Tristissima notizia!
Un grande abbraccio alla famiglia ed in particolar modo al fratello Agostino
Franco disegnava, Agostino creava le battute dei lavori firmati Origone.
Tantissimi i riconoscimenti e premi tra cui il premio satira Forte dei Marmi 2001
Tante le vignette che che ho condiviso di Origone , ma tante ancor di più quelle che ho letto e mi hanno fatto sorridere sul giornale della mia città La Gazzetta di Parma.
Quando ho letto la mail della scomparsa stavo ascoltando la musica di San Remo e sono andata a ricercarne qualcuna tra le pagine del blog per condividerla con tutti voi amici.
Origone Franco
ITALY
Ribar
(Menzione speciale a Genova
Franco Origone -L'Asino
Franco Origone L'Asino
Origone - Premio speciale Cartoon Sea 2013 |
Kamikaze 2011 - Franco Origone L'Asino
La mail:
Da oggi bisognerà scrivere, purtroppo, così: Franco Origone (Genova 1950-2014).
Un altro caro amico, la metà alta e smilza del binomio Origone Bros, non c'è più.
Se n'è andato dopo una lunga malattia affrontata, ancora una volta, con incredibile umorismo.
Era una bella persona, buona e malgrado tutto inguaribilmente allegra. Gli sono stato amico, gli volevo bene.
Lavorando instancabile col fratello Agostino, mi (ci) ha fatto ridere per una vita: fin dai primi anni 70, con i fumetti di Petrus e John Killer, poi con le irresistibili strip di Nilus e poi ancora con migliaia di vignette, sempre beneducatamente umoristiche e satiriche.
Ha continuato a disegnare fino all'ultimo, dal letto d'ospedale, adottando per le sue ultime vignette il lettering digitale, perché la sua grafia era diventata ormai un po' tremula.
Vorrei ricordarlo a chi lo ha conosciuto e apprezzato proprio con alcuni dei suoi ultimi disegni, scelti dal blog che ha saputo tenere "vivo" quasi fino all'ultimo, come dimostrano le date di realizzazione.
Mi sembra di vederlo, di là, sorridente e divertito.
Ferruccio Giromini
Nota
Addio a Origone, la matita del Secolo XIX
Claudio Paglieri
Genova - Ventiseimila vignette satiriche senza mai scadere nella volgarità. E una striscia deliziosa, Nilus, ambientata in un Antico Egitto che assomiglia molto all’Italia di oggi. Franco Origone, che con il fratello Agostino ha creato una firma tradotta e apprezzata in tutto il mondo, se n’è andato ieri, a 63 anni, dopo una lunga malattia affrontata con pudore e coraggio, lasciandoci in eredità un sorriso ironico e la cultura del lavoro ben fatto.
Nella coppia degli Origone lui era il disegnatore. Quello che fisicamente per decenni si presentava al Secolo XIX per realizzare la vignetta del giorno, previa consultazione telefonica con Agostino che era l’autore dei testi. Avevano cominciato con le classiche strisce all’americana, pubblicate sulla rivista Il Mago . Poi nel 1980, quando il vignettista Rino D’Anna lasciò il giornale, il vicedirettore Giulio Anselmi chiese ai fratelli di cimentarsi nella vignetta “politica”. Una piccola opera d’arte, una battuta rapida, fulminante. L’umorismo può essere dote naturale, ma va affinato attraverso la lettura dei giornali, lo studio dei protagonisti della politica, il loro aspetto, i tic. Mica facile.
La passione per il disegno aveva colto Franco fin da piccolo, a scuola, quando scarabocchiava sul diario o su fogli volanti. In un’intervista raccontò che i professori lo chiamavano “Origone chiacchierone” ma è difficile da credere: era la persona più cortese,timida e silenziosa dell’intera redazione. Se avevi bisogno di un lavoro grafico preciso, originale e svolto in tempi rapidi, con lui eri tranquillo. Ma quanto a parlare, preferiva farlo attraverso le vignette, pubblicate a lungo non solo sul Decimonono ma anche su altri quotidiani (Il Piccolo, Alto Adige, Italia Oggi, La Gazzetta di Parma, Il Tirreno, Libertà, La Provincia Pavese...).
Franco era insomma un genovese un po’ stundaio , quel mix di orgoglio e timidezza caratteristico di chi è consapevole del proprio valore ma, non sapendo o volendo “vendersi”, aspetta che siano gli altri a riconoscerlo.
Nella coppia degli Origone, il compito di “vendere” vignette e fumetti spettava ad Agostino, almeno fino agli Anni Novanta quando si affidarono all’agenzia Quipos, quella di Mordillo e Quino. Fecero bene, perché riuscirono a dare alle loro opere grande visibilità internazionale e a crescere nel merchandising.
Il loro tratto divertente, e le battute garbate, li rendevano perfetti per il pubblico dei bambini e non a caso pubblicarono a lungo “Pensagioca”, una rivista interamente dedicata a loro, con strisce, giochi, indovinelli. Così come ebbe grande successo “Il Secolo dei Bambini”, per qualche tempo inserito nel nostro giornale.
Quanto ai premi, gli Origone hanno raccolto tutti i più importanti riconoscimenti del settore: il Dattero d’Oro nel 1979 e la Palma d’Oro nel 1984 al Salone dell’Umorismo di Bordighera. Nel 1988 il Premio Umorista dell’Anno di “Sorrisi e Canzoni TV”.
Nel 1999 il Premio Internazionale al Concorso di grafica umoristica di Marostica; nel 2001 il Premio Forte dei Marmi per la satira politica.
Particolarmente amata dai lettori è la striscia “Nilus”, nata dall’idea geniale di sfruttare come ambientazione l’Antico Egitto. Nilus, architetto pasticcione e timido con le donne, dà il nome alla serie (anche perché è l’anagramma di Linus, immediato ed evocativo), ma il protagonista è il Faraone, incarnazione dell’uomo politico avido, corrotto, senza scrupoli.
Fisicamente Nilus ricorda Franco, alto e sottile, mentre il Faraone pare ispirato al più robusto Agostino. Intorno a loro il segretario Zeb, il sacerdote Zoth, i soldati, ma anche gli schiavi (mai apparsi prima in una striscia), perfetti per dare voce alle rivendicazioni della classe operaia.
Nilus è arrivato a quasi seimila strisce, raccolte in libri di grande successo (Tutti gli uomini del Faraone, Faraoni si nasce, Il Grande Nilus, C’era una volta in Egitto, per citarne solo alcuni).
Non tutti sanno che gli Origone lavorarono alla campagna pubblicitaria della Yomo, sì, proprio quella che ancora oggi viene rinfacciata a Beppe Grillo. E che Antonio Ricci li definì «i cani sciolti» della satira politica italiana facendo loro un bellissimo complimento. Genovesi, alla periferia dell’Impero, fuori dai giochi della destra e della sinistra: perfetti per osservare il mondo con disincanto e senza dover rendere conto a nessuno, se non ai loro lettori.
Molti dei quali daranno l’ultimo saluto a Franco Origone domani alle 10 alla Chiesa di Santa Sabina in via Donghi. Alla moglie Orietta, ai figli Daniele e Sergio, al fratello Agostino vanno le condoglianze della famiglia del Secolo XIX.