico  cinematografico), Giovanni/Gio 

Romanini (fumettista), Carlo Gubito- sa (scrittore), Karol Cizmazia (curato- re Cartoon Gallery di Bratislava), Va- leria Tassinari (curatrice MAGI’900)  e Bruno Benuzzi (artista e docente di  pittura). 

Ho collaborato o collaboro con  le seguenti case editrici:  

Il Campo/Giroscopio (Piscine Oggi),  

 Gamma (le favole Dogon +  

la Fameja Bulgnèisa), Ikon (il Ma niaco illustrato), Epierre (Tuttocard),  Acme (Animal Comic), Blue Press/ Mare Nero (Blue), Larry Flint (Hu stler Comix-Usa), Aspirine (Cuore),  

Il Diavolo (il Diavolo-Svizzera),  Società Veneta Edizioni (XL Malox), Nuovo Pianeta (la Piccola Unità), Michele Di Salvo (il Cuore), 

Freschi di Stampa/Mongolfiera (ZIC), Delikatessen (il Resto del Casino), Editoriale Bologna (il Domani di Bologna), Nuova Frontiera dell’Arte (Par Condicio), Città del Sole (Il Berlusconiere), Nicola Pesce/UP (Analysis Zoo), Linea/Veleno3000 (Veleno + Linea), Giraldi (Tempi  Modesti), Nuova Iniziativa Editoriale  (l’Unità/Emme), MRC (Liberazione + Paparazzin), Arduino Sacco 

(Cronache Mazziate), X Publishing (X-Times), Luedi (il Quotidiano della  Satira), Carlo Gubitosa (Mamma!),  Mario Cardinali (il Vernacoliere),  Cyrano (il Nuovo Gazzettone + l’Eco  della Riviera), Frigolandia (Frigidaire  + il nuovo MALE), Martano (Futurando),  Dieci Dicembre (E-il Mensile),  Nuova Editrice Mondoperaio (Avanti!), Editoriale Libero (Libero -Veleno),  Cicogna Editore (Rido Amaro), Italo  Campagnoli (Barricate), Ediservice (Pesca in Mare), Costa Editore  (Pescando nella Memoria), Epsil (Italian  Satyricon) e NPE (Pescabolario). 

Ho vinto concorsi, partecipato a mostre in giro per  l’Italia e nel mondo, alla I edizione  di “Vignette sul Ring”, tenutasi a  Diamante, in Calabria, alla  VI edizione di “Spotornocomics”, Spotorno, Liguria e scritto un paio di  libri. 


domenica 17 gennaio 2021

Libro: NON SONO STATO IO! (QUASI) TUTTA LA VERITÀ SUL COVID 19!

 


9,90€

Autori: Aa. Vv.
Titolo: Non sono stato io! (Quasi) tutta la verità sul Covid 19!

Collana: Sbam! Libri
Genere: avventura umoristica “collettiva”

Veste editoriale: 96 pp. in b/n, 17×24, brossura con alette

ISBN: 978-88-85709-23-2
Data uscita: 5 novembre 2020



DESCRIZIONE
Una storia a fumetti illustrata da ben 55 diversi autori (una pagina ciascuno!) che si sono radunati su Facebook per partire alla ricerca del “vero colpevole” della tragedia che ha colpito il mondo intero: da cosa si è originato il terribile virus che ha marchiato indelebilmente la storia recente dell’umanità? Davvero è nato tutto da un pipistrello, laggiù in Cina? Cosa c’entrano i fumetti in tutto questo?
Umorismo, continue trovate, citazioni da cinema e fumetti come se piovesse, toni underground, un po’ di satira politica, un finale (ovviamente) a sopresa, per un interessante e divertente esperimento social-fumettistico.
 

GLI AUTORI
Un progetto che ha coinvolto sia disegnatori emergenti che maestri della matita e della satira, ben noti agli appassionati di fumetti, come Gianni Allegra (ideatore di questo progetto), Margherita Allegri, Mauro Biani, Maurizio Boscarol, Lele Corvi, Bicio Fabbri, Giorgio Sommacal (autore anche della copertina) e Pietro Vanessi, ma anche veri e propri mostri sacri dell’illustrazione italiana, come il grande regista e animatore Bruno Bozzetto, il poliedrico creatore dei Ronfi, Adriano Carnevali, e – anche se con una partecipazione particolare – sua maestà Silver, “papà” di Lupo Alberto.
Tantissimi artisti, ottimamente coordinati da Dario ‘Darix’ Di Simone, impegnati su un’unica trama e su un gruppo di personaggi che ciascuno di loro ha rivisitato a modo suo.

ANTEPRIMA

Ah questi cinesi, signora mia! Mangiano i pipistrelli, li buttano in giro e vengono fuori i bacilli velenosi!
I pipistrelli? Qui ci ci sono di mezzo i poteri forti e i politici cattivi e le multinazionali del tabacco e mi sa pure qualche ferramenta! il virus è una manovra per chiuderci in casa e farci morire tutti di fame!
La verità è che sono i cellulari che ci avvelenano! 
Io lo vedo ammmio nipote, sempre con i videogiochi e cià la faccia rimbambita!
La colpa è di quelli che non si vaccinano e poi si tengono i virus e ce li cacciano adosso e ci infettiamo tutti e moriamo.
Però i vaccini sono pericolosi pure loro, si attaccano alle scie chimiche degli aerei...
E i politici? E tutti quei dottoroni che hanno studiato epperò non ci capiscono niente neanche loro?
Che tempi signora mia, che tempi! Ci tocca uscire con la mascherina, coi guanti e fare la spesa col cane e con il certificato!
Per me sono i pippistrelli cinesi! Hanno fatto cadere le provette dei servizi segreti, proprio poco prima delle elezioni!


