lunedì 13 agosto 2018

Ritratto di Ennio Morricone

ENNIO MORRICONE
su La Repubblica di Riccardo Mannelli

Nel numero di domenica 12 agosto dei Robinson una lunga intervista dello Straparlando è dedicato a un grandissimo maestro, famoso e celebrato in tutto il mondo, Ennio Morricone. Dall'esordio con la prima colonna sonora commissionata da Sergio Leone (Per un pugno di dollari, 1964) all'Oscar per la carriera nel 2007, è anche un'occasione per fare un omaggio al compositore che compirà 90 anni a novembre.






Biografia

EGLI NON È SOLO UN GRANDE COMPOSITORE FILM CHE È UN GRANDE COMPOSITORE.
GIUSEPPE TORNATORE

Ennio Morricone è nato a Roma l’11 novembre del 1928. La sua lunga e fortunata carriera artistica abbraccia generi molto diversi che vanno dalla musica assoluta, che non ha mai smesso di comporre, alla musica applicata; ha lavorato come orchestratore e direttore d’orchestra nel campo discografico e successivamente come compositore per il teatro, la radio e il cinema. Nel 1946 si è diplomato in tromba e nel 1954 ha conseguito il diploma in Composizione al Conservatorio sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi. Le sue prime composizioni per concerto risalgono alla fine degli anni 50 e successivamente ha lavorato come arrangiatore per la RAI e la RCA-Italia. La carriera di compositore per il cinema è iniziata ufficialmente nel 1961 con il film diretto da Luciano Salce Il Federale e la fama mondiale è arrivata con le musiche per i film western di Sergio Leone: Per un pugno di dollari (1964) Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto e il cattivo (1966), C’era una volta il The West (1968) Giù la testa (1971).
Nel 1965 Morricone è entrato a far parte del gruppo d’improvvisazione “Nuova Consonanza”. A partire dal 1961, Morricone ha composto le musiche per più di 450 film collaborando con numerosi registi italiani e internazionali (tra cui ricordiamo Sergio Leone, Gillo Pontecorvo, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Giuseppe Tornatore, Brian De Palma, Roman Polanski, Warren Beatty, Adrian Lyne, Oliver Stone, Margarethe Von Trotta, Henry Verneuil, Pedro Almodovar e Roland Joffè). Tra i suoi film più famosi ricordiamo (oltre ai sopracitati film western italiani): La battaglia di Algeri; Sacco e Vanzetti; Nuovo Cinema Paradiso; La leggenda del pianista sull’oceano; Malena; The Untouchables; C’era una volta in America; Mission e U- Turn. La sua produzione di musica assoluta comprende più di 100 brani composti dal 1946 ad oggi tra i quali ricordiamo: Concerto per Orchestra n.1 (1957); Frammenti di Eros (1985); Cantata per L’Europa (1988); UT, per tromba, archi e percussioni (1991); Ombra di lontana presenza (1997); Voci dal silenzio (2002); Sicilo ed altri frammenti (2007); Vuoto d’anima piena (2008).
Nel 2001, Ennio Morricone ha iniziato un’intensa attività concertistica, dirigendo le sue composizioni per il cinema e la musica da concerto per orchestra sinfonica e coro polifonico tenendo più di 100 concerti in Europa, Asia, Stati Uniti, America Centrale e Sud America.

Nella sua lunga carriera di compositore di musica per il cinema, Ennio Morricone ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui ricordiamo il Leone d’oro e l’Oscar alla carriera, 8 Nastri D’argento, 5 BAFTA, 5 candidature agli Oscar, 7 David Di Donatello, 3 Golden Globes, 1 Grammy e 1 European Film Award. Nel 2009, l’allora presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, ha firmato un decreto con il quale ha nominato Ennio Morricone cavaliere dell’ordine della Legion d’Honneur.
In campo discografico, Morricone ha vinto 27 Dischi d’oro, 7 dischi di platino, 3 Golden Plates e il premio della “Critica discografica” per la musica del film Il Prato. La colonna sonora del film Il buono, il brutto e il cattivo è stata inserita nella Hall of Fame dei Grammy nel 2009. Nel 2010 è stato insignito del prestigioso premio Polar Music.

Tra le sue opere più recenti ricordiamo le musiche per le serie televisive Karol e The End of a Mystery, 72 Meters e Fateless. Nel 21° secolo, molte delle opere di Morricone sono state riutilizzate in televisione e al cinema, da artisti del calibro di Quentin Tarantino che ha inserito alcuni brani di Morricone in Kill Bill (2003), Death Proof (2007), Inglourious Basterds (2009) e Django Unchained (2012). Nel 2007, Morricone è stato insignito dell’Oscar alla carriera “per lo straordinario e variegato contributo all’arte della musica”.
Nel novembre del 2013, Morricone ha iniziato una tournée per celebrare i 50 anni di carriera nel cinema e ha diretto concerti in città quali Mosca (Crocus City Hall), Santiago del Cile, Berlino, (O2 World), Budapest e Vienna (Stadhalle). Il 6 febbraio del 2014 Riccardo Muti ha diretto la Chicago Symphony Orchestra nell’esecuzione di Voci dal silenzio di Ennio Morricone, una cantata da lui composta in risposta ai tragici eventi dell’11 settembre per dare voce alle vittime innocenti. Nell’autunno del 2014 Morricone ha partecipato alla registrazione di un documentario su di lui realizzato dal regista Giuseppe Tornatore, che sarà distribuito nel 2016.

