venerdì 3 dicembre 2010

Wikileaks vignette (prima parte)

uber
Riporto la bella vignetta di Uber disegnata per commentare la fine del G8 in Canada che ben rappresenta il bel clima  di amicizia tra i vari rappresentati politici.
Ora è tutto da rifare dopo la pubblicazione delle prime notizie di Wikileaks,
tutti i rapporti diplomatici sono da ridefinire.
Oggi sentivo in un intervista l'ambasciatore americano che diceva: "Che credibilità posso avere in un colloquio ufficiale!"

Le vignette sono tantissime le raggrupperò in varie riprese


WIKILEAKS SECONDA PUNTATA

Mentre le prime rivelazioni di WIKILEAKS di circa un mese orsono rivelavano effettivamente aspetti molto scomodi per la politica estera americana e per le cose sporche che ogni guerra  tende a nascondere,  sbaglierò ma quelle di questa tornata mi sembrano tanto scontate da sospettare sulla reale "fuga" di notizie.  Condite con un po' di gossip, quasi innocente rispetto a quanto normalmente possiamo leggere sui giornali, vengono infatti veicolate informazioni che, tutto sommato, non discreditano minimamente gli USA facendo invece risaltare i difetti degli altri protagonisti della scena mondiale.
Chissà che la CIA non stia pensando che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo insomma come se TOPOLINO avesse partorito WIKILEAKS.

Pubblicato da uber
Etichette: gossip, informazione, servizi segreti, usa


Giannelli http://www.corriere.it/ 



Wiki Wiki                                                                                                                      
Gramellini
Diciamo la verità: per ora è stata più eccitante la Waka Waka del Wiki Wiki. I rapporti degli ambasciatori americani, rivelati in un’atmosfera thriller dal sito Wikileaks, sembrano una scopiazzatura di Dagospia e forse lo sono. Berlusconi è un donnaiolo vanitoso che fa affari con il macho Putin. Sul serio? E io che quei due me li ero sempre immaginati dentro la biblioteca di un monastero, immersi nella lettura dei «Fratelli Karamazov». Sarkozy: uomo permaloso e dispotico. Strano, con quell’aria umile e remissiva, tipicamente francese. La Merkel, poi: ostinata, prudente, poco creativa. Tutto il contrario dell’immagine dei tedeschi, genia di improvvisatori estroversi. Aspettiamo qualche indiscrezione sul presidente svizzero che va matto per il cioccolato fondente e gli orologi a cucù. Ah, ma ce n’è anche per Gheddafi: uccide le rughe col botulino e si fa scortare da un’infermiera bionda. Un’informazione top secret (se si escludono quelle due o trecento copertine sull’argomento) che cambierà la storia. Come quell’altra, secondo cui i diplomatici fanno le spie. Da alcune migliaia di anni, verrebbe da dire. Almeno giustificano lo stipendio, perché per fare il «copia e incolla» degli articoli di giornale bastava una segretaria.

Sicuramente domani usciranno prove di torture, golpe, alieni seppelliti nel deserto con le antenne di fuori. Ma per adesso la vera vittima di Wikileaks è il mito della carriera diplomatica. Con gli ambasciatori, per secoli burattinai del potere, ridotti a messaggeri dell’ovvio.

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

 

Berlusconi incapace, portavoce di Putin. "Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno"
Vladimir Putin definito "alpha dog", il maschio dominante
Il presidente russo Dmitri Medvedev, ufficialmente di rango maggiore, "fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin"
La Russia "è virtualmente uno Stato della mafia".
il presidente afghano Hamid Karzai è "ispirato dalla paranoia"
Angela Merkel "evita i rischi ed è raramente creativa"
Ahmadinejad è il nuovo Hitler

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/



Lele Corvi http://www.lelecorvi.com/

Giannelli http://www.corriere.it/ 

Roberto Mangosi www.enteroclisma.com

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA
Dopo tanta attesa, arrivano le grandi rivelazioni di Wikileaks.
Silvio è descritto come un fanatico, vanitoso, autoritario ma inetto ed incapace.
Morto di sonno, scagnozzo di Putin e di Geddafi ...
Stiamo ancora cercando di capire dove siano le novità !!

