giovedì 1 maggio 2014

Primo maggio, le vignette!

buon Primo Maggio :-)
Marilena Nardi



Buon Primo Maggio!


Apicella



PRIMO MAGGIO 2014
Definirlo "festa del lavoro" è un po' ironico. Meglio fosse il giorno della meditazione sugli sbagli commessi da tutte le parti ma sicuramente con responsabilità di peso diverso.
UBER



Festa del Lavoro?
Mauro Biani




Solitudine
Job day
Disgregazione del lavoro e dei lavoratori, precarietà, disoccupazione.
Mauro Biani



1 Mai
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 5/1/2014


Buon Primo Maggio...oggi su Prima Pagina di Modena
Paride Puglia


I got the keys
 fabiomagnasciutti



unitevi
fabiomagnasciutti




International Workers' Day
Enrico Bertuccioli
May 1st is International Workers' Day. 01 May 2014






Tiziano Riverso



LABOUR DAY
Hassan Bleibel
1 MAY 30 Apr 2014





by Firuz Kutal



— Happy May Day, my dear worker!

— 1 Mayıs'ın kutlu olsun, isçim benim! Yine iyisin, Taksim yasak, ama "sembolik çicek koymana izin var"
http://www.hurriyet.com.tr/gundem/26322897.asp
Firuz Kutal







by Tullio Boi


Lavoratori!

Ci sono quelli che applaudono i colleghi che “nell’esercizio del loro lavoro” hanno potuto ammazzare un adolescente e, per fare capire quanto apprezzino quei colleghi lì, battono le mani ancora più forte per un bel po’ di minuti alzandosi perfino in piedi in segno del massimo onore riservato solo ai grandi…
Poi ci sono quelli che (magari pure già capi di governo) tra condanne definitive e provvisorie, hanno accumulato un bel po’ d’anni di galera con supplementi per interdizione dai pubblici uffici. Quellilì possono proseguire con le loro propagande elettorali (il loro lavoro di sempre) per farsi rieleggere, occupando tutti gli spazi pubblici esattamente come facevano prima come liberi cittadini, ancorché pubblici leader. Essi (come dicevano Cochi&Renato) dimostrano altresì di fregarsene delle condizioni imposte loro dalle disposizioni restrittive (tra l’altro: restrittive in che senso?), infatti possono lanciare pesanti accuse al capo dello Stato e alla Magistratura e proseguire a offendere le nostre europee Nazioni: proprio esattamente come facevano prima. Per dovere di cronaca va però detto che per ora, allo s(S)tato, ne possediamo solo uno d’elemento così… (che culo! NdR)
Perché il nostro Paese sente il bisogno (è come se non potesse proprio farne a meno) di certa gente “lavoratrice”? Non lo so. Quando gliela faremo (seriamente) a risponderci, magari riusciremo perfino ad abolire quella “pena di morte” che ancora comminiamo ed eseguiamo ogni anno a migliaia di lavoratori non degni, evidentemente, di poter godere di lavori socialmente utili oppure, mal che vada, domiciliari…
Nell’attesa, per quanti sforzi dobbiate fare, in ogni caso mi sento nel diritto d’augurare di cuore e con affetto profondo a tutti voi buon primo Maggio…
30 aprile 2014












martedì 29 aprile 2014

Santo? ... le vignette critiche.

"Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell'uomo".
Pio IX

La santità  è un rapporto profondo e trasformante con Dio, costruito e vissuto nel quotidiano impegno di adesione alla sua volontà. La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità. Beatificando un suo figlio la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all'imitazione e alla venerazione per le sue virtù, a lode della grazia divina che in esse risplende.
Giovanni Paolo II nell'omelia della Beatificazione di Pio IX e Giovanni XXIII


Ho riportato sopra un passo molto importante che ho sentito spesso ripetere durante l'evento della proclamazione dei due Papi Santi domenica. Si perchè milioni di fedeli hanno acclamato le canonizzazioni, ma ci sono state anche alcune voci contrastanti, riporto in fondo alla pagina un articolo a tal proposito.
Ho raccolto, di seguito, anche alcune vignette che fanno riferimento a quelle scelte molto discusse di padre Woitila contro l'uso del preservativo e sopratutto l'aver tenuto nascosto lo scandalo dei preti pedofili durante il suo lungo pontificato.





