venerdì 23 luglio 2010

la settimana in vignette: 5 -12 luglio (manganellate agli Aquilani, Gheddafi e le sue prigioni, ecc.)

Nessun commento questa è la settimana dello sciopero della stampa
9 luglio giorno del silenzio e sciopero della carta stampata


Vergogna!
Marilena Nardi Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

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Riccardi L'Asino


Manganelliamoli, 'sti *** di terremotati
Mauro Biani http://maurobiani.splinder.com/


CUI PRODEST ?

I refusi nella Manovra finanziaria, le insidie del caso Brancher, le contraddizioni della legge bavaglio sembrano quasi seminate ad arte per fiaccare la resistenza (sia pure sovrumana) del Premier. Se non fossero il frutto della stessa maggioranza.

Pubblicato da uber
Etichette: berlusconi, MANOVRA, pdl, politica

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Il fatto della settimana
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Brancher si dimette

Brancher, il 17° giorno scese dalla poltrona.

SERGIO STAINO

Dell'Utri condannato a 7 anni


PORTOS Comic strip


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Infanzia Difficile
Andy Ventura http://andy-ventura.blogspot.com/

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ECONOMIA
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Giannelli http://www.corriere.it/

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Sport
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POLPOPAUL
di Luca De Santis L'Asino

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ESTERI
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Le sue prigioni
Drammatico appello di 200 eritrei chiusi nelle prigioni libiche. Chiedono all'Italia di intervenire per fare cessare le violenze a cui sono sottoposti e far sapere alle organizzazioni umanitarie la loro situazione
Uber Humour


L' amico Gheddafi
Bandanax L'Asino

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Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

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In Edicola
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la VUCCIRIA
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una pillola di PV
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http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Bagliori%20Low.jpg
Clima teso
Pietro Vanessi - Una Vignetta di PV

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QUI le altre del giorno di ... a gentile richiesta.
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Gli speciali tematici della settimana:

giovedì 22 luglio 2010

Le idi di luglio

Ma chi è questo “tale” Cesare il cui nome ricorre decine di volte nelle carte dell’inchiesta sulla nuova loggia P3?

-'Il nome 'Cesare' non si riferisce affatto al Presidente Berlusconi 'sottolinea in una nota Niccolo' Ghedini, avvocato del premier.


Realitisciò
PORTOS Comic strip

ITALIAN GALLERY
PORTOS Comic strip

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Le Idi di Luglio

MASSIMO GRAMELLINI (LASTAMPA.it )
Ave direttore, attraverso il Suo giornale intendo denunciare l'uso improprio che in questi giorni si sta facendo del mio nome. Mi ritrovo coinvolto in resoconti bizzarri, tirato in ballo da individui a me del tutto ignoti. «Amm'a vedé Cesare» (ma che lingua è, sannita?). «Credo che il dossier sia arrivato nelle stanze di Cesare, i tribuni ne hanno già dato notizia». (Chiacchieroni perditempo, prima o poi li caccio e metto al loro posto una vestale). «Marcello parla anche a nome di Cesare». Alt. E chi sarebbe questo Marcello che parla a mio nome? Il glorioso console che conquistò Siracusa o il noto bibliotecario che tiene i contatti con Palermo? Ce n'è uno che si spaccia per mio cugino: gli dedicherò il «De bello pallico», una raccolta di barzellette lapidarie (la mia preferita è «Veni vidi Ici», dedicata al federalismo fiscale). Un altro tira in ballo la storia del «vice Cesare» e qui non vorrei sembrarle petulante, ma visto che sull'argomento ho già preso un bel po' di pugnalate, ribadisco che non esiste ancora un vice designato. L'ho spiegato a Bruto, a Marcantonio e anche ad Augusto, il quale mi dicono abbia avuto in dote il Tg1, ma non da me, ripeto, non da me. Ho il sospetto, direttore, che qualcuno a Roma stia usando impropriamente il mio nome per i suoi loschi affari. Appena torno dalla Gallia (lunedì sarò a Mediolanum con Aznavour) andrò in fondo a questa storia. Avrebbe per caso un dado da prestarmi?
Firmato: Cesare (Caio Giulio)
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Lo chiamavano Cesare
La fantasia al potere.
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

Vauro VAURO Le vignette di Vauro

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FOLLE, FOLLE, FOLLE, FORTISSIMAMENTE FOLLE
di Giulio Laurenzi INSERTO SATIRICO

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Date a Cesare quel che è di Cesare !!!
Ogni giorno se ne sente una nuova e di mezzo c'è sempre lui: il piccoletto.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


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DATE A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE. 23 COLTELLATE, SE NON RICORDO MALE. :)
nico pillinini


Giannelli http://www.corriere.it/

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I Cesaroni

Di chiagia

La P3? Una montatura indegna.
I sequel sono sempre deludenti.

