giovedì 9 novembre 2017

Elezioni siciliane : le vignette del giorno dopo


UN OPERA D'ARTE
Stando agli exit poll in Sicilia se ancora c'è incertezza su chi avrebbe vinto di certo sembra che il perdente sia il PD di Renzi.
Pare che Michelangelo dicesse che il segreto era di togliere tutto il superfluo ma
primo: non esagerare;
secondo: era Michelangelo.
Gianfranco Uber


SICILIA, LA RIVOLTA DEI PUPI
Uno spettacolo molto atteso, ma con scarsa affluenza di pubblico: ha votato meno della metà degli aventi diritto (46,76 per cento). Detto altrimenti: il 53,24 dei siciliani non crede alle promesse dei politici.
Ivano Sartori



Exit pool
Giannelli




Il miracolo di Renzi
Giannelli






ElleKappa



ElleKappa



Toscano in fumo
Mario Bochicchio




Gattopardo
Mauro Biani



Flop Sicilia terremota Pd, ma Renzivuole resistere.
Durando



PD
Paolo Lombardi


Il nuovo che avanza
Paride Puglia




Stai sereno
Beppe Mora


Nella sinistra vige la legge del "cupio dissolvi"
Giuliano Rossetti


Dopo le elezioni
Fulvio Fontana


Sicilia, il centrodestra davanti Il M5S insegue, disfatta del Pd.
Nico Pillinini

PD=Partito Dèbâcle
Pillinini




#ElezioniSicilia2017 #ElezioniRegionaliSicilia2017 #elezionisicilia #Renzi #vignette #umorismo #satira #rosatellum #politica #PD
Airaghi


INTANTO, AL CLUB DEI PERDENTI
Natangelo




FULL IMMERSION NELL’AMORE
Natangelo



RIPARTE IL TRENO DI RENZI
Nico Pillinini



SE…

Voci dal Pd, dopo la sconfitta: «Se ci fosse stata più generosità a sinistra e maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita… Se Pietro Grasso avesse accettato di candidarsi… Se quelli di Mdp non ci avessero traditi… Se una certa sinistra non avesse appoggiato Fava». E questo sarebbe un ragionare da politici? Con i se e con i ma, la storia non si fa. L'unica replica possibile: se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una carriola. Oppure: se mio nonno avesse sette palle, sarebbe un flipper. Perché non: e se il Pd buttasse fuori Renzi e tutto il suo Giglio magico? Questo si può ancora fare. La storia siete voi. Non siate pecore del pastore che vi conduce al macello.
Ivano Sartori

Work in progress






Hai presente quando ti viene una gran voglia di giocare? :)

Giochi con me o vuoi sapere subito chi è?
Naturalmente lo conosci ... perchè è tra i tuoi contatti

GIO / Mariagrazia Quaranta


Giochiamo con GIO  chi sarà?

😅

martedì 7 novembre 2017

Di Maio Renzi. duello televisivo mancato

Si sarebbe dovuto svolgere martedì 7 novembre alle 21.30, durante la trasmissione DiMartedì su La7, il confronto tv tra il candidato premier dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, e il leader del Pd, Matteo Renzi.
Di Maio infatti prima chiede  il confronto, poi dopo averlo ottenuto, fissate l’emittente, la trasmissione e l’ora, rinuncia al confronto tv con Matteo Renzi .
 Spiegando che, a questo punto, dopo il risultato delle elezioni regionali siciliane, il segretario del Pd non rappresenta più un "competitor" nella corsa a Palazzo Chigi.
"Scuse ridicole, io ci sarò", è la replica di Renzi.


