domenica 10 settembre 2023

Fabio Norcini (1957- 2023)

 Fabio Norcini 

gli ultimi omaggi degli amici e l'ultimo libro:


ENTRARE NELLA STORIA DELL'ARTE - Beppe mi telefona per chiedermi se mi va bene se arriva lunedì 17 da me. Benissimo. Buffo che solo tre giorni prima sia venuto Riccardo, che con Beppe è il mio artista preferito. Oltre che amici carissimi, con i quali ho spartito avventure, provocazioni, mostre, insomma bellissime esperienze che sarebbe troppo lungo enumerare. Come ho fatto con Riccardo lascio le immagini a sunteggiare il momento e l'emozione che ho provato. E considero il gesto di chi in 24 ore si spara un viaggio a/r Treviso Firenze per la mia faccia: il mio forzato silenzio mi ha concesso di bearmi più del solito delle sue acrobazie verbali, dei funambolismi col linguaggio e rivivere i nostri comuni ricordi dal suo punto di vista. Poi al mattino, dopo avermi fatto posare, giunge il momento del commiato. Sarà l'ultima volta? Per intanto "sono entrato nella storia dell'arte e l'inferno può attendere", come mi scrive nella dedica al suo disegno struggente Mora mio.

Fabio Norcini 19 luglio 2023



Si sono svolti nella Basilica di San Miniato al Monte i funerali di Fabio Norcini, scomparso il 26 agosto dopo una lunga battaglia contro un male incurabile.

Nato a Firenze il 27 luglio 1957, Norcini è stato "un intersecatore di intelligenze e riparatore di parole", personaggio molto noto nell’organizzazione di eventi culturali . "Specialista di ottica illusa e arte inutile", ha curato più di 200 mostre e relativi cataloghi, collaborando con parecchie testate, tra cui l’edizione toscana di Repubblica e prima ancora con la rivista "Seconda mano". Ha seguito vari uffici stampa legati al mondo culturale e artistico fiorentino. Tra questi l’ufficio stampa del teatro di Rifredi dalla fine degli anni Ottanta e fino al 1997-1998. Saputa la tragica notizia, Giancarlo Mordini, coordinatore dell’attività artistica del Teatro di Rifredi, ha condiviso un post "con un groppo in gola" per annunciare la scomparsa del "carissimo amico di sempre". E Norcini, uomo preciso, professionale, altruista, amante della vita e dell’arte – tantissimi i giovani artisti che negli anni ha ospita nello spazio Studio Rosai di arte contemporanea dietro Piazza Pitti – sui social era molto attivo. Proprio qui ha scelto, prima ancora di Michela Murgia, di condividere la sua malattia, la sua sofferenza e voglia di combattere.

"Raramente sono d’accordo con lei e non la amo particolarmente quale scrittrice (Accabbadora a parte) ma di questa sua dichiarazione sottoscrivo parola per parola, convivendo da più di un anno, da quando lo so, con il medesimo ‘ospite’ in corpo" scriveva lo scorso 6 maggio. L’ultimo post, datato 22 agosto, intrinseco di sofferenza: "Cari amici, che in questi giorni mi avete scritto in tantissimi con tutti i tipi di messaggi, vi chiedo di perdonarmi per il mio silenzio, dovuto alle mie pessime condizioni di salute che non mi permettono di rispondere ad personam come vorrei. Vi abbraccio quindi tutti".

Barbara Berti per la Nazione

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/mondo-convenienza-scontri-o9keff2i


Il ritratto di Alessandra Crescioli , che è già autrice di una delle opere di maggior rilievo di "A mia immagine", il grande Battistero che campeggia nella 'sala principale'.

"Un fiore per te", opera di Luc Garçon inaspettato regalo che arriva il giorno del 66esimo compleanno, fresco di giornata...
Fabio Norcini


ECCOCI QUI
Sulla soglia ci abbracciamo e quasi mi stritola. Facendomi sprizzare simultaneamente milioni di attimi passati insieme, alla luce del ricordo bellissimi quanto irraggiungibili. Con Riccardo, tra lockdown e altri impedimenti , non ci vedevamo da quasi quattro anni; è però come ci fossimo salutati ieri e riannodiamo come se niente fosse i nostri saltabeccanti conversari con la consueta sintonia ed entusiasmo, passione e ironia. Gioia all'intelligenza e al cuore, sentirsi dire ciò che l'altro stava pensando in quel preciso istante... Il tempo dell'incantato incontro vola: nel donarmi il libro mi fa mettere in posa per un ritratto che a bic traccia sulla terza pagina, "così se lo vuoi incorniciare ti tocca rovinare Satira madre". Mentre è all'opera vedo dipingersi sul suo volto il mefistofelico sorriso tipico di quando è soddisfatto e divertito: " è stranissimo - mi dice nel porgermelo - non gli somiglia un cazzo ma SEI tu!". Resto sbigottito mentre tento di rintuzzare il groppo alla gola. Arte pura, uno specchio riflettente tutto il mio qui e ora che ho dentro. Compresa la tenerezza spietata dello sguardo del mio grande amico.
Sì Ricca', eccoci qui. E forse è questa l'eternità. 15 luglio 2023
Fabio Norcini


