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sabato 3 luglio 2021

Libro: "Io sono foglia"


3 mani, ma sarebbero molte di più. 9 foglie, ma grazie a voi abbiamo perso il conto. È successa una cosa grande e io devo ancora rispondere alla pioggia di messaggi che sta arrivando. “Un giorno sono gioia” e il giorno è oggi, ma anche...

...quando Livio Sossi e la giuria di Concorso Lucca Junior hanno dato il primo soffio di fiducia al ballo delle foglie gialle.
...quando Simone Sbarbati ha scritto per me le parole più belle del mondo.
...quando Davide Cali delle mie foglie sì è preso cura e le ha portate su un certo albero (Book on a Tree).
...quando è arrivato Angelo Mozzillo e ha fatto una magia col suo immenso talento.
...quando Angela Catrani mi ha professionalmente abbracciata ancora una volta e Bacchilega Junior ha concretizzato il libro.
E tutti i giorni in cui siete stati foglia con noi, perché senza di voi tutta questa gioia non serve a niente.

Grazie ANDERSEN la rivista e il premio dei libri per ragazzi per aver aggiunto un ulteriore importantissimo giorno di gioia tra le pagine del nostro libro 🧡🍁
Marianna Balducci


Condivido la gioia di Marianna Balducci
e cari amici del blog vi presento  "Io sono foglia" Premio Andersen 2021: Miglior libro 0/6 anni ed anche Superpremio Andersen - Gualtiero Schiaffino!
Si 182 esperti da tutta Italia hanno votato il loro libro preferito tra tutti i vincitori del #PremioAndersen2021, decretando così il vincitore del SuperPremio Andersen, in memoria di Gualtiero Schiaffino, che va quest'anno a..... 
IO SONO FOGLIA di Angelo Mozzillo e Marianna Balducci illustrator - Bacchilega Junior

Descrizione
Ogni giorno siamo in molti modi diversi: siamo luce e ombra, solleone e acquazzone, felici e tristi. Siamo foglie che volteggiano e giocano, cadono e si rialzano. In questa girandola emotiva tutti abbiamo però bisogno di un ramo, di un posto, cioè, in cui essere accolti e amati. Un progetto nato da una idea visiva di Marianna Balducci (il celebre “Il ballo delle foglie” che ha vinto diversi premi) e tradotto in rima da Angelo Mozzillo.










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La recensione di Daniela Carucci su Andersen n.376 (ottobre 2020):
La prima foglia è stata in un bosco d’autunno o, forse, erano tante. Un gioco che mi è sempre piaciuto: raccogliere foglie con colori diversi, sgargianti o spenti, e ammirarne le forme. Finivano spesso tra le pagine, come in questo libro, solo che qui, vicino a ogni foglia d’acero o di castagno o di faggio, c’è anche un bambino dai capelli cespuglio e una maglia arancione che balla, gioca, dice di sé. L’albo nasce dall’intuizione visiva e poetica dell’illustratrice Marianna Balducci che in un primo tempo è stata raccolta nel progetto Il ballo delle foglie vincitore di diversi premi: tavole che accolgono fotografie e disegni a matita grassa. Una tecnica in cui l’autrice ricerca ed eccelle, il suo primo albo foto-illustrato Il viaggio di piedino (Bacchilega Junior, 2018), scritto da Elisa Mazzoli, ha vinto il premio Nati per leggere nella sezione Nascere con i libri. Le parole di Angelo Mozzillo, scrittore e sceneggiatore, sono arrivate dopo: mai scontate, composte in rima, riescono a dare voce al gioco che vede al centro il corpo di una foglia e quello di un bambino. Due che si incontrano e che con il mutare di forma e posizione raccontano pensieri, emozioni, stati d’animo di chi è sempre diverso nello scorrere naturale del tempo. Il bambino assomiglia a ogni foglia, la imita, la trasforma: lui che può farsi altro da sé, lui che si scopre. Un albo che ha ampie potenzialità: a partire dalle sue pagine si possono proporre momenti di corpo in movimento, di osservazione, di ipotesi fantastiche, di esperimenti fotografici, di esplorazioni emotive. Un albo da tenere nello zaino, da portarsi dietro nel bosco, da usare per metterci dentro i le foglie più belle che troviamo, e in cui raccogliere parole per raccontarci: foglia caduta, accartocciata, in attesa, in volo, foglia che si accoccola su un ramo. 
https://www.andersen.it/miglior-libro-0-6-anni-vincitore21/

mercoledì 2 giugno 2021

I 75 anni della Repubblica

 Il 2 giugno 1946, esattamente 75 anni fa, gli italiani scelsero tra monarchia e repubblica in un referendum ed elessero l'Assemblea Costituente. Auguri Italia.