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IDI
di Rocco Grieco Rocco Grieco - Coriandoli.It

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Cesare
VADELFIO
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e di sicuro egli è uomo d'onore
giors e gugu STRISCE BAVOSE



TUTTI CONTRO CESARE

Berlusconi rifiuta l'identificazione con il CESARE delle intercettazioni e denuncia i tentativi di delegittimazione che sembrano provenire da tutte le direzioni.

Pubblicato da uber Uber Humour
Etichette: berlusconi, elezioni, intercettazioni, pdl


PS:
FINI SAPEVA TUTTO!!
E' infatti del 28 novembre 2008 la sua celebre dichiarazione:
"Nel PDL c'è il rischio di CESARISMO"

(*) Vignetta del 16/01/2009
http://haldeyde.blogspot.com/2009/01/il-ruggito-delle-istituzioni.html


Post modificato l'ultima volta dom 25 lug. 13.10

mercoledì 21 luglio 2010

Grazie ...

37.230 visitatori
59.960 pagine
... grazie di cuore di aver passato un anno con me ...
il 20 luglio 2009 nasceva FANY_BLOG
il 21 luglio 2009 il mio primo post 40 anni fa sulla luna ...

grazie del sostegno, dei consigli ed anche della tanta pubblicità mediatica che mi avete fatto
a cominciare dal grande Brulliotoi che lo ha sbandierato ai quattro venti




fany rivisita Grieco per festeggiare la notizia:
Sorridi Fany... sei su " LA VUCCIRIA".


grazie di aver guardato i miei timidi tentativi di satira ...



Le primarie 25 ottobre 2009



Il Sultano (fany)




'Napolitano' di FANY


SEDIE DI POTERE. fany



Via le mani dalla satira fany
(contributo alla festa dell'asino)

grazie agli amici più lontani...
Agim Sulaj, Omar Zevallos, Petar Pismetrovic, Olle Johansson, Morten Morland,

grazie a quelli che non ho ancora avuto il piacere di conoscere ...
ma mi piacerebbe tanto!

grazie agli amici più vicini Marilena Nardi, Paride Puglia ,
Staino, Vincino, Mauro Biani, PV
tutti i ragazzi della Vucciria, quelli di Inserto Satirico
giors e gugu
grazie ai 43 carissimi sostenitori

ed ai carissimi ...

Lino Giusti e Roberto Mangosi

Si aggira tra i blog in punta di piedi
il comico Lino Giusti,
e lascia chicche ovunque...


Franco Portinari e Tullio Boi
[me+c.jpg][CAUBBOI.jpg]
e Gianfranco Uber


Tutti a mangiare la torta!

Guerra nella galassia PDL

« Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima. »


I Finiani
Fedelissimi al Presidente della Camera
I Finiani da sin a dx: Bongiorno, Bocchino, Fini ( lui in realtà non è Fini è un Finiano...) e Granata.
PORTOS Comic strip


I Berlusconidi
Ossequianti il Presidente del Consiglio
I Berlusconidi da sin a dx : Gasparri, Santanchè, Bondi, Meloni, La Russa.
PORTOS Comic strip

Non siamo sul set di un film di Star Trek ma all'interno del PDL
La spaccatura tra le due correnti è tutti i giorni sempre più manifesta

Oggi i Finiani gongolano per il piccolo successo per la modifica alla legge sulle intercettazioni mentre il premier appena insignito del premio Grande Milano ( tra le guglie del duomo), deluso tuona che così non serve a nulla.
Motivazione del premio: STATISTA DI RARA CAPACITA'




Giannelli http://www.corriere.it/

Imponenti misure di sicurezza...
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DUOMO BLINDATO

Imponenti misure di sicurezza per la cerimonia del premio "Grande MIlano" assegnato in Duomo al Presidente Berlusconi.
Si temeva la vendetta.
Pubblicato da uber
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VADELFIO

ed innumerevoli critiche alla laccatura ...
PORTOS Comic strip

martedì 20 luglio 2010

Mino Damato

"Mino era un uomo che guardava in alto cercando la sua luna senza fare come quelli che si fissano il dito. Il suo sogno era quello di poter interpretare questo mondo scoprendone di nuovi, sia che fossero nello spazio - quello spazio da lui tanto amato e che simboleggiava il futuro e dunque la speranza -; sia che scavasse con gli occhi e con la coscienza nei drammi della storia contemporanea". E' il ricordo dei familiari di Mino Damato, popolare giornalista e conduttore tv, scomparso venerdì pomeriggio.(Ansa)