Floris Big Sciò
Portos/ Franco Portinari



La giustificazione di Luigi Di Maio su FB:
Sono ancora in Sicilia, qui anche oggi splende il sole e vorrei fare alcune considerazioni sulle due votazioni di ieri. Ad Ostia ci siamo confermati la prima forza politica con il 30%. In Sicilia abbiamo quasi triplicato il Pd e doppiato forza Italia. Sono insieme a Giancarlo e stiamo seguendo lo spoglio: il risultato sarà incerto fino all'ultimo seggio scrutinato. Possiamo farcela, ma lo sapremo solo alla chiusura dei seggi.
Siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tenuto testa alla grande all'accozzaglia del centrodestra e superato ampiamente quella che sarebbe formata da centro sinistra e sinistra che secondo le proiezioni attuali, insieme, sarebbero attorno al 25%. Noi da soli siamo ben oltre il 30%. Come vi dicevo qualche giorno fa, a neutralizzare il Rosatellum sarà il voto dei cittadini e in Sicilia l'abbiamo già fatto. Possono andare contro la Costituzione, ma non possono andare contro il voto dei cittadini. Siamo l'unica vera grande forza politica del Paese.
Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l'indifferenza che genera l'astensione.Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione.Da domani sono al lavoro per portare il MoVimento 5 Stelle tra quattro mesi davanti al Presidente della Repubblica per ricevere l'incarico di Governo. Questo fine settimana vado a Washington per incontri al Congresso e al Dipartimento di Stato. Siate orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Siamo il primo Movimento d'Europa e se alle regionali e alle comunali abbiamo oltre il 30% possiamo arrivare ben oltre alle politiche.
Adesso incrociamo le dita e aspettiamo il nome del Presidente della Regione Siciliana.







Secondo Bruno Vespa, "La scelta finale era già stata fatta prima che si cominciasse a discutere. Renzi ha lasciato a Di Maio la scelta del campo ed era scontato che finisse così".
Portos/ Franco Portinari

Floris Big Show
Portos/ Franco Portinari





Forfait
Non so se il dietrofront di Di Maio sia stato dettato da un calcolo suggerito da Grillo  o frutto della sua paura. In ogni caso penso che sia una mossa sbagliatissima. Vero che in politica anche i colpi bassi sono ammessi ma normalmente sono sferrati all'avversario.
Poi verrà fuori che voleva semplicemente partecipare ad un'altra trasmissione.
Gianfranco Uber



Moise
CHI HA INCASTRATO GIGGI RABBIT?
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Fonte QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/11/06/di-maio-cancella-confronto-tv-con-renzi-non-e-un-competitor.-pd-ridicolo_447c10b6-006a-4850-92df-06d561a5f50a.html
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AfNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2017/11/07/chi-ha-incastrato-giggi-rabbit/
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Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/38184704186/in/dateposted-public/



Fuga per la vittoria 
MATTIA FELTRI
Poteva essere il più scintillante spettacolo del crepuscolo, e invece no: stasera niente sfida televisiva fra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Il capo dei cinque stelle - dopo avere chiesto il confronto, averlo ottenuto, fissate l’emittente, la trasmissione e l’ora - ieri ha detto che il dirimpettaio non conta più nulla, addio. È una fuga, ha risposto Renzi, non si fa così. E in effetti Di Maio ci rimedia una figura proporzionata al suo calibro, ma che gli importa? Né la figura né tantomeno il calibro interessano qualcosa ai sempre crescenti ammiratori. Però il segretario del Pd non dovrebbe darsi pena per la fuga di Di Maio, come del resto mai s’è dato pena per fughe precedenti.

Cominciò a fuggire Pippo Civati, e passi. Poi fuggì Enrico Letta, e va bè. Poi è fuggito Massimo D’Alema, e tanto di guadagnato. Poi sono fuggiti Alfredo D’Attorre e Roberto Speranza, e capirai, chi cavolo sono? Poi è fuggito Pierluigi Bersani e un pochino è dispiaciuto, ma sono cose che succedono. Poi è fuggito Pietro Grasso, e ci mancava solo questa. Nel frattempo era fuggito tutto il centrodestra di Silvio Berlusconi dalle riforme costituzionali, e sono finite gambe all’aria. Dopo il centrodestra ha cominciato a fuggire anche metà Nuovo centrodestra, pezzo a pezzo, e francamente meglio perderli che trovarli. Il vero problema è che intanto sono fuggiti anche gli elettori, parecchi, e qui qualche domanda bisognerebbe farsela. E che tutto ciò che è rimasto è Angelino Alfano, è la risposta.