2 giugno 2021

75 anni, portati bene? Così e così. Certo molta strada è stata  fatta ma proprio adesso ci accorgiamo di quanta dovrà essere ancora fatta per rispettare le promesse e le aspettative  del 1946. 

Tanti auguri alla nostra amata Repubblica e a tutti noi.

Gianfranco Uber


75 e sentirli un po'

GIO / Mariagrazia Quaranta


Settantacinque anni di Repubblica Italiana. Buon anniversario a tutti.
#festadellarepubblicaitaliana #festadellarepubblica #Italia #democrazia #2giugno
Tartarotti


In questo 2 giugno il mio pensiero va ai giovani e alle giovani, stiamo vivendo un paradosso, un Italia dove in questo momento molte aziende e attività non trovano lavoratori, abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa, un precariato sfrenato, sul lavoro si muore come in miniera negli anni 50, tutto questo mentre c'è chi in malafede cerca di distogliere l'attenzione da questi problemi urlando all'invasione la realtà è ben diversa, c'è in atto un vero esodo di giovani che vanno all'estero non solo per avere un lavoro dignitoso ma anche per veder riconosciuto le proprie qualità e meriti.
Paolo Lombardi

Felice fiero 2 giugno 💚🤍❤️

#2giugno #festadellarepubblica
Marianna Balducci

2 giugno 2021 - Festa della Repubblica.

© Milko Dalla Battista


"Verso il Futuro..."
Buona Festa della Repubblica!
#festadellarepubblica
#2giugno
Perazzolli


La Parata

#festadellarepubblica #festadellarepubblicaitaliana #2giugno #italia #italiani #cartoon #vignette #watercolor #drawing #satira
Luca Garonzi



Festa della Repubblica
Mario Bochicchio

Festa della repubblica fondata sul lavoro.
#vignetta #festa #2giugno #repubblica #lavoro #disoccupazione #ilmanifesto #lelecorvi #festadellarepubblica
Lele Corvi


Buona festa della Repubblica
#Nicocomix #Brusca #Repubblica #2giugno #festadellarepubblica #mafia #fumetti #vignette #satira #politica #drawing #painting #artist #FestaDellaRepubblica #FrecceTricolori #FestaDellaRepubblicaItaliana #Italia #GiovanniBrusca
Nicoletta Santagostino


La Repubblica Italiana festeggia oggi il 75mo anniversario: è una bimba rispetto a Giannelli che quindi ogni anno si permette di scherzarci su.
Sul palco la bandiera italiana si sta lentamente trasformando in quella del Madagascar, come dire che nonostante l’ottimismo in fondo siamo sempre la Repubblica delle banane. Note sparse: i corazzieri sono gemelli, la Raggi ha l’orecchio ben in vista pronto per essere tirato dopo la figuraccia della targa di Ciampi, mentre gli aerei non ci sono perché li ha usati tutti la Casellati.
Sulle mascherine scrivete qualcosa voi, che noi non ne abbiamo il coraggio.
[FestaInMascherina]Capire Giannelli.
Giannelli




Non v'è nulla da festeggiare...
Paride Puglia


La festa del 2 giugno
Mauro Biani


Repubblica
Gianlo


Buona Festa della Repubblica
Christian Durando



Festa della Repubblica
Marilena Nardi




E oggi sono 75!
Copertina storica del Male!
Disegnata da Andrea Pazienza.




Il volto sorridente della ragazza, da oltre settant'anni immagine dell’Italia democratica, appartiene ad Anna Iberti, all’epoca ventiquattrenne, figura divenuta emblema della nascita della nostra Repubblica.
Nel giugno del '46 Anna, impiegata nell’amministrazione dell’Avanti!, si fece ritrarre sul tetto del Palazzo dei giornali, in piazza Cavour a Milano, sede della redazione del quotidiano socialista, da Federico Patellani, uno dei nomi più noti dell'epoca e caposcuola del fotogiornalismo in Italia.














sabato 24 aprile 2021

Milva, Bella Ciao

 

L'avevo invitata qualche anno fa a partecipare alla manifestazione sindacale "sapere per contare" sul diritto allo studio permanente.

Insieme all'amico Vittorio Forelli, alla facoltà di scienze politiche.

Aveva accettato con entusiasmo e si era unita a noi nella giornata, con una semplicità disarmante. Ho un bel ricordo di lei.

Tiziano Riverso




A Milva

canti ed è un dono, un dono di te, come dev’essere

ti spogli di tutto, per arrivare al cuore, offerto a fior di labbra

non il corpo, non il sangue, in questa eucaristia: il cuore

nudo, cerca il tuo a occhi chiusi, per un piccolo bacio

un piccolo, indelebile, segno rosso

Fabio Magnasciutti

Alla mia maniera, ricordando una grande interprete....

