Roma 18 Aprile 2010 IL MINISTRO FRATTINI ESPRIME IL SUO PIU' VIVO COMPIACIMENTO PER LA POSITIVA CONCLUSIONE DELLA VICENDA CHE AVEVA CONDOTTO SABATO SCORSO AL FERMO DEI TRE MEDICI ITALIANI A LASHKAR GAH, NELLA PROVINCIA DI HELMAND. 'ABBIAMO OTTENUTO QUELLO CHE ERA IL NOSTRO OBIETTIVO PRIORITARIO, E CIOE' LA LIBERTA' PER I NOSTRI CONNAZIONALI SENZA METTERE IN DISCUSSIONE LA NOSTRA POSIZIONE DI FERMA SOLIDARIETA' CON LE ISTITUZIONI AFGANE E LA COALIZIONE INTERNAZIONALE NELLA LOTTA CONTRO IL TERRORISMO IN AFGANISTAN'. QUESTA CONCLUSIONE POSITIVA - HA DETTO FRATTINI - E' IL RISULTATO DELL'INTENSA AZIONE CONDOTTA DALLA DIPLOMAZIA ITALIANA CHE HA AGITO CON STRAORDINARIA PROFESSIONALITA' E DISCREZIONE, NEL RISPETTO DELLE ISTITUZIONI AFGHANE CHE L'ITALIA E LA COMUNITA' INTERNAZIONALE STANNO AIUTANDO A CRESCERE'. RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA SOLUZIONE POSITIVA DEL CASO E VORREI CONDIVIDERE LE NOSTRE FELICITAZIONI IN PARTICOLARE CON I FAMILIARI DEI TRE ITALIANI CON CUI MI SONO ANCHE PERSONALMENTE TENUTO IN CONTATTO IN QUESTI GIORNI, CHE HO TENUTO SUBITO AD INFORMARE DEGLI SVILUPPI POSITIVI ODIERNI E DI CUI HO SINCERAMENTE APPREZZATO IL COMPORTAMENTO RESPONSABILE TENUTO IN QUESTI GIORNI DIFFICILI PER TUTTI'. http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Comunicati/2010/04/20100418_Compiacimento_Frattini.htm
D&G, OVVERO IL GATTO E LA VOLPE E L'ITALIA NELLA PARTE DI PINOCCHIO A CUI HANNO FOTTUTO I SOLDI: 370 MILIONI DI EURO. Pubblicato da NICO PILLININI nico pillinini
Il premier: «Sarebbe la sesta al mondo, ma fiction e letteratura sono un state un supporto promozionale»
ROMA - «La mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo, ma guarda caso è quella più conosciuta, perchè c'è stato un supporto promozionale che l'ha portata ad essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra programmate dalle tv di 160 paesi nel mondo e tutta la letteratura in proposito, Gomorra e il resto...». Lo ha detto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi a margine della presentazione dei dati sulla lotta alla criminalità organizzata, dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Già in passato il Cavaliere aveva citato lo sceneggiato della Rai come esempio di trasmissione che danneggia l'immagine del Paese. Ora ha aggiunto anche il libro di Roberto Saviano. «Vorrei dire che tutti i mafiosi di cui si parla nelle fiction - ha però chiosato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano - , l'ultima è il Capo dei capi, sono sottoposti al regime di 41 bis». (continua QUI)
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire. è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione. Io credo che solo e unicamente la verità serva a dare dignità a un Paese. Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine o da chi commette il crimine?
Il ruolo della 'ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra è determinato dal suo volume d'affari - cento miliardi di euro all'anno di profitto - un volume d'affari che supera di gran lunga le più granitiche aziende italiane. Questo può non esser detto? Lei stesso ha presentato un dato che parla del sequestro alle mafie per un valore pari a dieci miliardi di euro. Questo significa che sono gli scrittori ad inventare? Ad esagerare? A commettere crimine con la loro parola? Perché? Michele Greco il boss di Cosa Nostra morto in carcere al processo contro di lui si difese dicendo che "era tutta colpa de Il Padrino" se in Sicilia venivano istruiti processi contro la mafia. Nicola Schiavone, il padre dei boss Francesco Schiavone e Walter Schiavone, dinanzi alle telecamere ha ribadito che la camorra era nella testa di chi scriveva di camorra, che il fenomeno era solo legato al crimine di strada e che io stesso ero il vero camorrista che scriveva di queste storie quando raccontava che la camorra era impresa, cemento, rifiuti, politica.