E poi mi arriva una notizia che non vorrei mai ricevere, anche se ce lo nascondevamo c'era da aspettarselo, Fabio Norcini dopo una lunga malattia ci ha lasciato.
Uomo di grande cultura, è stato direttore artistico del teatro Puccini di Firenze, uomo di grande spirito e senso dell'umorismo che lo ha caratterizzato anche nel periodo della malattia.
Parlando con lui mi disse che aveva origini casentinesi, per la precisione di Memmenano (Poppi), praticamente di  fronte casa mia.
Erano davvero tanti quelli che ti volevano bene, ti si voleva bene caro Fabio, in tanti in questi mesi sono venuti a trovarti, ecco a me rimane il rimpianto di non averti conosciuto di persona e me ne vergogno un po, perchè da casa mia a Firenze dove abitavi, è un tiro di schioppo o quasi, mi ero ripromesso di portarti questo disegno che ti avevo dedicato.
Ci mancherai, con la tua positività, l'ottimismo e il buon umore che trasmettevi a tutti, ma anche la tua eleganza, perchè eri un vero signore.
Paolo Lombardi 27 agosto 23



E.J. Dedicato a Fabio Norcini
Beppe Mora 19 agosto 2023



Fabio Norcini,
rabdomante della cultura
di Lido Contemori

Teatro, letteratura, musica, arte, cinema, fotografia, satira disegnata. Le tante e vaste praterie creative attraversate da Fabio Norcini in veste di appassionato viaggiatore e sicuro pilota del pensiero nei passati 40 anni. Protagonista di una lunga stagione di creatività e coerenza, sempre ferocemente e felicemente avverso alla superficialità e alla standardizzazione dell’industria culturale. Già nei primi articoli pubblicati su Secondamano traspariva l’acume e la sensibilità critica che poi con la successiva collaborazione con La Repubblica e le consulenze per il gruppo editoriale Spagnol diventeranno il suo marchio inconfondibile: ricerca delle belle novità nascoste e valorizzazione dei talenti. Infaticabile rabdomante della cultura, intersecatore delle creatività, perennemente mosso da un suo irrefrenabile spirito di curiosità. Spaziando dove lo portava la ricerca e la gran passione del momento. Dal sodalizio, talvolta burrascoso, con Paolo Marini della galleria d’arte L’Indiano alle recenti mostre curate per lo Studio Rosai. Dall’ amicizia col regista Mario Garriba alla passione per il cinema di animazione d’autore, magari sconosciuto ai più. Una sorprendente competenza che spaziava senza confini e affinata negli uffici stampa. Come per il Teatro di Rifredi in quella felice stagione del Teatro Nero di Praga e del gruppo Raffaello Sanzio o per gli eventi musicali del Festival dei Popoli alla FLOG. Sempre coerente e come il suo mito letterario Luciano Bianciardi, ostinato e abituato ad andar controcorrente, generoso, rigoroso, amante della cultura senza compromessi. Valorizzatore di spazi eccentrici e inconsueti nella città di Firenze, una città che spesso non comprendeva e viceversa. Ricordiamo le memorabili mostre di satira disegnata nel foyer del Teatro Puccini. Inutile far nomi, ci sono passati tutti i più grandi umoristi e satirici d’Italia. La satira gli era congeniale, organizzò, ma su al nord, un’esposizione di disegni dal titolo “Tanto tumore per nulla”, dedicata in modo quasi scaramantico a un terribile argomento da mutare in giocoso sberleffo. Gli ultimi anni sono stati all’insegna dell’ “Art Off”, una sorta di collana di eventi artistici allo Studio Rosai di via Toscanella. Art Off, già in uso fin dalle mostre al Puccini, è un nome perfetto per sottolineare la ricerca di un’ arte particolarissima e preziosa, magari inedita e nascosta oppure nota ma per appassionati diciamo così “di nicchia”, comunque fuori dal mainstream. Con la pittura, le illustrazioni, le vignette, la musica (memorabile la serata con i Deadburger di Vittorio Nistri) e i cartoni animati. L’ultimo grande evento un anno fa: ‘Baptistery-A – Omaggio a Silvio Loffredo”, una mostra ‘immersiva’ presso la LdM Gallery a Palazzo Pucci, un mix di fotografia e pittura, con Pietro Schillaci e Roberto Pupi autori di una installazione multimediale dedicata al Battistero di Firenze. Finita l’esperienza dello Studio Rosai, Art Off traslocò in casa e Fabio, già malato, ospitava gli amici e visitatori per una visita guidata nella sua galleria d’arte domestica. Instancabile e appassionato ha lavorato fino all’ultimo. E’ uscito postumo, da pochi giorni “Louis Scutenaire. Da Mes Inscriptions” il bel libro curato per l’editore torinese Il Pennino, con gli aforismi surreali e spiazzanti di un particolarissimo scrittore art-off. 
Su Cultura Commestibile 501 di oggi a pag 25 il mio ricordo di Fabio Norcini.
La rivista: https://maschiettoeditore.com/.../Cultura-Commestibile...

