lunedì 23 dicembre 2013

La porti un bacione da Firenze

La porti un bacione da Firenze,
che l'è la sua città
che in cuore ho sempre qui.
La porti un bacione da Firenze,
lavoro sol per rivederla un dì.



RENZI visto dai disegnatori italiani * 


Franco Portinari




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Primarie 2013: CuPerso, CiVai!
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Il nuovo presidente: Cuperlo
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Gianfranco Uber


APPARATOMIA
Come previsto ha vinto Renzi e promette sfracelli. Saprà operare bene? Il malato aveva bisogno saicuramente di un intervento ma non e' escluso che ci lasci la pelle.

LARGA INTESA
Tra Renzi e il Governo Letta poche le divergenze, e tutte da sinistra.

RENZI VA DA VESPA
Dopo Berlusconi anche Renzi andra' a presentare il solito libro panettone di Vespa insieme ad Alfano. Se questa e' la sorpresa che ha promesso confesso che sono un poco deluso.

FIRMAQUA
Le proposte di Renzi non sembrano convincere molto Grillo.


CeciGian 

Renzi cambia l'Italia
CeciGian




Si cambia
CeciGian

Fabio Magnasciutti 


'apitano mio 'apitano
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glasnost


Mario Natangelo 





Il vero pensiero dei candidati alle primarie


La metamorfosi
Natangelo


/08/arriva-renzi-ciao-bersani


Renzi nuovo segretario del Pd




ElleKappa 


Cadei 




Paride Puglia 



Altan 




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 Domenico Bocconi

 Romaniello 
 Moise 

 Tiziano Riverso 



Giannelli 












10/12/2013
Il Segretario Fiorentino
massimo gramellini
Come tutti i conquistatori di Roma, Matteo Renzi ha il problema di non venire conquistato. Lo si è capito già ieri, durante la prima visita alla cittadella espugnata. Il sovrano etrusco (venticinque secoli dopo Tarquinio il Superbo, che come denuncia il soprannome aveva in comune con Renzi una certa autostima) ha incrociato i muri di gomma contro cui va a scornarsi il decisionismo di tutti gli invasori dell’Urbe. Giornalisti smagati, burocrati inaffondabili e politici inafferrabili, categoria di cui Enrico Letta è il campione.
Va dato atto a Renzi di essersi difeso abbastanza bene. Ha nominato la segreteria in mezz’ora, neanche fosse il consiglio di amministrazione di una società svizzera di consulenza. Ha saltato il pranzo per evitare di finire attovagliato, direbbe Dagospia, in uno di quei ristoranti del centro che la romanità utilizza per fare precipitare in catalessi chiunque si sia messo in testa di cambiare qualcosa. E ha tenuto una conferenza stampa brevissima e sincopata pur di sottrarsi alle domande avvolgenti dei volponi di Palazzo, gente che ha visto passare papi, presidenti, capipopolo e marziani senza mai altra reazione che un lieve inarcamento di sopracciglia. Infine ha incontrato Letta cercando di rimanere sveglio e in parte riuscendoci addirittura. A quel punto è scappato a Firenze sano e salvo. Ma fino a quando? Roma è paziente e di solito vince sempre. Stavolta, per il bene di tutti, speriamo almeno in un pareggio.


* = l'ordine dei disegnatori è puramente casuale

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