Con Marilena Nardi.
Intervista di Francisco Puñal Suárez
La Cartoonists Association della Turchia, insieme alla Direzione di biblioteche e musei, ha inaugurato nel Municipio metropolitano del fumetto e umorismo di Istanbul, la mostra internazionale Le donne disegnano le donne che coinvolge 51 artiste provenienti da 18 paesi.
Oltre a Istanbul, la mostra si terrà anche in altre città turche, come Izmir, Antalya, Trabzon e Zonguldak.
Tra le donne vignettiste coinvolte in questo evento c’è l'italiana Marilena Nardi, un’artista eccezionale, insegnante d'arte e con una lunga carriera.
Marilena ha risposto alle nostre domande.
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Marilena Nardi
foto Francisco Punal Suarez |
Perché ti piace disegnare?
Mi piace disegnare per molti motivi. Principalmente, perché mi rende felice. Poi, perché è il mio lavoro e mi dà da vivere. E non ultimo, perché posso esprimere la mia opinione e scegliere come esprimerla. Uso tratti e colori lievi, se l’argomento lo consente; segno aspro e colori acidi quando è necessaria un’espressione più dura.
Mi piace perché il disegno è un formidabile strumento di comprensione e comunicazione e, grazie alle nuove tecnologie, non conosce confini.
Quando sei diventata una vignettista?
Ho cominciato per gioco, intorno ai 16 anni. Ho inviato i miei disegni a vari concorsi di grafica umoristica e ho visto che venivano inseriti nelle esposizioni e nei cataloghi. Più tardi sono arrivati alcuni premi e questo mi ha dato coraggio. Così ho provato a trasformare questa passione in lavoro. Per alcuni mesi ho collaborato all’inserto satirico di un settimanale della mia città. Nel frattempo mi ero iscritta al corso di scultura dell’Accademia di belle arti e questo mi ha obbligata a posticipare il mio proposito.
Nel 1997 ho ripreso la collaborazione con i giornali; questa volta però si trattava di periodici a tiratura nazionale.
Perché denunci gli abusi sulle donne nei tuoi disegni?
Perché un’immagine può spiegare in pochi attimi quello che le parole raccontano altrettanto bene, ma in molto più tempo. Il disegno può essere visto, per errore, per un breve momento, anche da chi non è interessato alla condizione femminile e può far riflettere (mi auguro) soprattutto i giovani uomini. Una buona immagine può contribuire a creare una coscienza diversa.
Io cerco di raccontare, con i disegni, quanto possa essere difficile la condizione della donna. Le donne non hanno avuto parola per molto tempo, e sono state private oltre che della libertà di espressione anche dei diritti più elementari. Anche oggi, ci sono molti paesi in cui la parità di genere sembra acquisita mentre, a guardare bene, permangono troppe ingiustizie.
E ancor più grave, ci sono paesi in cui le donne contano meno di un oggetto e le violenze, i soprusi e le uccisioni sono all’ordine del giorno.
Disegno le difficoltà delle donne, sperando che i miei cartoon giovino alla causa femminile.
Cosa ne pensi di Berlusconi e del suo rapporto con le donne?
Non ho alcuna simpatia per Berlusconi. Penso sia molto più che un cattivo politico. Penso sia come le sigarette… nocivo!
Gli riconosco due doti: l’intelligenza e la determinazione. Doti spesso sottovalutate che, insieme al suo potere economico e mediatico, gli hanno permesso di stare al governo per quasi vent’anni. Per tutto il resto, sono lontana anni-luce dal suo modo pensare e di concepire la politica.
Riguardo al suo modo di considerare le donne, sono nauseata dall’uso che ne fa. Ne usa il corpo, per le sue “cene eleganti”, ne usa il cervello (delle fedelissime) in politica e, infine, ne dà un’immagine riduttiva e distorta (la donna giovane, bella, un po’ sciocca e disponibile). Immagine che svilisce il genere femminile.
E’ un uomo di potere, ancora molto ammirato e seguito. Molti l’hanno imitato e molte giovani donne si sono convinte che lo studio, il lavoro, la conquistata libertà di pensiero e di espressione siano valori inutili.
Anni di “politica personale” unita a insulsi programmi televisivi hanno piegato l’Italia e modellato malamente le coscienze degli Italiani. Non di tutti, per fortuna!
E’ facile essere una vignettista donna in Italia?
In Italia, come in altri paesi e per lungo tempo, le attività creative erano appannaggio maschile. Specialmente quelle che combinavano l’arte con il pensiero critico, come la satira. Così, anche in Italia c’è una predominanza di disegnatori maschi, ma le donne disegnatrici sono in numero crescente e sono talentuose.
La mia impressione è che essere una vignettista-donna renda tutto un po’ più complicato.
Io ho avuto fortuna. Ho incontrato alcuni redattori molto “illuminati”. Non mi conoscevano, non avevano mai letto il mio c.v. ma hanno apprezzato i miei disegni e li hanno pubblicati. Dopo le prime pubblicazioni, lavorare è diventato più semplice.
Però, devo confessare che all’inizio, quando cercavo lavoro, poiché firmavo sia le lettere di presentazione sia i disegni con il solo cognome, in una redazione avevano creduto che fossi un uomo… si sono giustificati dicendo che il mio segno era molto …“maschile”!
Mentre ora capita, a volte, il problema opposto: di essere invitata a un evento principalmente perché sono una donna-vignettista, e non per i miei disegni...
Credo che ci sia ancora molta strada da fare per cambiare la mentalità comune
Dove pubblichi i tuoi disegni?
Attualmente, collaboro con Il Fatto quotidiano, con il settimanale satirico Il Ruvido, con il bimestrale Barricate!, con l’Antitempo, l’internazionale Fire. Qualche disegno per Il nuovo Male, mentre sul web per MicroMega online, per l’Asino, ANPI.it e vari altri blog di informazione.* In passato ho lavorato per Corriere della Sera, Diario, Gente Money, Borsa & Finanza,Avvenimenti, Salute Naturale, Monthly, etc.
Perché sono importanti l'umorismo e la satira nella società?
Come dicevo sopra, il disegno rende subito evidente un’idea. E’ uno strumento forte di comprensione e di denuncia. Sia il disegno umoristico che la satira sono come una lente attraverso cui guardare e capire meglio la società e la politica. A volte la lente ingrandisce e rende più chiaro, altre volte deforma rendendo le caratteristiche più evidenti.
In ogni caso, umorismo e satira svelano la realtà e ne forniscono un’interpretazione acuta. Infine offrono un sorriso e, a volte, la speranza di un cambiamento.
Attualmente, sei un’insegnante?
Sì, lo sono da oltre vent’anni. Mi sono occupata per molto tempo principalmente di due materie: “anatomia artistica” (nella quale insegnavo a disegnare la figura umana e la sua costruzione anatomica) e “illustrazione” (che ora è diventata prevalente) nella quale insegno ai miei studenti a disegnare storie e personaggi in modo personale.
Francisco Punal Suarez è un giornalista, di origine cubana, che ora vive in Galizia, esperto di cinema e di tutto ciò che attiene all'arte grafica, giudice per WORLD PRESS CARTOON SINTRA 2013, scrive per il periodico di Boston in lingua spagnola Siglo 21.