Roberto Mangosi http://enteroclisma.blogspot.com/
http://img7.imageshack.us/img7/7144/vauro301110.gif
VAURO Le vignette di Vauro
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

Wikileaks italia

nico pillinini

30 nov. 2010, ore 17,30                                                                                                                               

È la Terza Guerra Mondiale e l’America la sta perdendo


http://www.beehivecity.com/wp-content/uploads/2010/11/derspiegel.jpgÈ scoppiata la Terza Guerra Mondiale? Ieri alcune agenzie nel mondo dicevano di sì. In Italia, la ADN-Kronos. La Terza Guerra Mondiale è la divulgazione dei messaggi segreti delle ambasciate americane con Washington. Cosa fa una guerra mondiale? Azzera e reimposta i rapporti fra le nazioni. Fa questo la pubblicazione dei rapporti segreti delle ambasciate americane? Certo che sì. Adesso Ahmadinejad sa che ci sono Stati arabi che vogliono una guerra-lampo contro di lui. Se correva verso la bomba atomica per autodifesa, adesso correrà di più. Chavez sa che l’America lo considera “un pazzo”. Karzai è l’unica speranza dell’Occidente per un governo democratico in Afghanistan, ma gli americani lo considerano malato e corrotto, e suo fratello un narcotrafficante. Berlusconi vien definito “vanitoso, stanco e incapace”: adesso gli sarà difficile raccontare che America e Russia si affidano a lui per dialogare. Sì, i rapporti fra gli Stati del mondo e l’America dovranno per forza venire reimpostati. Da questo punto di vista, è scoppiata una guerra mondiale e l’America l’ha persa. Chi gliel’ha fatta perdere ha tradito i suoi interessi. Che l’America cerchi di mettere le mani sull’hacker che sta diffondendo i messaggi, risponde a un’esigenza di giustizia interna. Il militare che ha consegnato all’hacker questi milioni di messaggi è già in carcere, e chissà quando ne uscirà, se mai uscirà. È un crimine, la diffusione di questi messaggi? L’America lo afferma. Ma questi messaggi dicono la verità. Quel che l’America pensa degli alleati e dei non alleati sta in questi messaggi segreti, non nelle dichiarazioni pubbliche. Dunque, la verità è un crimine? Per la diplomazia, sì. E la diplomazia è necessaria? Irrinunciabile. Continuerà? Certamente, ma non così. Deve inventare sistemi più sicuri per comunicare. La guerra che l’America sta perdendo è la guerra per la sicurezza. L’11 settembre ha violato il suo spazio fisico, Whikileaks víola il suo spazio telematico. Qui l’insicurezza non sta nel sistema tecnico del cablogramma, ma nel personale che ci lavora. Se hai mille impiegati che lavorano in questo campo, basta un impiegato infedele per rubare i segreti. Quando quest’uno ha in mano quei segreti a Washington, un attimo dopo quei segreti possono essere in qualsiasi parte del mondo. Da qualsiasi parte del mondo, un tuo nemico li può divulgare, e tu sei colpito a morte. Dunque i nemici sono almeno due: il militare che ha rubato i messaggi, e il tecnico che li sta mettendo in rete. Non sono nemici dell’America e amici dei nemici dell’America: sono nemici dell’America e di tutto. Anarchici, cioè anti-sistema. Lo han dichiarato anche ieri. Non vogliono favorire Al Qaeda o la Russia o la Cina. Vogliono il caos. Lo stanno scatenando. L’anarchico è nemico di ogni ordine imperante, vuole che il mondo sia reimpostato da zero. Per ottenere questo deve far cadere i tre pilastri che reggono il mondo, quello politico, quello militare e quello bancario. I pilastri politico e militare saltano con le bombe mediatiche che esplodono adesso. Il pilastro bancario dovrebbe saltare con le bombe che esploderanno fra poco, e che sveleranno i segreti delle banche. Quando due aerei guidati da Al Qaeda sbatterono sulle Torri Gemelle, e un terzo sul Pentagono, e un quarto tentò di arrivare sulla Casa Bianca, già allora qualcuno parlò di Terza Guerra Mondiale. Era una guerra dichiarata dal terrorismo esterno. Non è finita, la stiamo ancora combattendo. Questo assalto alla rete informatica è terrorismo interno, è anch’esso una guerra, comincia adesso e chissà quando finirà. Non dobbiamo aver paura a chiamarle guerre: ormai le guerre son fatte così.


Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/
GRIECO http://www.coriandoli.it/

(continua)
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Wikileaks, per gli Usa "Russia stato di mafia" "Berlusconi incapace, Gheddafi ipocondriaco"

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L'amicizia di Berlusconi e Putin (Wikileaks, seconda parte)
Wikileaks vignette (terza parte)

Bologna "Taxi & Umorismo"

Cari Amici
vi segnalo un appuntamento culturale (e a scopo benefico) che si terrà lunedì prossimo a Bologna.