La prima tavola dell'opera, pensata e pubblicata su Facebook da Gianni Allegra come avvio di una trama dagli sviluppi imprevedibili...


Ben 55 fumettisti hanno collaborato per proporre ... la verità ufficiale sul Covid 19! 
Macchè pipistrelli, macchè poteri occulti, macchè politica corrotta! 
Il vero colpevole è nientemeno che ... Ooooops! 
Niente spoiler!
L'intento di questa opera è quello di sfruttare il grande potere dell'umorismo( e del fumetto umoristico in particolare): ridere, anche delle cose peggiori, è un ottimo sistema per affrontarle meglio.
E' un esperimento di arte fumettistica: prendere dei personaggi ed affidarli a mane diverse, lasciando a ciascuno la massima libertà grafica. L'idea, il progetto originale è di Gianni Allegra e Dario "Darix" Di Simone ne ha coordinato la sceneggiatura nel bel mezzo del lockdown della scorsa primavera. L'input di Allegra è stato accolto con slancio ed entusiasmo da bensì 54 artisti. Nei mesi di confinamento ognuno di noi ha cercato di combattere la paura e l'angoscia. L'opera è stata pronta per l'edizione di Lucca Comics dell'epoca- Covid. 
Complimenti a tutti!

giovedì 29 ottobre 2020

Makkox: "Nuove mappe del paradiso"

 Sembra un vecchio Urania, ma è più grande per i disegni (c'è una storiella a fumetti in chiusa di ogni capitolo, più vigne sparse). Li facevo a pennarello su degli A4 da stampante mentre scrivevo, alla come vengono. Mi mancava farli a cazzo di mano così :) 

Makkox

NUOVE MAPPE DEL PARADISO

MAKKOX

un'autobiografia ucronica

scritta con Nicola Mirenzi

prefazione di Pippo Civati

Edizioni People

Marco Dambrosio è diventato “Makkox” per talento e determinazione, attraverso una serie inimmaginabile di tentativi e incidenti di percorso. All’inizio erano le lezioni di piano con suor Candida, la mensa della Magneti Marelli, gli escavatori, le piscine. E poi la comunicazione, la pubblicità. E poi la TV, tanta. Milano, Roma e – sempre – Gaeta. Dietro le quinte e poi sul palco, anzi, su un palchetto, laterale come il suo punto di vista.

Ciò che Makkox racconta disegna una storia che devasta i luoghi comuni sulla satira e sull’arte. In un presente in cui le categorie classiche perdono di definizione, sente l'urgenza di riscrivere le regole per immaginare un futuro che ci liberi dalla puzza di vecchio dell'esistente. Nel farlo, ci spinge ai limiti della fantascienza, dove questa si fonde con il fumetto e, come per magia, diventa realtà.

Tra politici comici e comici politici, vi perderete, ma solo un po’: giusto il tempo che tutto sia illuminato.

«Da bambino non c’era un attimo della giornata in cui non disegnassi, se non con le mani, con la testa. Quando non potevo disegnare, pensavo a cosa avrei disegnato quando avrei potuto disegnare. Eravamo inseparabili, io e il disegno. Dove c’ero io, c’era lui. Una coppia simbiotica. Inscindibile. È per questo che mia madre – una donna che credeva che sprecare il talento equivalesse a una lesione dei diritti umani – mi mandò abbastanza presto a prendere lezioni di pianoforte.»

Marco “Makkox” Dambrosio – Gaeta, classe ’65. Disegnatore di fumetti, cartoon e autore TV.

Prima del 2007 non pubblica nulla. Apre il blog Canemucca, riscuote un discreto successo in rete e accende l’attenzione di alcuni editori. Pubblica un paio di libri, collabora a riviste. Inizia a produrre quotidianamente vignette e storie umoristiche sull’attualità. La satira politica gli apre le porte per la TV.

Vincitore per due volte del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi, è tra gli autori della trasmissione Gazebo, e poi, con Diego Bianchi, di Propaganda Live.

La Prefazione è di Pippo Civati e questo lo ha scritto sul suo blog:

"Ho conosciuto Makkox nel 2011. E gli ho voluto bene subito, per la sua genialità ormai proverbiale, un lampo che squarcia anche le conversazioni più oziose ma soprattutto per il suo cinismo che in verità è tutta emozione.

giovedì 21 novembre 2019

Bicio Fabbri presenta Ritorno a Praga


Il tempo passa e va , tic, tac, tic, tac... Su una collina di Praga hanno costruito negli anni 90, un metronomo gigante e vedendolo dai ponti sulla Moldava fa un effetto incredibile, l'asta enorme che oscilla, tic tac, tic. Su quella collina prima del metronomo, c'era una statua immensa in pietra di Stalin, che sorvegliava con i suoi baffoni la città, che fu distrutta dai moti della primavera praghese. Io visitai Praga prima del "muro nel 1987 e nel 2016 con un viaggio organizzato. Ho scritto un libro un diario disegnato di queste esperienze e VENERDI' 22 a FERRARA alle ore 18 nella libreria ALTROVE parleremo di questo con Giorgio Franzaroli vignettista del Fatto quotidiano, di Frigidaire e altre riviste.
Bicio Fabbri




"Di solito quando viaggio, porto con me un quaderno e in questo quaderno metto di tutto: disegni, impressioni, aneddoti, insomma tutto quello che mi passa per la testa." Nell'agosto 1987, Bicio parte con l'amico bassista "Finestra Pinelli" per un'avventura hippy a Praga. Una città ancora sotto il dominio dell'Unione Sovietica, ma che già esprimeva un forte desiderio di libertà. Praga è continuamente nella sua testa e nel 2016, con un improbabile viaggio super organizzato in pullman in compagnia di 55 pensionati, parte all'alba di una mattina di primavera. Se allora il loro vessillo fu la chitarra, dopo trent'anni è un coloratissimo piumino per la polvere impugnato, come una bandiera, dall'immancabile guida.