Pubblicato da Paride Puglia


“Nel Veneto, a Monselice in particolare, ho trovato un aiuto fondamentale per i miei ragazzi. Sono ragazzi che ho trovato nel ’90 nel padiglione B1 dell’ospedale Babes della capitale rumena. Essendo sieropositivi erano praticamente abbandonati e in condizioni igieniche terribili: tutti orfani, in alcuni casi neonati, dormivano gli uni accanto agli altri, a volte sui sacchi della spazzatura, in mezzo ai propri escrementi, o legati ai letti; guardati da poche infermiere, forse le stesse che li avevano infettati praticando a tutti le iniezioni con la stessa siringa. Vederli fu uno choc, come scoprire che non conoscevano la differenza tra un bicchiere e un tazza perché non avevano mai visto né l’uno né l’altro!A loro sono arrivato casualmente come avviene sempre nella vita. Quando nell’89 cadde il regime Ceausescu e il mondo scoprì i suoi terribili retroscena, anch’io come altri mandai degli aiuti, ma mi resi presto conto che niente arrivava a destinazione. Avevo visto su Gente il servizio di un fotografo francese sui bambini di quell’ospedale e mi avevano colpito in particolare gli occhi di una bambina che guardavano al di là della macchina fotografica, oltre. Erano gli occhi di Andreia. Sono partito per cercarla e quando l’ho trovata ne ho ottenuto l’affidamento portandola a vivere con me e mia moglie, in Italia. Poi purtroppo, una dopo l’altra, se ne sono andate.Già quando ho strappato Andreia da quell’inferno mi sono reso conto che ne salvavo una e me ne lasciavo alle spalle altri 99 e quello è stato per me insopportabile. La nostra professione ci porta ad essere cinici, ma credo che di fronte alla morte e al dolore un giornalista sia prima di tutto un uomo”.“Da inviato speciale in Vietnam, Cambogia, Afganistan, ricordo soprattutto storie di bambini, drammi che mi hanno ferito profondamente perché non avevo potuto aiutarli. C’è un episodio che mi fece molto riflettere. Nel mezzo di una guerriglia tra Etiopia, Somalia e Kenya mi imbattei in una bambina curata dalla missionaria laica Annalena Tonelli. Era cieca per mancanza di vitamine, così istintivamente affittai un piccolo aereo per mandarla a curare a Nairobi. Dopo un anno tornai a trovarla: ora ci vedeva, anche se soltanto ombre. Poi però mi chiesi se avevo fatto veramente il suo bene o se le avevo solo dato la speranza di una vita che migliore non era… Vidi dove viveva, con la nonna, sotto le frasche tenute su da bastoni, loro due da sole in mezzo alla savana popolata dai leoni. Allora capii che non si poteva aiutare qualcuno a metà”.“Tornando alla Romania…Entrare in contatto con quegli orfanelli sieropositivi mi ha spinto a fare di più. Ho saputo poi che il regime invitava le ragazze madri a partorire e ad abbandonare i neonati negli istituti: il dittatore- due lauree honoris causa ricevute a Bologna- diceva che quelli erano figli suoi e probabilmente li voleva per indottrinarli: i nostri bambini erano ancora troppo piccoli per fargli il lavaggio del cervello, anche se comunque sono stati istituzionalizzati. I medici (non solo quelli rumeni) dicevano che entro il 2000 sarebbero morti tutti. Così sono tornato, prima che mia figlia se ne andasse: la morte di Andreia non ha aggiunto niente e io non cerco lei in loro, perché una cosa è la mia vita privata e un’altra l’impegno che mi sono assunto”.“La mia fondazione Bambini in emergenza ha creato una struttura ospedaliera. Abbiamo una scuola nell’ospedale, abbiamo Casa Andreia proprio lì dove incontrai i primi ragazzini, con gabinetto di stomatologia e odontoiatria, palestra per riabilitazioni e farmacia; e a 40 km da Bucarest abbiamo il centro pilota di Singureni per la cura e l’assistenza e la ricerca per orfani colpiti dall’HIV. Contiamo anche di favorire la formazione professionale dei più grandi e di agevolare il contatto con gli animali e con il lavoro dei campi.E per dimostrare che volendo si può, la Fondazione ha vinto una scommessa proprio nella civilissima Roma. Il policlinico Umberto I aveva in programma la costruzione di un nuovo padiglione da 12 stanze: costo preventivato tre miliardi e mezzo di lire, tempi di attuazione tre anni. L’abbiamo fatto noi con 144 milioni, arredi compresi, in 34 giorni. Sono questi bambini ad averci insegnato a non perdere tempo”.“Smettere di fare il giornalista ha creato forse il vuoto attorno a me. Anch’io diffido delle grandi scelte, a meno che non si tratti di santi o di missionari. Credo di aver superato il limite: uno scrittore queste cose le racconta, non le fa. Ho rotto invece questi tabù…”“Ti racconto un altro episodio, la mia più breve intervista. Avevo invitato su Raitre a “Alla ricerca dell’arca” una ragazza siciliana violentata da venti coetanei. Lei ha esordito dicendo “La mia vita è finita in quel momento” e io lì ho chiuso quell’incontro. Cos’altro potevo dire? Molti anni prima, durante la guerra d’indipendenza del Pakistan orientale giravo in un campo profughi quando vidi un bimbo che stava morendo. Potevo forse continuare a filmare? E’ meglio documentare per far sensazione o fare il possibile per salvare una vita? Un medico disse che una bombola d’ossigeno l’avrebbe salvato, ma all’ospedale non me la vendevano perché l’avevo chiesta per un profugo, così dissi che serviva a mio figlio e la ottenni. Quando tornai il bambino era già morto”. Mino D'Amato (scrittore 2003)