Si tratta di questo: Alessandro Molinari Pradelli  ("giornalista, scrittore, ideatore e produttore di eventi culturali e gastronomici") ha ideato una mostra di opere di illustrazione, fumetto, satira, con relativo catalogo bilingue e presentazione di Francesco Guccini, congiunta ad un'asta delle stesse che servirà a raccogliere fondi da destinare all'Africa. La mostra si inaugura a Bologna ma poi diventerà itinerante e, nelle intenzioni, dovrebbe andare anche oltre confine.

62 Autori (io ho il piacere di essere tra questi...) hanno aderito all'iniziativa donando i propri disegni, vignette e illustrazioni (sono ben 133 opere! Tra le chicche, anche un rodovetro della sigla di SuperGulp di Bonvi) e lunedì prossimo oltre 50 di questi Autori saranno presenti all'inaugurazione della mostra e dell'asta.
Sarà possibile incontrarli, intervistarli, ecc, ecc... Credo si tratti del maggior "raduno" di disegnatori e umoristi mai organizzato prima in Italia e ovviamente... sarà possibile acquistare le loro opere.

Lo sponsor è la COTABO (consorzio taxi di Bologna) e molte delle vignette saranno proprio dedicate al tema dei taxi.

Vi allego la presentazione di Molinari Pradelli e quella di Guccini.
Aggiungo anche una delle immagini che ho realizzato io, l'invito è ovviamente a venire a vedere tutte le altre...
Chi fosse interessato può trovarci alle ore 16 presso  I Portici Hotel, Via Indipendenza 69, Bologna (a 300 m dalla stazione ferroviaria).
Per ulteriori info, non esitate a contattarmi.
Marilena Nardi 
Marilena Nardi


Presentazione
Sono stato contattato dalla COTABO (Consorzio Taxi – Bologna) per ideare ed organizzare una
manifestazione che riguardasse i taxi e la cultura, il tutto a favore del prossimo, con finalità sociali, di
beneficenza.
Un progetto in partenza dalla mia città, Bologna, capitale del buon senso e dell’ospitalità, unita alla
cultura; a proposito di cultura, la più antica Università al mondo.
Ho pensato di coinvolgere gli amici illustratori, artisti a tutto campo, dall’idea fulminante, geniale,
dalla matita facile, dalla disponibilità e dal rispetto.
Insomma, siamo riusciti a trascinare 62 maestri del disegno, dell’illustrazione, della satira, dell’umori-
smo. Tutti, disponibili a partecipare alla fase finale sviluppata in un giorno d’asta, il cui ricavato andrà
a finanziare la campagna di UNICEF “Scuole per l’Africa” ed il progetto “Il Fiore della Solidarietà”
dell’Antoniano di Bologna, oltre ad altre attività in favore dell’infanzia.
Partiamo da questo catalogo, che riproduce le opere che voi ci avete mandato, disposte secondo
l’Autore in ordine alfabetico. Noterete che le lingue del testo sono 2, e cioè italiano e inglese; questo
perché la CO.TA.BO, dopo aver allestito una mostra di presentazione delle opere a Bologna, conta
di renderla itinerante.
Alla stesura ed edizione di questo catalogo seguirà una giornata dedicata all’asta dei disegni, dove
saranno invitati tutti gli autori che hanno creduto in noi e hanno voluto partecipare, in qualità di te-
stimoni, per aggiudicare le opere ai migliori offerenti; da qui il ricavato che servirà per la beneficenza.
A proposito, debbo rivelare fin d’ora che la partecipazione degli Artisti è stata quasi unanime, incre-
dibilmente numerosa: li ringrazio, siamo riusciti a riallacciare i vecchi rapporti di conoscenza, d’ami-
cizia e di stima. Non parlo poi di quanti, caricati dall’idea di contribuire al bene di lontane, sfortunate
popolazioni, hanno inviato più disegni, hanno voluto forzare il freddo rituale per dilatare, ingigantire,
lievitare l’operazione. Un Autore ha donato 18 disegni.
Un augurio; che la mostra riproducente le opere inviate e presenti all’asta possa realizzarsi e diffon-
dersi in diverse sedi culturali, in differenti contesti. Che l’automezzo taxi possa, ancora una volta,
farsi portatore di cultura, di arte, di civiltà, di progresso.
Alessandro Molinari Pradelli

http://img228.imageshack.us/img228/5656/134541495d0ba14e7428f49.jpg
Altan
FRANCESCO GUCCINI

