lunedì 21 gennaio 2019

Addio Bort, il disegnatore di «Le ultime parole famose»




Bort circondato dai suoi personaggi


Addio Bort, il disegnatore di «Le ultime parole famose»

Il disegnatore Mario Bortolato aveva 92 anni. Ha fatto sorridere generazioni di lettori con la rubrica «Le ultime parole famose» della Settimana Enigmistica.
Nato nel 1926 a Salzano in provincia di Venezia, «Bort» si era trasferito prima a Voghera (Pavia) poi ad Alessandria, in Piemonte. Laureato in Giurisprudenza aveva esordito negli anni Cinquanta sul periodico satirico Marc'Aurelio e in seguito, oltre che sul settimanale di quiz stra-imitato, si era fatto conoscere anche collaborando con riviste popolarissime come Famiglia Cristiana, Grazia, Il Monello e altre testate della casa editrice Universo, come Intrepido e Albi dell’Intrepido, che pubblicavano le sue barzellette (sino agli anni Sessanta si chiamavano così) anche a tutta pagina.
I disegni di Bort sono variamente apparsi anche in televisione, partecipando anche a «Drive In» su Finininvest, chiamato da Antonio Ricci, e a «L’altra domenica» di Renzo Arbore, insieme al gruppo dei Disegnatori Riuniti, organizzato da Cassio Morosetti.
Nel 1955 vinse il Dattero d’Argento al Festival dell’Umorismo di Bordighera a pari merito con Pierre Farinole e poco dopo un volume americano dedicato ai migliori umoristi del mondo pubblicò una selezione delle sue vignette.

Sentite condoglianze alla famiglia.


Da Fumettologica:



Nel tempo il suo stile si evolve, arrivando già negli anni Sessanta alla sintesi che conoscono tutti, bianco e nero netti, campiture pulite, pochi tratteggi. Il personaggio ricorrente è un omino stempiato e con la pancetta, che si accompagna a una moglie con i capelli neri raccolti, gonna e maglietta bianca. Questi sono i personaggi senza nome che compariranno per molti anni in ogni numero della Settimana Enigmistica.

La rubrica Le ultime parole famose traduceva una serie di vignette di provenienza statunitense. Nei primi anni Sessanta termina il materiale di importazione e la direzione dellaSettimana Enigmistica si rivolge a Morosetti, con cui collabora da un decennio, per trovare un sostituto: serve un disegnatore puntuale, prolifico e dallo stile chiaro. La scelta cade inevitabilmente su Bort.
Ogni settimana per circa 50 anni una sua vignetta trova posto in basso a destra nella doppia pagina umoristica posizionata verso la fine della rivista, intitolata Per rinfrancar lo spirito tra un enigma e l’altro. Il suo stile è così iconico, amato dai lettori e così legato alla rubrica che, alla chiusura della Disegnatori Riuniti negli anni Duemila, la Settimana Enigmistica gli propone di lavorare direttamente per loro.
Bort disegna l’ultima vignetta della rubrica nel 2013, ma la redazione ha un tale magazzino che la pubblicazione dei suoi disegni continua fino al 1° gennaio del 2017.
Oltre alle vignette per la Settimana Enigmistica, ma anche per Grazia, Gioia, Candido e Domenica del Corriere, Bort è autore televisivo per Drive In e L’altra Domenica di Renzo Arbore e si cimenta anche come fumettista, creando una striscia. «Mi era stato suggerito, a dir la verità, da Morosetti», racconta l’autore. «Mi ha detto “Perché non provi a fare una striscia?”ed è andata bene».

Il suo personaggio si chiama Teo, un adolescente protagonista di strisce umoristiche pubblicate negli anni Settanta su Monello, che trattano soprattutto di piccole storie di vita quotidiana e di dinamiche familiari. «Mi divertiva disegnare Teo perché allora avevo un figlio e una figlia che più o meno erano di quell’età e mi piaceva vederli vivere in un ambiente studentesco. Il Monello l’ha cominciata a pubblicare settimanalmente, poi la passava all’Intrepido e poi Morosetti la ripescava per il suo Relax. È andata avanti per qualche anno con un certo successo, perché il personaggio piaceva.»
Striscia di “Teo” pubblicata su Il Monello
L’unico genere di umorismo che non ha mai davvero frequentato è stata la satira. «Non faccio satira politica perché vuol dire schierarsi a destra o a sinistra. Io non ho mai voluto farlo, e ho sempre anche votato secondo il momento», spiega. «Inoltre la vignetta umoristica aveva vita lunga: veniva pubblicata su Grazia, altrimenti passava a Gioia, poi al Monello, partendo dal giornale che pagava meglio a quello che pagava peggio; insomma, alla fine veniva pubblicata più o meno sempre. La satira invece bisognava farla al momento e si brucia il giorno in cui esce. Le confesso però che qui ad Alessandria c’era un bisettimanale locale che aveva una certa tiratura e lì ho cominciato a fare della satira con risultati buoni. Mi fornivano gli articoli e li illustravo e mi piaceva anche. Però sempre solo a livello locale».
L'oltraggio - Bort

Il consulto - Bort


Nota:

Cittadino onorario di Salzano, il 4 aprile dello scorso anno aveva tagliato il nastro della mostra #SaveBorsalino, iniziativa per salvare la storica fabbrica di cappelli, per la quale aveva realizzato quattro tavole esposte all'ingresso.




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