Firenze, casa/studio dello splendido Fabio Norcini, genio incompreso e suadente operatore della parola. In ogni angolo piccoli capolavori, da Mannelli a Manara, da Sardelli a Sironi, ma sono centinaia.
Giada Aloi / Il Pennino


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Il libro uscito postumo: 





a cura di Fabio Norcini

LOUIS SCUTENAIRE
DA MES INSCRIPTIONS
2023, cm 15 x 21, pp. 48, bianco e nero

genere: aforismi, umorismo, satira

Codice Prodotto: P64F07FA876B8E
Prezzo 10 euro

UN URLO CONTRO L'IMBECILLITÀ - L'immagine di copertina di "Mes Inscriptions" di Louis Scutenaire, puntasecca su plexiglass di Iain Antony Macleod , prima copia di 1/10. Il libro .(Il Pennino editore, Torino), uscirà i primi di settembre
Scriveva Fabio Norcini il 18 agosto 2023



Sentite condoglianze alla famiglia.


giovedì 7 settembre 2023

Mostra: Risate piccanti (Diamante CS)

TUTTI I GIORNI ORE 19/24

 Lungomare (Zona palme)

Mostra di satira Risate Piccanti

Disegni e vignette di 42 artisti

da diciotto paesi del mondo

a cura di Julio Lubetkin

https://www.peperoncinofestival.org/


 "Risate piccanti" mostra dedicata al peperoncino e organizzata dal 18° Festival Internazionale di Humor Grafico (a cura di Julio Lubetkin), che si tiene a Diamante dal 6 al 10 settembre. 

The "Hot Laughters" exhibition on the hot chili pepper, organized by the 18th International Festival of Graphic Humor (curated by Julio Lubetkin) which is held in Diamante (Italy) from 6 to 10 September.



Alcune delle tante vignette dedicate ai peperoncini:


© Lido Contemori

© Marco De Angelis

© Marilena Nardi

© PassePartout

© Pecchia

© Mauro T

© Lele Corvi

© Momot

© JBosco

© Turcios

© Davide Charlie Ceccon

© Jezek

© Igor Vartchenko

© Waldez




...sul lungomare di Diamante è tutto pronto per la 31.edizione del Diamante Peperoncino Festival...noi siamo presente con il nostro 18.Festival Internazionale di Humor Grafico...Risate Piccanti...tanti auguri all'Accademia Italiana del Peperoncino 🌶...in bocca al lupo...

Julio Lubektin

mercoledì 6 settembre 2023

World Humor Awards 2023: la premiazione

 World Humor Awards 2023: la premiazione

Le foto:


World Humor Awards

Matite irriverenti e ironiche

Salsomaggiore, oggi alle 17,30 premiazione al Palazzo dei Congressi

di Marzio Dall’Acqua  3/9/23


Come è possibile organizzare una manifestazione a livello mondiale di alto profilo e qualità, con una spesa inferiore a quella di una banale sacra locale? 

Sono 8 anni che ce lo dimostra fattivamente Gianandrea Bianchi con il premio World Humor Awards “dal Mondo piccolo al Mondo grande", ormai ben radicato in quel territorio guareschiano che è stimolo di iniziativa e di fantasiosa concretezza. 

martedì 5 settembre 2023

Dedicato ad Amarena

“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato”. Così si è giustificato l’uomo che ha assassinato l’orsa marsicana #Amarena. 

Gli occhi di Amarena

Non ho voluto disegnare l'orsa Amarena su una nuvoletta insieme a suo figlio Juan Carrito, morto anche lui investito da un'auto ad inizio anno o ricordarla in un prato insieme ai suoi due nuovi cuccioli.

Per me era più importante invece che ci guardasse negli occhi, sicuramente stupita e dubbiosa del nostro comportamento schizofrenico, da un lato il finto amore di coloro che la inseguono per una foto o di chi in modo del tutto sbagliato lascia del cibo in giro, e dall'altra di odio per questo animale tranquillo che fa semplicemente l'orso, mangiando frutta, polli o miele con l'indennizzo regolare alle aziende e agli allevatori da parte dei Parchi abruzzesi.

L'orso bruno marsicano poi è una specie che non ha mai aggredito nessuno! https://www.ilcentro.it/l-aquila/ci-sono-l-orsa-e-due-cuccioli-la-lezione-di-san-sebastiano-dei-marsi-video-1.3177837?fbclid=IwAR04MsbCljyy6-TYU7fHQJb-tCLY9ms072sEfr2oSbhlNJUtiuIRZ30Uqqw

Se si ha la fortuna di vivere in campagna, occorre convivere con gli animali (e siamo noi che stiamo invadendo il loro territorio con strade, aziende, impianti vari, disboscamenti, motoraduni!), non c'è alternativa, altrimenti si può andare a vivere a Roma!