di Manel Fontdevila riveduta e tradotta in italiano
sotto l'originale, disegnato in occasione della beatificazione

1/05/2011

Hoy, Beatificacion
Manel Fontdevila



Santo subito
Gava



Saint Pope John Paul II and Pedophile Priest
 By Dario Castillejos, Diario La Crisis - 4/26/2014



BEATIFICAZIONI FACILI
Non è tutto oro quel che riluce !!
Mangosi

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Vaticano, il New York Times contro la santificazione di papa Wojtyla: "Non fece nulla per le vittime di pedofilia"

Il New York Times scrive un editoriale di fuoco contro la santificazione di papa Giovanni Paolo II, in programma per domenica prossima a Roma. Il commento dal titolo "Non era un santo" ("A saint, he ain't") prende spunto dai numerosi casi di pedofilia scoppiati duranti il papato di Wojtyla e che scossero anche molte diocesi americane senza ricevere adeguata attenzione dal Vaticano.
"La Chiesa sta dando il premio più alto alla persona che avrebbe potuto fermare questa macchia e non fece nulla", scrive l'editorialista Maureen Dowd che già nel 2011 si era scagliata dalle colonne del prestigioso quotidiano statunitense contro la beatificazione di Wojtyla. "È orribile e ferisce il fatto che per la Chiesa quelle migliaia di vittime tradite e danneggiate siano date per scontate come un asterisco che lentamente scompare".
Per Dowd, dunque, papa Giovanni Paolo II non dovrebbe diventare santo: "Può essere considerato una figura rivoluzionaria nella storia, ma un uomo che fece finta di non vedere la crisi morale non può essere descritto come un santo". Infine, l'affondo: "Quando la Chiesa lo eleva, è come se facesse l'occhiolino all'inferno che causò a numerosissimi bambini e ragazzi".
Washington Post: "Abbiamo ancora bisogno di santi?". Più interlocutorio - ma comunque critico - il commento del Washington Post a firma di James Martin, gesuita americano editorialista di "America", il più importante magazine cattolico degli Stati Uniti e autore del libro "Gesù, un pellegrinaggio".
"Per centinaia di milioni di cattolici la festa di domenica sarà un'occasione di grande gioia", scrive Martin, ricordando che Giovanni XXIII "mise in moto il processo di aggiornamento della Chiesa", mentre Giovanni Paolo II, "l'unico Papa che i cattolici più giovani hanno conosciuto prima di Benedetto XVI e Francesco, è stato "un colosso della Chiesa, che ha esercitato la sua influenza non solo in quanto instancabile evangelizzatore, ma anche sulla scena mondiale, giocando un ruolo decisivo nella caduta del comunismo".
Ciò premesso, il gesuita sottolinea come "per alcuni la reazione alla doppia canonizzazione sia: chi se ne importa? Anche tra i cattolici ci sono quelli che pensano il processo di canonizzazione sia disperatamente arcano, che il 'culto dei santi' sia superato, che credere nei miracoli sia assurdo e, in questo caso, che la canonizzazione sia una cattiva idea". Quindi, la domanda è: "Abbiamo ancora bisogno di santi?". La risposta del gesuita, dopo l'elencazione di tutte le critiche che riguardano il processo di canonizzazione, è semplice: "Non è la Chiesa che crea i santi, ma Dio, la Chiesa soltanto li riconosce. Naturalmente il processo di canonizzazione è imperfetto, la Chiesa dovrebbe riconoscere più santi laici e sposati, tuttavia, in complesso funziona". "E fino a quando Dio continuerà a darci santi, che siano papi o altro - chiosa - la Chiesa dovrà riconoscerli. Dunque, in fondo, la domanda non è, 'abbiamo ancora bisogno di santi', ma, 'quale lezione possiamo imparare dai santi che Dio ci manda'?".
La difesa di Joaquin Navarro: "Wojtyla visse con dolore notizie abusi". Il tuono del New York Times non è rimasto inascoltato in Vaticano. A rispondere interviene lo storico portavoce del pontefice polacco, Joaquin Navarro-Valls: "'È un'opinione che non tiene conto dei fatti. Per il caso Maciel, ad esempio, la procedura penale canonica è cominciata nel Pontificato di Giovanni Paolo II. Ed è finita nel primo anno del Pontificato di Benedetto XVI".
Secondo Navarro, "la procedura per far accertare quanto accaduto smentisce la teoria per la quale il fondatore dei Legionari era intoccabile durante il Pontificato wojtyliano". Giovanni Paolo II viveva le vicende relative a abusi sessuali compiuti da sacerdoti delle quali aveva notizia "con grande dolore e partecipazione e sentendo il dovere di farsene carico, portando a Roma la competenza sui casi di abuso affinché non potessero esserci attenuanti ne insabbiamenti di nessun tipo. Fu lui che dieci anni fa volle riunire in Vaticano tutti i cardinali degli Stati Uniti, per affrontare nel modo più autorevole questo tema".
fonte
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domenica 27 aprile 2014