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Di Maio aveva sfidato via Twitter Renzi ad un dibattito in tv, il quale aveva accettato sempre attraverso un tweet: 'Ci vediamo martedì'.  'Va bene martedì 7 novembre da diMartedi con Giovanni Floris - aveva ribattuto Di Maio - è la più vista in prima serata'.

domenica 5 novembre 2017

Elezioni siciliane: le vignette preelettorali




PRO MEMORIA
Franco Donarelli



Il teatrino delle ombre
Chiusa finalmente una campagna elettorale nella quale sono stati scarsi o nulli gli accenni ai programmi.
Grosso e improbo invece l'impegno di ogni formazione, per rinnegare la presenza di mafiosi o pregiudicati  nelle proprie liste.
Gianfranco Uber



Elezioni siciliane
Il Presidente uscente Crocetta si dichiara dispiaciuto di non aver modificato la regola per cui, in Sicilia, le operazioni di voto si concludono alle 22 ma lo spoglio inizierà solo dopo 10 ore.
Attenzione perchè talvolta la notte porta ...coniglio.
Gianfranco Uber


Sicilia
CeciGian


patto dell'arancino
Riverso


Il convitato di pietra
Riverso


Durando





Vauro


Ellekappa


Giannelli



Elezioni siciliane
Paolo Lombardi


Natangelo



Mario Bochicchio



Sergio Staino La Stampa, 4 novembre 2017



In bocca al lupo
Mauro Biani


Voto
Domenica il voto in Sicilia. In Italia.
Mauro Biani

giovedì 2 novembre 2017

Halloween 2017

On the 31 October each year, Halloween (also known as All Hallows' Eve) is a time for pumpkin carving, apple bobbing, dressing up and trick or treating! Most likely originating from European harvest festivals and festivals of the dead, it is celebrated by children and adults around the world.

Il 31 ottobre i morti torneranno a camminare sulla terra e sarà nuovamente Halloween. Ma qual è il significato del nome della festa? Di fatto Halloween non è altro che la contrazione di All Hallows’ Eve dove, con il termine Hallow, in gaelico si indica la figura del Santo. La traduzione corretta di Halloween, pertanto, è “la notte prime (Eve) di Tutti I Santi (o ognissanti, in italiano)”.
Halloween, festività di origine celtica celebrata la notte fra il 31 ottobre e il 1º novembre, nel XX secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme spiccatamente macabre e commerciali con cui è divenuta nota.
L'usanza si è poi diffusa anche in altri Paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o scherzetto, in Italia).
Caratteristica della festa è la simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il simbolo della zucca con intagliata una faccia sorridente (il più delle volte spaventosa) e illuminata da una candela o una lampadina piazzata all'interno, derivato dal personaggio di Jack-o'-lantern.

Purtroppo nel giorno di Halloween tornano la paura e la morte a New York, con un attentato terroristico  a Manhattan, vicino al World Trade Center e al memoriale in omaggio agli attacchi alle Torri Gemelle. Un uomo a bordo di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile e ha investito alcune persone.

Le vignette:



Halloween, the real monsters around us    Marco De Angelis
...
31 Oct 2017



NY attack    Luc Descheemaeker
New York Terror Truck
31 Oct 2017




New York, a vehicle plumbing on a bicycle track.




Peter Brookes‏ @BrookesTimes  28 ott
 My cartoon Saturday @TheTimes on a real #Halloween frightener....Nature Notes: Trumpkin (Trumpus pumpus) #Trump




Martin Rowson on the Trump-Russia inquiry 


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Halloween 2017
Puidgemont a Bruxelles intende proseguire la sua battaglia per la secessione della Catalogna e chiede la protezione della UE.
E non è uno scherzetto di Halloween.
Uber


401K CARVING
Steve Sack


Halloween 2017
Fulvio Fontana


© Ingrami PAURA


© Ingrami TERRORE

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Note:

1) Halloween sta per All Hallows Eve, versione inglese arcaica di All Saints, cioè Ognissanti. In seguito "All Hallows Even", che nel 18esimo secolo si contrae in "Halloween".
Alcuni storici ne fanno risalire le origini alla festa celtica di Samhain che indicava la fine dell'estate. Una ricorrenza pagana, assorbita dalle religioni cattolica e protestante che a metà dell'800, quando gli emigrati scozzesi e irlandesi la esportano in America, vive una seconda giovinezza.