#Milva

Pierpaolo Perazzolli


Il 17 luglio 1939 (età 81 anni) è nata a Goro in provincia di Ferrara , Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, cantante e attrice teatrale italiana. Popolare in Italia e all'estero, ha trionfato sui palcoscenici di gran parte del globo, ottenendo particolari consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Germania.
Carrera Arcangelo



La falce nera è calata ieri su Milva, indimenticabile voce di tante ballate… Così la ricorda Carlodicamillo Cadica, in arte Cadica. Ca DiCa #milva #bellaciao #brecht #ballatadimackiemesser #satira #vignette

Interpretare è amare.
Milva
Umberto Rigotti

Certi disegni li devi fare arrabbiati.
Milva 🖤
Marianna Balducci



Ilaria Guidantoni:

Addio Milva 

“Oggi ci ha lasciato Milva, uno strappo doloroso per il Piccolo Teatro di Milano e per la sua memoria. La sua voce indimenticabile, inconfondibile, luminosa e incisiva come il soprannome che indossava con eleganza, ha tracciato un capitolo importante della storia della musica e del teatro italiano, colorandolo del rosso della sua chioma e della sua incandescente personalità”.

Claudio Longhi

Il nome di Milva, per il Piccolo, è strettamente intrecciato a quello di altri due giganti: Giorgio Strehler e Bertolt Brecht. Milva, tra gli anni Sessanta e Settanta, è in scena accanto a Strehler tre volte, nelle successive edizioni di Io, Bertolt Brecht (1966/67; 1974/75; 1979/80).

Ma è soprattutto nella seconda, straordinaria edizione de L’opera da tre soldi del 1973 che fa apprezzare a pieno il suo talento di cantante e attrice, accanto a Domenico Modugno, Giulia Lazzarini, Giancarlo Dettori, Adriana Innocenti, Gianni Agus.

I songs brechtiani si dimostrano particolarmente adatti al suo timbro vocale e alla sua forte personalità di donna e di artista: sempre sotto la guida di Strehler, in Italia e all’estero, per tutti gli anni Ottanta, sono numerose le occasioni in cui ha modo di dare prova del proprio talento, fino ad essere unanimemente riconosciuta l’interprete italiana per eccellenza di questo autore. 

Nella stagione 1995/96, in occasione del Festival Brecht del Piccolo Teatro, Strehler crea insieme a Milva un nuovo recital brechtiano, Milva canta un nuovo Brecht: non sempre splende la luna, privilegiando le poesie e le canzoni più delicate, intimiste, sofferte e riflessive dell’autore: entrambi le reputano più consone al periodo storico che si trovano a vivere e alla propria mutata dimensione interiore.

Milva prosegue la propria relazione con il Piccolo condividendo con il Teatro due sue altre grandi passioni, tanto diverse, quanto esemplificative della sua umanità, della sua cultura e della sua curiosità verso il mondo: Astor Piazzolla, di cui, sotto la guida di Filippo Crivelli, porta in scena un memorabile recital nel 1996/97, ripreso con successo anche successivamente, e Alda Merini, alla quale dedica Milva canta Merini nella stagione 2004/05, diretta da Stefano de Luca e accompagnata al pianoforte da Giovanni Nuti. Nella stagione 2005/06 torna a interpretare Brecht, questa volta con Cristina Pezzoli a dirigerla nel nuovo appuntamento con l’autore di riferimento.

La camera ardente sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 13.30.

I funerali seguiranno in forma strettamente privata.

Milano, 24 aprile 2021

++ ++ ++ ++

venerdì 23 ottobre 2020

#100bambini per Gianni Rodari di Marianna Balducci

 


100 | Sono Marianna e non so bene come sia successo,... a un certo punto si è aperta una porta e sono usciti. Non li conosco, ma alcuni mi sono sembrati particolarmente familiari. Non hanno detto niente, ma è stato come se ci fossimo parlati. Mi sembra di stare su questa soglia da un tempo lunghissimo, ma c’è ancora parecchio movimento e credo che mi fermerò un altro po’. Ho ancora tanto da vedere.
.
#100bambini per Gianni Rodari, per fare la rivoluzione e portare la #fantasiaalpotere.
Grazie, grazie di cuore a tutti. Tanti auguri Gianni Rodari ❤️
.

