di Tiziano Riverso |
di Perazzolli |
IL NOME MOIRA
Il suo nome di battesimo era Miranda, ma per la sua carnagione scura e gli occhi neri l’hanno sempre chiamata Mora e poi Moira, su consiglio di Dino De Laurentiis, che inventò per lei anche il look con il turbante, diventato iconico. Era nata “per caso” a Codroipo, il paese friulano dove era per le feste di Natale del 1931 il piccolo circo di suo padre, Riccardo Orfei, il celebre clown Bigolon. Sua madre era Violetta Arata, anche lei protagonista del mondo circense. Sotto il tendone si è esibita per la prima volta a sei anni come cavallerizza, poi come virtuosa del trapezio e acrobata, domatrice di elefanti.
DIETRO IL TRUCCO UNA BRAVA SIGNORA
«Le ciglia finte e il trucco, faccio tutto per il circo - raccontava Moira Orfei -, ma sono una donna semplice, non mi dò arie, nel parlare, nei modi. Io sono una brava signora, e basta». L’immagine che sicuramente la consacrò è quella scattata dal grande fotografo Mario De Biasi nel ’53 a Milano, che mostra un “lato b” mozzafiato sotto gli occhi ammirati dei passanti. Foto che venne ospitata al Guggenheim di New York per una retrospettiva dedicata all’Italia, The Italian Metamorphosis.
UN CARAVAN PER CASA
Da 1961 era sposata con Walter Nones, un sodalizio sentimentale e artistico alla base dell’intera azienda fondata sul nome e sull’immagine di Moira. Due figli, Lara e Stefano, che ebbe come nella migliore tradizione un battesimo nella gabbia dei leoni. Sono considerati fra i più importanti artisti di circo italiani della nuova generazione. Per casa un caravan speciale: «Quando si viaggia è largo solo 2 metri e mezzo, quando arriviamo sul posto, si apre idraulicamente e diventa un appartamento largo 8 metri e lungo 24» raccontava muovendosi nelle stanze curate e kitsch, fra pizzi e decori.
IL CIRCO DI MOIRA
Tanti i successi della coppia Orfei-Nones, dalle grandi attrazioni dei primi anni ‘70, come “l’uomo proiettile”, al colossale Circo sul Ghiaccio e numerose le tournée all’estero. Nel 1977 il gruppo rimase bloccato con 100 artisti e 50 animali in quella che all’inizio della tournée si chiamava Persia e alla fine Iran, il Ministero degli Esteri che fece inviare l’Achille Lauro a recuperare personale, animali e attrezzature. Un primato importante è quello di essere stato il primo circo italiano a conquistare, nel 1987, un Clown d’Oro al Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo, con un numero di 12 tigri. Del 1989 un altro importante riconoscimento, 2 Clown d’Argento per il numero di animali esotici e per l’alta scuola presentati dai figli.
GLI ANIMALI
Alle critiche degli animalisti, la “regina degli elefanti” rispondeva con una frase: «Chi critica la presenza di animali al circo vuole farsi solo pubblicità, perché chi ama gli animali li tiene con sé. Io adoro gli elefanti, hanno l’intelligenza di un bambino di quattro anni. Pensate che uno costa 160 mila euro, perché dovrei trattarlo male?».
IL CINEMA
Soprattutto da giovane ha interpretato oltre 40 film, alcuni impegnati con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, altri divertenti con Totò e la coppia Ciccio Ingrassia e Franco Franchi, diretta da registi come Lattuada, Visconti, Germi, De Sica. Vviene ricordata dal pubblico soprattutto per i colossal all’italiana, i vari Maciste e Ursus tanto di moda negli anni ‘60/’70. La sua ultima apparizione sul grande schermo è del 2003 quando interpretò brevemente se stessa nel film Natale in India.
TOTO’ INNAMORATO E UNA CELEBRE FOTO
Tra i divi del cinema aveva un gran numero di corteggiatori. In un’intervista in occasione dei suoi 80 anni raccontò: «Ho lavorato con Mastroianni ed era un gran signore, Gassman uguale. Erano tutte persone perbene. L’unico che mi ha fatto un po’ di avance è stato Totò, che si era innamorato di me, e mi disse: “Se vieni sul letto con me, io ti accarezzo solo, non ti faccio niente, però ti regalo un appartamento...”. Eh... si era insomma sbilanciato, per cui mi chiesi che cosa potessi dirgli per non offenderlo. “Guardi, principe, se non fossi cosi´ innamorata di mio marito verrei subito con lei...” gli risposi».
fonte La Stampa
Moira di Fulvio Fontana |
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