sabato 6 luglio 2013

F-35 : Parlamento non ha diritto di veto


Napolitano interviene pesantemente sulla questione degli F35. Secondo il Presidente della Repubblica il Parlamento non può modificare la decisione di acquisto dei bombardieri già presa a suo tempo.
Come dire: Sovrano sì ma non esageriamo.
Probabile vecchio lettore di Shultz non vede l'ora di poter emulare Snoopy all'inseguimento del Barone Rosso

Gianfranco Uber

Riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto oggi, al Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa.

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta; il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino; il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano; il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni; il Ministro della Difesa, Mario Mauro; il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli.

Hanno altresì presenziato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.

Il Consiglio, nel riaffermare il ruolo insostituibile delle Forze Armate, ha esaminato i principali scenari di crisi e l'andamento delle missioni internazionali, anche in vista del decreto autorizzativo per il quarto trimestre, che sarà in linea con gli impegni assunti nella prima parte dell'anno, confermando una sensibile riduzione di presenze e di oneri rispetto al passato.

Con riferimento al processo di riforma dello strumento militare, si è rilevato come l'attuazione della Legge 244/2012 debba riflettere indirizzi strategici e linee di sviluppo delle capacità e delle strutture coerenti con le sfide, i rischi e le minacce che il contesto globale in rapida trasformazione prospetta per il nostro Paese e per la Comunità Internazionale. In tale quadro, la progressiva integrazione europea, in coordinamento con l'evoluzione della NATO, e la realizzazione di capacità congiunte costituiscono presupposti fondamentali per l'approntamento di forze in grado di far fronte efficacemente alle esigenze di sicurezza e di salvaguardia della pace. Questa è la prospettiva da perseguire, anche in considerazione della limitatezza delle risorse disponibili e dell'entità, da un lato, degli investimenti da effettuare per la sicurezza e la difesa e della gravità, dall'altro, delle esigenze di rilancio della crescita e dell'occupazione.

A parere del Consiglio Supremo, tale visione è conforme allo spirito ed al disposto della legge 244, anche per quanto attiene alle necessità conoscitive e di eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate, fermo restando che, nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell'Esecutivo.[...]





 PORTOS / Franco Portinari
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Giannelli - Corriere della sera



F35: Per amare la pace, armare la pace. 

Romaniello



Enzo Apicella


Enzo Apicella



Prima della riunione
Tiziano Riverso


Dopo la riunione
Tiziano Riverso



Amando Armando... neppure questo...
Tomas


Il piatto piange
fabiomagnasciutti



Licenza
CeciGian


F35- Giochi di guerra
CeciGian




 SERGIO STAINO


Maramotti


Vilipendulo
Chissà (vista la cronaca) se la vigna si può definire vilipendio al Consiglio Supremo di Difesa.
Intanto segnalo su F35 et co. il comunicato stampa del Movimento Nonviolento: “F35, a decidere siamo noi. La coscienza dice NO“.
Mauro Biani

Un piccolo appunto per le vigne di Mauro Biani, l'argomento a lui caro questa in alto è l'ultima ... l'indignazione!
sotto alcune  in ordine temporale a partire dalla campagna elettorale in poi...





Esseri immaginari
Imu, F35, promesse. Come allo stanco solito, Berlusconi batte tutti.
Col rischio che molti italiani siano al solito italioti. 3Febb2013

Mauro Biani


SiPuòFare
“F-35: in Parlamento c’è maggioranza per il no, usiamola!“. Da: Sbilanciamoci. 18Mar2013Mauro Biani


In attesa che un fulmine metta fine a tutti
Armi atomiche Usa custodite in Italia, saranno adeguate per il lancio con gli F35. Dice Mao Valpiana: “Come Rete Italiana Disarmo e Movimento Nonviolento lo denunciavamo da anni. Ora è ufficiale, ed è gravissimo. E’ una palese violazione costituzionale. Lo ricorderemo con forza il 2 giugno, al nuovo parlamento, al Presidente della Repubblica, al nuovo governo!“. 24 Aprile 2013

