Scala e scaletta…
di Nadia Redoglia
Centinaia e centinaia d’agenti dell’ordine convogliati in 2/3 ettari cittadini per garantire il top della sicurezza, prima, durante e dopo l’apertura della porta scaligera. Gli altri 18mila ettari non sono pervenuti. Sicché non è possibile fornire i dati, in una scala da 0 al top, del livello di sicurezza dovuta anche a questi.
“Io non ho paura” è il mantra dei nostrani chuck norris/wonder woman che hanno sfilato in quei pochi ettari dorati, opportunamente intervistati e fotografati. Per alcuni sarebbe stato sufficiente riciclare foto di repertorio (per es. Marini Bolle Passera Maroni Profumo Negri ecc.). Per altri s’aveva bisogno di materiale fresco. Come, altrimenti ammirare la pitonessa in Santanchè che in onor della pulzella di Verdi s’è vestita in verde abete. Se la prima fosse stata del barbiere di Rossini ce la saremmo vista in rosso babbo natale? Certo è che a vagabondare tra certi indumenti non si capisce come certa gente abbia l’ardire di criticare le signore in hijab!
E poi, come da scaletta scaligera contestataria, la trans già militante leghista Efe Bal (qual metamorfosi epocale dal bossiano foradibal) che s’è gettata nella buca dell’orchestra demolendo una tromba: gesto plateale (mai aggettivo, ma pur oggetto demolito, fu più consono) per rivendicare gli inesistenti diritti del lavoro da prostituzione.
Salire (o arrampicarsi) per quella lunga Scala è affascinante. Vita lunga dunque a lei. E pazienza (o misericordia) se la vita quotidiana di tutti gli altri ettari è decisamente più simile alla scala corta, quella dei pollai…
10 dicembre 2015
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"Il mio look alla #PrimaScala? Che paese bigotto! Era normalissimo, ottocentesco.."
(#Santanchè a @1giornodapecora) pic.twitter.com/Y5oRvpPx3B
— nonleggerlo (@nonleggerlo) 9 Dicembre 2015
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