 Quest'anno Gianni Rodari avrebbe compiuto 100 anni. Ho reclutato virtualmente 100 bambini, da luoghi ed epoche diverse, perché per Rodari i bambini sono la forza propulsiva di tutto e io gli credo. Solo un nome a tenere il filo con la loro vita reale, una storia nuova ad aprirgli le porte della Fantastica. Questo progetto è nato grazie alla collaborazione della mia community che, con fiducia, ha risposto alla call e mi ha affidato una pagina del proprio diario fotografico per poterla riscrivere mettendosi in gioco e al servizio dell'immaginazione. Grazie a tutti. . . #chidisegna #mariannabalducci

Questo progetto mi ha tirato fuori energie insospettabili e diversi pezzi di cuore. Questo progetto è stato possibile grazie alla vostra fiducia nel mio lavoro e nella vostra nutriente curiosità. Oggi Gianni Rodari avrebbe compiuto 100 anni. Oggi il mio progetto #100bambini è finito.

©Marianna Balducci

martedì 20 ottobre 2020

Morti Enzo Mari e Lea Vergine ad un giorno di distanza

 


Enzo Mari ©Riccardo Mannelli


Morti Enzo Mari e Lea Vergine ad un giorno di distanza, il coronavirus ci ha privato di due grandi della cultura italiana.

IERI È MORTO ENZO MARI famoso designer: «Tutti dovrebbero progettare per evitare di essere progettati»

Oggi la moglie LEA VERGINE famosa critica d'arte: “L’arte non è necessaria. È il superfluo. E quello che ci serve per essere un po’ felici o meno infelici è il superfluo. Non può utilizzarla, l’arte, nella vita. ‘Arte e vita’ sì, nel senso che ti ci dedichi a quella cosa, ma non è che l’arte ti possa aiutare. Costituisce un rifugio, una difesa. In questo senso è come una benzodiazepina”

giovedì 10 settembre 2020

Liliana Segre

Buon Compleanno senatrice!
Liliana Segre compie oggi 10 settembre 90 anni.


Che la farfalla gialla voli sempre sopra i fili spinati
 

 


© Paolo Lombardi


© Tiziano Riverso





Una farfalla gialla che sa volare oltre il filo spinato: grazie Liliana Segre per aver chiuso un intervento intenso e importante raccontando il disegno di un bambino 💛.

Qui si può recuperare il discorso: https://www.tpi.it/politica/discorso-segre-parlamento-ue-giornata-della-memoria-20200129536751/

Marianna Balducci




Buon compleanno senatrice 

#LilianaSegre. E grazie, sempre.



foto Vivere Pesaro


"Grato di poter donare a Liliana Segre il mio murale ‘Ricorda’, grazie alla città di Pesaro. Nel fondo lacrime e colori dell’Italia, perché l’Italia emanò le leggi razziali, poi lei bambina con suo papà, e lei oggi."

@diavu David Diavù Vecchiato

Il murales è stato inaugurato a Pesaro il 2 settembre 2020 alla presenza della senatrice , presso il Campus scolastico.


foto Print

"Pensate a un ponte tra bene e male ogni volta che passate qui sotto", Le parole commosse della senatrice sopravvissuta alla Shoah legatissima alla città 



venerdì 31 luglio 2020

Compie 100 anni Franca Valeri

Auguri per i primi 100 anni
© GIO / Mariagrazia Quaranta



Nasce a Milano Franca Norsa, in arte Franca Valeri, in omaggio al poeta francese Paul Valéry. Attrice, sceneggiatrice, autrice e regista, è negli anni Cinquanta, dai microfoni della radio, “la signorina snob”. Caustica osservatrice del mondo, regala al pubblico una variegata galleria di ritratti di donne contemporanee. Dalla Cesira, manicure milanese vagamente razzista e permalosa, condannata a perenni fallimenti sentimentali, alla Sora Cecioni, romana sempre al telefono con mammà.


TANTISSIMI AUGURI FRANCA! 💝💖💛💙



Non è bella ma...
Marianna Balducci


31/7/1920: di Franca Valeri ne nasce una ogni 99 anni.
Piero Tonin



Tanti auguri a Franca Valeri, pseudonimo di Franca Maria Norsa, attrice e sceneggiatrice italiana, di teatro e di cinema, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista in campo sia cinematografico sia teatrale. Grande appassionata di opera lirica, si è dedicata spesso alla regia operistica.
Oggi compie 100 anni, è nata a Milano il 31 luglio 1920.
Carrera Arcangelo


Auguri a Franca Valeri !
Pierpaolo Perazzolli


©Riccardo Mannelli





Franca Valeri: "Nel ricordo la mente si rigenera e ci dimostra che siamo vivi"
Attrice, sceneggiatrice e scrittrice, ha firmato anche la regia di alcune opere liriche: "La nostalgia è una sorella che a una vecchia cocciuta come me fa da badante. Adesso mi piace molto ricordare. Sto lavorando a un nuovo libro. Vorrei intitolarlo 'Il secolo della noia'. Ogni tanto mi chiedo se risorgeremo da tutto questo tedio. Non ho una risposta, ma ci sto seriamente pensando"

