domenica 14 novembre 2010

Pompei e... il ministro Bondi

A Pompei crolla la Domus dei Gladiatori. Tanto per salutare il pensionamento di Bertolaso.

- vado via perchè deve essere bellissimo tornare qui da turista
- vado via perchè non voglio vedere crollare altri pezzi di Pompei mi fa troppo male 
da Vieni via con me di Fazio e Saviano


CROLLA LA CASA DEI GLADIATORI
A Pompei crolla la casa dei gladiatori, a Perugia Fini sferra un altro colpo a Berlusconi ma ancora incerto il pollice verso per la maggioranza.

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PORTOS Comic strip

Giannelli http://www.corriere.it/

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/



Sandro Martire -VUKIC - vukicblog
Traballa - Marco Careddu INSERTO SATIRICO


Reality crash - Bandanax L'Asino

Rilancio d'immagine - Bandanax L'Asino


COSA AVRA' VOLUTO DIRE?

"Se fossi responsabile mi dimetterei" così il Ministro Bondi ha replicato alle critiche che gli sono piovute addosso dopo il crollo della Casa dei Gladiatori di Pompei
Ma, per dirla come la simpatica Simona Marchini in una vecchia trasmissione radio con Enrico Vaime "cosa avrà voluto dire?".

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Paride Puglia PUNCH
Paolo Lombardi - INSERTO SATIRICO


Sergio Riccardi - L'Asino

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SAN DRO - fabiomagnasciutti

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fabiomagnasciutti
Pompei - Umberto Romaniello


da DAVIDE CECCON - L'Asino

Rinvenuto il corpo pietrificato dalla lava di Bondi, si salverà?!

Andy Ventura
EbEr Album


http://virus.unita.it/img/upload/image/maramotti/20101107.jpg
Maramotti - Virus.unita.it



Bandanax L'Asino

GIORNATA DEI MUSEI
Il Presidente della Commissione per la tutela dei Beni Culturali, l'archeologo Andrea Carandini, minimizza il danno subito dalla "Casa dei Gladiatori". "E' crollato solo il tetto di cemento armato posto a difesa del sito".

Uber Humour Etichette: cultura, PATRIMONIO ARTISTICO

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Bertolascio - Nicola Bucci "Bucnic"


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la settimana in vignette: 17 -24 maggio (il personaggio Bondi, la cellula artificiale, ecc...)fany-blog

sabato 13 novembre 2010

Aung San Suu Kyi è libera

San Suu Kyi è libera 
Le sue prime parole:
"Se vogliamo ottenere quello che vogliamo dobbiamo farlo nel modo giusto.
E per fare un passo alla volta, alla base  della libertà democratica deve esserci la libertà di parola. Anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c'è motivo di scoraggiarsi" (VIDEO ).

Long shadow
Questa vignetta di Peter Brookes da The Times si riferisce al rilascio previsto oggi dai birmani della leader democratica Aung San Suu Kyi .
La 65-year-old premio Nobel per la pace  è stata tenuta in stato di arresto dalle autorità birmane per 15 degli ultimi 21 anni.
La vignetta mostra la classica raffigurazione  pro-democrazia, accanto tre generali birmani.
Questi ultimi stanno guardando le loro ombre e si chiedono perché le loro sono più piccole di quella Suu KyiSpiegazione:
Per comprendere appieno quest'opera, è necessario conoscere un idioma inglese.
If something or someone casts a long shadow , they have considerable influence on other people or events.
Se qualcosa o qualcuno getta una lunga ombra, ha una notevole influenza sulle altre persone o sugli eventi.
• The Second World War cast a long shadow over the first half of the decade, and its consequences were felt all over the world .
• La seconda guerra mondiale gettato una lunga ombra nella prima metà del decennio, e le sue conseguenze si fecero sentire in tutto il mondo.
The cartoonist seems to be saying that Suu Kyi is assured of a place in history, and will be remembered long after the Burmese military junta is forgotten. 
Il vignettista sembra dire che Suu Kyi si è assicurata un posto nella storia, e sarà ricordata a lungo anche dopo che si sarà dimenticata  la giunta militare birmana.