Che dire, sul taxi (o tassì) e/o i taxisti ( tassisti)? “Scrivi tu l’introduzione!”, mi dice con garrula voce il Molinari Pradelli, e io cerco di prendere tempo, come sempre, ho scritto più introduzioni/presentazioni che canzoni e romanzi e ogni tanto una pausa non guasterebbe. “Adesso vedo, ho molto da fare, non so, per quando ti ci vorrebbe?” Prima mi arruffiana: “Ma cosa ti ci vuole, tu sei bravissimo in queste cose!” Dopo: “Hai tutto il tempo che vuoi!” mente per la gola l’infame. Poi mi chiama il giorno dopo: “Hai già fatto? Aspettano solo te per andare in stampa”. Così scopro che “hai tutto il tempo che vuoi” voleva dire “oggi stesso”, anzi, “ieri sarebbe stato meglio”. Così eccomi qua, e invece di: a) finire di leggere l’ultimo giallo di Camilleri, b)guardare quel film alla televisione che avevi perso e che oggi misteriosamente ridanno e vorresti tanto vederlo, c)correggere le bozze del giallo che Machiavelli ed io abbiamo scritto e se non consegnamo al più presto“ci fanno neri”, d)farmi semplicemente i cavoli miei, eccomi qua, dicevo, a trovare uno spunto qualunque per entrare in argomento. Già, uno spunto. Non ho mai avuto patente quindi uso spesso il taxi, dovunque vada. Come molti, anch’io ho sognato di salire su un taxi e dire: “Presto, segua quella macchina!” ma non l’ho mai fatto, perché davanti non c’è mai stata una macchina da seguire e per paura che il tassista si volti e dica, con fare scocciato: “Senta io sono qui per lavorare. Oggi è il quinto che mi fa questa tomella. Mi dica dove deve andare e bóna lè!”. Oppure, sentire il tassista che si volta e afferma: “Grazie, è una vita che sogno che qualcuno me lo dica!”

Potrei allora buttarla sull’internazionale (si fa sempre bella figura) e parlare dei tassisti di New York, oggi di etnie fra la più misteriose esclusa quella americana, che parlano un inglese improbabile e che non conoscono assolutamente la città, o di quelli di Londra, su quelle loro auto colossali e caratteristiche, anche loro parlanti un inglese improbabile (forse corretto, ma alle mie orecchie latine TUTTI i parlanti inglese parlano un inglese improbabile), o di quelli di Madrid, che al mio tentativo di parlare spagnolo mi guardano stupefatti e alla mia replica in italiano sorridono e mi portano sicuri a destinazione. Ho preso tassì a Parigi, a Barcellona, a Buenos Aires e a Rio de Janeiro (e qui, data la loro velocità

e lo stato del traffico, un’assicurazione sulla vita non guasterebbe). L’ho preso anche a Budapest, un posto dove Italia si dice, mi sembra, Olaz, o qualcosa di simile, e quindi si capisce come lì ci sia la necessità di un foglietto con l’indirizzo scritto altrimenti, data la nota comprensibilità della lingua magiara, sono guai. Finiscono qui le miei esperienze internazionali di tassì.

Certo ho preso tassì anche in Italia (ma fa meno fi ghetto), a Roma e a Milano, addirittura a Porretta Terme. Anche a Napoli, una volta. Era naturalmente un tassista abusivo (avevo fretta d’andare in stazione, poi erano tutti abusivi, lì dov’ero), non m’intendo d’automobili ma era una macchina molto piccola ed eravamo in quattro. Aveva un mangianastri che trasmetteva canzoni napoletane a un volume terrificante, si buttò in mezzo al traffico con coraggio leonino cantando lui stesso squarciagola. A un incrocio, dove tutti incuranti dei semafori volevan passare da tutte le parti, si è preso in pieno con un’altra auto. I due autisti sono scesi questionando a gran voce con enorme mulinio delle braccia. Pensavo, qui ci scappa il morto. Invece, senza essersi toccati, sono risaliti sulle rispettive vetture, il mio dopo aver raccattato per terra mezzo parafango anteriore e averlo messo nel portabagagli. Il tutto in un tripudio di clacson. Un’esperienza entusiasmante. Ma in questo libro si parla della COTABO, quindi tassisti rigorosamente bolognesi, niente etnie misteriose, al culmine dell’internazionale puoi sentire un’inflessione ferrarese, che puoi comprendere con relativa facilità. I piloti conoscono bene la città, aiuta il fatto che Bologna, be’, ammettiamolo, non sia una metropoli, al massimo c’è qualche neofita del mestiere che usa il navigatore, ma è legittimo, anch’io quando vado un poco in periferia mi perdo. Non c’è bisogno di interprete o di biglietti scritti. Non ho patente, dicevo, e uso spesso il taxi, anzi, il radiotaxi, che è comodissimo. Basta non chiamare quando piove o quando ci sono delle fiere, allora si rischia di trovare occupato e, se si prende la linea, di ascoltare per ore allegre musichette. Finalmente (a volte MOLTO finalmente) compare una voce amica, anche se distaccata e professionale, “COTABO dicaaa” (è difficile imitare scrivendo il tono distaccato e professionale). Dato l’indirizzo la stessa voce mi chiede o il nome e cognome, o il numero di telefono, o tutti e due (anche nessuno dei due). Ora mi chiedo: se dessi un nome falso, o un numero di telefono inesistente, come farebbero al centralino a verificare l’inesattezza dei dati. Molto meglio quando, al mio “via Paolo Fabbri 43, per favore” una voce petroniana risponde: “Ciao Guccio, come va, ti mando subito una macchina”. Ci sarebbe da dire qualcosa sui disegnatori e le loro bellissime centotrentatre (133) interpretazioni dei tassì, ma vorrei ricordarli parlando invece di un loro collega mio amico che purtroppo non c’è più e quindi non ha potuto collaborare al libro: Franco Bonvicini, meglio conosciuto come Bonvi, con un storiella che riguarda appunto un tassì degli anni ottanta. Una sera arriva al solito ristorante che spesso frequentavamo, a due passi dalle Due Torri. Entra e dice al gestore: “Gianni, fammi un piacere, sono venuto in tassì e non ho spiccioli. Va a pagarlo tu, per favore, che poi facciamo i conti”

