lunedì 12 gennaio 2015

Checkpoint Charlie

Questa è la quinta raccolta di disegni in memoria degli amici di Charlie Hebdo:

Marilena Nardi


Marilena Nardi




Paolo Dalponte
http://dalponte.cartoonbank.ru/



Giannelli - Il Corriere.it




Giannelli - Il Corriere.it



Crayons pour la liberté
Andrea Pecchia


Charlie Hebdo
Davide Ceeccon

Ellekappa




Salut
Natangelo




L'umanità è nuda

Terrificante.
La vignetta di oggi per il manifesto.
La mia intervista per Fahrenheit (radiorai 3).
Mauro Biani



con Riccardo Mannelli
gli artisti non muoiono
la carogna invece creperà


con Riccardo Mannelli
gli artisti non muoiono
la carogna invece creperà


Mannelli


la paura
Mannelli


Killer's digest
Bucchi



C'è chi odia l'Islam e la satira con la stessa passione...
Bucchi




La nuova libertà d'espressione
Bucchi



I limiti della satira
Bucchi

https://scontent-b-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-xfp1/v/t1.0-9/10926441_10153002871781838_1520735187606074259_n.jpg?oh=70882b0ff0ac9a652e819dbc4ed32872&oe=5536E324

#jesuischarlie
Giovanni Riso Degli Angeli



Fabrizio Fabbri






Charlie Hebdo : Pencils around the world have responded

.
07 Jan 2015





The Day of the Jackal

Politicians and censors, today they are supportive of satire
09 Jan 2015


Gava



Pour vous

merci
09 Jan 2015





Je suis

Charlie
10 Jan 2015



Checkpoint Charlie

MASSIMO GRAMELLINI
A chi impugna mitragliatrici per sterminare matite, e a chiunque si sottometta a qualcosa di diverso dalla propria coscienza, ci piacerebbe spiegare che avventura faticosa e fantastica sia la libertà. Ma non lo faremo, perché la libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci e gli abusi. I suoi confini sono labili, mobili. E la sua rovina è l’assenza di confini, che le toglie il piacere sottile della trasgressione.

La forma estrema, per molti incomprensibile, di libertà è la satira. Offensiva, provocatoria e irrispettosa per definizione, ribalta ostinatamente il punto di vista, perciò è detestata dai possessori di verità assolute e dai fautori delle religioni, categoria ideologica di cui fa ormai parte il Politicamente Corretto caro agli americani.

La satira non è mai blasfema, perché non si occupa dell’assoluto, ma del relativo. Non di spiritualità, ma di umanità. La satira non manca di rispetto a Dio, casomai agli uomini che usano Dio per dominare altri uomini.

La vignetta di Charlie Hebdo che più di ogni altra è costata la vita ai suoi autori raffigurava un Profeta disperato per il tasso di stupidità degli integralisti islamici. Non era un attacco a Maometto, ma a un gruppo di fanatici superstiziosi e ignoranti che in suo nome ammazza le donne che vogliono andare a scuola e i maschi che bevono e fumano.

L’attenuante della provocazione che è echeggiata in queste ore sul «Financial Times» - la bibbia di un’altra religione dogmatica, quella dei soldi - è il sintomo di quanto sia ancora lunga e avvincente la marcia verso la libertà. C’è stato un tempo non lontano in cui le corna erano considerate un’attenuante per l’uxoricida e la minigonna per lo stupratore. Arriverà il giorno in cui anche l’accettazione dell’uso, e persino dell’abuso, di satira diventerà qualcosa di scontato. Intanto la guerra continua, e si combatte dentro di noi.

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5) continua

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Le altre raccolte per Charlie Hebdo:






Checkpoint Charlie Hebdo (4) (Italy)





domenica 11 gennaio 2015

Checkpoint Charlie Hebdo

Questa è la quarta raccolta di disegni in memoria degli amici di Charlie Hebdo,
tutta italiana...


CHARLIE HEBDO
Ascoltavo Radio Anch'io.
Ha ragione Serra, noi alle libertà democratiche ci siamo arrivati lentamente e non senza dolore.
Sia chiaro che la condanna dei fatti di ieri a Parigi deve essere incondizionata e totale.
Resta per me il dubbio sul fatto che tutto quello che si può fare si debba fare o se limitare volontariamente la nostra libertà possa proprio scaturire da un maggior senso di responsabilità che la nostra civiltà dovrebbe avere.