 Mauro Biani




Caramelle dagli aerei
F35 e Pacchetto lavoro. 27Giugno2013
Mauro Biani


26/06/2013
A caccia d’elicotteri
massimo gramellini

Basta volare basso. Libriamoci nello spazio, là dove ronzano le pale dell’onorevole Francesco Boccia, consigliere fidato del primo ministro in carica e presidente della commissione Bilancio. Dialogando su Twitter con una collega di partito che gli imputava simpatie guerrafondaie per gli F35, l’enfant prodige del Pd si è lasciato scappare un segreto di Stato: «Non si tratta di fare la guerra, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane». La rivelazione di Boccia ha gettato il Pentagono nel panico. Prima del suo tweet, i generali erano riusciti a tenere nascosta la vera natura dei costosissimi aviogetti. Ma ora, grazie alla «talpa» democratica, sappiamo come stanno effettivamente le cose. Gli F35 non sono cacciabombardieri. Sono elicotteri a forma di cacciabombardiere. Spengono incendi senza neanche gettare l’acqua, solo con lo spostamento d’aria. E trasportano i malati talmente in fretta da stenderli in sala operatoria prima che il chirurgo abbia fatto in tempo a mettersi i guanti e la mascherina.

Con la modestia dei grandi, Boccia ha cercato di minimizzare il suo gesto, affermando di avere tirato in ballo gli elicotteri solo a mo’ di esempio. In un eccesso di generosità ha addirittura attribuito il merito della rivelazione al suo stagista. Troppo tardi. Ricercato come Snowden dalle polizie di mezzo mondo, ora gli toccherà scappare in qualche Paese che non contempli l’estradizione per il reato di figuraccia. Qualcuno ieri sera giurava di averlo visto salire su un F35 che aveva le pale piegate in due dalle risate.



Riccardo Mannelli

F-35, il golpetto di Napolitano

di Marco Travaglio, da il Fatto quotidiano, 4 luglio 2013

Com’è noto i cacciabombardieri F-35 sono inutili, ma sarebbero uno spreco anche se fossero utili. Pare infatti che queste carcasse volanti cappòttino da ferme. Tant’è che Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Australia e Turchia hanno già rimesso in discussione il progetto. Noi no, anzi.

L’8 aprile 2009, due giorni dopo il terremoto in Abruzzo, mentre si raccoglievano 300 vittime, si soccorrevano migliaia di feriti e il governo Berlusconi faceva passerella sulle macerie senza trovare un euro per ricostruire L’Aquila, le commissioni Difesa di Camera e Senato votavano il via libera per l’acquisto di 131 F-35 (poi ridotti a 90) al modico costo di 15 miliardi. Nessun voto contrario: l’impavido Pd, anziché opporsi, uscì dalla stanza e non partecipò al voto, in linea con il suo programma scritto direttamente da Ponzio Pilato (a parte la senatrice Negri che, in un soprassalto di coraggio, restò dentro e si astenne).

Ora però il Parlamento è infestato di marziani, i famigerati grillini, che con Sel fanno quel che il centrosinistra non ha mai fatto: opposizione. E il Pd, non abituato, si barcamena. Memorabile la mozione bipartisan dell’altro giorno per il solito rinvio, che impegna il governo “relativamente al programma F-35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi della legge 244/2012”. Una supercazzola che non vuol dire nulla, vista la maggioranza bulgara del governo che procede per decreti e fiducie. Ma la sola idea che il Parlamento torni a esistere e a dire qualcosa “nel merito”, ha fatto saltare la mosca al naso di Sua Altezza Reale Giorgio Napolitano, descritto dai giornali come “molto irritato” per la lesa maestà commessa dalle Camere nei confronti suoi e della nostra sovranità limitata dagli Usa.

Così il Re Bizzoso ha riunito il Consiglio Supremo di Difesa, di cui s’erano perse le tracce da tempo, solitamente dedito a tornei di burraco e canasta fra generali in pensione e signore, con i camerieri in uniforme e mostrine che servono il vermut con l’olivetta, e ha diramato un supermònito categorico e impegnativo per tutti: “la facoltà del Parlamento” riconosciuta dalla legge 244/2012 “non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’esecutivo”.

