Elephant Trump
GIO
www.caricaturegio.altervista.it
ANSA
Seggi aperti in tutti gli Stati Uniti per le elezioni di metà mandato in cui gli americani sono chiamati a rinnovare gran parte del Congresso. Dalla East alla West Coast si registrano ovunque lunghe file che fanno presagire un'altissima affluenza. I repubblicani possono ancora perdere la Camera "ma nessun bagno di sangue": questa la posizione che sarebbe stata espressa da Donald Trump, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine in queste ore. Intanto secondo un sondaggio della Cnn:i l 39% degli elettori che sono andati oggi alle urne per la Camera nelle Midterm ha riferito che il suo voto era contro Donald Trump, il 26% a favore, mentre per il 33% il presidente non rappresentava un fattore di voto. Per il 56%, inoltre, il Paese è nella direzione sbagliata e il 41% su quella giusta. La sanità e l'immigrazione sono i due temi più a cuore agli elettori americani, quelli che hanno tenuto in considerazione esprimendo ai seggi le loro preferenze. E' quanto emerge da un sondaggio condotto dall'Associated Press quando i seggi sono ancora aperti in tutti gli Stati Uniti. Oltre la metà degli americani boccia Donald Trump. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da Nbc, secondo il quale il 47% degli interpellati disapprova in modo forte il presidente, mentre un altro 7% lo disapprova in parte. Il 37% degli americani approva fortemente invece il tycoon mentre il 13% lo approva in parte.
C'è una prima vincitrice nell'Election Day delle midterm: Lou Leon Guerrero, democratica, è stata eletta governatrice del territorio di Guam, nel Pacifico. Lo riportano alcuni media americani. Da otto anni il governatore dell'isola era repubblicano.
Mr. Orange, Again!!.
FadiToOn 018
Did i mention the economy? David Rowe by FinancialReview
#MidtermElections2018 #MidtermElections
What are the president's priorities? https://nyti.ms/2CVZONi
Chappatte
My cartoon Friday @TheTimes. Liar,liar....#Trump should look to his own inflammatory rhetoric for US #PipeBombs.
Peter Brookes
Ognuno ha i suoi #selfie Le elezioni di #Midterm2018 viste da @makkox #Trump #SalviniIsoardi https://www.ilfoglio.it/makkox/2018/09/07/gallery/le-vignette-di-makkox-212797/ …
#goodmorning #trump #world #shithappens
#Midterms2018 #MidtermSunshine #MidtermsMatter #Midterms #trump #TrumpRally #usa
Luc Descheemaker
Midterms
Joep Bertrams
ROLLING SANCTIONS Gianfranco Uber
Trump Rolls the ball of sanctions targeting Iran to hit the EU too, adding also a disruptive effect by the exclusion of Italy and Greece.
Tiro ad effetto -Probabilmente anche per motivi elettorali (oggi il voto di midterm) Trump ha fatto rotolare la boccia delle sanzioni contro l'Iran ma mirando anche alla UE. Ha anche abilmente aggiunto al tiro un effetto dirompente escludendo (per il momento) la Grecia e l'Italia.
Gianfranco Uber
America, your democracy has fallen on hard times- so go #VOTE
Ann Telnaes
POLITICO cartoonist Matt Wuerker takes on voting.
mercoledì 7 novembre 2018
Aspettando i risultati delle elezioni americane di Medio termine 2018
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domenica 4 novembre 2018
4 novembre 2018, 100 anni dopo la fine della Grande Guerra
4 Novembre 1918-2018
Paolo Lombardi
Disegni di Marco De Angelis per la app per ipad "In volo nella Grande Guerra" - realizzata con alcuni colleghi di Repubblica *
#GrandeGuerra 100 anni. Per @ilmanifesto
Mauro Biani
Caduti
CeciGian
Ugo Sajini
Le guerre le fanno i ricchi, le combattono i poveri.100 anni fa come oggi.
Giuseppe Scalarini 1922
Marco D'Agostino
4 Novembre 2018 - Centenario della fine della Grande Guerra -
per il Calendario Storico dell'ANFCDG
Marco D'agostino
"Forse, grazie alle celebrazioni per la Liberazione del 25 aprile, ma anche ai racconti dei nostri nonni per chi ha la mia età, la Seconda Guerra Mondiale è più presente nei nostri ricordi rispetto alla Prima.
Non voglio apparire impassibile e farne una mera questione di numeri, ma stavo guardando i dati dei due conflitti e ho visto che al termine di quello 1939-45, tra civili e militari, i morti italiani furono circa 472.000 su una popolazione di quasi 44 milioni di abitanti.
Ma, su una popolazione di quasi 36 milioni, i caduti nella Prima Guerra Mondiale furono 1.240.000, circa il 3,5% del totale degli abitanti, per tacere dei 500.000 mutilati.
Una guerra in cui siamo entrati, contro la volontà popolare, a un anno dal suo inizio, mostrandoci neutrali e tenendo contatti con entrambe le parti per ottenere i maggiori compensi possibili per poi tradire l'Alleanza - di cui il Regno faceva parte dal 1882 - nei primi giorni di maggio 1915 e dichiararle guerra una ventina di giorni dopo, anzi, per dichiarare guerra a uno dei due ex-alleati, l'Austria-Ungheria, perché con la Germania, anche se l'avevamo mollata, volevamo comunque rimanere amici.
40 mesi e 1.240.000 morti dopo, qualcuno ebbe il coraggio di chiamarla vittoria.
E così fanno ancora in molti oggi, a 100 anni esatti dalla sua fine.
Non io.
Per me, era e resta una carneficina e quei contadini e operai sfruttati da vivi e mandati al massacro nell'inferno delle trincee, andrebbero almeno lasciati riposare da morti."