RITORNO A PRAGA

AUTORE  Bicio Fabbri
COLLANA 
Fiori
ANNO 2019
PAGINE 148
FORMATO 17 X 20 CM
ISBN 978-88-98981-38-0



#FabrizioBicioFabbri, nato a Palazzuolo sul Senio (FI) nel 1954, è pittore, disegnatore di fumetti e vignette di satira. Fin da bambino ha le idee ben chiare: disegna e divora fumetti. Nel 1973 si diploma al Liceo Artistico di Bologna, città in grande fermento creativo. Nel tempo sperimenta diverse tecniche pittoriche e crea fumetti e vignette per numerosi giornali e riviste di satira tra cui Frigidaire, Zut, Tango, Emme, Cuore, Re nudo e Il nuovo Male. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive e personali in Italia. Nel 2007 riceve il premio per la satira di Forte dei Marmi, nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 2015 alla Biennale del Muro dipinto di Dozza (IM). Tra le sue recenti pubblicazioni: per GRRRZETIC Ed. Periferie (2009), per Barricate Ed. Ti amo, perché (2014) e Gesù l’indiano (2015), mentre per Corraini Ed. Non vi è nulla di più astratto del reale: la vita del pittore Giorgio Morandi a fumetti, testi di C. Bolognini (2015).


lunedì 18 novembre 2019

Sergio Staino ed il suo Hello, Jesus!



SERGIO STAINO
su Robinson di Repubblica
di Riccardo Mannelli




 Anche se sono ateo, vi dico: non toccatemi Gesù. Sono sempre stato affascinato da questa figura, una persona gentile e pacifica che però si incazzava al punto giusto: per esempio la cacciata dei mercanti nel tempio...”.

Hello, Jesus!

Evviva! Evviva! Evviva! Laudata sia la casa editrice Giunti che con grande coraggio ha pubblicato ben 140 tavole di "Hello, Jesus!", la dolcissima e inquietante creatura rivisitata attraverso la mia penna.


"Aspetto con ansia il giorno in cui la vedrò bruciare tra le fiamme dell'inferno al fianco di

lunedì 10 giugno 2019

Libro: "Incroci" di Tullio Pericoli

Lucio Mastronardi
© Tullio Pericoli
Tullio Pericoli
Incroci
Piccola Biblioteca Adelphi, 735 
2019, pp. 97
isbn: 9788845933561
Temi: Ritratti

Risvolto

A volte sembra che Tullio Pericoli usi, per scrivere e disegnare, la stessa matita – magari quel mozzicone minuscolo che porta sempre in tasca, e tira fuori ogni volta che gli serve. Ma la matita con cui Pericoli scrive è anche il suo contrario, una gomma che usa per cancellare tutto quanto gli appare superfluo. Lo dimostra questo libro, dove Pericoli schizza a memoria

giovedì 30 maggio 2019

Libro: "Lo sputasentenze" di Claudio Mellana




LO SPUTASENTENZE. AFORISMI, CALEMBOURS E RIFLESSIONI

Autore: Mellana Claudio
Neos Edizioni

Era talmente razzista che se avesse
potuto avrebbe proibito l’umorismo
nero.

giovedì 9 maggio 2019

Libro "Colpire in alto" di Lido Contemori


Copertina "Colpire in alto" -  ©Lido Contemori



COLPIRE IN ALTO

VIAGGIO NEL DISEGNO 
SATIRICO DAL ‘68 AD OGGI

Lido Contemori


Casa Editrice Il Pennino


retrocopertina

Prefazione

La grafite che graffia

Lido Contemori, tra i grandi protagonisti della satira a partire dalla fine degli anni Sessanta, ci accompagna in un viaggio che parte dal 1968 per arrivare attraverso i giorni nostri con un’analisi puntuale e precisa che solo chi ha vissuto attivamente il periodo può raccontare.
Il racconto si snoda, anche attraverso aneddoti e curiosità che definirei tra lo storico e il sociologico, raccogliendo gran quantità di immagini che servono a riportare alla mente i fogli che sono ormai sopiti nei meandri della memoria.
E bellissimo ritrovare immagini amate e nello stesso tempo vedere anche