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Aung San Suu Kyi Set FREE
By Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland 
PoliticalCartoons.com
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 free Aung San Suu Kyi  
By Frederick Deligne, Nice-Matin, France
PoliticalCartoons.com



Supporters of Burma's pro-democracy icon  Aung San Suu Kyi await her release after the military junta kept her locked away for past seven years. View transcript >>





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Taylor Jones - El NuevoDìa PoliticalCartoons.com-



I'm Free - Paolo Lombardi - INSERTO SATIRICO

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Suu Kyi almost out of jail 
By Peter Lewis, Australia, Politicalcartoons.com 

Libera! - Paride Puglia PUNCH

ALSO SEE
Aung San Suu Kyi keeps her people, and the junta, waiting one more night (The Guardian)
More questions than answers on a day of many rumours but no release (The Independent)
Burma's pro-democracy leader Aung San Suu Kyi 'set to be released today' after 15 years house arrest (Mail Online)
video Walk On(U2):

Roberto Saviano (vignette e caricature)

modificato post ore 12.15
Lunedì 8 novembre la prima puntata di Vieni via con me di Fazio e Saviano.
Che serata!! BRAVISSIMI!!

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"Resto qui"- Nicola Bucci "Bucnic"

La puntata di Vieni via con me si è aperta con l'editoriale di Roberto Saviano. «Da un po' di tempo - ha detto lo scrittore - vivo come una sorta di ossessione, che riguarda la macchina del fango, il meccanismo che arriva a diffamare una persona»: per questo «la democrazia è letteralmente in pericolo. Ed è a rischio - ha aggiunto l'autore di Gomorra - nella misura in cui se tu ti poni contro certo poteri, contro questo governo, quello che ti aspetta è un attacco della macchina del fango, che parte da fatti minuscoli della tua vita privata». «C'è differenza - ha detto ancora Saviano - tra inchiesta e diffamazione», perché «la diffamazione usa un solo elemento e lo costruisce contro la persona che decide di diffamare». Lo scopo del meccanismo è «poter dire: siamo tutti uguali» e invece «dobbiamo sottolineare le differenze». Lo scrittore ha poi citato «la storia della casa di Montecarlo di Fini, che è stato intimidito», poi la vicenda di Boffo, «direttore cattolico che inizia a criticare governo da un giornale cattolico (Avvenire, ndr). E la macchina del fango lo presenta come una specie di criminale perché omosessuale: impensabile, incredibile». E ancora la vicenda della «presunta omosessualità di Caldoro (governatore della Campania, ndr)» diventata «l'arma usata da un suo collega di partito, Cosentino». Lo scrittore si è poi rivolto direttamente ai giovani: «Mi piacerebbe raccontarvi di una persona che è riuscita a resistere a una macchina del fango gigantesca, Giovanni Falcone». Di qui un lungo excursus, scandito da brani di articoli di quotidiani - in parte letti anche dall'attrice Angela Finocchiaro - sulle accuse e sui tentativi di delegittimazione del giudice e dell'intero pool antimafia siciliano.


Grazie Roberto!
Paride Puglia PUNCH

“Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, l’uomo con la pistola è un uomo morto perché la biro da l’eternità”
Roberto Benigni a Roberto Saviano, 8/11/2010
Ritrattino a Saviano -Andy Ventura 

http://www.mamma.am/amici/images/7776_a7527.jpg
Conflitto d'interessi - Sergio Riccardi


Fratello Saviano - il poeta LE COSE DA SALVARE

Benigni - Una battuta dopo l'altra e come filo conduttore Berlusconi e il caso Ruby. La comicità di Roberto Benigni ha fatto irruzione (con successo, a giudicare dagli applausi in studio e dai dati di ascolto del giorno dopo: oltre 7,6 milioni di telespettatori hanno seguito la trasmissione) a Vieni via con me, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano lunedì sera alla prima puntata su Raitre. «Premetto che i gossip sessuali sono spazzatura. Sono qui per parlare di politica», è stato l'incipit del lungo monologo del premio Oscar. «Se queste notizie venissero confermate, ma io non credo, figurati se è vero, dice che c'è un premier che è stato con una minorenne marocchina, ma per ragioni d'età non è stata resa nota l'identità del premier».
Regali - Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/