Quindi è fondamentale conoscere il comportamento dei coinquilini: gli animali selvatici, ... come noi d'altronde, preferiscono il cibo facile rispetto ad un cervo o ad un cinghiale che scalcia, ed è per questo che i Parchi abruzzesi fanno sensibilizzazione continua sui cassonetti dei rifiuti che devono essere rinforzati in metallo, così i pollai che non possono essere di legno ma di mattoni con porte di metallo, e ancora le recinzioni elettrificate a bassa tensione attorno le coltivazioni, ecc. Quando si rende il "nostro" cibo difficile, gli animali selvatici ritornano ad essere selvatici e a predare in montagna, invece che scendere in città!

GIO / Mariagrazia Quaranta

www.caricaturegio.altervista.it





dedicato ad #amarena

Animazzoli 


5 settembre 2023 - Orsa Amarena, il direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: «Non esiste un “modello Abruzzo”, serve cambiare la cultura».
© Milko Dalla Battista




Attento al lupo.

#Scuderi #Giambruno

Durando

PS: L'attivista Scuderi contro Giambruno: "Anche l’orsa Amarena, se non fosse uscita, non avrebbe incontrato il lupo?"


#uomo #armi #orso #orsaAmarena #Amarena Parco Nazionale d'Abruzzo.
L'animale più pericoloso.
Mauro Biani





the stars they are

Fabio Magnasciutti


“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato”. Così si è giustificato l’uomo che ha assassinato l’orsa marsicana #Amarena. 

Perché uccidere un’orsa che da anni si aggira pacifica per Sebastiano dei Marsi senza mai aver aggredito, divenendo insieme ai suoi cuccioli parte della vita quotidiana del paese? 

Perché non entrare in casa e chiamare i soccorsi? Perché sparare? 

Forse perché - ipotizzo - siamo stati tutti sottoposti alla propaganda su quando sia legittima la legittima difesa? 

Forse perché abbiamo dibattuto per settimane sulla barbarie della condanna a morte, in #Trentino, di un orso che poi si è scoperto essere incolpevole?

Non so, ma l’uso della violenza punitiva fai da te, quando colpisce il mondo animale, non è più solo ascrivibile al perimetro della colpa, ma diventa un atto grottesco.

L’assassino dell’orsa ha considerato la sua proprietà come limite invalicabile e luogo in cui poter imporre la sua legge proprio perché era nella sua terra. Come chi diceva “ la difesa è sempre legittima”. 

 Lo ha dichiarato lui stesso: “È stato un atto impulsivo, istintivo”, perché così da anni viene orrendamente proclamato da più parti: armati, spara, difenditi. Così l’istinto che si va formando in alcuni è proprio questo: entri nella mia proprietà, sparo. D’istinto. Come se il solo valicare rendesse uomini e animali bersagli da abbattere.

Amarena non ha aggredito, cercava cibo e acqua per sé e i cuccioli. Nient’altro. Gli animali non conoscono e riconoscono proprietà ma rispettano i territori. Cercare cibo è rispettarli.

Amarena si è fidata dell’essere vivente più crudele del pianeta, l’uomo.

Roberto Saviano

venerdì 1 settembre 2023

Attente al lupo

 “Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti di incorrere in determinate problematiche e poi rischi che alla fine il lupo lo trovi”.

Andrea Giambruno


"Se non uscivi di casa,se non andavi nel bosco da sola,se non mettevi quell'eccitante coso rosso, non ti mangiavo."

Mauro Biani



Ellekappa
i lupi non mancano mai
#violenza #stupro
#GovernoMeloni #Gianbruno
Marilena Nardi


Attente al lupo
Christian Durando



in questi giorni ho provato a mettere insieme uno straccio di analisi riguardo ai fatti di ignobile violenza e della marea di parole, spesso mostruose, che hanno generato o riguardo ai modelli educativi
non ne sono capace
come figlio non ricordo di aver ricevuto particolari insegnamenti, né momenti tipo "ora ci sediamo e ti spiego come funziona"
semmai un vago sentore di Tognazzi nel primo episodio de I mostri di Dino Risi
chi mena pe' primo mena du' vorte, là fòri è 'na giungla e tutte queste cazzate
comunque il male è sempre da un'altra parte, guai a guardarsi dentro o poco distante
c'è da dire che collezionavano una licenza elementare in due, va bene così
gli ambienti degradati che ora si corre a bonificare, un po' li conosco
gli ambienti borghesi o signorili, quotidiane sedi di violenza e predazione, vanno bene così
non ci sono video né chat, solo muto dolore
tanto il male è altrove 
Fabio Magnasciutti



Fulvio Fontana 



Enrico Biondi






Fogliazza


Attente al lupo - la mia vignetta per Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
Mario Natangelo
#meloni #fratelliditalia #giambruno #bocchino #larussa Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo

Take care - la mia vignetta per Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
Mario Natangelo
#caivano #meloni #fratelliditalia #giambruno Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo





Riccardo Mannelli





Dottor Giambruno, io il lupo l'ho incontrato un giorno di fine ottobre. Erano le sette del mattino, camminavo spedita verso la stazione, dovevo prendere il treno che mi avrebbe portata in facoltà: il corso di diritto privato iniziava alle 8.10 e di quell'esame non ho mai perso una lezione, mi terrorizzava. Non sarei potuta uscire di casa più tardi di così - diversamente avrei mancato l'inizio -, ma nemmeno prima, perché le strade sarebbero state più vuote ancora e la desolazione più temibile. La vita di una donna è un delicato gioco di equilibri, dottor Giambruno. E lo saprebbe, se fosse nato con le ovaie.
Indossavo un paio di jeans, quella mattina, e una camicetta bianca, virginale, abbottonata con "decoro". Sopra la camicia stava una giacca grigia, a quadri; sotto i jeans le scarpe da ginnastica: a guardarmi da fuori, sembravo la sorella di Hermione Granger, pronta per Hogwarts e Grifondoro. A colazione avevo bevuto un espresso. Io non mi sono mai ubriacata, dottor Giambruno, sa? Mai, non una volta in trentasette anni. Non ho mai fumato e non ho mai assunto droghe, di alcun genere. Una vita di merda, direbbe qualcuno.
Per giunta, ho sempre avuto la fortuna di scegliere gli uomini con cui sc*pare, vivendo il sesso con la libertà che decidevo per me stessa.
Eppure, quel giorno, il lupo l'ho incontrato comunque. Aveva intuito quale strada dovessi percorrere, quale fosse la mia destinazione finale, e pensò bene di circuirmi con l'auto un paio di volte, seguendomi. Al momento della svolta in un vicolo - che purtroppo non potevo evitare -, sterzò con inaudita violenza, placcandomi tra la macchina e il muro alle mie spalle. Non riuscivo a muovermi. Due netturbini lavoravano a pochi metri dalla scena: videro tutto, non alzarono un dito. Mi salvò mio fratello, dottor Giambruno. Avevo avuto la prontezza di chiamarlo per tempo, fiutando - a proposito di lupi - la fine che stavo per fare. Arrivò scodando con la sua Lancia Y: indossava ancora il pigiama e le pantofole, lo ricordo come fosse ora.
All'università andai lo stesso, seguii la lezione per intero, presi appunti, non capii nulla. Al rientro mi aspettava mio padre. Avevo ventiquattro anni. O giù di lì. Non ricordo bene.
Nel tempo a venire ho imparato a difendermi da molte cose e oggi so che i lupi non c'entrano niente: gli animali sono creature integre, leali, sempre pronte a difendere i propri cuccioli. Il vero problema sono gli uomini, dottor Giambruno, certi uomini, certi maschi, certi sistemi patriarcali, certe logiche di potere, di possedimento. Ma se proprio vogliamo azzardare un paragone animale, se proprio vogliamo osare il linguaggio delle immagini, dottor Giambruno, non scomodiamo i lupi. Piuttosto, invochiamo i minchiotauri. Che ne dice? Invochiamo quella particolare specie umana che parla senza cognizione di causa e rintraccia la colpa, o una parte della colpa almeno, nella vittima. Se ha una figlia femmina, dottor Giambruno, una nipote, una sorella, un'amica, le metta in guardia da loro.
Antonia Storace



Bei risvegli

(Sublime battuta di Vale LaPenna)

#andreagiambruno #giambruno #governomeloni #uomini #donne #mogli #cartoon #vignette #vignetta #watercolor #satira #satirapolitica
Luca Garonzi


mercoledì 30 agosto 2023

La campagna di Africa di Putin.

Il continente è corteggiato per le sue materie prime, è uno dei terreni privilegiati delle battaglie per il controllo delle sfere d’influenza e i suoi voti all’Onu sono molto ambiti. Mantenere buoni legami è essenziale, scrive Pierre Haski.

 
Espansioni
Africa - Putin
GIO / Mariagrazia Quaranta




La Russia utilizza i canali dei social media per sfruttare il colpo di stato in Niger

Mosca mira ad aumentare l’influenza in Africa, aggiudicandosi contratti lucrosi e ottenendo l’accesso a risorse chiave


Jason Burke Corrispondente dall'Africa

Dom 27 agosto 2023 10:12 BST

Fonte https://www.theguardian.com

I canali dei social media associati allo Stato russo hanno lanciato un grande sforzo per sfruttare il colpo di stato militare del mese scorso in Niger, cercando di rafforzare l’influenza di Mosca nel paese e possibilmente aprire opportunità di intervento.

Mohamed Bazoum, il presidente eletto filo-occidentale , è stato deposto da alti ufficiali dell'esercito il 26 luglio ed è tenuto prigioniero nella sua residenza ufficiale a Niamey. I leader africani hanno minacciato un’azione militare per rovesciare il nuovo regime, ma i sostenitori dell’intervento non sono stati finora in grado di ottenere un sostegno sufficiente.

L'attività focalizzata sul Niger sui canali collegati al gruppo paramilitare Wagner è diminuita drasticamente dopo la morte di Yevgeny Prigozhin , leader di Wagner, in un incidente aereo a nord di Mosca la scorsa settimana, ha rivelato l'analisi di esperti.