Augusto Rasori
4 Novembre 1918
Italy: November 4, 1918, Victory Day
Paolo Lombardi
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore
viaggia e viaggia, capitò nel paese senza vittorie
in quel paese si commemoravano i defunti, se si voleva
si celebravano le persone degne
si incoraggiavano le altre a diventarlo
nel paese senza vittorie ci si era riappropriati della parola “onore”
non era più legata ad azioni di guerra (in quel paese era bandita per sempre) o al coraggio, ma ai comportamenti quotidiani, ordinari e straordinari, e non aveva colore
nel paese senza vittorie si custodiva la memoria e le guerre non venivano celebrate, ma ricordate e rese monito
nella biblioteca comunale, nel libro di storia contemporanea-contemporanea, la parola guerra era presente una sola volta, dove si ricordava che lì era ripudiata
eppure quel libro non era più esile di quelli passati, era pieno di pagine che sembravano sorridere a sfogliarle
e si aggiornava ogni volta che veniva aperto
“che bel paese questo paese senza vittorie” disse Giovannino e aggiunse: “non vedo l’ora di tornarci”
e io con lui
Fabio Magnasciutti
-------------------------
La Domenica del Corriere festeggia sulla copertine la fine della guerra.
copertina n 45 10-17 novembre 1918 La Domenica del Corriere
copertina n 46 17-24 novembre 1918 La Domenica del Corriere
*:
Gabriele D’Annunzio lancia i suoi volantini su Vienna.
Disegno di Massimo Jatosti
IN VOLO NELLA GRANDE GUERRA
***
Paolo Lombardi
Disegni di Marco De Angelis per la app per ipad "In volo nella Grande Guerra" - realizzata con alcuni colleghi di Repubblica *
#GrandeGuerra 100 anni. Per @ilmanifesto
Mauro Biani
Caduti
CeciGian
Ugo Sajini
Le guerre le fanno i ricchi, le combattono i poveri.100 anni fa come oggi.
Giuseppe Scalarini 1922
Marco D'Agostino
4 Novembre 2018 - Centenario della fine della Grande Guerra -
per il Calendario Storico dell'ANFCDG
Marco D'agostino
"Forse, grazie alle celebrazioni per la Liberazione del 25 aprile, ma anche ai racconti dei nostri nonni per chi ha la mia età, la Seconda Guerra Mondiale è più presente nei nostri ricordi rispetto alla Prima.
Non voglio apparire impassibile e farne una mera questione di numeri, ma stavo guardando i dati dei due conflitti e ho visto che al termine di quello 1939-45, tra civili e militari, i morti italiani furono circa 472.000 su una popolazione di quasi 44 milioni di abitanti.
Ma, su una popolazione di quasi 36 milioni, i caduti nella Prima Guerra Mondiale furono 1.240.000, circa il 3,5% del totale degli abitanti, per tacere dei 500.000 mutilati.
Una guerra in cui siamo entrati, contro la volontà popolare, a un anno dal suo inizio, mostrandoci neutrali e tenendo contatti con entrambe le parti per ottenere i maggiori compensi possibili per poi tradire l'Alleanza - di cui il Regno faceva parte dal 1882 - nei primi giorni di maggio 1915 e dichiararle guerra una ventina di giorni dopo, anzi, per dichiarare guerra a uno dei due ex-alleati, l'Austria-Ungheria, perché con la Germania, anche se l'avevamo mollata, volevamo comunque rimanere amici.
40 mesi e 1.240.000 morti dopo, qualcuno ebbe il coraggio di chiamarla vittoria.
E così fanno ancora in molti oggi, a 100 anni esatti dalla sua fine.
Non io.
Per me, era e resta una carneficina e quei contadini e operai sfruttati da vivi e mandati al massacro nell'inferno delle trincee, andrebbero almeno lasciati riposare da morti."
Augusto Rasori
4 Novembre 1918
Italy: November 4, 1918, Victory Day
Paolo Lombardi
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore
viaggia e viaggia, capitò nel paese senza vittorie
in quel paese si commemoravano i defunti, se si voleva
si celebravano le persone degne
si incoraggiavano le altre a diventarlo
nel paese senza vittorie ci si era riappropriati della parola “onore”
non era più legata ad azioni di guerra (in quel paese era bandita per sempre) o al coraggio, ma ai comportamenti quotidiani, ordinari e straordinari, e non aveva colore
nel paese senza vittorie si custodiva la memoria e le guerre non venivano celebrate, ma ricordate e rese monito
nella biblioteca comunale, nel libro di storia contemporanea-contemporanea, la parola guerra era presente una sola volta, dove si ricordava che lì era ripudiata
eppure quel libro non era più esile di quelli passati, era pieno di pagine che sembravano sorridere a sfogliarle
e si aggiornava ogni volta che veniva aperto
“che bel paese questo paese senza vittorie” disse Giovannino e aggiunse: “non vedo l’ora di tornarci”
e io con lui
Fabio Magnasciutti
-------------------------
La Domenica del Corriere festeggia sulla copertine la fine della guerra.
copertina n 45 10-17 novembre 1918 La Domenica del Corriere
copertina n 46 17-24 novembre 1918 La Domenica del Corriere
*:
Gabriele D’Annunzio lancia i suoi volantini su Vienna.
Disegno di Massimo Jatosti
IN VOLO NELLA GRANDE GUERRA
***
giovedì 1 novembre 2018
Enzo Apicella ( 1922 - 2018 )
Last night I tweeted that I'd just heard about the death of the great cartoonist, designer and Restrauteur #EnzoApicella, aged 96. About an hour after the email announcing his death, another arrived from his email account. Here's what it contained. What a pro, what a trooper. RIP
Martin Rowson
Ieri 31 ottobre si è spento Enzo Apicella, disegnatore comunista.
Nato a Napoli nel 1922, Vincenzo, detto Enzo, Apicella, personaggio eclettico, è stato un fumettista, designer, pittore e un giornalista.