Gianni esce, vede il tassista fermo vicino alla macchina e dice: “Sono venuto a pagare per Bonvi, quant’è?” “Centocinquantamila lire” “Centocinquantamila lire?! Ma da dove viene?” “Be’ l’ho caricato all’aeroporto di Pisa”.

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Giuliano
  Una risata a bordo del taxi
Vedu

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Martellini
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Jezek



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Bruna


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Giannelli
http://img16.imageshack.us/img16/4900/1345405091e641b6b8db54e.jpg
Staino


Alle pareti dell’albergo di via Indipendenza sono appese le creazioni di vignettisti che campeggiano nelle pagine dei quotidiani come Altan, Massimo Bucchi, Staino, Gianni Allegra, Giannelli, Giuliano, Moimir Jezek, Alessandro Vannini, ci sono quelle del fondatore della Gamma Film Gino Gavioli e di Roberto Mangosi de La Settimana Enigmistica oppure solide fondamenta del fumetto italiano quali Paolo Piffarerio, che ha collaborato alle Storie… a fumetti di Enzo Biagi, Leo Cimpellin con le tavole di Martin Mystère, Giorgio Sommacal qui presente con un’intera storia di Cattivik, Emanuele Barison e il suo Lazarus Ledd, le glorie locali Lucio Filippucci, Giovanni Romanini e Sergio Tisselli e infine Giuseppe Palumbo e Roberto Perini, illustratori delle copertine rispettivamente di Stefano Benni e Daniel Pennac. Ben quaranta di loro si daranno di nuovo appuntamento lunedì prossimo, sempre all’Hotel I Portici alle 15.30, per partecipare all’asta benefica delle loro opere. Il ricavato andrà tutto a favore del progetto Unicef Scuole per l’Africa e del progetto Antoniano Onlus Un Sorriso per Haiti (base d’asta cento euro).
Banditore sarà il consigliere regionale Maurizio Cevenini, parteciperanno poi l’autore di Supergulp! Guido De Maria, che porterà un rodovetro con un taxi disegnato da Bonvi, lo scrittore Luigi Lepri, il regista Sebastiano Spada, il maestro Giorgio Zagnoni e Francesco Guccini, autore della prefazione al catalogo della mostra. «Non si era mai visto un raduno simile con così tanti illustratori, Bologna è una grande città con un grande senso civico e vogliamo accogliere tutti questi fuoriclasse e portarceli a casa grazie a Cotabo - ha affermato Alessandro Molinari Pradelli - siamo la prima Università del mondo, da quelle aule è uscita gente come Andrea Pazienza e Magnus, ma senza ospitalità saremmo nulla e i tassisti di questa cooperativa nata nel ’69 in tutto questo hanno un loro ruolo». La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio. (fonte)

Elenco autori:
Hanno inviato le proprie opere: ALLEGRA, ALTAN, BARISON, BOBO’, BONFATTI, BORTOLATO, BRUNA, BUCCHI, CALEGARI, CALLIGARO, CAMPANER, CARDELLI, CATTONI, CAVAZZANO, CECCON, CEMAK, CHIOSTRI, CIMPELLIN, CONTEMORI, COPPOLA, COSSI, COSTA, DE ANGELIS, DEL TESSA, DONARELLI, FILIPPUCCI, FREMURA, FURLAN, GAVIOLI, GHIGLIANO, GIAIOTTO, GIANNELLI, GIULIANO, ISCA, JEZEK, MAFFIOTTI, MANGOSI, MARCENARO, MARTELLINI, MASTANTUONO, MATTICCHIO, MELANTON, MORA, NARDI, ORIGONE, PALUMBO, PAPARELLI, PASSEPARTOUT, PERILLI, PIFFARERIO, PONGIGLIONE, REBORI, ROMANINI, SIRONI, SOMMACAL, STAINO, TISSELLI, TROIANO, VALENTE, VANNINI, VEDU’.

