Intervista al fotografo italiano Salvatore Montemagno
per la sua mostra
"Silenzi, tra la quiete e l·inquietudine".
Di Francisco Punal Suarez
Foto di Salvatore Montemagno
La fotografa che ha realizzato il servizio fotografico dell’evento è Stefania Bellini.
Il pubblico è affascinato da questa mostra di 29 foto, nelle quali compaiono 12 modelle diverse, presso la Galleria Civica di Montichiari, città in cui vive l'autore, in provincia di Brescia, nel nord Italia.
Con questi ritratti, Salvatore Montemagno ( Gela, Sicilia, 1962) rompe il suo "silenzio creativo", con foto di straordinaria forza pittorica, di bellezza femminile, di un mondo cromatico irreale, e di una romantica malinconia, che trasporta in un'altra epoca, in altri tempi.
La Mostra, che sarà aperta fino al 26 marzo, è curato da Paolo Capelletti ed è organizzato, per salutare la Giornata femminile dell'8 marzo, dall'Associazione culturale "Caleidoscopio" in collaborazione con Montichiari Multiservizi e dalla sponsorizzazione del comune di Montichiari.
Abbiamo parlato con Salvatore, esclusivamente per i lettori di Fanyblog.
Da quando sei interessato alla fotografia come mezzo di espressione?
In effetti io scatto fotografie da più di 30 anni , ma per tanto tempo questa passione mi ha accompagnato in maniera sommessa....poi l’incontro con la fotografia digitale , che per me ha rappresentato l’anno zero!!!!...La possibilità di poter controllare totalmente le mie foto , dallo scatto alla stampa, passando per la postproduzione mi ha dato la possibilità di fare finalmente le “mie” fotografie... fotografie intese come linguaggio artistico. Poi l’incontro con una amica ….uno di quegli incontri importanti che sembrano fatti per svelarti a te stesso……mi ha iniziato ad un genere , il ritratto ambientato, in cui ho trovato finalmente la mia cifra stilistica. Ho iniziato così un percorso che mi ha portato ad ottenere vari riconoscimenti internazionali, come il “ New Talent of the year” al “Moscow International Foto Awards” nel 2021 con il portfolio “Suspended lives” che tratta la vita durante il periodo di lockdown nel mio paese e il “Discovery of the years” al “ND Awards 2022” di Londra.
Faraway ©Salvatore Montemagno. |
C'è molto lavoro digitale in queste foto di "Silenzi". Hai studiato fotografia digitale per realizzare questo trattamento? Che fotocamera utilizza, illuminazione e quale programma digitale?
In tutte le mie fotografie, quindi anche in quelle che compongono “Silenzi”, la postproduzione ha un ruolo fondamentale. Mi piace agire sui colori , modificare le tonalità … a me toni e colori servono per esprimere sensazioni e sentimenti. Postproduco soprattutto con Camera Raw …e finisco dando piccoli aggiustamenti con Photoshop. In fase di ripresa invece utilizzo una reflex FF , una Pentax K1, corredata da ottiche fisse luminose, una focale che amo utilizzare è il 50mm. Le mie riprese si svolgono tutte in luce naturale. Non utilizzo mai luci artificiali…E siccome spesso scatto in location molto poco luminose per questo utilizzo solo obiettivi che abbiano una bella apertura di diaframmi.
History of Ophelia © Salvatore Montemagno. |
Hai qualche professione oltre a quella di fotografo?
La fotografia non è la mia professione, faccio fotografie solo per passione…come attività artistica e siccome adesso sono un pensionato ho più tempo da dedicarvi.
La casa vuota ©Salvatore Montemagno. |
Perché il silenzio? Perché tra quiete e l·inquietudine?
“Silenzi” …perchè le protagoniste delle mie foto sono sempre riprese in un momento di raccoglimento interiore, di introspezione, sembra stiano sul punto di prendere una decisione importante per la loro vita. Nelle mie immagini tutto sembra fermo, le protagoniste sono immobili, ma dentro loro c’è vibrazione. Tutto sembra fermo …ma allo stesso tempo pervaso da una sottile inquietudine.
La donna che aspettava di udire il proprio nome © Salvatore Montemagno. |
Perché la presenza delle donne in luoghi quasi mitologici?
Mi piace il contrasto tra la bellezza delicata della donna contrapposta a luoghi quasi sempre tormentati, brutti, vecchi, ………….I luoghi travagliati delle mie foto rappresentano la vita…….ricordano che la bellezza esiste ma attorno ad essa c’è tanta tragedia che incombe: il tempo che scorre e la morte inesorabile che prima o poi arriverà.
La modella Lucica Oana Maris e la sua foto ©Stefania Bellini. |
La donna nelle tue foto è un ganho, un oggetto erotico, un pretesto fotografico?
No…non sono un pretesto erotico, Hanno si una certa carica di sensualità…ma sono donne che hanno e mostrato la loro vita interiore, la loro anima.
