appendice alla settimana in vignette: 4 -11 ottobre.
MONS. RINO FISICHELLA
Dopo il Lodo Alfano (sempre sia lodato), siamo arrivati finalmente al Lodo Bestemmia. Mons. Rino Fisichella, arcivescovo e teologo, ha giustificato l’espressione blasfema con cui il Premier ha concluso una delle sue irresistibili storielle, specificando che il fatto va “contestualizzato”: in sostanza, la bestemmia è male, è un grave peccato, un’offesa al Sommo Creatore e un atto che incrina l’antica alleanza con lui, ma se serve a chiudere una bella barzelletta, allora è un tutto un altro discorso. Del resto, il Berlusconi in doppiopetto ha ormai da tempo lasciato il campo a quello in doppio peto, amante della battuta grassa: può permetterselo, perché ha vinto le elezioni e il popolo è con lui. Per portare avanti il suo programma, in fin dei conti, chiede solo qualche modifica alla Costituzione, lo scioglimento della magistratura e l’abolizione, sulle famose tavole di Mosè, dei comandamenti numero 2,6,7,8,9 e 10, che gli impediscono di governare. Se no si va a nuove elezioni! Che poi Dio, a dirla papale papale, nell’iconografia tradizionale (vedi il Giudizio Universale di Michelangelo), somiglia anche vagamente al giornalista Eugenio Scalfari. Non ci sembra il caso di aggiungere altro.
PAOLO ROMANI
E’ lui e solo lui il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, dopo 154 giorni d’interim da parte del Premier, che ha tentato fino all’ultimo, con un gesto estremo e commovente, di tenere per sé il dicastero: si è presentato al Quirinale con un parrucchino e vistosi baffi neri, affermando di chiamarsi Alfio Trombetta e d’essere stato designato da Gianni Letta. Purtroppo, non è stato creduto. Paolo Romani, nonostante un cognome che lo rende profondamente inviso alla Lega, ce l’ha fatta e ha giurato nei giorni scorsi davanti al Presidente Napolitano: in base al clima scanzonato e informale instaurato da Berlusconi, ha utilizzato la nuova formula, cioè “Signor Presidente, sotto il ponte di Baracca, c’è Pierin che fa la cacca, fa uno stronzo duro duro e io giuro, giuro, giuro”. Queste sono le grandi riforme istituzionali per un’Italia che cambia. Gli ordini che la Presidenza del Consiglio ha dato ai collaboratori del neoministro sono di farlo divertire il più possibile, freneticamente: segretarie scosciate, voli di Stato a piene mani e regali come se piovesse. Se si va a elezioni a Marzo, come sembra ormai probabile, il suo ministero avrò avuto un’esistenza più breve di quella di un criceto siberiano.
ROBERTO FORMIGONI
E’ accusato di aver falsificato delle firme importanti, come i cinesi fanno con Gucci e con le sorelle Fendi. Roberto non se lo aspettava e ha somatizzato. I Radicali affermano che sul listino che ha sostenuto Formigoni alle elezioni regionali ci sono 374 firme false, tutte opera della stessa mano. “Siamo un Partito molto unito e coeso, abbiamo tutti un solo ideale, un solo obiettivo, una sola calligrafia”, ha ribattuto in conferenza stampa il Governatore, profondamente amareggiato. Eppure, c’è la perizia di un esperto a sostenere la teoria dei Radicali. “Le firme sono tutte autentiche e inconfutabili- ha ribattuto fiero Formigoni – e rappresentano i nomi d’onesti cittadini lombardi come Tarzan, Juri Gagarin, Agrippina e Steven Spielberg. Come si può dubitare della loro autenticità? Dove andremo a finire di questo passo?”. Allo stato attuale, comunque, l’ipotesi è quella di far ripetere le elezioni, anche se, a tale proposito , ci sono numerosi pronunciamenti molto chiari da parte d’Istituzioni varie e Associazioni umanitarie internazionali: costringere l’elettorato di centro-destra a votare un’altra volta per Formigoni, è contro i più elementari diritti dell’essere umano.
GIANNI MORANDI
Ne abbiamo uno che sa cantare e lo mettiamo a presentare: ma può andare bene questo Paese? E’ ufficiale, sarà Gianni Morandi a condurre il prossimo Festival della canzone italiana. Che poi, dopo aver assistito all’ultima edizione, le sole cose che si possono ancora presentare a Sanremo, sono le proprie scuse. Auguriamoci ora di non vedere in gara Pippo Baudo, anche se a lui, probabilmente, la cosa non dispiacerebbe. Essere fuori ruolo e rallegrarsene è ormai una tragica prerogativa nazionale: aspettiamoci quindi Alba Parietti che parla di politica internazionale in tv, Luciano Gaucci che scrive un’enciclica, Carletto Mazzone che interviene a un congresso di chirurgia maxillofacciale e Silvio Berlusconi che riscrive il Kamasutra (ops, scusate, questo in effetti rientra nelle sue funzioni istituzionali). Le ripercussioni di questa scelta della Rai, Dio solo può saperle ma, temo, lascerà che le scopriamo da soli. Quando, infatti, sentiranno Povia e Morgan mugolare da par loro sul palcoscenico dell’Ariston di Sanremo, inevitabilmente, milioni di nostri connazionali saranno presi dalla selvaggia voglia di afferrare per il bavero della giacca Gianni Morandi e gridargli in faccia “Canta Scende la pioggia, maledetto… canta!”
Tratti da Il Misfatto Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano http://www.ilmisfatto.it/
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