Santi subito

Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II




domenica 27 aprile 2014
KERMESSE VATICANA
Migliaia di fedeli da tutto il mondo a Roma per assistere alla canonizzazione di due Papi da altri due Papi. Un evento probabilmente un po' troppo costoso e spettacolare per lo stile di Papa Francesco che tuttavia, con la contemporanea elevazione agli altari di Papa Roncalli, rilancia le speranze del Concilio che Woytila aveva, se non avversato, sicuramente affievolito.
  Gianfranco Uber



...il miracolo di papa Francesco: un giorno....due santi!!!Antonio Gallo

 


UN POUR TOUS
Man

 
Catholic Church Modernisation
Tomas
The Vatican has organized the canonization of the two Popes John XXIII and John Paul II with a massive use of social media, starting with the Twitter hashtag, a special Facebook page and YouTube Channel. 27 Apr 2014



Papi, ad ognuno il suo
Dopo la scorpacciata di latinorum e di cerimonie torniamo a essere i soliti miscredenti di prima
Giovanni Angeli



La festa dei papi - Ber-orgoglio
mario airaghi



SAINT FRANCIS
Hassan Bleibel
VATICAN 27 Apr 2014


Giovanni XXIII santo
"La Stampa" 27 aprile 2014

Un giornalista ostile, come la Chiesa ne trova tanti nel suo cammino, fece a Giovanni XXIII una domanda maligna, com’era nel suo diritto, per incastrarlo, e il papa, prima di rispondere, posò il librone che aveva in mano sull’angolo di un tavolo, vi adagiò sopra una delle sue non minuscole chiappe, e cominciò la risposta così: “Basandomi sulle Sacre Scritture…”. È un aneddoto irriverente, dirà qualcuno di voi. Ma no, è rispettosissimo. A me lo raccontò Giancarlo Zizola, a casa mia, durante uno di quegli strani pranzi che lui cominciava con la frutta e proseguiva con la verdura per finire con la minestra. Zizola non avrebbe mai pronunciato nulla d’irriguardoso su nessun papa. Giovanni XXIII era santo prima del 27 aprile 2014, la santificazione di questo giorno aggiunge soltanto l’ufficialità, che per il popolo dei credenti non è necessaria. Non è la Chiesa che indica un nuovo santo al popolo, è il popolo che lo indica alla Chiesa. Un santo è tale in ogni atto della sua vita, e – sto arrivando all’innocenza di quell’aneddoto – anche quando va in toilette. I monaci del Medioevo non cessavano di pregare, non interrompevano il contatto con Dio, nemmeno quando si sedevano sul wc, ma pronunciavano questa premessa: “Quod exit supra, Deo; quod exit infra, diabolo”, ciò che mi esce da sopra, dalla bocca, va a Dio, ciò che esce di sotto va al diavolo. Era la continuità, l’ininterruzione della santità. È ciò che il popolo pensa crede spera di Giovanni XXIII. Non lo ha fatto santo un gesto, una frase, una parola, un atto, magari storico. Lui “è” santo: ha i gesti, le parole, la faccia, i discorsi, le azioni del santo. Senti un suo discorso, “Anche la Luna ci guarda”, “Date una carezza ai vostri bambini”, e pensi: “È buono”.