Ma i canali Telegram filo-russi più in generale hanno continuato a discutere o diffondere disinformazione sul Niger generalmente agli stessi livelli di prima della morte di Prigozhin, secondo una ricerca di Logically, una società tecnologica che affronta contenuti online potenzialmente dannosi e disinformazione con sede nel Regno Unito, India e NOI.

Prigozhin, che ha guidato una ribellione in Russia a giugno, ha guidato un’offensiva di disinformazione in Africa che ha svolto un ruolo chiave nell’espansione dell’influenza russa in aree strategiche come il Sahel.

I contenuti sul Niger su 45 canali Telegram russi affiliati allo Stato russo o a Wagner sono aumentati del 6,645% nel mese successivo al colpo di stato, suggerendo un vivo interesse da parte di Mosca nello sfruttare lo sconvolgimento.

Logicamente sono stati rilevati solo 11 contenuti relativi al Niger nel mese precedente al colpo di stato e 742 contenuti da allora. La società ha identificato un aumento significativo nella quantità di contenuti che spingono a narrazioni antifrancesi su questi account, anche se ha scoperto che i sentimenti negativi nei confronti di Parigi in Niger, ex colonia francese, erano già diffusi prima del colpo di stato.

La ricerca rafforzerà i timori che la Russia cercherà di ottenere influenza, contratti lucrosi e accesso a risorse chiave in Niger dopo il rovesciamento di Bazoum.

Il rovesciamento di un governo civile da parte dei soldati nel vicino Mali nel 2021 ha segnato un punto di svolta nella battaglia per l’influenza tra la Russia e i paesi occidentali nel Sahel.

Il nuovo regime del Mali concluse rapidamente un accordo con il gruppo Wagner che portò al ritiro delle forze occidentali di stanza lì, in quella che fu vista come una grande vittoria in Africa per Mosca.

La maggior parte degli osservatori è stata colta di sorpresa dal colpo di stato di luglio poiché il Niger era considerato relativamente stabile, con istituzioni democratiche più forti rispetto a molti dei suoi vicini. Il paese è una base chiave per le forze occidentali e il suo esercito è stato un partner degli Stati Uniti e di altri eserciti nella travagliata regione del Sahel.

Non ci sono prove di uno sforzo concertato russo per destabilizzare il governo di Bazoum immediatamente prima del colpo di stato, che gli analisti hanno attribuito a lotte di potere interne.

Tuttavia, il Niger è già stato al centro di campagne di influenza sui social media. A metà febbraio, i social media sono stati inondati da un’ondata di disinformazione quando Bazoum si è recato a Parigi per un incontro con Emmanuel Macron .

Un video ampiamente diffuso su TikTok e Facebook a febbraio presentava falsamente il filmato girato durante un tentativo di colpo di stato nel marzo 2021 a Niamey come un nuovo incidente che comportava spari intorno alla residenza del presidente. Sotto c'erano i post dei contributori che criticavano ferocemente Bazoum e il suo sostegno alla Francia.

Altri filmati sono stati utilizzati allo stesso modo per fuorviare gli spettatori. Bollettini falsi mostravano un attacco francese a un convoglio militare nigerino e contenevano accuse secondo cui le forze francesi stavano segretamente collaborando con gli estremisti islamici.

Esempi simili trovati da Logically nelle ultime settimane includono un post di un canale Telegram russo di “fact-checking” con più di 600.000 abbonati che sosteneva che l’instabilità in Niger e in altre nazioni era fomentata dalle potenze occidentali come conseguenza del loro desiderio di unirsi ai Brics . gruppo di paesi in via di sviluppo, che ha ampiamente sostenuto la Russia dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Un secondo post di un media statale russo con più di 360.000 abbonati su Telegram ha amplificato le affermazioni del regime nigerino secondo cui due paesi del blocco regionale Ecowas delle nazioni dell’Africa occidentale erano vicini a lanciare un intervento militare per riportare Bazoum al potere.

“Gli account dei social media si sono spostati abbastanza rapidamente verso il Niger… [con] alcuni seri problemi con filmati attribuiti erroneamente. C’è un vasto pubblico per le narrazioni filo-Cremlino che contraddicono quelle filo-ucraine dei paesi occidentali”, ha affermato Kyle Walter, capo della ricerca presso Logically.

I social media sono stati accusati di aver alimentato una crescente ostilità nei confronti della Francia, che ha portato Parigi a ritirare le sue truppe dal Mali e dalla Repubblica Centrafricana nel 2022 e dal Burkina Faso quest’anno.

Il futuro del gruppo Wagner nel continente rimane incerto. Le reti di società create da Prigozhin hanno avuto molto successo nell'estrarre oro, diamanti, legname pregiato e molto altro dai paesi africani, oltre ad ottenere contratti come mercenari nella Repubblica Centrafricana, Mozambico, Libia e altrove.

"Non è chiaro se ci sarà un'acquisizione totale di Wagner da parte di qualche parte dello stato russo o se Mosca cercherà di utilizzare una costellazione di altri gruppi nel tentativo di mantenere l'influenza che ha conquistato", ha detto Dino Mahtani, un analista indipendente. e osservatore veterano degli affari africani. “C’è stato un aumento del sentimento filo-russo in molti di questi paesi che Mosca vorrà rafforzare”.