mercoledì 1 maggio 2019

Europa matrigna di Thierry Vissol



Thierry Vissol
Europa matrigna
Sovranità, identità, economie
Donzelli Editore

SCHEDA LIBRO
-------------------------------------------------------------------------------

L’Unione europea non è il Santo Graal. Come tutte le creazioni umane ha pregi e difetti: gli inglesi, che hanno scelto di uscirne, stanno dimostrando quanto sia difficile e costoso rinunciare ai benefici che questa appartenenza comporta. Nonostante ciò, molti cittadini europei la criticano, a volte a giusto titolo a volte meno, senza tuttavia avere la percezione dei vantaggi che essa assicura. Prova ne è l’ondata di malcontento antieuropeista che sta montando in molti paesi dell’Ue. Partiti nazionalisti, sovranisti, a volte apertamente razzisti e xenofobi, non fanno più paura e, stando ai sondaggi, attirano un elettore su tre. La loro base è alimentata dalla rabbia e dalla sfiducia crescente verso i partiti tradizionali, ritenuti incapaci di rispondere alle richieste di cambiamento. Queste rivolte contro il vecchio ordine politico, contro un mondo globalizzato e senza confini dal quale si sentono esclusi, portano alla rivendicazione di un ritorno a sovranità nazionali chiuse nonché al rifiuto di una governance di Bruxelles. Così, l’Ue è percepita come una matrigna che avanza pretese senza dare nulla in cambio. La realtà però è ben diversa. Pochi politici hanno il coraggio di dirlo e i media tendono a inseguire il rumorio delle pulsioni eversive che fioriscono sui social invece di raccontare ciò che funziona o come funziona. Questo libro analizza i grandi temi del dibattito sull’Europa (l’identità nazionale, la sovranità, la questione demografico-migratoria e la crisi economica) e cerca, appoggiandosi anche sulla storia, di rispondere alle accuse che a essa vengono mosse da ogni parte. Pur avendo ben chiari i limiti dell’Unione europea, Thierry Vissol ci racconta che cosa può offrirci questa così bistrattata «matrigna», invitandoci a considerarla non tanto un problema ma come l’unico modo per preservare veramente la nostra identità e sovranità. Una grande opportunità, che necessita di lungimiranza, impegno e immaginazione.


AUTORE
----------------------------------------------------------------------------------

Thierry Vissol

Thierry Vissol, economista, storico, già docente universitario e funzionario della Commissione europea, è direttore del Centro euro-mediterraneo Librexpression della Fondazione Giuseppe Di Vagno. Autore di numerosi libri e saggi, ha pubblicato per i tipi della Donzelli È tutta colpa dell’Europa (2014) e Toby, dalla pace alla guerra, 1913-1918. Storia esemplare di un (qualunque) soldato d’Europa (2014).






RECENSIONI
-----------------------------------------------------------------------------------




Lo splendido disegno della copertina è di Musa Gumus.

venerdì 1 marzo 2019

La banalità del ma di Mauro Biani

Da MauroBiani.it

LA BANALITÀ  DEL MA
MAURO BIANI
PEOPLE

“La banalità del ma”, il mio nuovo libro in uscita nelle librerie dal 7 febbraio,
è già oggi in pre-ordine, sul sito dell’editore People.
p.s. ieri Enrico Mentana su instagram. D’accordo.
p.p.s “Perchè abbiamo deciso di pubblicare un libro di Mauro Biani” (Civati).


Come siamo diventati così miserabili? Come ha fatto un popolo di migranti, di persone costrette a fuggire a milioni dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, o semplicemente di persone alla ricerca di migliori opportunità, a diventare così cinicamente insensibile, quando non apertamente ostile e rancoroso, nei confronti di chi sta subendo oggi un destino persino peggiore di quello dei nostri antenati?

Le migrazioni, il razzismo, la paura, la violenza. Questi anni di grande transizione sembrano aver trasformato in normale, persino banale, ciò che solo pochi anni fa avremmo trovato folle, orrendo. La matita di Mauro Biani, affilata e poetica, amara e ironica, racconta questo mutamento in “La banalità del ma”, con la sua satira che, senza mai ergersi a giudice, non fa sconti a nessuno.
Scorrendo la raccolta delle migliori vignette di Mauro Biani degli ultimi tre anni, impreziosita da inediti di grande impatto, si nota come non sia stato un cambiamento repentino, ma un lento e progressivo scivolamento verso la parte peggiore di noi.

“La banalità del ma” non è stato un gioco di parole riuscito. E’ stata una riflessione condivisa sull’indifferenza. Sulla banalità criminale dell’indifferenza. Pensiero contrastato anche ieri. Sembra ieri, oggi. Mi scusi signora Arendt, se sono solo vignette.





La recensione de “la banalità del ma” di Andrea Voglino.


E mi sarebbe piaciuto regalare a e a . E ascoltarli.


Da [ciwati]

Perché abbiamo deciso di pubblicare un libro di Mauro Biani
19 GENNAIO 2019
People è nata per affidare alle persone racconti universali, che alle persone parlino in modo diretto di questioni delicate e complesse.

Nel pensare alla casa editrice e al suo approccio editoriale abbiamo pensato a Mauro Biani e ci siamo detti: ci dobbiamo ispirare al suo lavoro, al suo tratto, al messaggio che ci consegna ogni volta che vediamo una sua vignetta. La pubblicazione del suo libro è un passaggio per noi naturale, perché Biani per noi è stato parte dell’elaborazione stessa di People, fin dall’inizio.

***

Com’è capitato a Makkox, questa settimana, con l’immagine del ragazzo e la sua pagella, il messaggio di un libro bellissimo – Naufragi senza volto – ha finalmente avuto, appunto, «un volto». L’immagine coglie nel segno: sono i «senza nome» di cui parla Liliana Segre, che sono annullati anche nella possibilità di essere conosciuti. Ed è lo stesso lavoro che fa l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che del libro è autrice (lo pubblica Raffaello Cortina): dare un nome alle persone e ai fenomeni, aggiungo, che le riguardano, che cambiano le loro vite.

