giovedì 1 marzo 2012
IL TUNNEL DELLA DISCORDIA
Era inevitabile che oggi anche a "tutta la città ne parla" di Radio3 si parlasse appunto dei NO TAV in Valle di Susa.
Il
mio commento grafico offre un'interpretazione umoristica di un
particolare che però meriterebbe veramente di essere trattato
seriamente.
Dove sono già i francesi? Di fronte infatti alla
necessità che l'opera venisse per tempo approvata anche dalla
popolazione viene sovente sollevata la questione che
ormai tutto è deciso e che,
lato Francia, stanno già scavando come matti.
Cosa che se non fosse proprio vera magari potrebbe favorire una seria valutazione delle alternative.
Del
"pecorella" e dell'encomio al carabiniere per essersi comportato
semplicemente come doveva comportarsi scusate ma non ho nulla da dire.
Gianfranco Uber
http://humour-ugb.blogspot.com/
La miniera
Monti ha deciso : i lavori per la galleria in Val di Susa devono proseguire speditamente.
Il
Governo ha valutato che i benefici saranno superiori ai costi e ai
disagi. Una decisione francamente difficile sulla quale ha pesato un
po' troppo la volontà di non cedere ai ricatti.
Gianfranco Uber
NO TAV- SI TIR
Portos
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Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it
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Vincino
Aggressione a Troupe Tv da parte dei No T(A)V...
Gianni Fioretti
Arnald
Giannelli
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Nuove possibilità di dialogo
Mauro Biani
Distrazioni
Venghino siori, venghino.
Mauro Biani
Tralicci
Forza, Luca.
Mauro Biani
Pugno duro del governo sulla TAV
Luca De Santis
TAV
Matteo Bertelli
Sì TAV
Matteo Bertelli
ERRI DE LUCA:
Ai No Tav: "Voi non siete gli indiani d’America, scacciati dai vostri
pascoli da...llo sterminio dei bisonti e dalla posa di una via ferrata.
Voi siete i legittimi eredi di una terra aggredita da interessi
estranei, che vogliono asservirla. Voi non siete i nemici del progresso
ma l’avamposto di una nuova speranza di progredire insieme al proprio
suolo."
Non vedono aldilà del loro naso...
Tiziano Riverso
fabiomagnasciutti
IL TRENO DEI DESIDERI
Continua la protesta dei No Tav.
MA anche la protesta dei viaggiatori, saltuari o abituali, costretti a subire ogni giorno ritardi, sporcizia e disservizi.
Roberto Mangosi
L'ora del pasto
Bucnic
Bandanax
Tav o no tav? - Moise
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video Erri De Luca
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Mail di Marilena Nardi
per ragionare sul TAV, una lettera del prof. Angelo Tartaglia e in fondo il link con un'intervista a Luca Mercalli:
Torino, 04/03/2012
Illustrissimo Sig. Presidente del Consiglio,
ho ascoltato e poi letto le sue dichiarazioni riguardo al problema TAV
tra Torino e Lione e vorrei provare a scriverle pubblicamente, come
pubbliche sono state le sue parole.
Io sono stato membro dell’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione fino alla fine del 2009.
Dopo tale data il governo decise di escludere dall’osservatorio le
amministrazioni comunali che non dichia-rassero a priori di accettare
l’opera. Fino ad allora l’osservatorio aveva raccolto una considerevole
mole di documentazione, valsa tra l’altro a sfatare la leggenda
dell’imminente saturazione della linea storica, ma non aveva mai
discusso l’utilità e la rilevanza economica della nuova ferrovia. La
motivazione addotta allora dal presidente dell’osservatorio per questa
mancata discussione era che l’analisi costi-benefici sarebbe stata fatta
in seguito, in presenza di una progetto esecutivo.