Il continuo sforzo da parte di conti legati allo Stato russo di sfruttare lo sconvolgimento suggerisce che il Cremlino cercherà di garantire la continuità assumendo il controllo delle operazioni di influenza, nonché delle reti e degli affari gestiti da Prigozhin.

Diverse pagine Facebook che hanno condiviso le false notizie sui recenti disordini in Niger hanno precedentemente diffuso materiale filo-russo o preso di mira la presenza francese nel Sahel.

Una pagina amplificava false notizie su Facebook e Twitter nell'aprile 2022 che accusavano le truppe francesi di aver commesso atrocità nel Mali centrale e mostrava presunte immagini di una fossa comune scavata a Gossi , vicino a una base militare francese appena riconsegnata all'esercito maliano. .

L’esercito francese ha rivelato di aver utilizzato un drone per filmare quelli che sembravano mercenari russi mentre seppellivano i cadaveri diversi giorni prima.

Anche la CAR ha assunto mercenari russi e si teme che il Burkina Faso possa ora fare lo stesso.

A gennaio, un video animato che mostrava un agente di Wagner che aiutava i paesi dell’Africa occidentale a combattere i soldati francesi zombie ha iniziato a circolare sui social media e sui canali Telegram pro-Cremlino. Secondo l’Atlantic Council , un think tank statunitense che tiene traccia della disinformazione, l’origine del video non è stata identificata ma sembra che sia stato pubblicato per la prima volta su Twitter il 14 gennaio, poi migrato su piattaforme video alternative prima di essere condiviso altrove.

Antony Blinken, il segretario di stato americano, la settimana scorsa ha detto alla BBC che non pensava che la Russia o Wagner avessero istigato il colpo di stato del Niger ma che avevano “cercato di trarne vantaggio”.

Quarantotto ore prima della morte di Prigozhin, il boss di Wagner ha pubblicato il suo primo discorso video da quando aveva guidato una breve ribellione in Russia a giugno, apparendo in una clip – forse girata in Mali – sui canali Telegram affiliati al gruppo Wagner.

Nella clip ha detto che Wagner stava conducendo operazioni di ricognizione e ricerca e “rendendo la Russia ancora più grande in tutti i continenti, e l’Africa ancora più libera”.




Amorim
31 July 2023
Niger
Putin
https://cartoonmovement.com/cartoon/niger



Berend Vonk
10 August 2023
it started with a kiss
coup in Niger Putin Niger

https://cartoonmovement.com/cartoon/it-started-kiss




Emad Hajjaj
30 August 2023
Coups in Africa
Coups in Africa

Coup d'état coup in Niger Coup in Gabon Putin,wagner,africa Shadow Map of Africa russia
https://cartoonmovement.com/cartoon/coups-africa-0



Emad Hajjaj
28 August 2023
African cake split
African cake split

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Emad Hajjaj
19 August 2023
Repost : Table of Putin
Repost of my cartoon : Table of Putin
Published in 6th of August, 2023

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L’influenza nefasta della Wagner in Africa
ARTICOLI
Antonella Napoli
26 Giugno 2023
https://www.articolo21.org/2023/06/linfluenza-nefasta-della-wagner-in-africa/
Da tempo l’influenza della Wagner in Africa è in espansione, ma solo oggi tutti scoprono il potenziale nefasto e devastante sul continente africano della rivolta della società di contractors guidato da Yevgeny Prigozhin contro colui che li ha armati: Vladimir Putin.
Nel Sahel, in particolare. attraversando Mauritania, Mali e Burkina Faso, a sud dell’Algeria, già dal 2018 era visibile la presenza russa e palpabile la crescente tensione che avvicinandosi a Niger, Ciad e Nigeria diventava vera e propria allerta. Il proliferare delle azioni dei mercenari schierati dai governi locali per contrastare le attività jihadiste hanno reso la regione più instabile che mai.
La situazione, tra i conflitti in corso nella parte settentrionale e occidentale del continente, compresa la guerra civile in Libia e gli scontri tra militanti tuareg e forze del Mali, è esplosiva.

Dalla seconda metà del 2021 si è fatta più pressante l’azione di contrasto allo jihadismo, soprattutto per l’offensiva delle forze armate del Mali, sostenute dalle milizie russe condannate a più riprese dalla Francia e dai suoi alleati occidentali.
Alla fine del 2021 una dichiarazione con-giunta diffusa dai governi di 16 Stati – tra cui Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Norvegia, Svezia e Canada – aveva accusato le autorità maliane di aver assoldato il gruppo paramilitare russo, deplorando “con fermezza” lo stazionamento di “truppe mercenarie” nel Paese africano.

Veniva contestata la decisione del governo provvisorio di Bamako di utilizzare gli scarsi fondi pubblici a sua disposizione per pagare combattenti stranieri.

I 16 firmatari di quel documento riservato affermavano di essere a conoscenza del fatto che la Russia stava fornendo “supporto materiale” con l’invio del Gruppo Wagner in Mali ed esortavano Mosca a “tornare a un comportamento responsabile e costruttivo nella regione”.