2) fobia di Halloween? Samhainofobia. Spiega il divulgatore scientifico David DiSalvo su Forbes, "Non è un semplice fastidio per la festa di Halloween. Ma una fobia clinicamente diagnosticata, come lo sono l'aracnofobia (paura dei ragni) e la coimetrofobia (paura dei cimiteri). Qualche volta si presenta associata ad altre fobie come la phasmofobia (paura dei fantasmi), la wiccafobia (paura delle streghe) e la nictofobia (la paura dell'oscurità notturna)"

3) Simbolismo del "dolcetto o scherzetto?"
È un'usanza di Halloween che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza: "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat".
La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell'elemosina, quando la gente povera andava di porta in porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di «lagnarsi come un mendicante a Hallowmas [Halloween]».

4) La zucca di Halloween: "Jack-o'-lantern"
Il simbolo di Halloween è sicuramente la Jack-o'-lantern, una lanterna scavata in una zucca dalle sembianze umane. Le sue origini si trovano nella leggenda di Stingly Jack, il contadino irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché questi lo condannò a vagare nell'oscurità con solo un tizzone ardente per fare luce. E Jack vi costruì attorno una lanterna partendo da una rapa. La zucca, molto diffusa in America, è... un'innovazione successiva.
Si tratta di una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono intagliati i tratti di un volto, solitamente malefico e dal ghigno beffardo. Al suo interno, una volta svuotata della polpa e dei semi, viene riposta nella zucca una candela che, accesa, consente di vedere i tratti intagliati anche in pieno buio.
Si ritiene che la tradizione di intagliare zucche sia originaria dell'Irlanda. La prima documentazione certa di tale pratica risale tuttavia solo ai primi dell'800. Tale pratica era certamente diffusa in tutta l'isola irlandese ed in alcune parti della Scozia.
In Nord America la prima attestazione certa di zucche intagliate per la notte di Halloween risale al 1834. Tuttavia, è molto probabile che la pratica dell'intaglio si svolgesse anche antecedentemente, ma era un'usanza riconducibile al semplice periodo annuale di raccolta delle zucche. Solo successivamente quindi la zucca sarebbe stata collegata alla festività del 31 ottobre.

5) La leggenda di "Jack-o'-Lantern"
Esistono molte varianti riguardo alla leggenda di "Jack-o'-Lantern".
La più diffusa e conosciuta è comunque quella di derivazione irlandese: Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo. A causa del suo stato d'ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani del demonio, ma astutamente Jack chiese al demonio di trasformarsi in una moneta, promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Jack mise poi rapidamente il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, cosicché il demonio non potesse ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare.
Dieci anni più tardi, il diavolo si presentò nuovamente e questa volta Jack gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse dal ramo, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack.
Durante la propria vita Jack commise però così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal Paradiso e presentatosi all'Inferno, venne scacciato dal diavolo che gli ricordò il patto, ben felice di lasciarlo errare come un'anima tormentata. All'osservazione che fosse freddo e buio, il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all'interno di una rapa intagliata che aveva con sé. Cominciò, così, da quel momento a vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.
Da allora, nella notte di Halloween, aguzzando bene la vista, potreste vedere una fiammella vagare nell'oscurità alla ricerca della strada di casa: la fiammella di Jack.


6)  In realtà la zucca non è l'unico simbolo di Halloween. Ci sono anche i pipistrelli. Durante la festa di Samhain, i celti costruivano dei falò che attraevano gli insetti che a loro volta attiravano i pipistrelli. Ma saranno le superstizioni medievali su questo animale notturno, associato alle streghe e all'oscurità, a trasportarlo nel mito neo-gotico di Halloween (più o meno quello che è successo ai gatti neri, altro simbolo della festa).



7)  Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.