Cioè: nel 2012 il Parlamento fa una legge, la 244, promulgata da Napolitano, per raccomandare un risparmio sulle spese militari e stabilire che quelle “straordinarie” devono passare dal Parlamento, così come le ordinarie che completino “programmi pluriennali finanziati nei precedenti esercizi con leggi speciali”. Non solo: spetta alle Camere l’ultima parola sulle spese militari in base alla situazione internazionale e alle disponibilità finanziarie dello Stato, per evitare “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Proprio il caso degli F-35. Ma Napolitano, che si crede il capo del governo, dei giudici e ora pure del Parlamento, fa dire alla legge il contrario di quel che dice e la usa per esautorare le Camere, già peraltro ridotte a fotocopiatrici dei diktat di Palazzo Chigi, cioè del Colle.

Ce ne sarebbe abbastanza per un conflitto di attribuzioni fra le Camere e il Quirinale contro questo golpetto senza carri armati. Ma i due camerieri del Colle che le presiedono non alzano neppure un sopracciglio. E Fantozzi-Franceschini ringrazia il Presidente per il “giusto richiamo alla separazione dei poteri”: solennissima vaccata, visto che il Consiglio Supremo di Difesa non è un potere dello Stato, ma un organo consultivo-esecutivo di norme decise da altri (in teoria, dal legislativo).

Una domanda, a questo punto, sorge spontanea: visto che ormai il Presidente decide pure il nostro menu al ristorante e il colore dei nostri calzini, per raggiungere l’agognato presidenzialismo che bisogno c’è di riformare la Costituzione? Ma soprattutto: quale Costituzione?

(4 luglio 2013)


PS: sogni


Sarebbe bello se, invece che devastanti giocattoloni sganciabombe, le nazioni acquistasserro innocui giocattoli a molla per bambini e tutti i conflitti si risolvessero a "Risiko", "Monopoli" o a "Cirulla"
Vabbèhhhh... Oggi me va de' sogna' !

Il MoisEditoriale di oggi si riferisce a Questa Notizia:
http://www.unita.it/italia/f35-mozione-pd-sfida-il-governo-br-no-acquisto-senza-ok-parlamento-1.507885
...e si trova anche su Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/9157534543/in/photostream/
Moise

venerdì 5 luglio 2013

Sentenza Ruby : BAU...SETTETE!


MILANO 24 giugno - Il tribunale di Milano ha deciso, dopo sette ore di camera di consiglio, di condannare in primo grado a 7 anni e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici Silvio Berlusconi per il reato di concussione per costrizione nell'ambito del cosiddetto "processo Ruby".




Berlusconi
Dalcio

La sentenza Ruby

"Visti gli articoli 521 comma 1 (sulla correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, prevede che il giudice possa dare al fatto una definizione giuridica diversa da quella enunciata nell'imputazione, ndr), 533 (condanna dell'imputato, ndr) e 535 (condanna alle spese, ndr) del codice di procedura penale dichiaro Silvio Berlusconi colpevole dei reati a lui ascritti, qualificato il fatto di cui al 'capo a' (concussione, ndr) dell'imputazione come concussione per costrizione (..) e ritenuta la continuazione, lo condanna alla pena di sette anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali".

"Visti gli articoli 317 bis (sulle pene accessorie, ndr), 29 e 32 del codice penale (che disciplinano i casi nei quali alla condanna consegue l'interdizione dai pubblici uffici e quella legale, ndr) dichiara l'imputato - prosegue il dispositivo - interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, nonchè in stato di interdizione legale durante l'espiazione della pena. Visto l'articolo 240 del codice penale, ordina la confisca dei beni sequestrati a Karima el-Mahrug e Luca Risso".

Quindi l'elenco dei testimoni i cui verbali saranno trasmessi alla Procura della Repubblica perché valuti nei loro confronti una accusa di falsa testimonianza. Oltre al consigliere per la politica Estera dell'ex premier, Valentino Valentini, alla deputata Pdl Maria Rosaria Rossi, alla europarlamentare Licia Ronzulli, c'è anche il giornalista Carlo Rossella. L'elenco completo comprende poi Antonio Passero, Michelle Conceicao, Serena Facchineri, Bruno Archi, Giuseppe Estorelli, Giorgia Iafrate, Barbara Faggioli, Lisney Barizonte, Joana Visan, Cinzia Molena, Marianna Ferrara, Manuela Ferrara, Miriam Loddo, Joana Claudia Arminghioali, Francesca Cipriani, Eleonora e Concetta De Vivo, Marystelle Polanco, Raissa Skorkhina, Roberta Bonasia, Giorgio Puricelli, Renato Cerioli, Lorenzo Brunamonti, Mariano Apicella, Danilo Mariano e Simonetta Losi.




