Queste Donne Fanno paura a lui!
Non so se qualcuna/o di voi ha partecipato alla manifestazione odierna. Vi posso assicurare -e parlo di Torino- che in vita mia non ricordo (a parte la caduta del muro Berlinese, e al Cairo non ci sono stata in questi giorni ) una fiumana di questa portata! Già si sapeva che l'afflusso sarebbe stato elevato, ma questo oceano era veramente del tutto imprevedibile. Certo è che oggi mi sono resa conto di quanto sia enorme il popolo elettorale astensionista...
Nadia Redoglia da ÆNIGMATICA
Giuditta day - Paride Puglia -L'Asino |
Lunedì 14 Febbraio 2011 11:39
di Nadia Redoglia
Il giro de mondo in 24 ore! L'oceano delle donne, dei loro figli e compagni, dall'Europa in 230 città italiane, Parigi, Grenoble, Lille, Lione, Strasburgo, Tolosa, Bruxelles, Londra, Madrid, Barcellona, Stoccolma, Atene, Amsterdam, Lisbona, Praga, Zurigo, Ginevra, Berlino, si è riversato a Tokyo, New York, Washington, Boston, Portland, Michigan e perfino in Bangladesh, Mozambico, Corea, Nepal, Hawaii, a Toronto, Seul, Giakarta, Katmandu, Maputo e oggi ad Auckland, in Nuova Zelanda...
Noi eravamo a Torino. Da Porta Nuova, per via Roma, passando per piazza S.Carlo e Castello, via Po fino a piazza Vittorio con a disposizione giusto lo spazio del nostro corpo. Un'ora e mezza per spostarci di dieci metri. Non un simbolo di partito, solo cuori e cervelli. Sventolavano le sciarpe bianche e chilometri di filati colorati, intrecciati sotto il cielo e sopra di noi. Dai balconi applaudivano, sminuzzavano coriandoli, spargevano bolle di sapone giganti, mestoli e coperchi intonavano inni, chitarre, maracas, armoniche, improvvisavano ritornelli e stornelli...
Il "se non ora, quando" è stato omologato a tutti gli effetti: tornare indietro non è più possibile. In tal senso non è certo il caso d'occuparci degli sproloqui deliranti, prima e dopo, del sultano e dei suoi accoliti. E' ben altro, semmai, che dovrebbe destare preoccupazione a tutte le genti del dissenso. Ci sembra appena il caso di fare notare ai dirigenti partitici che fanno opposizione per mestiere, che questo oceano italiano non ha votato il sultano o i suoi alleati, ma evidentemente non ha votato neppure voi! Temiamo fortemente che la stragrande maggioranza non abbia votato proprio, pur nel passato avendovi preferito o scelto quegli altri.
Lasciate da parte il vostro atto di dolore, fate piuttosto un atto di fede -visto il dono che vi hanno offerto le sorelle d'Italia- sul fatto che il "se non ora quando(?!)" ora passa prorompente a voi. Trattacelo con cura e fatene buon uso! fonte: NUOVASOCIETA'
Mellana da NuovaSocietà |
Burqa bunga
Massimo Gramellini
Anch’io domenica scenderò in piazza contro chi disprezza il corpo e l’anima delle donne. E cioè contro i vecchi bavosi che le riducono a gingilli. Contro gli arrivisti che le utilizzano come merce di corruzione presso i potenti. Contro le ragazze che si vendono, spacciando la loro bramosia di denaro e di fama per libertà. Contro i genitori disposti ad accettare l’idea umiliante che la carne della propria carne diventi strumento di carriera. Contro chi pensa che non esista una via di mezzo fra il burqa e il bunga bunga e invece esiste: chiamiamolo burqa bunga, oppure dignità. Contro i pubblicitari che da trent’anni riempiono di seni & sederi le tv e i muri delle nostre città per promuovere prodotti (telefoni, gioielli, giornali di sinistra) che nulla c’entrano con la biancheria intima. Contro le tante signore «impegnate» che hanno accettato questo insulto senza protestare. Contro gli autori televisivi che hanno ridotto il vestito delle ballerine a un filo interdentale, imponendo al Paese un’estetica trucida e volgare. Contro gli autori televisivi che hanno fatto la stessa cosa, ma sostenendo che si trattava di una forma sottile di ironia, mentre di sottile c’era solo la gonna. Contro chiunque considera il corpo delle donne un fatto pubblico, quando invece è un bene privato da esibire soltanto a chi si vuole, e nell’intimità. Contro i giornali e i siti «seri» affollati di culi & sederi. E contro coloro che se ne lamentano, ma intanto cliccano lì.
In fondo domenica scenderò in piazza un po’ anche contro me stesso
(10-02-11)
SERGIO STAINO |
Gianni Carino per http://www.rainews24.rai.it/
Emper - L'Asino |
La riscossa delle donne fa tremare il potere
Torno ora dal centro di Milano invaso dalla protesta delle donne, con una componente impressionante di giovanissime. E ho notizia di persone che per la prima volta in vita loro hanno partecipato a una manifestazione di piazza. E’ una giornata che ricorderemo, è la conferma che la questione femminile a lungo sottaciuta e irrisa rappresenta il punto debole di un establishment italiano neanche lontanamente consapevole della sua portata. Ci sarà tempo per rifletterne, anche all’Infedele di domani sera. Ho provato un’emozione forte (e anche un po’ di fifa) parlando a tanta gente dal palco di piazza Castello. No davvero, ministro Gelmini, non eravamo pochi “radical chic”. Chi ha offeso i sentimenti più intimi e il senso di dignità delle donne italiane, dovrà prendere atto di non essere più in grado di governare. Ma ho l’impressione che con questa presa di coscienza dovrà fare i conti un’intera classe dirigente. Era ora!
Gad Lerner
Mauro Patorno |
VAURO Le vignette di Vauro |
L'Urlo di Giannelli
Corriere della Sera
CHI SPINGE ?
Tutti gli opinionisti della maggioranza cercano di negare la grande partecipazione alla manifestazione di ieri.
Per chi c'è stato ma, anche per chi l'ha semplicemente vista in tv, questo tentativo appare in effetti un po' patetico.
Però e, se i sondaggi che ne confermano la grande popolarità sono veri, Berlusconi, un po' come il grande Sordi ne "il Vedovo" potrebbe giustamente chiedersi: "chi spinge?.
Pubblicato da uber
Etichette: berlusconi, donne, politica *
E' stata proprio una bella manifestazione anche a Vicenza!
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
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