Dall’inizio del 2010 il compito del nuovo osservatorio, depurato delle
voci critiche, è stato esclusivamente quello di occuparsi del come fare
la nuova linea e non dell’accertarne l’utilità. Peraltro il commissario
di go-verno e presidente dell’osservatorio ha anche affermato in
televisione qualche giorno fa che i comuni interes-sati dalla nuova
opera sono solo due, omettendo di dire che nel nuovo osservatorio ce ne
sono molti di più e anche del tutto estranei a qualsiasi versione della
costruenda linea. La sua affermazione, inoltre, si riferisce
esclusivamente allo sbocco del tunnel internazionale. Ora è chiaro che
se l’intervento dovesse limitarsi al so-lo tunnel di base la capacità
complessiva della linea resterebbe esattamente quella di oggi in quanto
la portata di un condotto è determinata dalla sua sezione più stretta,
non dalla più ampia.
Torno al problema dei vantaggi e degli
svantaggi. Nel luglio del 2009, in occasione di un incontro con i
sin-daci della valle, svoltosi presso la prefettura di Torino, l’allora
ministro Matteoli affermò che sulla base di studi in suo possesso la
linea storica si sarebbe prestissimo saturata. Non essendo in quella
sede consentito ai tecnici di prendere la parola gli scrissi subito dopo
pregandolo di far pervenire all’osservatorio gli studi su cui si
basavano le sue affermazioni, visto che l’osservatorio stesso non ne era
a conoscenza e anzi era arriva-to a conclusioni opposte. Dopo alcune
settimane mi arrivò una risposta burocratica di poche righe, ma nessu-no
studio o documento.
Il 4 novembre 2011 si svolse, al
Politecnico di Torino, un seminario pubblico sull’utilità o meno del TAV
Torino-Lione. In quella sede due esponenti dell’osservatorio (di cui
ormai non facevo più parte) fecero af-fermazioni in merito
all’economicità dell’opera che sarebbe stata comprovata dall’analisi
costi-benefici effet-tuata da quell’organo tecnico. Sollecitati o a
rendere esplicite le loro argomentazioni o a produrre lo studio cui si
riferivano, dissero che non lo facevano per correttezza in quanto
l’analisi costi-benefici aveva avuto qualche ritardo tecnico ma stava
per essere resa pubblica.
Quattro mesi dopo (venerdì scorso)
Lei ha dichiarato che l’analisi costi-benefici mostra l’utilità
dell’opera e che sarà presto pubblicata.
Capirà che un
osservatore neutrale potrebbe trovare singolare che per un’opera
proposta ormai più di vent’anni fa, e con tutto quello che sta
succedendo, una analisi costi-benefici non sia ancora stata resa
pub-blica.
Molti trovano anche curioso che per un’opera di
tale rilevanza l’analisi tecnico-scientifica circa vantaggi e svantaggi
venga fatta dopo aver assunto la decisione e non prima di assumerla.
Io vorrei vivissimamente pregarla di utilizzare tutta l’autorità di cui
dispone per far sì che effettivamente l’analisi costi-benefici venga
pubblicata in tempi brevissimi e naturalmente anche che possa essere
sottoposta ad esame critico tra pari, come è uso che avvenga negli
ambienti scientifici. Lei ha il vantaggio di non aver bisogno di
ricorrere a fiumi di parole roboanti e vaghe, come è vizio della
politica corrente, e ha le compe-tenze per cogliere la rilevanza e
fondatezza delle argomentazioni che le vengono prospettate.
D’altra
parte credo che si renda perfettamente conto che, data la storia e le
premesse di questo problema, non è possibile venirne a capo in termini
di ordine pubblico.
La prego, consenta a tutti di riportare questa vicenda sui binari della razionalità, senza sconti e senza presup-posti. Grazie
Distinti saluti
Prof. Angelo Tartaglia
Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia
Politecnico di Torino
«Chi ha ragione? Fuori i numeri» Il Manifesto.
Sul TAV il caos regna sovrano...si potrebbe parafrasare la canzone di Elio e Le Storie Tese: il TAV il TAV no, gnamme! se famo du spaghi?...che un po'quello che stanno facendo un po' tutti, chi pro e chi contro! allora...prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffè, c'è un commando che ci aspetta per assassinarci un po'!
RispondiEliminaPerchè la terra dei cachi è la terra dei cachi! o no?