Con il senno di poi, a fronte dell’invasione dell’Ucraina, appare quasi “ingenuo” l’atteggiamento dellla Francia e degli altri paesi europei coinvolti nella dichiarazione con la quale si stigmatizzava il dispiegamento di mercenari Wagner perché “rischiava di portare ad un aggravamento della situazione dei diritti umani in Mali e minacciava l’accordo per la pace e la riconciliazione” nel Paese lacerato dal conflitto.

L’Unione Europea ha imposto da tempo sanzioni al gruppo Wagner, accusandolo di coinvolgimento in gravi crimini di guerra .

Il gruppo è stato identificato per la prima volta nel 2014 quando sosteneva i separatisti filo-russi nel conflitto nell’Ucraina orientale e da allora è stato coinvolto in diversi altri Paesi tra cui Siria, Mozambico, Sudan, Libia e Repubblica Centrafricana.

Ma Mosca aveva sempre negato qualsiasi legame con il gruppo.
Il gruppo Wagner deve gran parte della sua espansione agli investimenti russi in Africa.
Negli anni la società di contractors ha ampliato  esponenzialmente il suo raggio di azione in alcune aree del continente africano, in particolare Libia, Repubblica Centrafricana, Mali e Sudan.

Il gruppo fornisce prevalentemente servizi di combattimento, ma ha anche acquisito una reputazione di abile “stratega” per l’efficacia delle tattiche mediatiche che hanno rafforzato l’influenza  della Russia nel continente.

Diversi Stati africani ora collaborano a stretto contatto con Wagner per il supporto e l’addestramento militare nei propri paesi.
La società russa ha garantito, almeno negli ultimi cinque anni,  armi, mercenari e altro sostegno a una mezza dozzina di governi autoritari (per lo più guidati dai militari) che “soffrono” per  l’isolamento delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale.

La Wagner, come altre società militari private – dalla Executive Outcomes del Sudafrica olla statunitense Blackwater – complicano gli sforzi di attori impegnati nei tentativi di pacificazione per stabilizzare paesi in conflitto.

Il gruppo paramilitare porta sui terreni in cui opera non solo soldati privati, ma agenti di intelligence, specialisti minerari e commerciali e persino addetti ai social media, il tutto per aumentare influenza e profitti per se stesso e per il Cremlino.
L’effetto in Africa è stato quello di rafforzare i governi che li hanno assoldati con la forza piuttosto che con la democrazia e la giustizia, favorire la corruzione rispetto alla trasparenza, depauperare piuttosto che sostenere le entrate delle imprese locali e del governo.
Il fine prioritario, mantenere in piedi il più possibile i regimi autoritari dipendenti dalla presenza di Wagner.
La Repubblica Centrafricana è l’esempio plastico di questa strategia.
Wagner ha inviato el 2017 “istruttori militari” nel Paese che si sono trasformati in guardie di sicurezza per il presidente Faustin-Archange Touadera e poi in una forza di combattimento che ora è “uno degli agenti dominanti della violenza politica in Centrafrica”, come evidenzia ACLED, l’osservatorio che monitora le violenze e gli attacchi nel Paese.

Lo stato paga i servizi di Wagner con concessioni per estrarre diamanti, oro e altri minerali preziosi.

Le società legate a Wagner hanno acquisito nel tempo il controllo della principale miniera della regione e non solo. Ha accesso indiscriminato al legname di alto valore delle foreste del bacino del fiume Congo,.

A nulla sono valse le proteste di alcuni imprenditori a Bangui, capitale centrafricana, che hanno denunciato all’USIP, l’autorità governativa di pertinenza, che la Wagner sta rilevando settori dell’economia e produttivi – cacao, caffè, zucchero, alcol e trasporti – sfolando le imprese locali e deviando i redditi dagli africani alla Russia.

In Sudan, altro paese in cui Wagner opera da anni, il gruppo ha collaborato prima con il dittatore Omar Al-Bashir e poi con i generali che ne hanno determinato la caduta con un golpe, fornendo consiglieri ed equipaggiamento per il controllo delle rivolte contro il movimento democratico che si oppone alla Giunta militare al potere che dal 15 aprile, a causa dello sfaldamento dei rapporti tra il presidente Abdel al-Fattah Burhan e il suo vice, Mohabed Ahmadan Dagalo, ha scatenato una guerra che ha già causato migliaia di morti.

Le autorità sudanesi hanno concesso alla Wagner i diritti per raffinare l’oro nella regione del Darfur ed esportarlo  “non tassato dal governo”, secondo l’OrganedCrime and Corruption Reporting Project.

I combattenti portati in Sudan dalla Wagner per sostenere l’esercito al potere secondo esperti di diritti umani delle Nazioni Unite sono implicati in “persistenti e allarmanti esecuzioni sommarie, fosse comuni, atti di tortura, stupro e violenza sessuale, saccheggi, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate”.
E la situazione, con una leadership ormai fuori controllo e senza una guida politica, non può che peggiorare.




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