La vignetta è per sua stessa natura un veicolo antico che si adatta perfettamente a raccontare una storia in uno sguardo. Funziona molto, forse più che mai, in un mondo che vive in un eterno presente irriflessivo come quello che furoreggia nel nostro discorso pubblico. Che dimentica in fretta e che ogni giorno chiede una nuova storia. Quel disegno è un modo per fermare il presente e il suo flusso e insieme un antidoto potentissimo al luogo comune, come vuole significare lo stesso titolo del libro. Una minuscola scheggia di eternità e di universale in un mare confuso, limaccioso, oscuro, in cui le parole si fanno sempre più grevi, imprecise, volgari.

***

Quello che abbiamo cercato di fare con La banalità del ma è non solo e non tanto offrire una retrospettiva dell’ottimo lavoro di Biani in questi anni, giorno dopo giorno, ma comporre un puzzle che offrisse una prospettiva su ciò che ci accade. La domanda è quella più profonda che possa esserci: chi siamo noi, cosa siamo diventati?

Per dare un valore ulteriore e per fare da raccordo tra i vari momenti del libro, Biani ci ha voluto dedicare una serie di inediti, veri «passaggi» che ci accompagnano mentre attraversiamo le sue pagine e anche la società in cui viviamo.






Mauro Biani (Roma 6 marzo 1967), è  vignettista, illustratore, scultore. È, inoltre, educatore professionale con ragazzi diversamente abili mentali, presso un Centro specializzato.
Attualmente è vignettista de “Il Manifesto“, ha una rubrica: Taglio alto con “L’Espresso“, e collabora con “i Siciliani“e”Azione Nonviolenta“.
Collabora inoltre con “Courrier International”, “Der Spiegel”, “Le Monde”.
E’ stato vignettista di “Liberazione”, e ha collaborato con “L’Unità”, con “il Misfatto” de “Il Fatto Quotidiano”, con “Left”, con “il Male” di Vauro e Vincino, con “E” mensile di Emergency, con “Loop”, con il settimanale del terzo settore “Vita”, con “il Mucchio Selvaggio”,  l’associazione “Libera”, il portale Polisblog e Peacelink. Molti suoi lavori appaiono nella rete Internet, ripresi da decine di siti.
Ha disegnato su “Pizzino” rivista satirica siciliana, è stato autore e coordinatore di “Paparazzin” inserto satirico di Liberazione e ha disegnato per “Emme” inserto satirico de L’Unità.
Il 29 settembre 2007 ha vinto il XXXV° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi, aggiudicandosi il Premio Pino Zac per la satira sul web.
Fa parte del gruppo internazionale sotto l’alto patrocinio dell’Onu: Cartooning For Peace.
E’ uno dei fondatori ed autori di “Mamma!” rivista di satira giornalismo e fumetti http://www.mamma.am/ , portale che ha ricevuto il  XXXVII° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi ‘09, Premio Pino Zac per la satira sul web.
Il 2 ottobre 2011 ha vinto il primo premio di “Una vignetta per l’Europa”, concorso organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea all’interno del Festival della rivista “Internazionale” svoltosi a Ferrara.
Il 16 febbraio 2013 a Sansepolcro (AR) ha ricevuto il Premio Nazionale “Nonviolenza” insieme a Marco Paolini Premio nazionale “Cultura della Pace”.  Alcune foto.
Ha pubblicato: “Come una specie di sorriso“. Stampa Alternativa 2009. I personaggi delle canzoni di Fabrizio De André rivivono nelle vignette di Mauro Biani che si misura con i temi più cari a De André per trasformarli in altrettante tavole.
Nel 2012 esce il libro “Chi semina racconta. Sussidiario di resistenza sociale” (Altrinformazione 2012). Finalmente in un unico volume, il meglio delle vignette, sculture e illustrazioni di Mauro Biani, tra i più noti e apprezzati autori di satira. Uno sguardo disincantato e libero che sa dare le spalle ai potenti, per toccare temi universali come la nonviolenza, i diritti umani, l’immigrazione, il cristianesimo anticlericale, la resistenza alla repressione e la lotta alle mafie. Nel volume di 240 pagine a colori anche i contributi di Antonella Marrone, Carlo Gubitosa, Cecilia Strada, Cinzia Bibolotti, Ellekappa, Franco A. Calotti, Gianpiero Caldarella, Makkox, Mao Valpiana, Massimo Bucchi, Nicola Cirillo, Pino Scaccia, Riccardo Orioles, Stefano Disegni, Vincino Gallo.
Sulla stessa barca“, la mostra più bella. A Lampedusa, presso il Lampedusa in Festival  dal 25 al 30 settembre 2014.
A gennaio 2016 esce il libro “Tracce migranti” (nato con il progetto di crowfunding “Satira migrante”), sempre edito da Altrinformazione.
Arricchito da una prefazione bella e importante del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e da un patrocino prestigioso, quello dell’Idos (Immigrazione Dossier Statistico) che ha contribuito con i dati statistici trasformati in infografiche e con un testo di Franco Pittau, che è stato tra i fondatori di IDOS e ora ne è il presidente onorario.
Su iniziativa de “il Manifesto”, “Tracce Migranti” è stato diffuso anche in edicola dal 16 dicembre 2015 in una edizione economica.
Il 7 febbraio 2019 esce per People “La banalità del ma“. “Come siamo diventati così miserabili? Come ha fatto un popolo di migranti, di persone costrette a fuggire a milioni dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, o semplicemente di persone alla ricerca di migliori opportunità, a diventare così cinicamente insensibile, quando non apertamente ostile e rancoroso, nei confronti di chi sta subendo oggi un destino persino peggiore di quello dei nostri antenati? Le migrazioni, il razzismo, la paura, la violenza. Questi anni di grande transizione sembrano aver trasformato in normale, persino banale, ciò che solo pochi anni fa avremmo trovato folle, orrendo. La matita di Mauro Biani, affilata e poetica, amara e ironica, racconta questo mutamento in “La banalità del ma”, con la sua satira che, senza mai ergersi a giudice, non fa sconti a nessuno. Scorrendo la raccolta delle migliori vignette di Mauro Biani degli ultimi tre anni, impreziosita da inediti di grande impatto, si nota come non sia stato un cambiamento repentino, ma un lento e progressivo scivolamento verso la parte peggiore di noi”.  Qui Civati.