Il suo talento di disegnatore emerse subito anche se cominciò ad esprimerlo compiutamente solo nel 1953 quando contribuì a fondare la rivista “Melodramma”, a Venezia nel 1953.
Trasferitosi a Londra, Apicella si è occupato di scenografie e cartoni animati per la televisione.
Ma è stato anche un disegnatore d’interni per circa 150 ristoranti e locali di tendenza, non solo in Gran Bretagna.
Lo storico dell’arte inglese Bevis Hillier lo ha descritto come “Uno dei creatori degli anni sessanta”.
Apicella è stato anche un membro della Chartered Society of Designers ed è inserito nel Dictionary of British cartoonists and caricaturists.
Comunista convinto, il fumettista napoletano ha sempre messo a disposizione il suo talento artistico e la sua professione di giornalista al servizio dell’impegno politico.
Ha pubblicato vignette e articoli su
The Observer, The Guardian, Punch,
The Economist, Private Eye, Harpers & Queen e il quotidiano italiano “Liberazione”, organo del Partito della Rifondazione Comunista.
I suoi disegni sono stati spesso dedicati alla questione palestinese e al Medio oriente.
La sua assistente Cristina Micalusi ha riferito che il disegnatore, gravemente ammalato, si è spento ieri mattina in una clinica di Roma.
Enzo era litigioso e veemente nel sostenere le sue ragioni e le sue idee, spesso settario, ma sempre con il sorriso, con l’ironia, l’autoironia e con tantissima generosità, politica e umana. Sempre coerente con se stesso e le sue idee.
Quando pubblicavo una vignetta secondo lui sbagliata mi riprendeva subito e mi spiegava il motivo. Mi mancheranno le sue vignette, i suoi like, i suoi commenti che sempre mi stupivano per la sua attenta e vigile partecipazione al mondo della satira politica.
Un caro abbraccio ai suoi familiari.
Qui sotto qualche omaggio degli amici:
Enzo Apicella.
Per @ilmanifesto
Mauro Biani
RIP Enzo Apicella,descansa em paz.
RIP Enzo Apicella, riposa in pace.
Bonfim
Londra 31/10/18....se n'è andato Enzo Apicella giornalista e vignettista napoletano. Ho avuto modo di conoscerlo allo Spotornocomics nel 1999. Un mio ricordo di allora. Fai buon viaggio Enzo!
Pier Paolo Perazzolli
Martin Rowson
Ieri 31 ottobre si è spento Enzo Apicella, disegnatore comunista.
Nato a Napoli nel 1922, Vincenzo, detto Enzo, Apicella, personaggio eclettico, è stato un fumettista, designer, pittore e un giornalista.
Il suo talento di disegnatore emerse subito anche se cominciò ad esprimerlo compiutamente solo nel 1953 quando contribuì a fondare la rivista “Melodramma”, a Venezia nel 1953.
Trasferitosi a Londra, Apicella si è occupato di scenografie e cartoni animati per la televisione.
Ma è stato anche un disegnatore d’interni per circa 150 ristoranti e locali di tendenza, non solo in Gran Bretagna.
Lo storico dell’arte inglese Bevis Hillier lo ha descritto come “Uno dei creatori degli anni sessanta”.
Apicella è stato anche un membro della Chartered Society of Designers ed è inserito nel Dictionary of British cartoonists and caricaturists.
Comunista convinto, il fumettista napoletano ha sempre messo a disposizione il suo talento artistico e la sua professione di giornalista al servizio dell’impegno politico.
Ha pubblicato vignette e articoli su
The Observer, The Guardian, Punch,
The Economist, Private Eye, Harpers & Queen e il quotidiano italiano “Liberazione”, organo del Partito della Rifondazione Comunista.
I suoi disegni sono stati spesso dedicati alla questione palestinese e al Medio oriente.
La sua assistente Cristina Micalusi ha riferito che il disegnatore, gravemente ammalato, si è spento ieri mattina in una clinica di Roma.
Enzo era litigioso e veemente nel sostenere le sue ragioni e le sue idee, spesso settario, ma sempre con il sorriso, con l’ironia, l’autoironia e con tantissima generosità, politica e umana. Sempre coerente con se stesso e le sue idee.
Quando pubblicavo una vignetta secondo lui sbagliata mi riprendeva subito e mi spiegava il motivo. Mi mancheranno le sue vignette, i suoi like, i suoi commenti che sempre mi stupivano per la sua attenta e vigile partecipazione al mondo della satira politica.
Un caro abbraccio ai suoi familiari.
L'ultima vignetta postata su https://www.instagram.com/viciapicella/ il 10 ottobre scorso |
Qui sotto qualche omaggio degli amici:
Enzo Apicella.
Per @ilmanifesto
Mauro Biani
RIP Enzo Apicella,descansa em paz.
RIP Enzo Apicella, riposa in pace.
Bonfim
Londra 31/10/18....se n'è andato Enzo Apicella giornalista e vignettista napoletano. Ho avuto modo di conoscerlo allo Spotornocomics nel 1999. Un mio ricordo di allora. Fai buon viaggio Enzo!
Pier Paolo Perazzolli
lunedì 29 ottobre 2018
La caricatura personale e il ritratto nell'opera di Andrés Casciani
Christine Lagarde y Mauricio Macri - Andrés Casciani (2018). |
La caricatura personale e il ritratto nell'opera di Andrés Casciani
Di Francisco Punal Suarez
Speciale per Fany Blog
Il lavoro dell'artista sperimentale argentino Andrés Casciani (Mendoza, 1982) è un arcobaleno di possibilità in cui si trovano le arti plastiche, l'illustrazione e l'umorismo grafico, con la forza del colore e della forma, che alcuni definiscono espressionista.