Checkpoint Charlie Hebdo
di Nadia Redoglia
I Colleghi parigini puntavano la matita affilatissima. Mirando centravano perfettamente ogni entità che violentemente o pacatamente accampa il diritto di (arrogante) supremazia in quanto “eletta” e perciò autorizzata a stabilire che “tutti gli altri” possono pur essere schifosi o quasi e pertanto alla bisogna sterminabili.
La presunzione del termine “ELETTO” che segue sostantivi come “razza/popolo/stirpe ecc.” conduce SEMPRE alle più terrificanti piaghe per l’umano essere. L’ultimo che (ufficialmente) ne dimostrò l’assunto al mondo intero fu Hitler.

sabato 10 gennaio 2015

Je suis Charlie - Fanylab

Questa è la terza raccolta di disegni in memoria degli amici di Charlie Hebdo:
sono quelli del mio gruppo Fanylab.
Grande è stato lo sconforto dell'attentato, e fin dalle prime notizie, gli amici artisti hanno iniziato a  condividere con me i loro cartoons.
Vi ripropongo queste opere in ordine cronologico, tranne la prima.
La prima, di Ugo Sajini, è quella che ho scelto come foto del gruppo.

Cara Raffaella, 
sono addolorato, li conosco, anzi li ho conosciuti tutti, ho mangiato, chiacchierato passeggiato con loro. Molte, tante volte. Adesso vedo i coraggiosi emuli che ne approfittano a fare matite grondanti sangue, o tradurre la vignetta di Charb, pur di fare un post col proprio bel nome. 
Cazzo sono persone, con i loro famigliari e magari ho conosciuto pure questi. Non una considerazione  sul perché; perché una religione che tante persone nel nostro paese abbracciano, spinga a questo assolutismo prima becero e adesso mortale. L'importante è fare una vignetta disponibile a qualche mi piace. Che ambiente di merda è quello che gravita su FB.
 Non ci si chiede perché ... santo cielo!
Questo tipo di satira fatta così per apparire non serve un cazzo.
La satira vera, invece serve, purtroppo a scatenare anche gli istinti più bestiali, oggi i mussulmani in Francia, ieri i fascisti in Italia e Spagna e ancora prima ...c'è sempre stato un pasquino da far fuori.
 La satira segnala, ma purtroppo non riesce a correggere, modificare, cambiare, 
solo far incazzare gli scemi e poi morire per loro mano.
Basta!

Ugo Sajini (07/01/2015)




Charlie Hebdo

Elchicotriste: 'First response to our dead colleagues. I never felt attracted by caricaturing Mahoma til now. A message to fanatism, for every dead drawer you will get 15 charicatures of the god you shame with your murders. And you will never be able to stop us because we are with too many. More than you are. RIP CHERB, CABU, WOLINSKY, TIGNOUS...'
07 Jan 2015

Je suis Charlie - Sergio Staino

Fra i tanti commenti alla strage di Charlie Hebdo raccolgo questa riflessione che mi ha inviato Vinicio Capossela. Ve la inoltro senza la sua autorizzazione perché mi sembra particolarmente poetica e profonda. Vi aggiungo una mia vignetta dedicata all'amico Wolinski.Ciao,Sergio


Ieri, alla fine delle dodici notti, il tempo fuori dal tempo del passaggio, questo attentato... questa azione di guerra in territorio di idee… un commando... commando? ...queste pesanti figure di uomini neri con artiglieria pesante che entrano, non oltre un reticolato, non contro altri uomini armati, ma dentro una stanza piena di disegni. C’è qualcosa nel disegno che tiene viva la nostra innocenza. Tanto più nel disegno satirico. Gli uomini cessano di essere orribili, prepotenti, arroganti, e diventano piccole, ridicole, caricature. É il mondo delle idee.

Matite e artiglieria pesante, e questa inimmaginabile scena della carneficina, che fa strage delle idee. Come entrare in una stanza di ricreazione e uccidere l’infanzia.

Disegnare è la prima cosa che impariamo a fare, il primo gioco. Il primo gioco dall’inizio… Dalle grotte di Altamira, di Lescaux… La prima volta che l’uomo si è sollevato dal suo stato bestiale e ha fatto qualcosa di inutile. Qualcosa che lo sottraeva alla lotta per la sopravvivenza. Insieme all’arte ha inventato il gioco. Qui non si può più giocare.

Armi pesanti. Inseguimenti. Esecuzioni. L’orrore.

“Se non ci fosse il Paradiso – dice il mio amico Armando Testadiuccello – non ci sarebbero guerre.” Fare della Terra un inferno certo, in nome di un Paradiso incerto, è quello che l’umanità ha sempre fatto, spesso in nome delle religioni. Non facciamoci tirare in mezzo da queste pulsioni. Qui Allah, Dio Padre Onnipotente, Jahvè, non c’entrano nulla. Se una forza creatrice c’è, un’armonia nascosta e incomprensibile, un po’ di sputo divino impastato nel fango, qui non c’entra.

Questo è solo l’uomo. Capace di cose alte e grandi e capace dell’orrore. Capace di impugnare una matita per giocare o un’arma pesante per uccidere.