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cultura/2010/1-dicembre-2010/taxi-strisce-1804286140314.shtml

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/12/01/taxi-umorismo.html

Taxi e Umorismo: asta a favore di Antoniano Onlus per i bambini di Haiti

Bologna "Taxi & Umorismo", la solidarietà viaggia in taxi - Unicef Italia

Una risata a bordo del taxi

giovedì 2 dicembre 2010

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 28 novembre

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 28 novembre
appendice alla settimana in vignette: 22 - 29 novembre.

MARA CARFAGNA
Quando il transatlantico affonda, le tope
scappano. Mara in settimana ha preso
le distanze dal Popolo delle Libertà,
minacciando le dimissioni: se si dovesse
andare alle elezioni, come ormai
sembra probabile, il gruppo della Carfagna
non dovrebbe avere problemi
a superare la soglia di sbarramento,
specie quello degli occhi, che il grazioso
Ministro tiene sgranati dall’inizio della
legislatura.
 Del resto, provateci voi a stare tutto il giorno vicino a gente
come La Russa e Gasparri, poi ne riparliamo.
L’ex soubrette – che è già tornata
sui suoi passi - ha definito vajassa
(cioè popolana, donna dei bassi) Alessandra
Mussolini, che, profondamente
turbata, ha replicato “Non posso accettare
questi insulti, questa volgarità
gratuita, indegna di una parlamentare.
Se la prendo, le stacco la testa e le cago
giù per il collo”. Un giorno, quando diremo
ai nostri nipoti che personaggi
del genere sedevano a Montecitorio,
 ci risponderanno “’A nonnè, c’hai semprevoglia de scherza!” Della Carfagna,
una cosa bisogna dire: ha rappresentato perfettamente il concetto di Pari Opportunità
che costituisce la ragione sociale del suo Ministero.
 Se ce l’ha fatta a diventare Ministro una così, infatti, davvero tutti possono farcela a ottenere
un dicastero.

SAMUEL ETO’O
L’attaccante dell’Inter, durante la partita
contro il Chievo, ha rifilato una
zuccata a un avversario ed è stato punito
con tre turni di squalifica. Almeno
si potrà dire che in Italia c’è ancora
qualcuno che usa la testa. Certo, se tutti
quelli che nel nostro Paese subiscono
un sopruso o una scorrettezza dovessero
cominciare a dare capocciate
in giro, tra precari, disoccupati, pensionati,
alluvionati e compagnia bella,
sarebbe come vivere sul Gennargentu
durante la stagione dell’accoppiamen -
to dei mufloni. Non dobbiamo affatto
scandalizzarci: il gesto del bomber camerunense
è certo poco edificante,
ma basta entrare in una qualunque edicola
per scoprire che esistono testate
ben più vergognose. Senza dubbio colpisce
l’antisportività del comportamento
del vecchio Samuel Eto’o, specie
in un ambiente come quello del calcio,
dove, a parte il doping, le scommesse
clandestine, le partite truccate,  le mignotte, i bilanci manipolati, le plusvalenze false,
 tutto si svolge nella più totale regolarità. Peccato. Questa vicenda, amara ma significativa,
sia di monito ai tanti giovani che si avvicinano a questo sport e insegni loro
una lezione fondamentale: quando si fa una puttanata, non bisogna farsi beccare.


IGNAZIO LA RUSSA
Dal Vate al Water, il passo è breve. Imitando
il grande poeta Gabriele D’Annunzio sui cieli irredenti di Fiume,
 il Ministro La Russa nei giorni scorsi ha sorvolato in elicottero la provincia afgana di Badghis per sganciare ben11.000 volantini:
 non si tratta di pubblicità del mobilificio Aiazzone,
come si potrebbe immaginare conoscendo il personaggio in questione, ma di manifestini tricolori inneggianti alla pace,rivolti alla popolazione locale. Il parallelo con D’Annunzio è vagamente inquietante, speriamo che Ignazio non si sia fatto anche togliere una costola:
dopo quella del Presidente Fini, infatti, il centrodestra non è in grado
di sopportare altre scissioni al suo interno.
Il gesto del Ministro La Russa, estremo e molto ardito, ha suscitato invidie e desiderio d’emulazione in molti ministri dello scricchiolante Governo Berlusconi: saputo che il responsabile della Difesa ha avuto
il coraggio di salire su un elicottero militare, il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha annunciato di volersi sottoporre immediatamente
a una appendicectomia e quello della Pubblica Istruzione Maristella
Gelmini si è offerta volontaria per farsi interrogare in algebra in una
scuola media di Varese.






LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO
Negli ambienti imprenditoriali ormailo chiamano Cordero Luminoso. Ciuffettone ha dichiarato ai media d’essere pronto a scendere in campo per salvare l’Italia: secondo indiscrezioni, Luca, esasperato
 dalla drammatica situazione patria, avrebbe addirittura avuto la
tentazione di passare alla clandestinità, ma ha capito che la Digos lo avrebbe inchiodato subito, soprattutto grazie alle molotov fatte con le bottiglie di Dom Perignon. Le elezioni anticipate, ormai imminenti -qualora Montezemolo confermi ufficialmente l’intenzione di candidarsi - in un panorama in cui sono presenti anche Casini e Rutelli,
rischiano di trasformarsi in un autentico tiro al piacione.
 Montezemolo, dopo aver consultato il suo planning,
avrebbe già dato la disponibilità ad assumere l’incarico di Presidente
del Consiglio: gli si è creato un buchetto tra le 18 e le 19 di lunedì 16 maggio, tra la riunione di Confindustria e la partitadi bridge.
Luca Cordero ha avuto spesso parole molto dure nei confronti dell’esecutivo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, il che dimostra che in Italia la grande protesta popolare può essere ancora guidata da qualcosa di rosso: la Ferrari.


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

Altre vignette della settimana di Portos:

I RealitiSCIO***********************************



Italian Galery***********************************
                      FdS per la dittatura del Modernariato -Salvi- Diliberto-Ferrero- (Rifondazione e Pdci tornano insieme)

Vieni via con me (la lampada Endemol)
Fede e l'amaro Giuliani ( oh oh ...un attimino indigesto)

Finmeccanico

Bufera WikiLeaks (Berlusconi teme i dossier esteri)


LO SPORT***********************************
Tutti per Ibra, Ibra per Tutti


il sito di PORTOS

Mario Monicelli

Ciao Mario ...
  e il pensiero corre alla stazione ed a quel gruppo di Amici che schiaffeggia le persone che si sporgono dai finestrini del treno... al Marchese del Grillo che fa suonare le campane a morto di tutta Roma come se fosse morto il papa ... al grande Brancaleone... alla Grande Guerra...
e questi sono solo quattro dei 65 film che il regista Mario Monicelli ci ha lasciato come eredità...
semplicemente grazie maestro...
Qui sotto il saluto dei disegnatori satirici italiani

un omaggio al maestro..un omaggio visione, visto che appena appresa la notizia ho visto Mario volare sorridente dalla finestra dell'ospedale, grigio e sporco di italianità...della quale, forse, il grande maestro si era rotto abbondantemente i coglioni.
..te possino maestro...potessi egoisticamente acciuffarti mentre voli via lo farei....
ti voglio bene.... Zurum - INSERTO SATIRICO

Dalla Grande guerra alla ... grande pace. - Marco Careddu

GRAZIE MARIO

Dopo la prima tornata di indiscrezioni Wikileaks promette per il futuro notizie sconvolgenti ma un poco di spazio sui giornali  oggi glielo ruba la notizia che il grande regista e uomo Mario Monicelli ha deciso di lasciarci.
Lui ha saputo dipingerci senza il ricorso alle informative diplomatiche.
Un commosso ricordo e ringraziamento per chi ci ha saputo donare tanta allegria.

Pubblicato da uber
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Andy Ventura


MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

Paride Puglia PUNCH

Monicelli di Paolo Lombardi INSERTO SATIRICO





Mario Monicelli è morto a 95 anni. SUICIDA. Chiude una vita di commedia con una grande battuta.
Era ricoverato da giorni all’Ospedale San Giovanni di Roma....
INSERTO SATIRICO


Tomas


http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/armata%20brancaleone%20low.jpg

...un piccolo e sentito omaggio per la morte (ieri sera tardi) di un Grande della commedia italiana: il regista Mario Monicelli (95 anni!!)