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Dice il saggio
Tanto va la gnocca al Premier
che ci lascia lo zampino
Uber



MAGOUILLE ITALIENNE: l'Affaire Berlusconi. Le dessin de ce mardi dans Le Monde.
Plantu

La momie se décompose...

Berlusconi. Dessin du Vif/L'Express du 27 juin 2013.
Vadot




Berlusconi sentenced in the "Rubygate"Chappatte






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Giannelli - Corriere della sera

Romaniello per L'Asino



pat pat
fabiomagnasciutti


tutto qua?
fabiomagnasciutti

vai a questo paese
fabiomagnasciutti

Sentenza
CeciGian







Giorgio Forattini


Tiziano Riverso



mercoledì 26 giugno 2013
NON SUONARLA SAM
La sentenza di condanna di Berlusconi chiede anche l'incriminazione di molti testimoni a discarico per falsa testimonianza.
Molti rapporti di amicizia sono destinati a rompersi.
Gianfranco Uber






Sentenza Berlusconi e Governo Letta
 Mauro Biani


Nota:
di Valerio Marini : la sentenza Mediaset
 

giovedì 4 luglio 2013

Omicidio Moro, una nuova verità “Cossiga era lì prima della chiamata“.

Omicidio Moro, una nuova verità
 “Cossiga era lì prima della chiamata“.
La famosa telefonata arrivò alle 12.13 di quel 9 maggio e il corpo dello statista fu ufficialmente scoperto pochi minuti dopo. Questo è quello che sappiamo, quello che finora abbiamo dato per vero. I due artificieri, però, riferiscono di essere arrivati in via Caetani un’ora e mezzo prima, alle 11, chiamati per controllare che la Renaul 4 non fosse una trappola esplosiva.

Il primo ad arrivare fu Vitantonio Raso, seguito poco dopo da Francesco Cossiga, l’allora Ministro dell’Interno e futuro Presidente della Repubblica, ufficialmente giunto sul luogo poco prima delle 14, ma a quanto pare passato di lì quasi due ore prima dell’annuncio ufficiale. Raso gli disse che in quell’auto c’era il cadavere di Aldo Moro e, secondo quanto da lui riferito, la reazione del politico fu assolutamente tranquilla, come se fosse già a conoscenza di tutto.

Quando dissi a Cossiga, tremando, che in quella macchina c’era il cadavere di Aldo Moro, Cossiga e i suoi non mi apparvero nè depressi, nè sorpresi come se sapessero o fossero già a conoscenza di tutto. Ricordo bene che il sangue sulle ferite di Moro era fresco. Più fresco di quello che vidi sui corpi in Via Fani, dove giunsi mezz’ora dopo la sparatoria.

L’altra novità importante arriva dal maresciallo Giovanni Circhetta, che si dice certo della presenza di una lettera sul sedile anteriore dell’automobile, una lettera di cui non si è mai saputo nulla, una lettera che potrebbe esser stata fatta sparire.
continua




Se telefonando
Mauro Biani



Il caso Moro
Massimo Bucchi


dentro cossiga c'era stanislao moulinsky
fabiomagnasciutti

che storia
Gava


Omicidio Moro, spunta una nuova verità:
"Scoprimmo cadavere prima della chiamata Br"

Barricate. in movimento

In edicola e nelle librerie

Il bollito è servito!


LUGLIO 2013 - BARRICATE

EDITORIALE

“Lei è all’orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due
passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in
là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia?
Serve proprio a questo: a camminare.”
(Eduardo Galeano, “Finestra sull’utopia”, Parole in cammino)

“Io voglio sempre mettermi in discussione! Io domani voglio essere più

uomo, più umano, più cristiano, più prete, più anticapitalista, antifascista,
più non violento, ogni giorno!”
(Don Andrea Gallo, Il Vangelo di un utopista)