É una lotta che vale la pena di essere combattuta quella di poter scegliere la matita. Teniamo a cura la nostra capacità di giudizio. Ci è costata l’uscita dal Paradiso. Il giudizio sommario è quasi parente dell’esecuzione sommaria.

V.

8 gennaio 2015



Il testo di Vinicio Capossela

venerdì 9 gennaio 2015

Quelches dessin de collegues. Je suis Charlie.

Dal blog di Bado (Guy Badeaux)

Les dessinateurs pleurent leurs collègues de « Charlie Hebdo »

La profession s'est ralliée pour dénoncer l'attentat commis dans les locaux de « Charlie Hebdo » hier.



On peut rever. Je suis Charlie*
Bado (Canada)



giovedì 8 gennaio 2015

IN MEMORY OF MY COLLEAGUES AND FRIENDS FROM CHARLIE HEBDO, a cartoon....


IN MEMORY OF MY COLLEAGUES AND FRIENDS FROM CHARLIE HEBDO, a cartoon for the International New York Times
Chappatte


Mi solidaridad con CHARLIE HEBDO.
-Esos lapices caidos se multiplican por todo el planeta.
NO MÁS EXTREMISMO, INTOLERANCIA, FANATISMO, VIOLENCIA, ESTUPIDEZ!
Boligan




Dave Brown




Riber

Adams The Thelegraph


Elchicotriste


Je Suis Charlie
David Rowe


Dalcio


Questa mattina in Francia dodici persone sono stati uccisi (RIP) in un attacco presso gli uffici di una rivista satirica francese Charlie Hebdo. In un mondo come questo è molto difficile essere disegnatore e un essere umano ...
Firuz Kutal



IMMORTAL
Bertrams



Ann Telnaes


My cartoon today @TheTimes. A gruesome, chilling day of terror in Paris #JeSuisCharlie #terroristattack
Peter Brookes


Cauchemar.
Mes pensées aux familles des victimes.
Aujourd'hui, ils ont tué un ami. Tignous. Tu vas me manquer.
WillisFromTunis


Vadot

De tout coeur avec Charlie Hebdo.
Plantu

mercoledì 7 gennaio 2015

Gravissimo attentato al giornale satirico Charlie Hebdo

Lutto nel mondo della satira.
Uomini armati hanno attaccato la sede di Parigi della rivista satirica francese Charlie Hebdo, uccidendo 12 persone e ferendone sette in un attacco  apparentemente islamista.
Sono stordita dal tragico attacco al quartier generale di Charlie Hebdo.
È uno shock terribile, una giornata nera per la libertà di parola, stampa e della satira.
I miei pensieri più profondi alle vittime ed alle loro famiglie.

La BBC:
Gunmen have attacked the Paris office of French satirical magazine Charlie Hebdo, killing 12 people and injuring seven in an apparent Islamist attack.
At least two masked attackers opened fire with assault rifles in the office and exchanged shots with police in the street outside before escaping by car.
The gunmen shouted "we have avenged the Prophet Muhammad", witnesses say.
President Francois Hollande said there was no doubt it had been a terrorist attack "of exceptional barbarity".
A major police operation is under way in the Paris area to catch the killers. [...]


BLACK DAY IN THE WORD CARTOON!!..
According to Le Monde, which quoted a police source, Le Figaro, Le Point, and other French news outlets, famous cartoonists Cabu, Charb, Tignous, and Wolinski are dead.
Charb, 47, was the editorial director of Charlie Hebdo. Cabu, 76, was a French cartoonist who worked for Charlie Hebdo and Le Canard Enchainé. Georges Wolinski, 80, also worked for Charlie. Tignous was 57.
(Fonte: DonQuichotte Today)


la prima pagina di Le Monde


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Charlie Hebdo
, conosciuto come "Charlie", è un settimanale satirico senza pubblicità, più volte finito nel mirino dei fondamentalisti islamici per aver pubblicato vignette su Maometto. Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970, ispirato a Charlie Brown e sulle ceneri di 'Hara Kiri Hebdo', censurato dopo la clamorosa prima pagina il giorno dopo la morte del generale De Gaulle: "Ballo tragico a Colombey, un morto". Il giornale ha un successo straordinario che dura per qualche anno, fin quando le cause in tribunale non gli rendono la vita impossibile. Abbandonato da molti lettori, chiude nel 1981 dopo 580 numeri. Ricompare nelle edicole 11 anni dopo con ispirazione libertaria e populista, e più volte si scontra con le gerarchie religiose, non soltanto quella musulmana.

Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006, 400.000 copie vendute e un attentato di matrice islamica. A fine 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale denominato 'Sharia Hebdo'. Temporaneamente, la redazione si trasferisce nei locali del quotidiano Liberation, per poi migrare in nuovi locali. Ancora nel settembre del 2012, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam "L'Innocenza dei musulmani" che all'epoca stava infiammando il mondo islamico. Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100.000 copie, con 15.000 abbonati.
(Ansa)