I gatti sono stati la sua vita. Come lo furono Vittorio Caprioli e Maurizio Rinaldi. Ma non sarebbe giusto tralasciare la cosa più importante che Franca Valeri ha avuto in sorte: il teatro. Potrà sembrarvi una frase enfatica. Ma cosa c'è di enfatico in un amore dichiarato con intelligenza e sommessa ironia? Riproposto ora in un piccolo libro per Einaudi - La stanza dei gatti - dove il teatro è rappresentato come un vecchio signore, magari un po' stanco ma al tempo stesso intramontabile. Guardo questa donna ormai fragile, percepisco la fatica che accompagna le parole e i pensieri lucidi strappati a una infermità che indossa con tranquillità; penso alle luci del palcoscenico che hanno illuminato la sua lunga vita. La piccola casa in cui vive è accogliente: i gatti sono nella loro stanza; il cane Aroldo - un nome, dice, di ascendenze verdiane - ronfa tranquillamente sul divano: " è un Cavalier King Charles, sa quei cani immancabili nei quadri di corte? Ne ho cinque, gli altri quattro a Trevignano in campagna, e poi ci sono cani di altre razze, li salvo e li accudisco. Fanno parte della mia vita che è stata lunga e, devo riconoscere, fortunata".

Quanto fortunata?
"Parecchio, sospetto. Lo sono stata per tutte quelle occasioni che si sono presentate senza che le determinassi. Poi, oltre alla fortuna, c'è il talento senza il quale in un mestiere come il mio non si va da nessuna parte".

Il talento ha una definizione?
" Possiamo sostituirlo con bravura, creatività, istinto e, nei casi più rari, genialità. Ma alla fine è una condizione inconoscibile. Come la grazia che si va a posare dove vuole".

E lei come ha scoperto di averlo?
"Non l'ho scoperto, nel senso che non è una condizione a parte o che si aggiunge alla psiche. Recitando avvertivo l'estrema naturalezza con cui la voce accompagnava il corpo e la gestualità di quest'ultimo. Sentire tutto questo equivale all'ascolto del suono delle campane la domenica mattina".

Come fosse un richiamo religioso?
"Più che religioso parlerei di sacro. Sono convinta che l'origine del teatro si collochi in quell'indefinibile momento. Senza sacralità non si capirebbero i riti che vestono il teatro e la crudeltà che lo segna. Non era Antonin Artaud che parlava di teatro della crudeltà?".

È a quello che si riferisce?
"Intendo crudeltà non come sadismo ma necessità: se sei posseduto da quel demone non puoi fare altro che sottometterti alla sua forza. Sono convinta che il teatro sia il modo più importante che sia stato offerto a chi crede di avere qualcosa da dire".

Più importante della letteratura?
"Altrettanto importante, ma certamente collocabile prima della letteratura".

Lei recita ancora?
"Non più. Sono caduta, qui in casa, il 21 ottobre dello scorso anno. Rottura di cinque costole e una riabilitazione lenta e parziale. Devo stare ferma. Non mi lamento. Se c'è una cosa che mi dà enormemente fastidio è il piagnisteo dei vecchi. Lasciamo le lacrime ai giovani. Loro hanno diritto di piangere con quello che gli sta capitando. Noi no".

Non trova che ci sia un eccesso di retorica sui giovani?
"Forse, ma dopotutto se non hanno un futuro, la domanda è: chi glielo ha rubato? Mi piacciono i giovani, mi circondo delle loro  attenzioni. Racconto loro cose che non sanno, che neppure immaginano siano mai esistite. Mi sento una specie di portabandiera del passato".

Com'era da giovane?
"Spiritosa. Ma lo ero anche da bambina. Già allora pensavo di voler recitare. Cioè, volevo rendere il mio pensiero qualcosa di esprimibile agli altri. Non ho mai avuto dubbi su questa vocazione. Ma è stato difficile darle una voce e un corpo".

Perché?
" Sono nata alla fine della Prima guerra mondiale. Esattamente nel 1920. Poi arrivò il fascismo che scambiò la vita delle persone per un teatro permanente e mediocre. Dovetti attendere il dopoguerra. E fu davvero un bel periodo: un'epoca certo dura ma felice".

I suoi come reagirono a quella voglia di fare teatro?
"Mio padre reagì male. Oltretutto, aggiunse con una certa ironia, non c'erano precedenti in famiglia. Gli feci notare che non era del tutto vero: una lontana cugina, Fanny Norsa, che era vissuta in Inghilterra, aveva calcato il palcoscenico come ballerina. La verità è che a mio padre sembrava impossibile che io avessi le qualità per recitare. Poi ebbe modo di ricredersi".