Quando ci si immerge nell'opera pittorica di questo artista visivo, ci si rende conto della sua immensa immaginazione e capacità espressiva di concentrarsi sulla figura umana, ma anche sulla forza "astratta" delle texture, delle macchie e dei piani dei suoi disegni. E si ammira il loro grande livello di osservazione, sia delle posture, dei gesti e delle fazioni, delle persone e dell'universo in cui viviamo. Per lui, il disegno è la sua passione. Dobbiamo anche riconoscere che la famiglia ha influenzato la sua visione artistica del mondo, essendo suo padre, Walter Casciani, musicista, e sua madre, Cecilia Franks, artista plastico.
Inoltre, Casciani è un essere umano impegnato nel suo tempo e nella società in cui vive, amante delle cause di solidarietà, nulla gli è estraneo e molte delle sue opere denunciano gli abusi e l'arbitrarietà che si verificano in Argentina.
sabato 27 ottobre 2018
Horacio Cardo ( 1944-2018)
From www.horaciocardo.com
El 22 de octubre a las 17.30 hs. nuestro querido padre Horacio Fidel Cardo falleció en el Hospital de Pinamar debido a complicaciones causadas por un ACV.
Sus restos serán velados hoy, 23 de octubre, en la cochería Vel-Sam 1605 esq. De la Corvina 1605, Pinamar, Buenos Aires, Argentina de 11 a 16 hs.
On October 22nd, at 5:30 pm, our beloved father, Horacio Fidel Cardo, passed away at Pinamar Hospital due to complications caused by a stroke.
His wake will be held at Cocheria Vel-Sam, located at 1605 De La Corvina Street, Pinamar, Buenos Aires, Argentina, from 11 am to 4 pm.
Alcune delle sue opere:
“My work is perhaps the conductive thread that has saved me from dissolution.
I am and have been many, although none of them so consistent, whether by determination or necessity, as the one who keeps on painting.”
(from an interview by Douglas Mac Donald)
autoritratto |
El 22 de octubre a las 17.30 hs. nuestro querido padre Horacio Fidel Cardo falleció en el Hospital de Pinamar debido a complicaciones causadas por un ACV.
Sus restos serán velados hoy, 23 de octubre, en la cochería Vel-Sam 1605 esq. De la Corvina 1605, Pinamar, Buenos Aires, Argentina de 11 a 16 hs.
On October 22nd, at 5:30 pm, our beloved father, Horacio Fidel Cardo, passed away at Pinamar Hospital due to complications caused by a stroke.
His wake will be held at Cocheria Vel-Sam, located at 1605 De La Corvina Street, Pinamar, Buenos Aires, Argentina, from 11 am to 4 pm.
Alcune delle sue opere:
martedì 23 ottobre 2018
Il mondo di JACOVITTI - MOSTRA dal 27 ottobre 2018 al 28 aprile 2019
Regione autonoma della Valle d’Aosta
Assessorato Istruzione e Cultura
Il mondo di
JACOVITTI
Un viaggio attraverso la lunga carriera dell’artista con i suoi infiniti personaggi e molti disegni esposti per la prima volta
Una mostra per divertirsi con con le intramontabili surreali e brillanti trovate di Jac
Aosta, Centro Saint Bénin
Via Festaz 27
Dal 27 ottobre 2018 al 28 aprile 2019
Orari
Martedì- domenica 10 -13/14 - 18
chiuso il lunedì
Cura mostra Dino Aloi & Silvia Jacovitti
Con la collaborazione di
Milko Dalla Battista, Fiorenzo Grasso,Claudio Mellana e Alessandro Prevosto
lunedì 22 ottobre 2018
Il Jesus di Staino saluta Avvenire
Da Sergio Staino blog
Avvenire, 21 ottobre 2018
Staino saluta con un abbraccio: «Jesus» non merita il microscopio
Caro Direttore,
non te la prendere troppo: ci abbiamo provato. È stato bellissimo trovarmi sulle pagine del tuo giornale, in mezzo ai tanti articoli che ogni giorno ci parlano delle sofferenze del mondo, delle lotte degli umili contro l’infamia, lo sfruttamento e l’ingiustizia. Un giornale attento alle grida di dolore che si levano dalle parti più lontane e nascoste del mondo e che, per questo, troppo spesso vengono dimenticate.
Certo il mio Jesus non risponde completamente ai canoni tradizionali: suona il basso, legge “internazionale” e ha la mamma ancora giovane che forse vede su Netflix qualche serial di troppo, ma, nelle mie intenzioni, mantiene tutta la carica rivoluzionaria contenuta nel messaggio evangelico. Per questo mi piaceva, da non credente, essere al fianco di quel grande rinnovamento che osserviamo oggi nella chiesa cattolica guidata da Francesco. Non pensavo assolutamente che qualcuno potesse prenderla così male anche se so benissimo che la satira e il fumetto, con la loro ironica ambiguità, possono facilmente risultare poco comprensibili da chi, per età e formazione, non è abituato a frequentarli.
Le prime lettere e i primi messaggi arrivati anche a me non lasciavano promettere bene, ma speravo fossero sparute figure rancorose che si trovano sempre dentro ogni comunità. Uno di questi messaggi, nella sua cattiveria mi ha fatto anche sorridere: «aspetto il giorno», mi diceva, «di vederla bruciare nelle Fiamme dell’inferno accanto a quell’attorucolo che oggi siede sul seggio di San Pietro». Ovviamente non ho battuto ciglio e sono andato avanti sorretto dalla tua amicizia e dalla stima che mi hai sempre dimostrato.
