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David Rowe illo julian assange, wikileaks, ecuador, britain, asyum
Washington, 24 ago. (Adnkronos/Dpa) - L'Ecuador si scaglia nuovamente contro l'"arroganza" britannica in merito alla vicenda di Julian Assange. In occasione della riunione di emergenza dell'Oas, l'Organizzazione degli Stati americani, chiesta dall'Ecuador, il ministro degli Esteri Ricardo Patino ha bollato come "volgari minacce" l'atteggiamento del Regno Unito. In precedenza, le autorita' britanniche avevano affermato di essere pronte a fare irruzione all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove il fondatore di Wikileaks ha trovato rifugio a giugno, per poterlo arrestare ed estradare in Svezia. Solo 12 ministri degli Esteri su 34 erano oggi presenti alla riunione di Washington. fonte Androkonos
remember Pinochet, her majesty?
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Her majesty is a pretty nice girl but she doesn't have a lot to say. Oh, those happy days in which Thatcher was hidding the genocide Pinochet, protecting with the political assilum all those murders committed by him under the name of the union Jack and her majesty. well, it seems that the assange attack to the neoliberal system is more despicable than the thousands of murders in Chile.hmmm...good for Ecuador. 17 Aug 2012
ASSANGE
Gianfranco Uber
The Ecuador gives asylum to Assange but London does not give up. How Britain will violate the Embassy of Ecuador without committing an abuse of international law? 17 Aug 2012
Se veramente Londra intende violare l'ambasciata Ecuadoriana c'è da chiedersi se è veramente Assange il Pericolo Pubblico
Paul Zanetti
“Esci con le mani in alto, Assange. Sappiamo che sei lì!”
L’Ecuador ha deciso di concedere l’asilo politico a Julian Assange. Dal 19 giugno il cofondatore di WikiLeaks si era rifugiato nell’ambasciata del paese sudamericano a Londra per sfuggire alla sua estradizione in Svezia. La giustizia svedese vuole processarlo per stupro e aggressione sessuale e Assange aveva chiesto asilo politico all’Ecuador dopo aver esaurito tutti gli appelli contro il mandato lanciato da Stoccolma.
Hunt
Sergei Tunin
Hunting for Julian Assange in London 16 Aug 2012
The big bulldog
Emilio Agra
. 20 Aug 2012
That`s why they want Assange
Emilio Agra
An old pitch, but necessary today. 20 Aug 2012
Assange is all an star.
Arcadio Esquivel
Many countries are asking for Assange, the justice requires him in courts. 21 Aug 201
Assange as a mouse
By Riber Hansson, Sweden - 8/18/2012
Escudo Protector
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 8/26/2012
Cameron y Assange
By Rainer Hachfeld, Neues Deutschland, Germany - 8/20/2012
Julian Assange a la embajada
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 8/20/2012
Asssange si affaccia al balcone
Dave Brown -The Indipendent
Jan Erik Ander
Jan Erik Ander
il grande bluff...
Tiziano Riverso
SECURED LEAKS
Gianfranco Uber
Sweden pursues the protection of secure relationships 21 Aug 2012
unmasked
Rafael Carrasco (Lucas)
Wikileaks unmasked ugly true secrets 20 Aug 2012
17ago2012
Il cardinal Assange
Nel 1948, nel nuovo assetto politico dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il primate d’Ungheria cardinal Joszef Mindszenty fu arrestato e condannato all’ergastolo per cospirazione antigovernativa anticomunista. Per otto anni rimase dapprima in carcere, e poi agli arresti domiciliari.
Durante la rivolta del 1956 si rifugiò nell’ambasciata americana, e gli Stati Uniti gli concessero asilo politico. Non poté partecipare ai conclavi del 1958 e del 1963, e rimase confinato in ambasciata anche dopo l’avvento della distensione e della Ostpolitk, per testimoniare con la sua detenzione la contrapposta concezione dei diritti umani in Occidente e oltre Cortina.
Solo nel 1971 accettò di andare in esilio in Vaticano, ma rifiutò di rinunciare al primato ungherese. Nel 1973 fu dimesso d’ufficio da Paolo VI e si trasferì a Vienna, dove morí due anni dopo. Dal 1996 è in corso il processo per la sua canonizzazione.
Mezzo secolo dopo le vicende del cardinale, e nel nuovo assetto politico mondiale seguito alla caduta del Muro di Berlino e allo scioglimento dell’Unione Sovietica, un caso analogo sta attraendo l’attenzione dei media e la solidarietalà degli attivisti per i diritti umani.
A contrapporsi, questa volta, non sono più l”Est e l’Ovest, ma il Nord e il Sud del mondo. A voler limitare le libertà non è più l’Ungheria comunista, ma una triplice alleanza capitalista tra Stati Uniti, Inghilterra e Svezia. E a difendere i diritti del coraggio e della trasparenza, con la concessione del rifugio e dell’asilo politico, non è più l’ambasciata statunitense in Ungheria, ma quella ecuadoriana in Inghilterra.
Quest’ultima è stata addirittura minacciata di violazione territoriale, dagli eredi del Terzo Raj. La minaccia, giustamente bollata come “coloniale” da parte dell’Ecuador, travalica limiti di decenza che neppure l’Unione Sovietica aveva mai osato valicare.
Dove stiano le ragioni, e dove i torti, lo si sapeva allora, e lo si sa oggi. Auguriamo a Julian Assange di non dover patire tanto a lungo quanto Joszef Mindszenty, e di poter tornare presto a reiterare il benemerito “crimine” di cui è accusato: l’aver mostrato al mondo intero che i nostri governi sono nudi.
Piergiorgio Odifreddi
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