Quando?
"Una sera venne a teatro a sentirmi. Notò che la gente mi seguiva divertendosi e applaudendo. Il giorno dopo mi disse che aveva riposto molte ambizioni su di me e che dopo avermi visto attrice aveva avuto la certezza che non sarei fallita".

Cosa faceva suo padre?
"Era ingegnere, fu un importante dirigente della Breda. Allontanato dal posto di lavoro per ragioni razziali".

Foste perseguitati?
"Ce la siamo sempre cavata. Alcuni amici fidati aiutarono mio padre, mia madre, mio fratello e me a riparare in Svizzera. Anche in quell'occasione fui fortunata, mi venne risparmiato il dolore atroce delle tante famiglie ebree disperse, distrutte e annientate. Finita la guerra tornammo in Italia".

Cominciò allora la sua carriera?
"Avevo recitato, ma niente di impegnativo. Divenni amica di Vittorio Caprioli che aveva già maturato qualche esperienza teatrale. Era simpatico, brillante, fantasioso. Ci dicemmo che era venuto il momento di trovarci un lavoro e passammo in rassegna gli attori che avrebbero potuto aiutarci. La scelta cadde su Sergio Tofano".

Quello del "Signor Bonaventura"?
"Aveva creato una maschera che divenne popolarissima sul Corriere dei piccoli. Alla fine, dopo parecchi assalti, Vittorio lo convinse a fare compagnia con noi e uno dei primi spettacoli che allestimmo fu proprio Bonaventura. Ricordo che uno dei ruoli che interpretai fu il cane bassotto, il che vista la mia passione per gli animali mi sembrò gravido di conseguenze".

Con Caprioli vi sposaste.
"Il nostro matrimonio durò un po' meno di quindici anni e poi ci siamo separati, andando ciascuno per la propria strada. Lui con le sue storie io con le mie. Senza rancori né complicazioni. Anche perché trovai un nuovo compagno, Maurizio Rinaldi, un musicista che seppe appagare l'altra mia grande passione: l'opera".

Erano molto diversi?
"Direi di sì, ma erano uguali in fatto di tradimenti. Specialisti in adulterio".

Ne ha sofferto?
" Non più di tanto, la gelosia passava rapidamente e poi cosa vuole gli uomini sono dannatamente esibizionisti".

Non ritiene che Caprioli sia stato un grande attore ma sottovalutato?
"Più che sottovalutato incompreso. Aveva una istintiva profondità nell'interpretare certi personaggi, rara in quel mondo. Oltretutto è stato un bravissimo regista di cinema. Ci sono almeno tre suoi film che reputo bellissimi".

Mi viene in mente "Splendori e miserie di Madame Royale".
" Magnifico, una storia di travestitismo tra il grottesco e il dolente senza eguali. Con un Ugo Tognazzi insuperabile nella parte di Madame Royale. Dati i tempi non era semplice affrontare le problematiche di quel mondo".

Era la prima volta credo che in Italia si rappresentavano delle drag queen.
"Il film uscì nel 1970, oltre che regista Vittorio era anche uno degli interpreti di questa stravagante comunità omosessuale: si era dato il nome piuttosto pittoresco di " Bambola di Pechino". Ma il suo film, cult anche per i più giovani, è Parigi o cara dove io interpretavo il ruolo di una svagata prostituta sui cui tratti avrei ricamato il personaggio della Sora Cecioni".

La mitica Cecioni che esordiva al telefono con " Pronto mammà".
" Già, il personaggio fu ispirato da una mia donna di servizio, oggi guai se le chiami così, Renata. Una bella cinquantenne, vedova, prosperosa, con ossigenatura e permanente fatta in casa. Fu lei il mio modello. Ancora oggi la penso con affetto e gratitudine. Ma so che quel mondo non esiste più".

Come definirebbe la comicità?
"Certamente è un istinto. Poi c'è la gioia di divertire il pubblico con qualcosa di tuo. C'è gente che incontro o che mi scrive per ringraziarmi di quel poco o tanto che le ho donato".

Lei ha lavorato tantissimo con Alberto Sordi. Cosa conserva di quel rapporto?
" Se non ricordo male, credo di aver fatto sette film con lui. Mai uno screzio, una insofferenza, una caduta di stile. Certamente fu un comico di straordinario talento. L'ho amato molto meno quando si mise in testa di fare la regia dei propri film. Aveva un tale potere sul pubblico che tutto gli era permesso e perdonato. Ma ho lavorato anche con Totò: davvero unico. La sua comicità si fondeva con i tempi della tradizione del teatro napoletano. In privato era molto diverso, come afflitto da una seriosa malinconia. E poi c'è De Sica che per me è stato un idolo. Oltre che recitare sapeva far recitare e questo non è da tutti".