Ma adesso è troppo. Adesso le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità sono troppe ed investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro, la tua figura, il valore del giornale da te diretto, fino, oserei dire a colui che oggi guida il mondo cattolico. È chiaro che in questa situazione è ben difficile lavorare: prendere la matita in mano sapendo bene che qualunque cosa io disegni verrà passata sotto microscopio alla ricerca di punti o sfumature che possano esser letti come offensivi o blasfemi, fa sì che venga a mancare quella serenità di fondo che permette di far incontrare il sorriso fraterno laico con un sorriso fraterno cattolico.
Per questo, caro Marco, è forse meglio chiudere qui o se vogliamo essere ottimisti, sospendere qui la nostra esperienza comune.
Un augurio di buon lavoro e un abbraccio forte a te e ai lettori che mi hanno seguito con affetto e curiosità fino a oggi,
Sergio Staino
Caro Sergio,
quando abbiamo avviato questa collaborazione, giusto un anno fa, pensavo a tutto meno che a metterti in una condizione che ti avrebbe tolto serenità... E invece è andata in questo modo. Ti ringrazio per la tua schiettezza e il tuo rigore morale. E mi dispiace, mi dispiace davvero.
Così come mi dispiace che altre persone, turbate e in qualche caso eccitate anche solo dall’idea di un «ateo che disegna per “Avvenire”», abbiano perso la loro serenità fino a concepire e scrivere invettive come quella che citi. Anche passandosi parola. Terribile, ma purtroppo per me non sorprendente. Proprio come la lente da microscopio ostile che hai sentito addosso, soprattutto per dimostrare che “Staino deride Gesù”, sebbene il “tuo” Jesus abbia fatto e faccia pensare e sorridere in modo dolce o amaro sulla vita, sulle ingiustizie, sul prezzo dell’amore per la verità, sulle scelte dei potenti, e mai sia oggetto e vittima di sberleffo, come fu fin sulla croce... Sappi, però, che non somigliano, quelle parole arse e brucianti, ai pensieri e alle parole di tanti cattolici accanto ai quali io cammino dentro le pagine di questo giornale “uguale e speciale”, ma prima ancora, e ormai da una vita, nella Chiesa e sulle strade del mondo. Strade che non sono solo nostre e lungo le quali incontriamo e affianchiamo donne e uomini che vengono da altre direzioni, ma hanno voglia di parlare la stessa lingua, di riconoscere il bene, di capirsi e di appassionarsi insieme per l’umanità e soprattutto per i più poveri e i più piccoli. Ognuno porta la luce che ha, e accende quella che trova o che gli viene donata lungo il cammino. Tu sei così.
Grazie, caro Sergio, per le parole che riservi ai nostri lettori e al nostro lavoro. Grazie per la limpida preoccupazione per il nostro Papa. Grazie per il tuo abbraccio di saluto in forma di “striscia”. Lo ricambio con altrettanta forza, perché so che non resterai svenuto... Diranno che ora sei senza avvenire, ma non è vero.
Marco Tarquinio
--------------------------------------------------------------------------------
Grazie Sergio,
di aver condiviso con i tuoi lettori questa tua decisione.
Ero a conoscenza di quell'articolo del Giornale che parlava della vignetta di Jesus e Salvini
che riporto qui sotto.
Avevo sorriso quando Franco Portinari ti ha disegnato, vestito da curato,
ed ha insinuato che di questo passo saresti stato l'unico del PD a prendere i voti.
Ma che amarezza leggere di tutti quei commenti che ti hanno scritto.
Non è facile fare satira come tu sai fare Sergio, sempre senza volgarità.
Ti eri messo in gioco anche se sei ateo in un giornale cattolico.
Il tuo Jesus non era affatto blasfemo ma faceva pensare alle ingiustizie alle cose amare della vita, alle scelte dei potenti e dei politici.
Continua a disegnare, per favore non avvilirti per le troppe voci dissidenti.
Abbiamo bisogno di buona satira, di satira libera.
Fany
Avvenire, 21 ottobre 2018
Staino saluta con un abbraccio: «Jesus» non merita il microscopio
Caro Direttore,
non te la prendere troppo: ci abbiamo provato. È stato bellissimo trovarmi sulle pagine del tuo giornale, in mezzo ai tanti articoli che ogni giorno ci parlano delle sofferenze del mondo, delle lotte degli umili contro l’infamia, lo sfruttamento e l’ingiustizia. Un giornale attento alle grida di dolore che si levano dalle parti più lontane e nascoste del mondo e che, per questo, troppo spesso vengono dimenticate.
Certo il mio Jesus non risponde completamente ai canoni tradizionali: suona il basso, legge “internazionale” e ha la mamma ancora giovane che forse vede su Netflix qualche serial di troppo, ma, nelle mie intenzioni, mantiene tutta la carica rivoluzionaria contenuta nel messaggio evangelico. Per questo mi piaceva, da non credente, essere al fianco di quel grande rinnovamento che osserviamo oggi nella chiesa cattolica guidata da Francesco. Non pensavo assolutamente che qualcuno potesse prenderla così male anche se so benissimo che la satira e il fumetto, con la loro ironica ambiguità, possono facilmente risultare poco comprensibili da chi, per età e formazione, non è abituato a frequentarli.
Le prime lettere e i primi messaggi arrivati anche a me non lasciavano promettere bene, ma speravo fossero sparute figure rancorose che si trovano sempre dentro ogni comunità. Uno di questi messaggi, nella sua cattiveria mi ha fatto anche sorridere: «aspetto il giorno», mi diceva, «di vederla bruciare nelle Fiamme dell’inferno accanto a quell’attorucolo che oggi siede sul seggio di San Pietro». Ovviamente non ho battuto ciglio e sono andato avanti sorretto dalla tua amicizia e dalla stima che mi hai sempre dimostrato.