“Santità” e “bontà” sono equivalenti. La santità può essere molte cose, macerazione, tormento, sacrificio, sottomissione di tutti, e in primo luogo di se stesso, a Dio. È la santità dei papi fino a Giovanni XXIII escluso (ma ripresa con Papa Ratzinger). Uno scrittore cattolico oggi poco ricordato, Antonio Barolini (che fu corrispondente dall’America per questo giornale), ha scritto che nei Papi cattolici (lui pensava a Paolo VI) la santità non è mai uno “stato in luogo”, è sempre un “moto a luogo”: il senso dell’uomo cattolico sta nel “tendere verso”, senza “giungere mai”. Questo concetto è stato spazzato via da Giovanni XXIII e poi da Giovanni Paolo I (“Dio è madre”) e Francesco (“Chi sono io?”), che sono i suoi fedeli continuatori. Questi tre Papi hanno insegnato e praticato un’idea di “santità” come contatto e anzi (molto di più) amicizia con Dio. Anche Wojtyla aveva sentito e applicato questo concetto, ma senza abbandonare tutte le connotazioni del “timore e tremore” che devono stare in quel contatto. “Timore e tremore”, come ognun sa, è il titolo di un’opera di Kirkegaard: tu cerchi e, avvicinandoti a quel che cerchi, temi e tremi. M’è capitato, due settimane fa, di rivedere su Sky un film bellissimo e disperato di Lars von Trier, proprio mentre stavo leggendo il diario del segretario di Wojtyla intitolato “Ho vissuto con un santo”. Cosa racconta (in ogni suo film) Lars von Trier? La stessa cosa che raccontava Bergman: la ricerca di un contatto con Dio, il viaggio al termine del quale poter dire (anzi, esclamare): “È qui”. E cosa prova, il viaggiatore, a quel punto? Paura o spavento. Il segretario di Wojtyla racconta lo stesso viaggio, al termine del quale però il viaggiatore prova conforto. Questa è la nuova santità. Della quale è un’incarnazione perfetta Giovanni XXIII, e perfettissima il suo continuatore, Francesco (Luciani è durato troppo poco). Se, raggiunta la santità, provi conforto, allora trasmetti conforto. Giovanni XXIII è un grande confortatore. Le folle si radunavano davanti a lui per questo, come adesso si radunano davanti a papa Bergoglio. È questo il loro miracolo. Non c’è nessun bisogno di un altro miracolo, perché uno possa dirsi santo. Giovanni XXIII ha cancellato “perfidis” davanti a “judaeis”, con disperazione di Mel Gibson, che a quel “perfidis” tiene ancorato il senso della propria vita; ha fondato un’istituzione per metter fine alla separazione dei cristiani, vergogna delle vergogne, peccato dei peccati; ha indetto un concilio ecumenico, perché la base della Chiesa parlasse al vertice, mentre nei secoli avviene sempre il contrario. Ma tutto questo lo ricorda la Storia, non la gente. La gente lo ricorda vestito di bianco, che visita i carcerati, e dice loro che per ognuno c’è speranza. “Anche per me?” chiede uno. “Anche per te”, risponde il Papa, senza sapere quali colpe abbia commesso. Alla cieca. Sicuro di non sbagliare.Ferdinando Camon



.....fatto in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II (oggi Santo)
ed esposto in Polonia.Edy Perazzolli

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Link:
Speciale Repubblica Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Roncalli e Woitila santi


sabato 26 aprile 2014

Big Bang




La giornata mondiale della Terra ci ha aperto gli occhi? Ecco un reminder condito da un pizzico di ironia!