Ha lavorato anche con Eduardo De Filippo?
" Presi parte a Questi fantasmi, ma a me piaceva soprattutto Peppino ".

Ha mai capito perché litigarono?
" Rivalità, incomprensione, stanchezza. Chi lo sa. Il nostro è un mestiere che può molto innervosire. Comunque, senza togliere l'aura ai due fratelli, ritengo che la più straordinaria dei tre fosse Titina. E loro lo sapevano".

Le accade di rivedere i suoi vecchi film?
"Non ho molto piacere a rivederli. Poi, se qualcuno insiste, capita che torni sui luoghi del delitto e finisce che mi ci appassiono. Siamo deboli, umani e un po' vanitosi, no?".

Prima si accennava alla gelosia che è un tratto ricorrente tra coloro che recitano in teatro.
"Sono sempre stata immune da questo sentimento. Anzi, ho cercato spesso di voler bene e farmi voler bene. Noto, con soddisfazione, che invecchiando il mio giudizio conta per le altre, per quelle attrici che sono agli inizi o nel pieno della loro attività".

Si sente vecchia?
"Lo sono, è un fatto. Le leggi della natura comprendono la decadenza. Ma il punto è come frani. O, se vuole, come si protegge la propria dignità di donna e di artista".

In questo nuovo libro si definisce una "donna sola".
"Ho avuto una carriera quasi sempre solitaria, fatta più di monologhi che di incontri. Quanto al privato, la mia vita mi ha riservato il destino di essere lasciata sola. Soprattutto affettivamente. Quando perdi i genitori, gli uomini che hai amato, gli amici che non ci sono più, la solitudine diventa una condizione imprescindibile. Però non ho mai avuto la sensazione di essere abbandonata".

Vuole dire che non le pesa?
" So che esistono persone per le quali la solitudine è come una mazzata sulla fronte. Non fanno che lamentarsene. Io posso stare sola sia perché non ho perso il senso dell'amicizia, sia perché continuo a scrivere. Mi duole soltanto non poter più leggere".

C'è un libro che è stato fondamentale per la sua crescita?
"Ce ne sono diversi. Ma per forza di cose il libro della mia vita è stato la Recherche. Lo lessi tutto durante la guerra, diciamo nel mio esilio dorato in Svizzera. Mi entusiasmò, per la lingua francese che esprimeva e per quel senso straordinario che Marcel Proust attribuì al tempo del ricordo".

Cosa intende dire?
" Quella lettura tra le tante cose mi ha anche insegnato il valore del tempo. Mi ha educato a ricordare. Molte cose della nostra vita ci sfuggono e a volte le ritroviamo improvvisamente. Ma dobbiamo essere pronti a carpirle. Mi piace molto in questa fase della mia vita ricordare. A volte quando non prendo sonno, o mi sveglio improvvisamente, comincio delle lunghe "passeggiate" notturne".

È come liberare la propria mente.
"La mente si rigenera nel ricordo e ci dimostra che siamo ancora vivi".

Lo dice con una punta di nostalgia.
"È una sorella che a una vecchia cocciuta come me fa da badante. Però non bisogna cercare la pietà che è quasi sempre falsa o inutile ".

Accennava allo scrivere.
"Sto lavorando a un nuovo libro. Vorrei intitolarlo: Il secolo della noia ".

Quale secolo?
"Quello in cui siamo entrati. Aspettavamo il Duemila con la speranza che avremmo visto realizzate cose straordinarie. E tutto lo straordinario che c'è stato vomitato addosso è solo qualcosa di ripugnante. Ci resta questa noia. Noia per il progresso ostinato, per le banalità televisive, per le cattive notizie, per i ciarlatani della politica che hanno scambiato il Parlamento per un teatro, ma non sanno nulla del vero teatro. Ogni tanto mi chiedo: risorgeremo da tutto questo tedio? Non ho una risposta, ma ci sto seriamente pensando".


Il Diario della Signorina Snob
di Franca Valeri

sabato 2 maggio 2020

PRIMO MAGGIO 2020

1st May HAPPY LABOUR DAY
by Marilena Nardi

1° Maggio 2020,  un primo maggio senza cortei, tutti chiusi in casa. Tanti hanno perso il lavoro, tanti addirittura la vita.Che strage questa pandemia!Dal quattro maggio inizia la seconda fase , auguri  a tutti di un ritorno alla normalità, al più presto, in sicurezza.Un grande abbraccio ai più colpiti.Fany

PRIMO MAGGIO 2020
Ci mancava la pandemia per dare un ulteriore scossone al mondo del Lavoro o forse ci voleva?
Lavoro nero, lavoro precario, immigrazione, ammortizzatori sociali, sicurezza sul lavoro ecc. ecc. tutti mali in realtà già perfettamente conosciuti  che vengono ora amplificati dall'emergenza Coronavirus. Dalla quale però occorre uscire presto e si spera con qualche anticorpo in più.
Gianfranco Uber