Intravista, amata, costruita tappa dopo tappa, interrotta e poi
ripresa; costellata di fatica, di dolore, di continue lotte con esiti
incerti e altalenanti. La tortuosa strada dei diritti è stata imbocca-
ta per scelta consapevole dagli esseri umani, spinti dal riconosci-
mento reciproco della propria fragile condizione e dalla volontà di
arginare la feroce irrazionalità dell’esistenza.
Il cammino dei diritti rispecchia l’asimmetricità del mondo con i
suoi equilibri fittizi e le sue contraddizioni. Il potere che abusa, il
colpevole impunito, la vittima doppiamente colpita. L’informazio-
ne che disinforma, la scuola che non insegna, la missione di pace
che porta guerra, il denaro che viaggia mentre la gente è bloccata.
La nostra terra che viene disprezzata e consumata, tanto che non
c’è più acqua e mancherà presto l’aria.
Il mondo è asimmetrico, il mondo è storto, raddrizziamolo! E fac-
ciamolo insieme, tutti, sembrano dire le voci che vivono in questo
numero. Dai rappresentanti delle istituzioni agli intellettuali, dagli
artisti agli studenti, un solo canto: la giustizia è tale solo se garan-
tisce dignità e libertà ad ogni persona. Una ministra, Cécile Kyen-
ge, si batte per il diritto dei cittadini, nessuno escluso, ad essere
uguali di fronte alla legge ed esorta ad aprire gli occhi sulla realtà
di una nuova convivenza sociale; uno storico, Giovanni De Luna,
denuncia la crescente endemicità e incontrollabilità delle guerre;
di un funzionario di polizia Ennio Di Francesco, scrive libri affinché si
completi l’opera di democratizzazione delle forze dell’ordine; una
scrittrice, Silvana De Mari, fa appello alla Dichiarazione universa-
le dei Diritti dell’Uomo, così bella e tuttavia infinite volte tradita.
E risuonano le lacrime di Ilaria Cucchi che chiede conto di una
morte assurda; e splende il sorriso di suor Maria, che in una Pale-
stina tormentata dà accoglienza a figli nati “per errore”. E poi c’è
“il prete che si è fatto uomo”, don Andrea Gallo dei marciapiedi,
degli ultimi, dell’anarchia e della Costituzione, che ci ha lasciato i
suoi sei personalissimi Vangeli, scritti in nome dell’amore e dell’u-
manità.
Raddrizziamo il mondo. Un’armonia sarà forse ristabilita e l’uto-
pia raggiunta quando i diritti di ogni persona non saranno più il
frutto di una conquista, ma una indiscutibile premessa.
Maria Chiara Ballerini



PRENOTA IL NUMERO 4 DI BARRICATE IN EDICOLA o SOTTOSCRIVI UN ABBONAMENTO!

I primi di Luglio uscirà in edicola il quarto numero del bimestrale indipendente  BARRICATE- L’informazione in movimento.
Tema centrale del numero, il cammino dei DIRITTI UMANI, con approfondimenti e interviste alla Ministra Cécile Kyenge sul diritto di cittadinanza; a Don Andrea Gallo, “il prete che si è fatto uomo”; allo storico, Giovanni De Luna sulla crescente endemicità delle guerre; al funzionario di polizia e scrittore Ennio Di Francesco sulla democratizzazione delle forze dell’ordine; alla scrittrice Silvana De Mari sulla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo; all’attore e ora regista Luigi Lo Cascio ed altri. Dai rappresentanti delle istituzioni agli intellettuali, dagli artisti agli studenti, un solo canto: la giustizia è tale solo se garantisce dignità e libertà ad ogni persona.
In questo numero alcune novità, come la collaborazione con il portale Peacelink e con la rivista Pressenza. Prosegue inoltre la collaborazione con Balloons e cresce il numero di collaborazioni con disegnatori e fumettisti.
L’inserto B!Ragazzi si arricchirà a partire dal prossimo numero di apporti dei lettori più giovani: potranno inviare le loro storie, idee, giochi, che Barricate farà illustrare dai suoi disegnatori.