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Has Earth Day opened our eyes? Here comes a reminder colored by a touch of irony!


http://www.youtube.com/watch?v=U25KOlpqkPM&feature=share&list=UUOb1snKBCuJan-3K8ljk2Iw


Bruno Bozzetto

venerdì 25 aprile 2014

25 Aprile : omaggio alla Resistenza


un omaggio a Giacomo Matteotti e buon 25 aprile 
Marilena


25 aprile 2014
Uber




 Ricordando la liberazione
Il rilancio dei consumi
La vignetta di Giannelli


VAURO


Differenze
CeciGian



Pietro Vanessi (PV)



Maramotti - L'Unità


BUONA LIBERAZIONE!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa Ricorrenza QUA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Anniversario_della_liberazione_d%27Italia
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/14020360993/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/04/25/buona-liberazione/
Moise



Tiziano Riverso





Un grazie di cuore ad Alberto Pagliaro, ho appena finito di leggere il suo meraviglioso omaggio alla Resistenza: "I figli della schifosa- Una storia partigiana"...un libro scritto con la testa e col cuore...per non dimenticare. Grazie anche alla passione con la quale nel corso di fumetto a Villa Trossi ci sta dando insieme a Daniele Caluri la voglia e gli strumenti per esprimere le nostre emozioni e le nostre idee.
Laura Neri
 





Un 25 Aprile dedicato alla memoria della Liberazione, quella dai nazi-fascisti, e a un progetto mondiale di libertà dalle armi e dalla violenza, che nasca dal basso, dalla volontà della gente di ripudiare l’uso delle armi e di prevaricazione per risolvere questioni tra Stati o tra gruppi.Arena di Pace e Disarmo.
Mauro Biani

Libertà, liberazione…belle ciao!

25 Aprile: W la Liberazione! Da qui la festa che ogni anno dopo il ’45 è diventa nazionale. Il prossimo anno vedrà i suoi 70. Dai fasti (si badi: succeduti a fatti) iniziali pregni di commossi e commoventi onori, glorie, preghiere, ricordi e pensieri, silenti inchini, superstiti vivi numeri tatuati sull’avambraccio, sono poi via-via arrivati i tempi in cui una buona parte degli eredi discendenti da quel tempo sentì il bisogno di diversificare (quel)la Liberazione: il solo commemorarla tacendo non bastava più. Sicché si cominciò a “parlare” e, si sa, quando si comincia non si finisce più. Perciò siamo arrivati a far le pulci perfino a (qualche sindaco perfino vietare) “Bella ciao” perché canta di partigiano morto per la Libertà ed è qui che interviene il politically correct (qualche volta per legge) inneggiante e pretendente a che non furono solo i partigiani a morire per la Libertà! Concordiamo. Tuttavia, siccome quel testo appartiene a  emozionale “prima in classifica” per decennale hit parade di tutti gli Italiani che parlano solo italiano (perciò l’Americathe Beautiful la lasciano agli indigeni) e che, quanto ai “combattenti di Salò morti per la Libertà”, proprio non sono riusciti a trovare un testo analogo da intonare -lasciando pur da parte pesantissimi dubbi nel merito- ebbene ci par doveroso nel giorno del 25 aprile proseguire a commemorare la “Liberazione” anche con quel testo che narra di “partigiano morto per la libertà”. Chissà che a forza d’insistere proprio su quella frase s’arrivi a riflettere seriamente sul fatto che “liberazione” non significa “libertà”. Quel partigiano (al pari d’altri che partigiani non furono, ma s’accomunarono per identico spirito/obiettivo/ideale) si sacrificò perché, noi eredi, comprendessimo veramente il significato profondo di libertà. Se avesse voluto tramandarci “mero” esempio di liberazione avrebbe in tempo utile mollato tutto per concedere, almeno a se stesso,  liberazione da morte certa…
24 aprile 2014



LiberazioneVukic


un tipo
fabiomagnasciutti



dolce dormire
fabiomagnasciutti


25 aprile 2014
La statua della Libertà Umberto Romaniello

giovedì 24 aprile 2014

CartoonSea 2014: Bando di Concorso


CONCORSO: VI Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSEA
TEMA: Professione Pericolo. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?
SCADENZA: 9 giugno 2014 Prorogata al 16 giugno 2014
PREMI: n.1 GranPrix (1.000 euro) n. 2 Prix (500 euro cad.) n. 8 menzioni speciali