Ma adesso è troppo. Adesso le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità sono troppe ed investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro, la tua figura, il valore del giornale da te diretto, fino, oserei dire a colui che oggi guida il mondo cattolico. È chiaro che in questa situazione è ben difficile lavorare: prendere la matita in mano sapendo bene che qualunque cosa io disegni verrà passata sotto microscopio alla ricerca di punti o sfumature che possano esser letti come offensivi o blasfemi, fa sì che venga a mancare quella serenità di fondo che permette di far incontrare il sorriso fraterno laico con un sorriso fraterno cattolico.
Per questo, caro Marco, è forse meglio chiudere qui o se vogliamo essere ottimisti, sospendere qui la nostra esperienza comune.
Un augurio di buon lavoro e un abbraccio forte a te e ai lettori che mi hanno seguito con affetto e curiosità fino a oggi,
Sergio Staino
Caro Sergio,
quando abbiamo avviato questa collaborazione, giusto un anno fa, pensavo a tutto meno che a metterti in una condizione che ti avrebbe tolto serenità... E invece è andata in questo modo. Ti ringrazio per la tua schiettezza e il tuo rigore morale. E mi dispiace, mi dispiace davvero.
Così come mi dispiace che altre persone, turbate e in qualche caso eccitate anche solo dall’idea di un «ateo che disegna per “Avvenire”», abbiano perso la loro serenità fino a concepire e scrivere invettive come quella che citi. Anche passandosi parola. Terribile, ma purtroppo per me non sorprendente. Proprio come la lente da microscopio ostile che hai sentito addosso, soprattutto per dimostrare che “Staino deride Gesù”, sebbene il “tuo” Jesus abbia fatto e faccia pensare e sorridere in modo dolce o amaro sulla vita, sulle ingiustizie, sul prezzo dell’amore per la verità, sulle scelte dei potenti, e mai sia oggetto e vittima di sberleffo, come fu fin sulla croce... Sappi, però, che non somigliano, quelle parole arse e brucianti, ai pensieri e alle parole di tanti cattolici accanto ai quali io cammino dentro le pagine di questo giornale “uguale e speciale”, ma prima ancora, e ormai da una vita, nella Chiesa e sulle strade del mondo. Strade che non sono solo nostre e lungo le quali incontriamo e affianchiamo donne e uomini che vengono da altre direzioni, ma hanno voglia di parlare la stessa lingua, di riconoscere il bene, di capirsi e di appassionarsi insieme per l’umanità e soprattutto per i più poveri e i più piccoli. Ognuno porta la luce che ha, e accende quella che trova o che gli viene donata lungo il cammino. Tu sei così.
Grazie, caro Sergio, per le parole che riservi ai nostri lettori e al nostro lavoro. Grazie per la limpida preoccupazione per il nostro Papa. Grazie per il tuo abbraccio di saluto in forma di “striscia”. Lo ricambio con altrettanta forza, perché so che non resterai svenuto... Diranno che ora sei senza avvenire, ma non è vero.
Marco Tarquinio
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Grazie Sergio,
di aver condiviso con i tuoi lettori questa tua decisione.
Ero a conoscenza di quell'articolo del Giornale che parlava della vignetta di Jesus e Salvini
che riporto qui sotto.
Avevo sorriso quando Franco Portinari ti ha disegnato, vestito da curato,
ed ha insinuato che di questo passo saresti stato l'unico del PD a prendere i voti.
Ma che amarezza leggere di tutti quei commenti che ti hanno scritto.
"Ma adesso è troppo. Adesso le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità sono troppe ed investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro"
Non è facile fare satira come tu sai fare Sergio, sempre senza volgarità.
Ti eri messo in gioco anche se sei ateo in un giornale cattolico.
Il tuo Jesus non era affatto blasfemo ma faceva pensare alle ingiustizie alle cose amare della vita, alle scelte dei potenti e dei politici.
Continua a disegnare, per favore non avvilirti per le troppe voci dissidenti.
Abbiamo bisogno di buona satira, di satira libera.
Fany
venerdì 19 ottobre 2018
DONNA: L'ALTRA META' DEL CIELO mostra della XXVI Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo ”Città di Trento”
Donna: l’altra metà del cielo
XXVI Rassegna internazionale
di Satira ed Umorismo “Città di Trento”
di Satira ed Umorismo “Città di Trento”
Dal 20 al 24 ottobre
STUDIO ANDROMEDA, via Malpaga 17 a Trento
Inaugurazione sabato 20 ottobre alle ore 16:30
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
Dal 25 ottobre al 12 novembreTORRE MIRANA, via Rodolfo Belenzani 3 a Trento
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
XXVI RASSEGNA INTERNAZIONALE
Sabato 20 ottobre alle 16:30 l’inaugurazione in via Malpaga con opere da tutto il mondo
Correva l’anno 1978 quando nella neonata associazione trentina Studio d’Arte Andromeda
germogliava una nuova esigenza espressiva da parte di un nucleo ben radicato di soci. Nasceva in
quel momento la Prima Rassegna di Satira Trentina (TRENTO TRA REALTA’ E FOLLIA),
trasformandosi tre anni dopo da evento locale a manifestazione di carattere internazionale.
Sono passati Quarant’anni da quel momento e la promessa di “stimolare e dare l'opportunità a
quanti abbiano qualcosa da esprimere, o da dissacrare, di poterlo fare senza complessi di sorta”
non ha ancora smesso di essere rispettata.
DONNA: L'ALTRA META' DEL CIELO è il titolo lanciato per la XXVI Rassegna Internazionale di
Satira e Umorismo ”Città di Trento”. Questo il punto di partenza per 367 disegnatori di 59 Paesi
che hanno inviato un totale 843 opere confrontandosi sull'espressione originariamente coniata da
Mao Tse Tung.
Due le sezioni indicate ai partecipanti, fumetto e satira, con l’individuazione di una rosa di premiati
in entrambe le categorie.