sabato 26 gennaio 2019

174517 Deportato: Primo Levi

174517
Deportato: Primo Levi

Una graphic novel su Primo Levi ispirata a “La tregua” e “Se questo è un uomo”.
174 517 era il numero di matricola impresso sulla sua pelle, un segno indelebile che marchia il deportato e annienta la persona. Un numero non casuale ma altamente simbolico: Primo Levi viaggiava sul vagone numero 174 ed era il cinquecentodiciassettesimo uomo sceso da quel treno. Era il 26 febbraio 1944, quando varcava la porta di un inferno inimmaginabile.

La graphic novel di Franco Portinari e Giovanna Carbone ripercorre le tracce di Primo Levi, dalla sua deportazione ad Auschwitz fino al suo ritorno a casa.
Un racconto che trova nuova vita nella forma dell’illustrazione e che merita, oggi più che mai, una rilettura attenta per fare memoria e non permettere all’orrore di ripetersi.

edizioni la meridiana



Ecco la tavola che Bruno Luvera ha richiesta a Franco Portinari per accompagnare la segnalazione su Billy, il vizio di leggere della Graphic Novel “174517. Deportato: Primo Levi”.
Una esclusiva per Billy. Una immagine da condividere. Perchè lo sguardo di Primo Levi, nel tratto di Portinari, ci arrivi dentro con la sua inquietante domanda: 'Voi che... considerate se questo è un uomo'.
Grazie Bruno Luvera. Grazie Billy, il vizio di leggere




sabato 24 novembre 2018

"‘na volta, un dì" di Sergio Tessarolo

‘na volta, un dì

La giornata tipo di una famiglia contadina.

Sergio Tessarolo

Festina Lente Edizioni




Una giornata di una volta

Il racconto per immagini, attraverso le illustrazioni dell’autore, di una giornata tipo di una famiglia contadina di un tempo.
“Na volta, un dì, in un paesello perso in mezzo ai campi, dove il tempo era scandito dallo scorrere delle stagioni, nel periodo dell’anno in cui l’inverno volge alla fine…”.

Sergio Tessarolo, vicentino, classe 1952, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, da anni partecipa, con ottimi risultati, a concorsi nazionali e internazionali di grafica umoristica e di illustrazione.
Nel 2015 ha vinto il 39° Campionato Italiano della Bugia, sezione arte grafica, nel 2016 ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria nel concorso Humour a Gallarate e nel 2017 ha vinto il Grand Prix Cartoon SEA.

martedì 18 settembre 2018

I 100 miglior libri del XXI secolo ... per ora.

Illustrazione di Tim MacDonagh
Un tentativo sicuramente prematuro di stabilire i 100 miglior libri del XXI secolo
ma leggere è molto molto importante e quindi amici del blog vi ho voluto incuriosire e mettervi l'articolo apparso sul sito americano Vulture, rubrica culturale di New York Magazine.


Tra i cento c'è l'italiana Elena Ferrante, con L'Amica geniale, ( The Napoletolitan Novels 2011-2015).

Il miglior libro del secolo (per ora) invece è The Last Samurai , di Helen DeWitt (20 settembre 2000).
Un romanzo sulla natura del genio. È anche, più precisamente, un romanzo sul potenziale umano universale.
 Il brutto film che è stato girato con Tom Cruise ha purtroppo messo in ombra il romanzo. Poi vengono i libri molto attesi come "The Corrections" di Jonathan Franzen , "Let Me Go", di recente premio Nobel Ishiguro , "Il complotto contro l'America" di Philip Roth o "NO" di Zadie Smith .
Non troviamo che  autori anglosassoni a parte l'italiana Elena Ferrante, "2666", dello scrittore cileno Roberto Bolaño, norvegese Karl Ove Knaussgard per "un uomo amorevole" o ancora il tedesco WG Sebald con "Austerlitz". Canto del gallo, ci sono anche tre libri francesi: "Piattaforma" di Michel Houellebecq, "Other Lives Ma la mia" di Emmanuel Carrère e ... "Suite francese" Irene Nemirovsky, scelta sorprendente per una lista che dichiara di incapsulare spirito letterario del XXI secolo.


A Premature Attempt at the 21st Century Canon
 A panel of critics tells us what belongs on a list of the 100 most important books of the 2000s … so far.
By Vulture Editors Illustration by Tim MacDonagh

Why Now?

Okay, assessing a century’s literary legacy after only 18 and a half years is kind of a bizarre thing to do.