8) Le caramelle "candy corn" degli Stati Uniti d'America
Tra i più tipici elementi della festività americana vi sono le cosiddette candy corn, delle caramelle tricolore che assomigliano ad un chicco di mais. Il loro consumo vede un picco nel periodo di Halloween.
La caramella, composta da zucchero, sciroppo di granoturco e gelatina gommosa, fu inventata attorno al 1880 da George Renninger, un dipendente della Wunderle Candy Company di Philadelphia.
Secondo le stime dell'Associazione Nazionale dei Confezionatori Americani (NCA), ogni anno negli Stati Uniti vengono consumate circa 9.000 tonnellate di "Candy Corn", la quasi totalità nel periodo di Halloween.



 9) Religione:la chiesa cattolica è contraria. Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi cattolica di Roma, affermò che «festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona».[30] L'Arcidiocesi di Boston ha organizzato una Saint Feast ('Festa dei Santi') per ricondurre Halloween alle sue radici cristiane come celebrazione della notte prima di Ognissanti o All Hallows Eve.

10) Testimonial : i fumetti di Charlie Brown
The Great Pumpkin in italianoIl Grande Cocomero: inventata dal personaggio Linus van Pelt per la festività di Halloween. Ogni anno Linus scrive al Grande Cocomero una lettera chiedendo regali e varie altre cose, come si farebbe con una sorta di Babbo Natale. Secondo Linus, nella notte di Halloween il Grande Cocomero sceglie, tra tutti gli orti di cocomeri, quello che gli pare il più sincero, e da lì sorge e porta doni a tutti bambini del mondo. Note sono le strisce in cui Linus ne aspetta l'arrivo a mezzanotte nell'orto dei cocomeri (sperando che proprio il suo sia l'orto prescelto), per rimanere poi regolarmente deluso. Linus cerca anche di fare proselitismo e ogni tanto qualcuno dei personaggi si fa coinvolgere e passa la sera di Halloween nell'orto con Linus (per esempio Sally Brown, di lui innamorata, o Snoopy, o Piperita Patty), anziché a fare il tradizionale "Dolcetto o scherzetto". Però succede solo episodicamente: Linus è in effetti l'unico che creda nell'esistenza del Grande Cocomero. Il nome in lingua originale è The Great Pumpkin, che tradotto letteralmente diventerebbe La Grande Zucca. Il curatore dell'opera Oreste del Buono però optò per un adattamento, considerato che la traduzione letterale pareva poco suggestiva e che la festa di Halloween con le connesse zucche era in Italia ancora poco nota (nonostante il fatto che simili usanze fossero in realtà ben radicate anche in molte zone d'Italia). Scelse così un ortaggio simile per dimensioni, ma più "mediterraneo": il cocomero. Anche l'orto di Linus, in lingua originale, è in effetti un orto di zucche, non di cocomeri. Il termine Grande cocomero è comunque ormai entrato nell'immaginario italiano: nel corso degli anni è stato prodotto un film (Il grande cocomero di Francesca Archibugi) e un programma televisivo (Il grande cocomero, condotto dal deejay Linus).

martedì 31 ottobre 2017

GIULIANO - PIETRO La vita è una galera

GIULIANO

PIETRO
La vita è una galera
prefazione di Leandro Castellani

La vita in carcere raccontata da dietro le sbarre.
Un libro in strip tutto da ridere.

Autore Giuliano
Titolo Pietro. La vita è una galera
Collana Piccola Biblioteca del Sorriso
Pagine 112
Formato 13,5 x 20,5 cm
Rilegatura brossura
Peso  0.200 kg
Casa Editrice: Festina Lente Edizioni
La dura vita in carcere di un duro

«Vorrei proprio conoscerlo ’sto detenuto 35, al secolo Pietro, sornione, pacioccone, abile affarista, ma soprattutto maestro nella vecchia nobile arte dell’arrangiarsi, pronto a trarre qualcosa di buono anche dal tanto di cattivo che gli passa davanti. Vorrei conoscerlo e sono sicuro che diverremmo buoni amici, tutti e due rassegnati a vivere in un Paese che somiglia sempre più a una galera, oppure in una galera che somiglia sempre più al nostro Paese. Scelga il lettore! Ma tutti e due – lui ed io – disponibili a prendere il mondo per il suo verso, tanto cambiarlo è operazione difficile, ardua e forse vana» (Leandro Castellani).
.