Sabato 20 ottobre ad ore 16:30 presso Palazzo Bortolazzi a Trento (via Malpaga 17, sede
dell'associazione) avverrà la premiazione della XXVI Rassegna. A seguire l’ inaugurazione della
mostra OLTRE L'AMORE di Marilena Nardi ospite speciale per l'occasione con una sua
personale legata al tema dell’evento.
I premiati
Nel mese di aprile 2018 si è riunita una giuria esclusivamente al femminile composta da: Assunta
Toti Buratti in qualità di vignettista, Gloria Canestrini scrittrice e illustratrice, Milena di Camillo
giornalista, Roberta Opassi funzionaria storica culturale della Provincia Autonoma di Trento, Nadia
Baldo fotografa, Nadezhda Simeonova scenografa, Mariagrazia Quaranta (Gio), caricaturista
vincitrice del secondo premio nella precedente edizione.
Dopo l’analisi delle opere pervenute, la giuria ha deciso l’assegnazione dei premi nell’ambito della
rosa delle opere finaliste. Per la qualità e la potenza espressiva dei lavori presentati sono giudicati
meritevoli di segnalazione speciale una quindicina di artisti, oltre ai primi classificati.
Primo Premio sezione Satira, Umorismo e Illustrazione conferito all’elaborato di Fabio
Magnasciutti (Italia) “per l’originalità del segno grafico, per la sintesi ideativa, per il gusto poetico e
giocoso dell’immagine, per il forte messaggio di positività e di speranza riferito alla valorizzazione e
alla crescita dell’identità femminile”.
Secondo Premio sezione Satira, Umorismo e Illustrazione assegnato all’opera di Shorab
Kheiri (Iran) “per la grande forza espressiva dell’immagine, che mette in luce, con capacità e
perizia grafica, la forza della resilienza femminile e l’attitudine alla vita anche in condizioni disperate,
con il tocco ironico del saper utilizzare dei mezzi di distruzione per farne strumenti di cura”.
Terzo Premio sezione Satira, Umorismo e Illustrazione se lo aggiudica l’opera di Anne
Derenne (Francia) “per la raffinata semplicità dello stile grafico, unita all’immediatezza del
messaggio comunicativo, volto a denunciare in chiave metaforica e umoristica una realtà ancora
attuale”.
Primo Premio sezione Fumetto assegnato a Gabriel Rusu (Romania) per l’intensità espressiva e
l’intelligente ironia.
La selezione esposta per la Ventiseiesima edizione di questa rassegna è in grado di offrire
riflessioni romantiche, descrizioni amare, spicchi di realtà sull' "altra metà del cielo". Talvolta le
immagini diventano conferma di ripetuti cliché, talvolta pungente manifesto di denuncia e desiderio
di riscatto che attraversando i confini puntano univocamente agli stessi obiettivi. Indicativo è il fatto
che pur passando da un capo all'altro del pianeta, alla figura femminile si attribuiscono i medesimi
significati in luoghi totalmente distanti e differenti. Ecco sfilare visioni di donne che si prendono cura,
che coltivano, tessono, riordinano. Donne che risolvono, supportano e sopportano uomini, famiglie,
discorsi, problemi e sogni.
La Rassegna resterà aperta al pubblico dal 25 ottobre al 12 novembre 2018 presso Torre Mirana,
via Rodolfo Belenzani 3 a Trento in orario 10:00/12:00 -15:00/19:00.
Allo Studio d’Arte Andromeda, presso Palazzo Bortolazzi invece resterà aperta dal lunedì al sabato
in orario 17:00/19:30 la mostra OLTRE L’AMORE di Marilena Nardi.
Giulia Pedrotti
Presidente
Studio d'Arte Andromeda
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XXVI International Festival of Satire and Humor 2018 – Città di Trento
Oltre l’Amore, mostra di Marilena Nardi a Trento
Oltre l’Amore
Marilena Nardi
Nell’ambito della XXVI Rassegna internazionaledi satira e umorismo “Città di Trento”
Nell’ambito della XXVI Rassegna internazionaledi satira e umorismo “Città di Trento”
Dal 20 al 24 ottobre
STUDIO ANDROMEDA, via Malpaga 17 a Trento
Inaugurazione sabato 20 ottobre alle ore 16:30
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
Dal 25 ottobre al 12 novembreTORRE MIRANA, via Rodolfo Belenzani 3 a Trento
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
STUDIO ANDROMEDA, via Malpaga 17 a Trento
Inaugurazione sabato 20 ottobre alle ore 16:30
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
Dal 25 ottobre al 12 novembreTORRE MIRANA, via Rodolfo Belenzani 3 a Trento
Orario 10:00/12:00 -15:00/19:00
Per la mia professione ho disegnato di tutto. Ho affrontato i temi più svariati, dalla scuola alla salute, passando per la letteratura e la finanza. Cercando di risolvere in chiave umoristica le richieste delle varie committenze.
Poi, ad un certo punto, per varie ragioni mi sono orientata verso la satira.
È iniziata in questo modo la collaborazione con Il Fatto Quotidiano, con alcune riviste satiriche ora scomparse e, in rete, con blog di informazione e giornali online.
I disegni che presento in questa mostra fanno invece parte di un percorso diverso. Non parlo dei politici di turno o delle vicende ordinarie, ma cerco di analizzare un sentimento, l’Amore, attraverso i suoi molteplici aspetti.
Mi interessa spingermi oltre, all’interno del mistero di questo sentimento, profondo e contradditorio, che al tempo stesso unisce e separa gli esseri umani.
Dell’Amore ho tracciato la bellezza, ma anche i tormenti, le ansie, i sogni, le paure, i desideri, la mancanza, i ricordi, la passione, la nostalgia.
Dell’Amore mi interessano anche le storpiature.
Spesso, dietro questa parola, si celano impulsi e desideri violenti, di cui vittime sono soprattutto le persone più deboli.