«SILVIO DIMETTITI» - Rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio, Benigni ha affondato a più riprese il dito nella piaga della sempre più vicina crisi di governo. «Silvio, non ti dimettere, non dare retta a Fini, perché altrimenti ci rovini, non si lavora più. Santoro, Fazio, l'Unità, Repubblica non lavorano più. E poi Ghedini che fa, torna a fare il solito film horror? Silvio, tieni duro, dai retta a me». Quindi il dietrofront, appena accennato: «Silvio dimettiti... Non ne possiamo più». E di nuovo Ruby: «Torniamo a parlare di politica. Dunque, Ruby... Berlusconi ha detto che la vicenda è stata una vendetta dalla mafia. La mafia una volta ti ammazzava, ora invece ti manda due escort in bagno... Io ho il terrore di questo». Per poi incalzare: «Voi mafiosi siete delle bestie, fate schifo. Vi fornisco l'indirizzo del mio albergo a Milano: vendicatevi di me».
(dal Corriere .it /Benigni: gag sul premier, Ruby e la Bindi)


Vado via o Resto qui
- vado via perchè non se ne può più
- vado via perchè non mi sento un eroe
- vado via perchè preferisco i paesi dove ci si può annoiare
- resto qui perchè non ho proprietà ad Antigua
- resto qui perchè non voglio andare ad Antigua
- resto qui perchè voglio dimenticare tutto quello che ho visto
- resto qui perchè voglio sentire le canzoni in italiano
- resto qui per scoprire chi è stato
- vado via perchè mi sa che va via anche Cassano
- vado via perchè non voglio più chiedermi che cosa c'è sotto
- vado via perchè questo è il paese che ha inventato il me ne frego
- resto qui per vedere lo stato conquistare il sud
- resto qui per vedere il tricolore conquistare il nord
- vado via per sentirmi normale
- vado via perchè non voglio vivere in un paese dove comandano le mafie
- resto qui perchè non voglio che le mafie continuino a governare
- vado via perchè non sopporto le feste patronali
- vado via perchè qui si applaude ai funerali
- resto qui perchè questa sera ho ascoltato Roberto Benigni
- resto qui perchè questa sera mi hanno fatto un regalo Roberto  Benigni e    Claudio       Abbado
- resto qui perchè mi hanno fatto un regalo Claudio   Abbado,  Roberto Benigni,    Angela Finocchiaro e tanti altri e resto qui perchè ho  fame e voglio ammazzarmi di carboidrati
- li mangiamo insieme a loro
- vado via perchè preferisco mangiare peggio ma vivere meglio
- vado via perchè il cinquantennale di Piazza Fontana non potrei sopportarlo
- resto qui perchè a dicembre ci sono le arance buone
- vado via perchè ... può bastare
- vado via perchè mi è già bastato
- vado via perchè a Milano cacciano i bambini rom
- vado via perchè deve essere bellissimo tornare qui da turista
- vado via perchè non voglio vedere crollare altri pezzi di Pompei mi fa troppo male
- resto qui, resto qui finchè Mina non torna in tv
- e allora...
- resto qui perchè i figli non li sposti facilmente
- resto qui perchè sono italiano
- vado via  se tu vieni con me perchè dobbiamo sgombrare il palco che c'è il finale...




Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/

vieniviaconme
ancora uno stop di Masi al programma di Fazio e Saviano
Matteo Bertelli

Nota: Benigni ha citato gli amici di Spinoza
preso da Spinoza scrive stark:
Cari amici,

noi di Spinoza teniamo a chiarire che la cosa fatta a Vieni via con me con Roberto Benigni, pur mai sbandierata per ovvie ragioni di riservatezza, era decisa da tempo: ci siamo incontrati ed è nata una collaborazione che ci ha fatto felici tutti, ieri sera eravamo lì in platea ad applaudirlo e non possiamo che esserne onorati.