Actually, constructing a canon of any kind is a little weird at the moment, when so much of how we measure cultural value is in flux. Born of the ancient battle over which stories belonged in the “canon” of the Bible, the modern literary canon took root in universities and became defined as the static product of consensus — a set of leather-bound volumes you could shoot into space to make a good first impression with the aliens. Its supposed permanence became the subject of more recent battles, back in the 20th century, between those who defended it as the foundation of Western civilization and those who attacked it as exclusive or even racist.

But what if you could start a canon from scratch? We thought it might be fun to speculate (very prematurely) on what a canon of the 21st century might look like right now. A couple of months ago, we reached out to dozens of critics and authors — well-established voices (Michiko Kakutani, Luc Sante), more radical thinkers (Eileen Myles), younger reviewers for outlets like n+1, and some of our best-read contributors, too. We asked each of them to name several books that belong among the most important 100 works of fiction, memoir, poetry, and essays since 2000 and tallied the results. The purpose was not to build a fixed library but to take a blurry selfie of a cultural moment.

Any project like this is arbitrary, and ours is no exception. But the time frame is not quite as random as it may seem. The aughts and teens represent a fairly coherent cultural period, stretching from the eerie decadence of pre-9/11 America to the presidency of Donald Trump. This mini-era packed in the political, social, and cultural shifts of the average century, while following the arc of an epic narrative (perhaps a tragedy, though we pray for a happier sequel). Jonathan Franzen’s The Corrections, one of our panel’s favorite books, came out ten days before the World Trade Center fell; subsequent novels reflected that cataclysm’s destabilizing effects, the waves of hope and despair that accompanied wars, economic collapse, permanent-seeming victories for the once excluded, and the vicious backlash under which we currently shudder. They also reflected the fragmentation of culture brought about by social media. The novels of the Trump era await their shot at the canon of the future; because of the time it takes to write a book, we haven’t really seen them yet.

You never know exactly what you’ll discover when sending out a survey like this, the results of which owe something to chance and a lot to personal predilections. But given the sheer volume of stuff published each year, it is remarkable that a survey like this would yield any kind of consensus—which this one did. Almost 40 books got more than one endorsement, and 13 had between three and seven apiece. We have separately listed the single-most popular book; the dozen “classics” with several votes; the “high canon” of 26 books with two votes each; and the rest of the still-excellent but somewhat more contingent canon-in-utero. (To better reflect that contingency, we’ve included a handful of critics’ “dissents,” arguing for alternate books by the canonized authors.)

Unlike the old canons, ours is roughly half-female, less diverse than it should be but generally preoccupied with difference, and so fully saturated with what we once called “genre fiction” that we hardly even think of Cormac McCarthy’s post-apocalyptic The Road, Colson Whitehead’s zombie comedy Zone One, Helen Oyeyemi’s subversive fairy tales, or even the Harry Potter novels as deserving any other designation than “literature.” And a whole lot of them are, predictably, about instability, the hallmark of the era after the “end of history” that we call now.

At least one distinctive new style has dominated over the past decade. Call it autofiction if you like, but it’s really a collapsing of categories. (Perhaps not coincidentally, such lumping is better suited to “People Who Liked” algorithms than brick-and-mortar shelving systems.) This new style encompasses Elena Ferrante’s Neapolitan novels; Sheila Heti’s self-questing How Should a Person Be?; Karl Ove Knausgaard’s just-completed 3,600-page experiment in radical mundanity; the essay-poems of Claudia Rankine on race and the collage­like reflections of Maggie Nelson on gender. It’s not really a genre at all. It’s a way of examining the self and letting the world in all at once. Whether it changes the world is, as always with books, not really the point. It helps us see more clearly.

Our dozen “classics” do represent some consensus; their genius seems settled-on. Among them are Kazuo Ishiguro’s scary portrait of replicant loneliness in Never Let Me Go; Roberto Bolaño’s epic and powerfully confrontational 2666; Joan Didion’s stark self-dissection of grief in The Year of Magical Thinking. They aren’t too surprising, because they are (arguably as always, but still) great.

And then there’s The Last Samurai, Helen DeWitt’s debut: published at the start of the century, relegated to obscurity (and overshadowed by a bad and unrelated Tom Cruise movie of the same name), and now celebrated by more members of our panel than any other book. That’s still only seven out of 31, which gives you a sense of just how fragile this consensus is. Better not launch this canon into space just yet.

—Boris Kachka

(continua)

domenica 9 settembre 2018

Libro: "Eclipses" di Miro Stefanovic

Grazie Francisco per questo articolo:

Libro Eclipses de Miro Stefanovic



“Eclipses”, nuevo libro de Miro Stefanovic
Por Francisco Punal Suarez
Especial para Fany Blog

Tuve el gusto de conocer personalmente al pintor y dibujante serbio Miró Stefanovic, cuando recibió el Gran Premio en el XV PortoCartoon, en el 2013 , por su extraordinaria obra titulada “Naufragio”, con el tema central “Libertad, Igualdad y Fraternidad”.

“Mi dibujo –me comentó Miro en aquella ocasión- refleja el estado de la sociedad actual. El dinero es la nueva deidad que gobierna el mundo. Todo se ha hundido por la avaricia y el dinero".

“El humor y la sátira –añadió-  no pueden cambiar la sociedad, pero ayudan a que la gente piense en las cosas que deben ser cambiadas. Cualquier persona no tiene que ser especialmente educada para entender el mensaje que lleva una caricatura. A veces la sátira puede influir en los lectores, y eso es algo”.