Ed ecco quindi la gelosia, lo stalking, la segregazione, lo stupro, la violenza,
la pedofilia, i femminicidi.
L’Amore non è espressione di un genere. Tutti gioiamo o soffriamo per amore, in maniera più o meno intensa. Si ama a sei mesi, come a novant’anni, e ad ogni latitudine.
È un sentimento che può assumere molte forme: nella coppia, fra genitori e figli, tra fratelli, tra amici. Qualcuno lo cerca anche più in alto. Io non mi sono spinta a tanto…
E’ una visione femminile o autobiografica? In parte sì, in parte no.
Il mio disegno è uno strumento di riflessione e, a volte, di denuncia.
Così capita che spesso le tinte siano fosche, che emerga il dolore come la più intima unità di misura dell’Amore.
Il risultato è un sorriso inevitabilmente amaro.
Poi, ad un certo punto, per varie ragioni mi sono orientata verso la satira.
È iniziata in questo modo la collaborazione con Il Fatto Quotidiano, con alcune riviste satiriche ora scomparse e, in rete, con blog di informazione e giornali online.
I disegni che presento in questa mostra fanno invece parte di un percorso diverso. Non parlo dei politici di turno o delle vicende ordinarie, ma cerco di analizzare un sentimento, l’Amore, attraverso i suoi molteplici aspetti.
Mi interessa spingermi oltre, all’interno del mistero di questo sentimento, profondo e contradditorio, che al tempo stesso unisce e separa gli esseri umani.
Dell’Amore ho tracciato la bellezza, ma anche i tormenti, le ansie, i sogni, le paure, i desideri, la mancanza, i ricordi, la passione, la nostalgia.
Dell’Amore mi interessano anche le storpiature.
Spesso, dietro questa parola, si celano impulsi e desideri violenti, di cui vittime sono soprattutto le persone più deboli.
Ed ecco quindi la gelosia, lo stalking, la segregazione, lo stupro, la violenza,
la pedofilia, i femminicidi.
L’Amore non è espressione di un genere. Tutti gioiamo o soffriamo per amore, in maniera più o meno intensa. Si ama a sei mesi, come a novant’anni, e ad ogni latitudine.
È un sentimento che può assumere molte forme: nella coppia, fra genitori e figli, tra fratelli, tra amici. Qualcuno lo cerca anche più in alto. Io non mi sono spinta a tanto…
E’ una visione femminile o autobiografica? In parte sì, in parte no.
Il mio disegno è uno strumento di riflessione e, a volte, di denuncia.
Così capita che spesso le tinte siano fosche, che emerga il dolore come la più intima unità di misura dell’Amore.
Il risultato è un sorriso inevitabilmente amaro.
Marilena Nardi è nata in Italia nel 1966.
Insegnante all’Accademia di belle arti di Venezia dal ‘92, illustratrice e umorista grafica da una vita, approda alla satira una decina di anni fa, grazie alla possibilità di pubblicare le proprie vignette in rete, in tempo reale.
Ha disegnato a lungo per Diario di Deaglio, per gli inserti del Corriere della sera, per Gente Money, Borsa & Finanza, Salute Naturale, Monthly, Avvenimenti e vari altri periodici.
Collaborazioni più recenti sono quelle per Barricate! e le riviste satiriche Il Misfatto, L’Antitempo, Il Ruvido, la svedese Fire. Alcune vignette anche su DNA e Ouest-France.
Ha collaborato stabilmente con Il Fatto Quotidiano dai primi numeri fino al 2016, quando le collaborazioni si sono fatte più occasionali.
Oggi pubblica sui periodici francesi Espoir e Zelium, online su SatiraOpinion, Aspirina la rivista, Anpi, Buduàr, W-T-W.org, worldink.org e altri siti e blog di informazione.
Fa parte di France Cartoon, di Cartoon Movement, di United Sketches e di Cartooning for Peace..
Tra gli oltre 50 premi conferiti, il Primo Premio al World Press Freedom Cartoon di Ottawa nel 2011 e il Premio Forte dei Marmi per la Satira politica per il Disegno satirico nel 2013.
Nel 2018, prima volta di una donna in 13 edizioni del Festival, vince il Grand Prix al World Press Cartoon a Caldas da Raínha, in Portogallo.
Insegnante all’Accademia di belle arti di Venezia dal ‘92, illustratrice e umorista grafica da una vita, approda alla satira una decina di anni fa, grazie alla possibilità di pubblicare le proprie vignette in rete, in tempo reale.
Ha disegnato a lungo per Diario di Deaglio, per gli inserti del Corriere della sera, per Gente Money, Borsa & Finanza, Salute Naturale, Monthly, Avvenimenti e vari altri periodici.
Collaborazioni più recenti sono quelle per Barricate! e le riviste satiriche Il Misfatto, L’Antitempo, Il Ruvido, la svedese Fire. Alcune vignette anche su DNA e Ouest-France.
Ha collaborato stabilmente con Il Fatto Quotidiano dai primi numeri fino al 2016, quando le collaborazioni si sono fatte più occasionali.
Oggi pubblica sui periodici francesi Espoir e Zelium, online su SatiraOpinion, Aspirina la rivista, Anpi, Buduàr, W-T-W.org, worldink.org e altri siti e blog di informazione.
Fa parte di France Cartoon, di Cartoon Movement, di United Sketches e di Cartooning for Peace..
Tra gli oltre 50 premi conferiti, il Primo Premio al World Press Freedom Cartoon di Ottawa nel 2011 e il Premio Forte dei Marmi per la Satira politica per il Disegno satirico nel 2013.
Nel 2018, prima volta di una donna in 13 edizioni del Festival, vince il Grand Prix al World Press Cartoon a Caldas da Raínha, in Portogallo.
Toti Buratti di Studio Andromeda e Marilena Nardi
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