Per questo: grazie a Roberto e a tutti voi, che ogni giorno animate questo posto e avete reso possibile tutto questo. 9/11/2010


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giovedì 11 novembre 2010

Alluvioni

ALLUVIONI
L'alluvione di titoli (favorevoli e contrari) sulle solite esternazioni berlusconiane aiuta a dimenticare quella vera

Pubblicato da uber 03/11/10
Etichette: informazione

L'alluvione: tra Veneto e Italia c'è una frattura

"La Stampa" 10 novembre 2010

Le zone sommerse del Veneto sono tante, nelle province di Padova, Verona e Treviso, l’acqua è arrivata a un metro e mezzo o due metri sopra il pavimento di case, fattorie, aziende, fabbriche, le persone evacuate sono più di tremila, intorno agli allevamenti gli animali morti galleggiano a migliaia: ma è stato così fin da subito, quando i fiumi han rotto gli argini, il giorno di Ognissanti, e allora come mai la nazione lo scopre con enorme ritardo? Come mai Bertolaso è venuto il 7 novembre, e Berlusconi e Bossi il 9? È questo che offende e fa arrabbiare i veneti. È di questo che s’è lamentato il governatore, Luca Zaia. Leggevamo i grandi giornali nazionali e sull’alluvione non trovavamo che qualche brandello di cronaca, sepolto nelle pagine interne. Guardavamo i tg e vedevamo sempre la saga di Sarah e quella di Ruby, e sulla catastrofe che faceva scappare migliaia di famiglie solo qualche cenno disinformato, o un oltraggioso silenzio. Noi ci aspettavamo di finire in prima pagina, o in apertura dei tg. Interessarsi a Ruby vuol dire divertirsi sull’eros dei potenti, e in fondo anche interessarsi a quale corda o cinghia ha strozzato Sarah è un atto di morboso voyeurismo, non venitemi a dire che è una forma di pietà cristiana. E allora la conclusione dei veneti era: noi moriamo, il paese gode. E allora: questo non è il nostro paese. Noi non facciamo parte dell’Italia, e l’Italia non ci sente come una sua parte. Noi veneti e gli altri italiani non abbiamo la stessa patria. La patria degli altri è l’Italia. La nostra patria è il Veneto.