Ahora en su nuevo libro “Eclipses”, editado en el 2017,  Miro ratifica su condición de observador crítico de la realidad, y su orientación política de  anti-globalización, al seguir las causas y consecuencias de las actuaciones de los líderes políticos mundiales,  con una colección de caricaturas realizadas en los últimos años, y que no se habían publicado hasta ahora, con excepción de unas pocas que participaron en certámenes internacionales de humor gráfico.

El libro, de 200 páginas, se compone de seis capítulos, que abarcan los siguientes temas: Unión Europea, Estados Unidos, OTAN, Dinero, Medios de comunicación y ONU.

“Hoy en día –explica Miro- hay muchos “eclipses” en  nuestras vidas que nos impiden una vida normal cada día, nos afectan nuestra psique, el estado de ánimo, y nuestro desarrollo como seres humanos”.

“Hay un eclipse creado –expresa-  por la política de las grandes potencias a nivel global y en el que no podemos influir,  y esa debilidad nos desalienta. El eclipse que nos provoca una gran alianza militar, cuyo papel competitivo a nivel internacional es bien conocido, y cuyas acciones sufren  muchos  países pequeños en el mundo. El eclipse creado por la Unión Europea y sus políticos con sus métodos  hipócritas de dobles estándares crea una sensación de ira e impotencia y una gran confusión en nuestras vidas. El eclipse que nos lleva a desarrollar una carrera impuesta por la riqueza material, por el dinero,  se ha convertido en un punto de referencia de todo,   oscurece la mente, y descuida los valores espirituales del hombre”.

Miro señala cómo los medios de comunicación manipulan y transmiten informaciones falsas, creando confusión y desconfianza en las personas. Y también critica en sus dibujos cómo la ONU no actúa ante violaciones palpables, convirtiéndose en una organización débil, en manos de un grupo de países poderosos.

Al observar el ejemplar de “Eclipses”, uno constata el valor de los dibujos de Miro y su perseverancia para animar a los lectores y  despertarlos, estimular, provocar incluso una especie de reacción, de mirarse en el espejo. Es una obra que permanece como un testimonio gráfico de los acontecimientos del los siglos XX y XXI, de los cuales Miro es un testigo con una mirada propia y valiente.

“Los políticos –reconoce Miro -  se han vuelto  inmunes a la sátira y a la caricatura, lo que dice mucho sobre el deterioro de su moral y su honestidad, y el artista muchas veces pierde la ilusión de poder cambiar el estado de las cosas, pero uno debe persistir”.

Miro no realiza caricaturas para hacer reír. Él no quiere fomentar la hipocresía ni el cinismo Él sabe que es difícil ser satírico y sobrevivir en el campo de la caricatura en su país, donde la mayor parte de  los medios de comunicación propiedad de extranjeros de países de la UE  no le publican sus obras, y donde predomina la edición de caricaturas  de “humor neutro” que realizan los dibujantes para sobrevivir, asociados a tiempo parcial a muchos diarios con un salario regular.


“A la presentación de mi libro “Eclipses” –manifiesta Miro-  en Belgrado en una galería de renombre en el centro de la ciudad, a la que  todos los medios fueron invitados, no asistió ninguno para informar al público sobre la existencia del mismo. A partir de los llamados cambios en Serbia, cuando con la ayuda “generosa” de USA y la Unión Europea fue destituido el presidente  Slobodan Milosevic, y por primera vez el poder pasó a  la llamada oposición, la labor de  los dibujantes satíricos serbios dejó de interesar a los medios impresos”.

“Hoy, a pesar de que la inmoralidad y la codicia compran con dinero la justicia y justifican arbitrariedades y abusos,  la revelación de la verdad que denuncia tales hechos sigue siendo la motivación de mi obra”- finaliza.


Curriculum
Miro Stefanovic es un reconocido pintor y dibujante, que nació en la ciudad de Gorazde, antigua Yugoslavia, y hoy Federación de Bosnia y Herzegovina. Graduado en la Escuela de Bellas Artes, de Belgrado, donde recibió clases de Sergio Jovanovic, desde el principio sintió mucho interés por la pintura y la caricatura.
 Ha realizado exposiciones personales en prestigiosas galerías y ha ganado numerosos premios internacionales en eventos realizados en Portugal,  Japón, Bélgica, Italia, Serbia, Corea del Sur, China,  Irán, Escocia, Holanda, Israel, y otros países, donde ha demostrado la condición artística de la caricatura.
Publicó su libro de caricaturas políticas “Yo pienso” que ganó el segundo premio en el Festival Internacional de Beringen, Bélgica, en 1996.
Miro ha ilustrado el libro de poesía para niños “Cómo dices te quiero”, de  Slobodan Stanisic, y el título de aforismos  "Coma" de  Nikica Banic.
Desde 1995 es miembro de la Association of Visual Arts, Applied Arts Artists and Designers of Serbia (ULUPUDUS).
En el 2017 publica su libro Eclipses.

Censura - Miro Stefanovic.

USA y su politica - Miro Stefanovic.

Dibujo de Miro Stefanovic - Serbia (2)
Ambición - Miro Stefanovic.
A las puertas de la UE- Miro Stefanovic.
ONU - Miro Stefanovic.
Futbol - Miro Stefanovic.
Global Market 
Human Rights - Miro Stefanovic
Guerras - Miro Stefanovic.
Involución - Miro Stefanovic.


 "Eclissi, nuovo libro di Miro Stefanovic
Di Francisco Punal Suarez
Speciale per Fany Blog