La sua ultima intervista è QUI .
Pietro Vanessi - Una Vignetta di PV

LA VIGNETTA CHE REALIZZAI PER LA MORTE DI DINO RISI, IMMAGINANDO LA BATTUTA SARCASTICA DI MARIO MONICELLI. ORA L'HA RAGGIUNTO!

nico pillinini


Vauro http://www.vauro.net/


la grande morte - fabiomagnasciutti

MAX [fra parentesi]

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Monicellijpg
Mosaico di Mario Monicelli - Maurizio Galimberti (sito ufficiale)

dal blog di Luca Boschi  il bellissimo ritratto del Bonfa  fatto in occasione del 95 compleanno
il 16 maggio 2010 ed una curiosità
Aveva detto qualcosa come (vado a memoria): "Mi romperebbe un po' le scatole il pensiero che, quando non ci sarò più, ci sia ancora certa gente... che cammina contenta, se ne frega, va al bar... Mi seccherebbe un po'..." Stasera verso le 21, tutti i siti, i blog, le agenzie stampa lo riportano, Monicelli si è lanciato da una finestra dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da ieri. Il regista, e genio, aveva compiuto 95 anni la scorsa domenica 16 maggio.
Grazie all'amico Massimo Bonfatti, che con Monicelli aveva collaborato a un eccezionale fumetto ricavato dalla sceneggiatura di un film mai realizzato, Cartoonist Globale l'aveva festeggiato con un ritratto e con quanto segue. E così lo ricordiamo in questa triste, rigida sera.
Siamo vicini a Chiara, a chi gli ha voluto bene.



Parla Bonfa.
Chi come me ha simpatia per quest'uomo schietto e per questo artista immune all'autocompiacimento può contribuire al festeggiamento.
Come?
In tanti modi, ad esempio noleggiando un suo film da guardare con gli amici questo fine settimana, visitando il suo sito o cercando sul web notizie su di lui e sulla sua carriera, o anche, semplicemente, inoltrando questa comunicazione agli amici che lo apprezzano.
Monicelli non lo verrà a sapere, probabilmente, ma forse gli farebbe piacere.
E io vi ringrazio.

Bonfa


i link di Luca Boschi dedicati a Monicelli:
ADDIO, MARIO MONICELLI

MARIO MONICELLI E NANNI MORETTI, CON ALBERTO ARBASINO


http://www.massimobonfatti.it/blog/images/b_omaggio_a_monicelli_10.nov_copy1.jpg
Massimo Bonfatti 
.
Mario Monicelli se n'è andato.
Ha spiccato il volo verso un'altra dimensione, è l'ha fatto nel modo per lui più dignitoso possibile, mantenendo stretto il suo amore per la vita e la sua profonda umanità. Il suicidio è l'estrema scelta del libero arbitrio, ciò che ci rende umani. La notizia mi ha rattristato ma non mi ha amareggiato, mi dispiace sapere che non potrò più vederlo e sentirlo, ma sarebbe stato più penoso vederlo privato della sua dignità, della sua libertà, delle sue stesse idee. Per questo scelgo questo post per fargli sapere che gli volevo bene, che tanti gli volevano bene, non solo perché tramite la sua opera e le sue parole abbiamo assaporato un esempio di libertà di pensiero, di coraggio nell'esprimerlo e di umana simpatia ma anche perché le persone come lui danno tanto a tutti gli altri ed è giusto esserne grati.
Dopo la pubblicazione del libro "Capelli lunghi", scritto assieme a lui e al giornalista Franco Giubilei progettavo di ricavare un cartone animato dal fumetto Capelli lunghi e quindi dal suo soggetto di film; lui mi lasciava fare come un nonno lascia fare il nipotino fastidioso. Io avrei voluto coinvolgerlo, come regista, supervisore o semplicemente voce narrante. Era recalcitrante, non voleva rimettersi al lavoro, a causa della debolezza e della vista sempre più fioca. Eppure lo divertiva l'idea che un fumettaro portasse avanti una sua idea, al punto di siglare un accordo tra di noi. Ho sempre avuto la fiducia di riuscire a convincerlo, prima o poi, e il documentario che stavamo preparando era anche finalizzato a questo.
Ora cambia tutto, ma non tutto si fermerà. Le idee, i progetti, i sentimenti che si esprimono con le opere dell'intelletto continuano a germogliare, a dare frutti e a seminare. Mario era un uomo fecondo, e di buona qualità; per questo una parte di sé rimarrà con noi.

Massimo Bonfatti

Mario Monicelli se n’è andato.

 Questo è il link dove potrete vedere una parte del materiale girato per il documentario su "Capelli Lunghi" dal gruppo Officine TOLAU: http://www.youtube.com/watch?v=LaUvzYSawAw