mercoledì 26 febbraio 2020

Katherine Johnson, leggenda della Nasa (1918 -2020)

© Steve Breen

Katherine Coleman Goble Johnson (White Sulphur Springs, 26 agosto 1918 – Hampton, 24 febbraio 2020[1]) è stata una matematica, informatica e fisica statunitense.

Contribuì alla scienza dell'aeronautica statunitense e ai programmi spaziali, già dal primo utilizzo dei computer elettronici digitali da parte della NASA. Venne riconosciuta per l'accuratezza che poneva nel calcolo della navigazione spaziale computerizzata e per il lavoro tecnico dirigenziale pluridecennale svolto alla NASAː da quando calcolava le traiettorie delle orbite, paraboliche e iperboliche, le finestre di lancio e i percorsi di ritorno di emergenza per molti voli, al Project Mercury, incluse le prime missioni NASA di John Glenn, Alan Shepard, le traiettorie di inserzione lunare[2] nei voli lunari del programma Apollo, continuando con il lavoro sul programma dello Space Shuttle, infine con la progettazione dei primi piani per la missione su Marte.
Katherine Johnson fu coautrice di 26 pubblicazioni scientifiche. La NASA mantiene un elenco dei suoi articoli più significativi con i link al suo strumento di ricerca nell'archivio per trovare gli altri.

L'impatto sociale della donna come pioniere nella scienza spaziale e nell'informatica, può essere visto sia dai riconoscimenti che ha ricevuto, sia dal numero di volte che la sua storia viene rappresentata come modello.

Dal 1979, prima che si ritirasse dalla NASA, la biografia della Johnson ricevette un posto d'onore nelle liste di afro-americani che si sono distinti nel campo della scienza e della tecnologia.
Il 16 novembre 2015, il presidente Barack Obama incluse Katherine Johnson in un elenco di 17 americani premiati con la Medaglia Presidenziale della Libertà.

Il 5 maggio 2016, le venne formalmente dedicato, al Langley Research Center a Hampton, Virginia, il nuovo impianto, Katherine G. Johnson Computational Research. La dedica avvenne al 55º anniversario del lancio e dell'ammaraggio dello storico razzo di Alan Shepard, che la Johnson contribuì a rendere possibile.

La ricercatrice venne inclusa nella lista della serie televisiva 100 Women, contenente un elenco di 100 donne ispiratrici e influenti di tutto il mondo.

Nel 2016 fu prodotto Il diritto di contare, un film su di lei e le sue colleghe afro-americane della NASA, basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly. Durante la cerimonia di premiazione dei Premi Oscar 2017 Katherine Johnson, novantottenne, fu acclamata dal pubblico con una standing ovation.

A febbraio 2019 la NASA le intitolò] la struttura Verification and Validation (IV&V) situata a Fairmont, West Virginia, istituita nel 1983 per garantire la sicurezza delle missioni di più alto profilo.





© Bill Sienkiewicz

© Dalcio

Le Apollo sisters
Graphic novel di Cinzia Leone

Le Apollo sisters sono donne e afroamericane le matematiche che hanno calcolato la traiettoria delle orbite spaziali della corsa allo spazio. le chiamano "THE COLOURED COMPUTERS"
©Cinzia Leone

©Cinzia Leone

©Cinzia Leone

©Cinzia Leone

©Cinzia Leone
Il diritto di contare (Hidden Figures) è un film statunitense del 2016 diretto da Theodore Melfi.

Il film ha ricevuto tre candidature ai Premio Oscar, tra cui al miglior film, e due ai Golden Globe, tra cui migliore colonna sonora originale. Protagonista della pellicola è Taraji P. Henson, affiancata da Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst e Jim Parsons.

Il film, basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly, racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la NASA, sfidando razzismo e sessismo, tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11.

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