Direte: ma l’Italia in questo momento non ha soldi, di fronte a una catastrofe il suo istinto è ignorarla o minimizzarla, quindi il silenzio dello Stato di fronte alla mega-alluvione del Veneto era una forma di autodifesa. Ma no, non è così. Perché le proteste del Veneto sono state due: la prima, l’Italia non ci vede, le nostre disgrazie non le interessano, noi anneghiamo e lei si volta dall’altra parte; la seconda, adesso che ha ben visto cosa c’è capitato, non vuole aiutarci, il governatore chiede un miliardo e la Protezione Civile gli offre 20 milioni. Tra la prima protesta e la seconda è passata una settimana. Nei primi tre-quattro-cinque giorni il governatore Zaia non chiedeva soldi, chiedeva attenzione. E non l’ha avuta: l’ha avuta dopo, quando le proteste delle città son diventate un’altra notizia, che potenziava la notizia dell’alluvione. Il fatto che il Veneto non sia visto dalla capitale dipende da due ragioni, di cui una è colpa della capitale e l’altra è colpa del Veneto. La prima: la capitale è miope, non vede fino alle Venezie. Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige per Roma sono una giungla inesplorata, piena di bestie feroci. La seconda: le Venezie hanno una miriade di giornali cittadini, ben fatti, dalla diffusione capillare, economicamente solidi, ma parlano alle proprie città, non parlano a Roma. Poco o per niente collegato alla nazione, il Veneto (e tutto il Nord-Est) non sente di farne parte. Si sente fuori. La nazione è un’entità che riscuote le tasse e basta. Una rapinatrice. Poiché una parte delle tasse del Veneto va alle regioni del Sud, il rapporto tra Veneto e Sud è brutto.  È peggiore il rapporto con i meridionali che con gli immigrati. Perché gli immigrati non sono una voce delle tasse, sono anzi una voce produttiva. Adesso che il Veneto è in ginocchio, il brutto rapporto col Sud si fa ancora più brutto, in tutt’e due le direzioni: tutti quelli che hanno una carica, piccola o grande, nel Veneto, lamentano che Roma guarda sempre al Centro e al Sud, ed è sempre pronta ad aiutarli, e dal Sud arrivano segnali di scherno. In Facebook è nato un gruppo chiamato “Allaghiamo il Veneto pisciandoci sopra”, dove qualcuno, dotato di spirito poetico, ha costruito un messaggio in rima: “Speriamo nell’uragano Katrina – che spazzi via ogni ridente cittadina”. Il gruppo è stato subito cancellato. Ma l’odio resta. Una volta era folklore. Venivano i tifosi del Napoli a Verona, e lo stadio li sfotteva: “Benvenuti in Italia”. Poi i veronesi scendevano a Napoli, e lo stadio apriva striscioni di un’irrisione colta: “Giulietta era una zoccola”. Ma si trattava di sport, adesso si tratta di una disgrazia. Se ridi sull’amico ferito che muore, non sei un amico. Se poi quello non muore, con lui hai chiuso. "Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay” ha detto Berlusconi il 2 novembre. Era l’anniversario della morte di Pasolini, e Pasolini ha fatto capire molte cose con i suoi libri, i suoi film e i suoi articoli, ma anche con la sua morte. È una morte sulla quale non abbiamo mai smesso di ragionare. Non sappiamo se Pasolini ci ascolti e ci risponda, da qualche parte nel di qua o nel di là (Vito Mancuso dice sì senz’altro, Giulio Giorello dice no certamente), ma possiamo dire che, se ha sentito quella battuta del premier, dentro di sé avrà pensato: “Ma allora io sono morto per niente?”. Pasolini ha vissuto la sua omosessualità come natura, esattamente come Berlusconi vive la propria eterosessualità. Il primo non aveva colpa della sua natura, come il secondo non ne ha merito. Ognuno è quel che è, vive per quel che è, ed è civile se riconosce lo stesso diritto agli altri. Se non glielo riconosce, li chiude nelle catacombe, li esclude dalla vita sociale, in un certo senso li uccide. Comunque sia morto Pasolini, è il berlusconismo sessuale dell’epoca che l’ha ucciso.

Ferdinando Camon

http://www.mamma.am/mamma/images/7894_a7678a.jpg
continuiamo così
8 novembre 2010 - Marco Scalia



Le acque! - (09/11/10)-Umberto Romaniello
Macchine movimento fango -Marco Careddu-(09/11/10)-INSERTO SATIRICO


Giannelli http://www.corriere.it/ (10/11/10)

EMERGENZE
Berlusconi ha visitato le aree alluvionate del Veneto dando rassicurazioni sulle intenzioni governative.

Pubblicato da uber     10/11/10

Etichette: ambiente, berlusconi, crisi governo


Sopralluogo sul Veneto - (10/11/10) - Paride Puglia PUNCH


«Gita in Veneto» -SERGIO STAINO(10/11/10)

PIOVE, GOVERNO INSTABILE !!(10/11/10)-Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


Galleggiano - Giulio Laurenzi - (10/11/10)

Bandanax - (10/11/10)- L'Asino

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VAURO Le vignette di Vauro (11/11/10)
http://img163.imageshack.us/img163/4690/vauro11111013.jpg
VAURO Le vignette di Vauro (11/11/10)

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

Nota : le vignette sono in ordine cronologico tranne quella di Marilena Nardi, datata, ma sempre attualissima purtroppo.

Video virtuale di Cremonini

A «Victor Victoria» Cremonini realizza video vietato da case discografiche




fonte Corriere .it