(foto roberto brumat)

Mino Damato all'anagrafe Erasmo Damato (Napoli, 1º dicembre 1937 – Roma, 16 luglio 2010) è stato un famoso giornalista e conduttore televisivo italiano.
Da leggere anche l'articolo di Luca Boschi
Bambini in emergenza

Peccato che tanti lo ricorderanno solo per la sua camminata sui carboni ardenti e non per la sua continua ricerca tra i drammi dell'assurdità delle guerre, che lui ha testimoniato in prima persona, e quelli individuali che lo hanno portato a scegliere con amore assoluto la sorte dei bambini meno privilegiati". Breve e doloroso, vissuto con grande intensità, il rapporto con Andreia, che, "per una scelta non formale ma di cuore", diventò sua figlia e la cui breve esistenza "illuminò la sua, anche quando gli occhi di Mino lasciavano trapelare la sua malinconia".

Damato, sottolinea ancora la famiglia, "ha molto vissuto da esploratore e pioniere mediatico, scientifico e anche politico e si è esposto al giudizio e alle critiche, spesso ingiuste, che vengono indirizzate solo a chi non vive di conformismo e banalità. Ha sempre indicato una strada davanti a sé. Non tutti hanno avuto il coraggio di seguirla. La sua solitudine è stata un segno distintivo di questi tempi aridi".

'''Guardare oltre con coraggio, determinazione e passione è l'esempio che ha lasciato".

lunedì 19 luglio 2010

19 luglio 1992 ... 18 anni dopo

18 anni son passati dalla strage di via D' Amelio
si parla di indifferenza ma a qualcuno da fastidio che si ricordi
l'albero dei pizzini prima ed ora la statua dei due giudici ...
che tristezza questi sgarbi alla memoria di Borsellino e Falcone...
che tristezza scoprire che le istituzioni hanno lucrato persino sul materiale delle statue
invece di esser di bronzo erano di povero gesso...


TALEBANI DI CASA NOSTRA
Le celebrazioni per i 18 anni dalla strage di via d'Amelio non sono gradite.
Nella notte di ieri a Palermo due statue di gesso di Falcone e Borsellino sono state danneggiate dai soliti "ignoti".
L'odio per i simboli non è evidentemente una esclusiva talebana.

Pubblicato da uber Uber Humour
Etichette: giustizia, mafia, talebani

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VADELFIO

E' veramente il mio stato d'animo, forse non è il modo giusto per ricordare una gran persona come Paolo Borsellino,ma provo tanta amarezza nel vedere come vanno le cose in Italia, mi sembra che siamo rimasti in pochi a lottare e a ricordare.........
Paolo Lombardi


Paride Puglia

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Max


queste sono solo alcune delle opere a ricordo
sotto il link della Vucciria dove potrete trovare tutti i contributi


More info: http://www.lavucciria.net

da sfogliare qui sotto lo

SPECIALE 19 LUGLIO 1992: un numero interamente dedicato alla memoria di Paolo Borsellino e di tutti i suoi collaboratori, caduti per mano mafiosa nella strage di via D'Amelio.





La Vucciria del...
SPECIALE 19 LUGLIO 199
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23 maggio 1992 InCAPACI di dimenticare