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Accordo con Etihad, 1,76 mld per nuova era Alitalia
Hogan, la voglio più sexy; Del Torchio, ora navigazione sicura
Nozze fatte tra Alitalia ed Etihad: dopo un anno passato tra ammiccamenti, frequentazioni e un fidanzamento anche contrastato, le due compagnie hanno finalizzato un accordo da 1,758 miliardi che permetterà all'ex compagnia di bandiera di 'rinascere' per la seconda volta. La nuova Alitalia tonerà all'utile entro tre anni e sarà più sexy, promette James Hogan, che però non esclude altre scelte difficili. L'atteso matrimonio fa comunque tirare un sospiro di sollievo un po' a tutti, dall'azienda al Governo, dopo una settimana di passione in cui proteste dei lavoratori, frizioni tra i soci e intoppi sugli ultimi nodi hanno tenuto tutti in tensione fino all'ultimo. La firma dell'accordo è arrivata nel corso di una giornata graziata dal temuto rischio paralisi a Fiumicino, ma sospesa tra attesa e incertezza, con una conferenza organizzata da tempo, ma convocata con poco meno di due ore d'anticipo. Si è voluto infatti aspettare che tutto fosse davvero pronto e che nulla potesse far saltare l'operazione. Gli ultimi tasselli sono arrivati, prima nella notte con la firma delle associazioni professionali e della Uilt all'accordo sul contratto e sui risparmi sul costo del lavoro; poi con l'ok dell'assemblea degli azionisti di Alitalia, che si è riunita in mattinata a Fiumicino, al testo dell'accordo e all'aumento di capitale da 300 milioni.
"Ce l'abbiamo fatta, dopo un anno di lavoro tanta fatica e tante notti", ha commentato a caldo un soddisfatto ma anche emozionato Del Torchio, che ha ripercorso i suoi 16 mesi alla cloche della compagnia: "Mi sembra sia passato un secolo. Il mio obiettivo era mettere in sicurezza l'azienda e dare un futuro solido ad Alitalia". L'avventura con Etihad è iniziata proprio un anno fa, il 14 agosto 2013, con il primo viaggio del manager varesino ad Abu Dhabi per incontrare Hogan: "Lì abbiamo gettato le basi, è stato un fidanzamento un po' contrastato, ma oggi celebriamo un'alleanza strategica. Dopo tante turbolenze ora possiamo iniziare una navigazione aerea sicura". E anche Etihad conferma che la trattativa è stata tutt'altro che semplice: "E' stato un negoziato duro ma è una vittoria per tutti", ha detto Hogan illustrando con slide in inglese e italiano la propria "visione" per la nuova Alitalia: farne un'azienda "più sexy con i migliori servizi possibili, non una vera rivoluzione, ma un'evoluzione", puntando sul lungo raggio con l'obiettivo di fare della compagnia "l'ambasciatrice dell'Italia che fa soldi".
Per farlo, Hogan mette sul piatto un investimento di 1,758 miliardi (di cui 560 tra iniezioni di liquidità, acquisti di asset e altre linee e accordi) per ristrutturale il bilancio della compagnia: "dal punto di vista finanziario non funziona bene", ha spiegato il manager che avverte che non ci sono ricette semplici ma promette di costruire e crescere insieme. Unanimi i commenti di soddisfazione. Il Governo "saluta con grande piacere la firma dell'accordo tra Alitalia e Etihad", ha detto il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. E il ministro dei trasporti Lupi aggiunge: "ce l'abbiamo fatta, ci abbiamo creduto per 8 mesi, alla faccia di quelli che non ci credevano". Per il segretario della Cgil Camusso l'accordo è "una buona notizia perché può delineare un effettivo futuro della compagnia". Il leader della Cisl Raffaele Bonanni vede ora "la prospettiva di rilanciare il nostro volo". Per l'Ugl "finalmente si apre un nuovo capitolo". L'Enac si augura che "contribuisca alla crescita del sistema e del Paese". Gli occhi sono ora puntati sull'Europa, alle cui autorizzazioni è vincolato il closing dell'operazione, atteso entro l'anno. Del Torchio intanto assicura che la maggioranza dell'azionariato è e resterà in mani europee, in linea con le richieste di Bruxelles.
Ansa
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