Sito :  http://www.barricate.net/

Allegati

mercoledì 3 luglio 2013

Parigi: "Vision de l’étranger" 17 giugno-21 luglio 2013

Exposition «Vision de l'étranger» à Paris
Cartooning for Peace présente l'exposition de dessins « Vision de l'étranger » sur les grilles du ministère des Affaires étrangères (27, rue de la Convention, Paris 15e) du lundi 17 juin au dimanche 21 juillet 2013.
Esposizione "Vision de L'étranger" a Parigi
Cartooning for Peace presenta l'esposizione dei disegni sull'emigrazione sulle recinzioni del Ministero degli Esteri (27, rue de la Convention, Paris 15e)






"J’ai inauguré ce matin l’exposition de dessins de presse humoristiques "Vision de l’étranger", volet culturel de la conférence du 17 juin sur les diasporas. Les dessins de presse, issus de nombreux pays, ont été sélectionnés par l’association "Cartooning for Peace" et par son président, Plantu. Je retiens sa belle formule, "désapprendre l’intolérance", pour évoquer le talent de ces caricaturistes dont le crayon et l’impertinence oeuvrent pour promouvoir une meilleure compréhension et un respect mutuel entre cultures différentes."
Helene Conway-Mouret (ministre déléguée chargée des Français de l’étranger)


 Qualche disegno in esposizione:
 Di Bado:


di Alessandro Gatto







di Angel Boligan








"D'abord il y a la valise.

Tous les dessinateurs vous le diront. Quand on parle de l'étranger, quand on prend l'avion, une image s'impose : la valise.

Ah! Ne pas oublier de dessiner des petits coins de carton pour la valise : comme pour découvrir les quatre coins de la planète.

Et avec les crayons, on peut aussi construire des ponts afin de mieux comprendre les différentes visions de l'étranger.

Cette exposition des dessinateurs de Cartooning for Peace vous invite à voyager : regardez les dessins, réagissez, interpellez les images.

Et puis grimpez sur les grilles du Ministère qui nous accueille et grimpez sur les dessins.
Vous allez voir : ce sont des tapis volants.

Cartooning for Peace remercie chaleureusement les organisateurs du Ministère qui souhaite la bienvenue à ces dessinateurs du monde entier.

Une pensée pour ces images d'opinions qui cherchent à mieux comprendre les visions des autres.
Et une pensée pour un Ministère qui ne se prend pas au sérieux ; ça n'arrive pas si souvent!

Et bon voyage!"

Plantu



Qui potete sfogliare il catalogo dell'esposizione.
Gli artisti di Cartooning for Peace presenti sono:
Altan, Ares, Aurel, Bado, Batti, Boligan, Bonil, Elena, Ferzat, Gatto, Kap, Kichka, Krauze, Kroll, Plantu, Rayma, Cristina Sampaio, e Willis From Tunis.



martedì 2 luglio 2013

Siglo 21: Miro Stefanovic




Scrive Francisco Punal Suarez di Miro Stefanovic:

  "Il padre, che era professore di musica, aveva grande ammirazione  per l'opera del grande pittore Joan Miró. Così,  quando nacque il figlio lo ha chiamato Miro. Oggi,  Miro Stefanovic, dalla Serbia, è venuto nella città di Porto in  Portogallo,  per assistere all'apertura del  XV Porto Cartoon evento internazionale, e per ricevere il Gran Premio, grazie al suo disegno
"Naufragio", una dura critica alla società, dominata dal profitto e dal denaro, che governa il mondo. Miro Stefanovic è un noto pittore e illustratore, nato nella città di Gorazde, ex Jugoslavia, oggi Federazione della Bosnia-Erzegovina.  Laureatosi presso la Scuola di Belle  Arti di Belgrado,  ha fatto mostre personali in prestigiose gallerie ed ha vinto numerosi premi internazionali in Japan, Belgio, Italia, Serbia, Corea del Sud, Cina, Iran, Scozia, Olanda, Israele e altri paesi. Nel nostro incontro nel XV PortoCartoon, mi è stato permesso di conoscere le sue opinioni riguardo alle condizioni umane, la sua percezione di ciò che accade nella società dell'universo ed il suo impegno per la difesa di un mondo più giusto, l'ambiente, contro la guerra, e la disuguaglianza sociale."

Disegni di Miro Stefanovic:


3° premio
THE THIRD INTERNATIONAL ALEKSANDAR KLAS CARTOON CONTEST/Serbia 2011


"Naufragio" dell'artista della Serbia  MiroStefanovic
 Grande Premio2013 XV PortoCartoon World Festival


Icaro
1° Premio Stefanovic Miro
1° Premio Marcorelli 21° biennale 2001


Prize of Kyoto International Cartoonist Congress
Miro Stefanovic (Serbia)
Published books of political caricatures. Received prizes in Knokke-Heist (Belgium) and Edinburgh (Scotland) competitions.