Nelle settimane scorse la censura aveva attaccato il popolare fumettista Zerocalcare, attivo nella piattaforma solidale Rojava Calling a sostegno della Staffetta romana per Kobane, presente sul territorio curdo con iniziative che vanno dal trasporto di aiuti, economici e sanitari, alla preziosa campagna di controinformazione. Il motivo? La vignetta che aveva disegnato e pubblicato denunciava i cruenti fatti di Cizre, cittadina all’estremo sud-est della Turchia, e per questo veniva oscurata dai guardiani di Facebook senza tante spiegazioni. Forse, il brutale massacro subito a settembre dalla popolazione civile nella cittadina del Kurdistan turco da parte dell’esercito del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan avrebbe potuto essere un dettaglio molto scomodo per il governo e per gli alleati occidentali; gli stessi infatti che si servono del regime turco in qualità di strategico avamposto militare e campo di prigionia destinato ai profughi curdo-siriani.
- Facebook censura chi combatte Daesh
- Facebook censura i curdi mentre Erdogan li massacra
- UNA KOBANE IN TURCHIA - Video-doc "Il massacro di Cizre"
Nota:
"Cizre, estremo sud-est della Turchia. Il 4 Settembre 2015 un provvedimento dichiara lo stato di emergenza: viene imposto il coprifuoco 24 ore su 24. Nessuno può uscire di casa. Non c’è acqua né corrente elettrica, i cellulari non funzionano. La città è isolata dal mondo. Comincia l’assedio".
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