Il tour europeo è ripreso tra febbraio e marzo 2015 con concerti in 20 città di 12 paesi diversi, nelle arene più grandi d’Europa tra cui la O2 di Londra e lo Ziggo Dome di Amsterdam. Con il tutto esaurito in quasi tutte le date e con un totale di 150.000 biglietti venduti, il tour europeo del Maestro Morricone My Life in Music ha riscosso un successo senza precedenti.
Il 12 giugno 2015, presso la Chiesa del Gesù di Roma, Morricone ha diretto una messa da lui composta in onore di Papa Francesco, a lui commissionata dall’Ordine dei Gesuiti per celebrare il 200° anniversario della Rifondazione dell’Ordine.

Il 2015 segna la prima collaborazione di Morricone con Quentin Tarantino per il quale ha scritto le musiche originali del film The Hateful Eight. Presentato in anteprima a Los Angeles il 7 dicembre, il giorno seguente film ha ottenuto la candidatura al Golden Globe per la Migliore Colonna sonora originale.
La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore, con le musiche originali di Morricone è uscito nelle sale italiane il 15 gennaio 2016
Il 26 febbraio 2016, gli è stata attribuita la stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame.
Il 28 febbraio 2016, ottiene il suo secondo Oscar per le partiture del film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, per la quale si è aggiudicato anche il Golden Globe.

Una Carriera Magistrale

Come Bernard Herrmann sta a Hitchcock, Nino Rota a Fellini, John Barry a James Bond e John Williams a Spielberg, così Ennio Morricone sta a Sergio Leone. E’ impossibile richiamare alla mente i film di Sergio Leone – Per un pugno di dollari (1964), Il buono, il brutto e il cattivo, (1966) C’era una volta il West (1968) e C’era una volta in America (1984) – senza la musica di Morricone.

Il sodalizio artistico tra il compositore e il regista era talmente stretto che una volta Leone usò le seguenti parole per descriverlo: “Un matrimonio come si usava tra i Cattolici prima della legge sul divorzio”. E Morricone contraccambiò il complimento dicendo: “Leone pretendeva molto di più dalla musica rispetto agli altri registi – e dava alla musica molto più spazio”. I film frutto di questo sodalizio sono dei melodrammi mitici, con Morricone a fornire il “melo”.

Dagli schiocchi di frusta, alle campane, dai fischi agli strumenti folk, passando per le liriche incomprensibili e i riff della mitica Strato, – lontano retaggio delle ricerche di Ennio Morricone nella musica di John Cage e dell’idea che tutti i suoni possono essere considerati come membri a pieno titolo del regno della musica – alle composizioni romantiche dell’America con i malinconici zufoli dell’Europa dell’est e la robusta struttura orchestrale, l’opera di questi due artisti corre su binari paralleli. Le note iniziali di Il buono, il brutto e il cattivo, con l’ “Ay-ee-ay-ee-ay” del coyote, sono tra le più riconoscibili nella storia del cinema.

Ciononostante, Morricone ha sempre tenuto a sottolineare che anche nel suo periodo più prolifico, quello tra gli anni 1960 e 1970 – riguardo al quale Bernardo Bertolucci una volta disse scherzando “di questi tempi è impossibile vedere un film italiano importante senza la musica di Ennio” – in realtà ha composto le musiche solo per trentacinque film Western su un totale di 450, pari a circa l’8% della sua straordinaria produzione. Solo trentacinque! Molte di più quelle composte da Elmer Bernstein, Dimitri Tiomkin e Jerome Moross messi insieme.

Nessuno sa dire con certezza quante siano le colonne sonore composte da Morricone, a partire dalla sua prima colonna sonora accreditata nel 1961; certamente sono più di 400, forse 450. Poiché scrive da solo a mano ogni singola nota (a differenza di tanti altri compositori dei quali potrei fare i nomi) e considera la composizione e l’orchestrazione come parti di un unico processo, il risultato appare ancora più straordinario perché ha comunque composto più musica per il cinema di qualunque altro compositore nella storia.

A parte i già citati film Western, ricordiamo gli inni rivoluzionari di Queimada (1969) e Novecento (1976), gli “horror” di Argento e Carpenter, le storie dei gangster di Il clan dei Siciliani (1969) e The Untouchables (1987), oltre a innumerevoli temi d’amore che tendono verso il barocco, le sequenze d’azione atonali, le elegie nostalgiche, gli inni lirici, i minacciosi archi, le avventure stridenti e una hit parade italiana di grandi successi costituiti dai temi principali. Morricone sembra altrettanto a suo agio sia nei film di genere (e mi riferisco a tutti i generi) sia nei film cosiddetti minori, più personali e intimisti. In Mission (1986), ha creato una magnifica colonna sonora che ruota intorno al tema del potere della musica – musica che è vista da un lato come salvezza e dall’altra come simbolo dell’oppressione coloniale: il film si chiude sull’immagine di un violino rotto che galleggia sulle acque del fiume. Nei cinquanta anni di carriera come compositore di musica per il cinema a tutto campo, ha composto creazioni originali e uniche comprendono sia brani semplici (e orecchiabili) sia arrangiamenti complessi, strumenti insoliti, suoni della realtà, l’uso delle voci come strumenti dell’orchestra, lunghi silenzi, gag musicali e singole note sostenute all’infinito.

Parlando di lui, Giuseppe Tornatore, regista tra gli altri di Nuovo Cinema Paradiso, ha detto: “Non è soltanto un grande compositore di musica per il cinema, è un grande compositore”.

Di Sir Christopher Frayling, ex-presidente dell’ Arts Council, England

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