La modella Sheila Pazzaglia e la sua foto © Stefania Bellini. |
Come deve essere il nudo femminile? Quali caratteristiche dovresti avere nella tua concezione artistica?
Mi piace il nudo non esplicito, mi piace il vedo-non vedo, la nudità velata, la nudità percepita, mai volgare…odio la volgarità. Mi piace una nudità che sappia essere carnale ed eterea allo stesso tempo.
Le prisonnier ©Salvatore Montemagno. |
Com'è stato il lavoro con le modelle? Pilar Esperanza appare in 13 delle sue foto...
Nel mio genere fotografico la modella ha un ruolo molto importante. Nel ritratto normale il fotografo deve rappresentare un soggetto quindi è lui che deve fare tutto il lavoro….nel senso che sta alla sua bravura saper rappresentare il soggetto. Nel ritratto artistico, invece, il fotografo vuole rappresentare e descrivere qualcosa che è dentro la sua testa…quindi qui deve essere bravo a saper far capire alla modella qual è la sua idea ….e la modella deve essere brava a saperlo capire…Per un ottimo risultato il fotografo e la modella devono fare entrambi metà del percorso e incontrarsi a metà. Non sempre questo avviene. Fondamentale è riuscire a creare una certa empatia con la modella…se ci si riesce è fatta. Questa empatia a volte nasce in modo spontaneo…cosa che è successo tra me e Pilar Esperanza…modella con la quale collaboro da vari anni e con la quale ho scattato tantissime delle mie più belle foto.
19 giugno 1916 |
Com'è stato il dialogo con il curatore Paolo Capelletti? È stato difficile lasciare diverse foto fuori dal campione?
La selezione delle foto da inserire nella mostra è stato un percorso molto difficile e travagliato. Prima ho effettuato io una selezione iniziale di 70 foto che ho inviato al curatore. Da queste lui ne ha estratto 29. . .Poi però c’è stato un lungo e duro percorso di sostituzioni. …ho tenuto un nucleo centrale scelto da Cappelletti e ne ho inserite altre…ma ogni giorno venivo preso da dubbi ….pensavo di aver lasciato fuori foto troppo belle, e quindi ricominciavo a sostituire...e questo è successo più volte sino al giorno in cui non abbiamo finalmente stampato.
Da destra a sinistra, il sindaco di Montichiari, Marco Togni, Salvatore Montemagno e sua moglie © Stefania Bellini. |
L'inaugurazione era molto affollata ...
All’inaugurazione della mostra erano presenti il sindaco di Montichiari Marco Togni e l’assessore alle pari Opportunità Rossella Gardoni, molto onorato per la loro presenza e per gli interventi che hanno fatto durante la cerimonia. . Assente, per motivi familiari, la vice sindaco Angela Franzoni che è stata l’organizzatrice della mostra, la mostra è stata una sua idea, organizzata vicino alla Festa della Donna , proprio come omaggio alla donna.
Alla inaugurazione erano presenti anche 3 modelle tra le 12 in mostra
La fotografa che ha realizzato il servizio fotografico dell’evento è Stefania Bellini.
Salvatore con la modella Pilar Esperanza e la sua foto © Stefania Bellini. |
Il modella Pilar Esperanza ha scritto sulla sua pagina Facebook, quanto segue in relazione alla mostra Salvatore, a cui partecipi con tredici foto:
Ora che il clamore si è un po’ calmato, vorrei dedicare qualche parola anche io. Preferisco di solito il silenzio, ma credo sia giusto a questo giro dire qualcosa.
6 anni di set fotografici, di chiacchierate a colazione, di aperitivi parlando di fotografia.
6 anni a parlare di set da fare e poi arrivare al momento ed andare a braccio dove la location ed il momento portavano.
Giornate intere a scattare nei posti più disparati, nella natura, luoghi abbandonati, sui frantumi di vetro e a strapiombo nel vuoto, e con scorpioncini che volevano far parte del set
Ora abbiamo preso strade diverse nelle nostre collaborazioni fotografiche, ma quel che abbiamo creato resta e resterà.
Servirebbe un palazzo per riuscire ad esporre tutto, e sintetizzare in una ventina di fotografie è molto limitante, ma d’altronde mi viene da dire che anche le emozioni umane si sintetizzano in un sorriso o in una lacrima.
Da parte mia ho sempre cercato di far uscire l’anima e l’emotività più che il corpo.
E se anche ad uno solo degli spettatori della mostra, sono riuscita a regalare un’emozione, per me è già una grande soddisfazione.
Detto ciò ti ringrazio Salvatore per avermi accompagnata in questa ”cura fotografica”, di cui tu conosci i contorni.
Ti ringrazio per tutte le bellissime fotografie fatte insieme e per tutto ciò che è girato attorno ad ogni set.
Ti auguro che questa mostra non sia una conclusione ma solo un punto di ripartenza.
Ringrazio le persone che non conosco personalmente ma che sono parte integrante della riuscita della mostra, la Vice sindaco Angela Franzoni ed il Curatore Paolo Cappelletti.