Senza parole per il necrologio,
a lui proprio non piacevano.
Lo Saluteremo insieme e a modo suo,
Mercoledi' 21 Ottobre dalle 15 alle 17 presso la "Sala del commiato" del cimitero monumentale di Verona.
Non fiori ma da bere
Iaia Anita e Alessandro ringraziano tutti per l'affetto...
"Nello stile di Gianni", dice Iaia, "naturalmente, lo saluteremo anche con dei sorrisi e, perchè no, anche con un buon bicchiere di vino!"
ANOTHER TIME, ANOTHER PLACE
Gianni Burato, 59 anni da poco compiuti, disegnatore satirico, art pubblicitario e molto altro si ritrovò in quell’ottobre del duemilaquindici – un po’ spaesato a dire il vero – dinnanzi ad una Grande Porta.
Quando la oltrepassò fu subito investito da un ondata di applausi e di saluti , in decine di lingue diverse.
Il primo che riconobbe, però, fu Lino Simeoni che con il solito sorriso beffardo lo apostrofò “Eccolo, sempre in ritardo! Ma lo sai che son più di dieci anni che aspetto?”
Burato, un po’ perplesso ma felice di rivedere il vecchio amico sorrise. “ehh che pressia! proprio ti te me parli de puntualità!” disse abbracciando Lino.
“Vieni che ti presento gli altri” proseguì il Simeoni “quelli che sono già arrivati, almeno…”
Solo allora Gianni si rese conto di chi lo stava applaudendo e salutando con calore. Riconobbe immediatamente Crepax, Tamburini, Bonvi, Pratt, Wolinski… e poi tutti gli altri, disegnatori satirici, scrittori, vignettisti, advertiser, illustratori di ogni stile e di ogni tempo. In mezzo all’immenso gruppo notò anche Gustavo Dorè!
Lino, rendendosi conto, della titubanza dell’amico gli indicò, per tagliare l’aria, un omino magro e infagottato che indossava, a corredo del suo buffo dishabillé, un paio di sandali francescani, rigorosamente sopra i calzini corti. “E questo lo conosci?” gli disse indicandoli Cesare Furnari.
Cesare – come sempre con l’aria da intellettuale sovietico decaduto, dopo la caduta del muro – abbraccò sorridente Gianni.
“Porca putana! ma si tuti qua!” escamo il Burato ” Ma cosa fate tutto il giorno? ghelo mia un goto de Ripasso? e na cicca magari?”
“Certo che c’è mon amì” disse Wolinski, tendendogli un pacchetto di Marlboro “per il vino, però, Vi porto io a bere un bicchiere di Bourgogne, altro che il vostro ridicolo Ripasso!”
Lino, Gianni e Cesare lo fulminarono con lo sguardo… la folla di artisti si azzitti improvvisamente… Wolinski, impettito, si aggiustò gli occhiali, li guardò con fare arcigno e poi scoppiò in una fragorosa risata. Era il Mondo Felice, come potevano litigare?
Con un’agilità che non ricordava da tempo, abbracciato ai compagni, si diresse assieme ad un folto gruppo di artisti verso l’insegna di un’osteria che non prometteva niente male.
Il sole splendeva, il clima era mite e Gianni iniziò a fischiettare come fanno i ragazzi di ven’anni quando sono felici.
Stefano Russo
Ciao Gianni Burato, grande illustratore. Premio Satira Politica |
Marilena Nardi scrive:
Stamattina ho deciso che sarei andata a dare un ultimo saluto a Gianni Burato. Volevo portare il mio abbraccio a Iaia e alla sua famiglia. Stranamente sono arrivata a Verona puntuale e senza intoppi. Per contro, ho sbagliato parcheggio, ma il custode quando ha saputo che ero lì per il commiato a Gianni, mi ha guardata negli occhi e mi ha fatto passare senza aggiungere altro. Ho lasciato l’auto e, non sapendo bene che direzione prendere, ho seguito alcune persone. Non sapevo se fosse il corteo giusto. Dopo una frazione di secondo, mi è arrivato un chiarissimo profumo di vino e ho avuto la certezza di essere arrivata. Erano in tanti raccolti nel cortile, che chiacchieravano, si abbracciavano e bevevano alla memoria di Gianni. Molte belle facce e molta cordialità. Dentro, nel salone erano altrettanto numerosi. Una piccola folla riunita intorno al feretro. Diversi gli omaggi. Dei fiori, gerbere in particolare, dei biglietti, forse qualche disegno. Anche una cassetta di legno - quelle della frutta, per intenderci - e una sporta di carta da cui si intravedevano forse un cespo di insalata e alcune bottiglie di vino. Omaggi volutamente semplici ma di sostanza. Come le persone presenti lì. Dietro il feretro, di lato sulla parete erano proiettate le illustrazioni e le vignette, e una bella musica scaldava il cuore. Molti dei presenti hanno dedicato poesie e raccontato aneddoti ed episodi divertenti. Molte le testimonianze e le risate. Poco per volta si è composto e condiviso un ritratto nitido di Gianni, fatto di piccole sfumature che ognuno aveva raccolto dentro di sé. A guardar bene, in tanti avevamo gli occhi velati, ma si è riso parecchio, come lui avrebbe desiderato. Poi ho visto Iaia, che è una donna straordinaria per davvero. Ci siamo abbracciate e strette forte. Non so spiegare, ma sentivo in cuor mio che le portavo non solo il mio, ma un affetto più grande: quello degli amici, dei vignettisti e degli estimatori di Gianni che avrebbero voluto essere lì a stringerla con me. Per stare accanto a lei, ai suoi figli e con Gianni ancora una volta.
Ciao Iaia, ciao Gianni.
Marilena
...hic!! di Marco Careddu |
Paolo Lombardi: "Rende proprio l'idea questa tua vignetta Marco, un GRANDE VUOTO ..... e restano quelli come noi...piccoli piccoli, pressoché insignificanti al cospetto di un grande come Gianni...
Ciao Gianni
Luc
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