1° Maggio, lavoratori e politica
1st May, workers and policy #1stmay #cartoomovement #courrierinternational #cartooningforpeace #lavoratori #larepubblicaxl #lavoro
Marco De Angelis


1 maggio a Rimini
Agim Sulaj


1 maggio
Fawzy Morsy



#1maggio - Lavoro a casa, circondata dalle cose che amo e da quelle che finisco per odiare nel vederle ogni minuto, da quelle che mi supportano e da quelle che mi distraggono, con un orario flessibile sull’orologio e uno implacabile nella testa, con la connessione attiva, la lavatrice che gira, il caffè che viene su, il telefono che squilla a tutte le ore, le ciabatte ai piedi, i calzini da stivare nei cassetti, il tavolo da riordinare. Mi coccolo e mi bastono (spesso più la seconda), mi premio e mi disciplino. In questo periodo non è vero che non è cambiato niente solo perché continuo a lavorare a casa. Ma amo il mio lavoro e continuo a difenderlo dalle circostanze difficili e dalle insidie di questa ondata di Smart working che non è quasi mai veramente Smart. Buon primo maggio, a chi è in full immersion da sempre o per la prima volta in uno spazio nuovo (anche se familiare). Tracciate una rotta, non scaricate rifiuti in navigazione e ne usciremo bene ❤️.
https://stay-hop.com/collections/marianna-balducci-chidisegna
#chidisegna #stayhop @hopedizioni
Marianna Balducci


1 MAY, THE INVISIBLES
Paolo Lombardi


1 Maggio 2020
Dal terzo stato allo stato epidemico
Giannelli


1 maggio
Tiziano Riverso


cosa meglio di una vertenza sindacale il 1° maggio?
Come vedete ogni tanto (anche oggi!) pubblico vignette su il manifesto. Da circa sette mesi infatti il giornale sta cercando il nuovo vignettista al posto di Biani che è approdato a Repubblica. A tale scopo è stato indetto un concorso: mandate le vostre vignette e le pubblicheremo senza compenso, ma potrete ambire ad essere scelti. Il "concorso" è iniziato a settembre dell'anno scorso ed è alle ore finali, come scritto sul giornale. Solo che questa frase è così da almeno quattro mesi. Nel frattempo, ogni giorno il manifesto pubblica quattro vignette. In sette mesi fanno più di 500 vignette pubblicate. E gratuitamente. Ora, io ringrazio tanto Il manifesto per lo spazio concesso a me e a tanti altri autori, professionisti o alle prime armi. Mi permetto però anche di ricordare, visto che è anche il 1° maggio, che il lavoro ha una sua dignità e questa corrisponde anche ad una retribuzione. E ricordo che la dignità del lavoro è uno dei pilastri del comunismo, e che un "quotidiano comunista" dovrebbe averla a cuore, scegliendo e retribuendo i suoi collaboratori in modo degno. Senza finti concorsi o piaggerie da una parte e dall'altra, ma solo riconoscendo che chi manda una vignetta, anche se fa ridere, non sta scherzando, ma ha lavorato per anni per raggiungere quel risultato artistico e giornalistico insieme. Quindi caro il manifesto, grazie dello spazio che mi hai concesso, ne sono stato contento, ma è il momento di decidere chi vuoi pagare per lavorare con te. Fallo per la dignità dei tuoi lavoratori, e per la tua. Diversamente sarai solo un giornale come gli altri.
PS: ieri alla redazione ho mandato anche questa vignetta, ne hanno pubblicata un'altra, ma spero che il messaggio sia arrivato ugualmente.
#primomaggio #ilmanifesto
Gianlo


#PrimoMaggio per tutte/i
un abbraccio e forza.
Oggi su la Repubblica
Mauro Biani


"1°Maggio 2020" - Festa dei Lavoratori -
per chi ha sempre lavorato, per chi lavora, per chi ha perso il lavoro e per chi lo troverà...buon 1°Maggio —
Marco D'Agostino


Lido Contemori


Yasasın 1 Mayıs / Hurray for 1 May in the coronavirus-times

#1Mayıskutluolsun #1ofMay #firuzkutal
Firuz Kutal


International Workers' Day 1May
©️May2020 Ahmed ManSour


1 maggio
Ugo Sajini


1 maggio
Durando


#primomaggio #1maggio #FestadelLavoro #dirittilavoro #dirittideilavoratori #Coronavirus #coronavirusitalia #covid_19italia #fasedue #fase2 #vignette #satira #satiraneurodeficiente #IChinson
Mario Airaghi


Vanessi


Moise