catalogo 2013

IL REGOLAMENTO

1. Il concorso è aperto a tutti i cartoonists, vignettisti, illustratori, autori satirici e grafici italiani maggiorenni. Si può fare richiesta di partecipazione fuori concorso. Tale richiesta esclude l’autore dall’assegnazione dei Premi.
2. Il tema proposto è: PROFESSIONE PERICOLO. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?
3. Ogni autore può partecipare con un massimo di 3 opere: vignette, cartoons o strip.
4. Le opere dovranno essere inviate via e-mail all’indirizzo  info@premiocartoonsea.it unitamente alla scheda di partecipazione con tuti i dati dell’autore.
La scheda di partecipazione è scaricabile qui.
Formato delle opere: le opere, realizzate in qualsiasi tecnica a colori o in bianco e nero, dovranno essere in formato GIF, JPG, TIFF, PNG o PDF. Dimensione immagine: min. A4 – max. A3 con risoluzione 300 dpi.
5. Il termine ultimo per l’ammissione in concorso è fissato per il 9 giugno 2014. Prorogato al 16 giugno 2014.
6. L’accettazione delle opere, la selezione e l’assegnazione dei premi è di esclusiva competenza della Giuria nominata da SEA Gruppo. 
Il giudizio della Giuria è insindacabile e inappellabile.
7. Il concorso è dotato dei seguenti Premi:
1 GRANPRIX CARTOONSEA – 1.000 euro + trofeo/targa2 PRIX CARTOONSEA – 500 euro + trofeo/targa8 PREMI SPECIALI – trofeo/ targa60 opere, inoltre, verranno selezionate tra tutte quelle inviate ed entreranno a far parte della mostra che avrà luogo a Fano dal 26 luglio al 10 agosto 2014 e faranno parte del catalogo CartoonSEA 2014.
8. I risultati della Giuria saranno resi noti, tramite circolare e-mail, a tutti gli autori partecipanti.
9. La premiazione avrà luogo a Fano domenica 27 luglio 2014 nel corso della manifestazione CartoonSEA 2014.
10. A tutti gli autori selezionati per l’esposizione sarà inviata in omaggio una copia del catalogo.
11. L’ente organizzatore si riserva il diritto di riprodurre e diffondere le opere a mezzo stampa e/o altro mezzo di comunicazione citando l’autore, senza previsione di compenso alcuno.
12. La partecipazione al Concorso implica la piena accettazione del presente Regolamento.

Il bando è online integralmente sul sito www.premiocartoonsea.it
Aggiornamenti costanti su www.facebook.com/cartoonsea

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Tel. 366.4565210

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CartoonSEA 2011 - III edizione Caro Precario
Premio Speciale per Marco D'Agostino


PERCHÈ SICUREZZA SUL LAVORO E SATIRA
Vogliamo diffondere cultura sui temi dei quali ci occupiamo professionalmente ogni giorno.
Come SEA Gruppo s.r.l. (ideatore e promotore del concorso), lavoriamo quotidianamente in ambiti quali sicurezza sul lavoro, rispetto dell'ambiente, salute, igiene e sicurezza alimentare, qualità, medicina del lavoro.
La satira è il rifiuto dell'appiattimento nel conformismo, delle certezze che addormentano l'anima, il rifiuto dei dogmi e delle verità imposte come immutabili.
La satira esprime lo sforzo culturale dell'uomo di ricercare il nuovo.
La satira non insegna verità, ma fa riflettere sulla ricerca della verità, qualunque sia il tema affrontato.
La satira risponde ad un'esigenza di crescita dello spirito umano, propone punti di vista alternativi, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi, mette in discussione le convinzioni. 
La satira ha sempre partecipato, con un contributo importante, alla crescita culturale, democratica e civile dei popoli sin dai tempi in cui era soltanto espressione teatrale.
UNA BUONA VIGNETTA SATIRICA, CON L'IMMEDIATEZZA DEL SUO MESSAGGIO, 
PRODUCE SPUNTI DI RIFLESSIONE MORALE

PROMOTORE


 
SEA
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Nota
Sono venuta a conoscenza che purtroppo  i due ideatori e direttori artistici Giovanni Sorcinelli Gióx & Maurizio Minoggio non faranno più parte della manifestazione.
Un applauso al loro lavoro e alla serietà delle cinque manifestazioni precedenti, che tanto ha contribuito a farmi amare il disegno umoristico e satirico.
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 di FANY-BLOG anche:



CartoonSea 2013: Ultima Goccia 

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