Giuliano. Giuliano Rossetti, in arte semplicemente Giuliano, nasce in tenera età nel 1935 molto a sud-ovest di Milwaukee, ovvero a Campi Bisenzio. Noto per il suo humour graffiante, ha iniziato la propria carriera sul Travaso delle idee per approdare poi nel corso degli anni a Il Male, di cui ben presto divenne una delle firme più note, CaBalà, Pardon, La Repubblica, La Nazione, Guerin Sportivo, Corriere fiorentino per citarne solo alcune delle testate più note.
 Apprezzato vignettista, vincitore di premi in varie rassegne umoristiche internazionali, i suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di satira e di umorismo e sui più noti quotidiani. Una ventina di libri all’attivo, da 38 anni sta lavorando ai testi e alle illustrazioni di una monumentale biografia in braille di Gengis Khan.

Il vignettista Giuliano racconta il nuovo libro sull'ergastolano Pietro 35: "E' uno dei miei primi personaggi, anzi sono io. La prigione? Metafora della vita"








Qui qualche Pagina in anteprima
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Nota:

GIULIANO
(Costantinopoli 331 - Persia 363) imperatore romano. Nipote di Costantino, fu proclamato imperatore dai suoi soldati nel febbraio del 360 e riconosciuto da tutto l’impero nel 361, alla morte di Costanzo. Pur professando apertamente il paganesimo, il nuovo imperatore proclamò la libertà di culto per tutte le religioni ed esercitò una tolleranza religiosa generale. Di G. ci sono giunte numerose opere in greco: 8 orazioni, un’ottantina di lettere (fra cui una di carattere autobiografico rivolta agli ateniesi), il Convivio o I Cesari, divertente opera satirica in cui racconta il ricevimento di Costantino sull’Olimpo, e il Misopogon (ovvero «L’odiatore della barba», attributo dei filosofi). Quest’ultimo è una difesa, nutrita di cultura neoplatonica e ricca di spunti ironici, del proprio operato religioso, e una feroce invettiva contro la folla cristiana di Antiochia, che aveva incendiato il tempio di Dafne e l’aveva insultato.

lunedì 30 ottobre 2017

Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'

©Franco Portinari



La notizia:
Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'
Praticanti si allenano come atleti. Possibile futuro olimpico



level up - Tauro




©Fogliazza



© Angel Boligan


Il commento

IL POLTRONISMO NUOVO SPORT OLIMPICO

I videogiochi sono stati ammessi tra gli sport dal Cio, il Comitato olimpico internazionale. Dopo questa storica decisione, vedremo presto alle Olimpiadi gli smanettoni dimenarsi davanti a un maxischermo. Purché, precisa il Cio, gli «e-sports», ossia quelli che si fanno al cospetto di uno screen, rispettino i valori olimpici e si dotino strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse. Ah, ecco. Proprio come tutti gli altri sport olimpici.

Chi abbia dei dubbi sul carattere agonistico e sportivo dei videogiochi si rassicuri: «Gli e-sports competitivi», è scritto nel comunicato del Cio, «possono essere considerati un'attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali». E voi pensavate che fossero una forma di pigrizia, che favorissero l'obesità? Suvvia, non siate così antiquati. Date retta al Cio, il quale fa notare che «gli e-sports sono in forte crescita in particolare fra i giovani dei vari Paesi». Ma guarda te che cosa ti vanno a scoprire quegli occhi di lince del Cio. Che gli «e-sports» sono in forte crescita. Ve ne eravate accorti?

Concludendo, il Cio auspica «un dialogo con l'industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre». È qui che ti volevo. È l'e-commerce, bellezza. Denaro, fresco e giovane, a palate. Libera concorrenza in libero agonismo. Ecchisenefrega del poltronismo. Prima o poi, tutti gli atleti mettono su pancia.
Ivano Sartori








I videogame da oggi sono uno sport