Per i clan che in questi anni si sono visti raccontare, la parola ha rappresentato sempre un affronto perché rendeva di tutti informazioni e comportamenti che volevano restassero di pochi. Perché quando la parola rende cittadinanza universale a quelli che prima erano considerati argomenti particolari, lontani, per pochi, è in quell'istante che sta chiamando un intervento di tutti, un impegno di molti, una decisione che non riguarda più solo addetti ai lavori e cronisti di nera. Le ricordo le parole di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone pronunciate poco prima che lui stesso fosse ammazzato. "La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere ... non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni le spinga a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale dà al lavoro dei giudici, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze".
Il silenzio è ciò che vogliono. Vogliono che tutto si riduca a un problema tra guardie e ladri. Ma non è così. E' mostrando, facendo vedere, che si ha la possibilità di avere un contrasto. Lo stesso Piano Caserta che il suo governo ha attuato è partito perché è stata accesa la luce sull'organizzazione dei casalesi prima nota solo agli addetti ai lavori e a chi subiva i suoi ricatti. Eppure la sua non è un'accusa nuova. Anche molte personalità del centrosinistra campano, quando uscì il libro, dissero che avevo diffamato il rinascimento napoletano, che mi ero fatto pubblicità, che la mia era semplicemente un'insana voglia di apparire. Quando c'è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l'allarme? Guardando a chi ha pagato con la vita la lotta per la verità, trovo assurdo e sconfortante pensare che il silenzio sia l'unica strada raccomandabile. Eppure, Presidente, avrebbe potuto dire molte cose per dimostrare l'impegno antimafia degli italiani. Avrebbe potuto raccontare che l'Italia è il paese con la migliore legislazione antimafia del mondo. Avrebbe potuto ricordare di come noi italiani offriamo il know-how dell'antimafia a mezzo mondo. Le organizzazioni criminali in questa fase di crisi generalizzata si stanno infiltrando nei sistemi finanziari ed economici dell'occidente e oggi gli esperti italiani vengono chiamati a dare informazioni per aiutare i governi a combattere le organizzazioni criminali di ogni genealogia. E' drammatico - e ne siamo consapevoli in molti - essere etichettati mafiosi ogni volta che un italiano supera i confini della sua terra. Certo che lo è. Ma non è con il silenzio che mostriamo di essere diversi e migliori.
Diffondendo il valore della responsabilità, del coraggio del dire, del valore della denuncia, della forza dell'accusa, possiamo cambiare le cose.
Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l'immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo per innescare il cambiamento. Questa è l'unica strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan. Credo che nella battaglia antimafia non ci sia una destra o una sinistra con cui stare. Credo semplicemente che ci sia un movimento culturale e morale al quale aspirare. Io continuerò a parlare a tutti, qualunque sarà il credo politico, anche e soprattutto ai suoi elettori, Presidente: molti di loro, credo, saranno rimasti sbigottiti ed indignati dalle sue parole. Chiedo ai suoi elettori, chiedo agli elettori del Pdl di aiutarla a smentire le sue parole. E' l'unico modo per ridare la giusta direzione alla lotta alla mafia. Chiederei di porgere le sue scuse non a me - che ormai ci sono abituato - ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. E' da loro che voglio risposte.
Devo correre a seminare i cavoli. Speriamo che non Piovra! Ecco l'ultima sparata di Silvio: "La Piovra e la Camorra sono famose grazie a "La Piovra" e a "Gomorra". Lino Giusti & Roberto Mangosi http://www.crepapelle.net/
Raimondo, grazie per tutte le risate che ci hai regalato... e un grosso abbraccio a Sandra!!
RISATE IN PARADISO
E' mancato oggi il grande Raimondo Vianello, raro esempio di ironia e misura. L'amico Tognazzi lo attendeva da tempo per animare un po' l'ambiente. Pubblicato da uberUber Humour
Raimondo con i patners storici: sopra quello degli esordi Ugo Tognazzi, sotto colei che dopo Ugo ha lavorato con lui ed lo ha accompagnato per tutta la vita... la moglie ... Sandra Mondaini.
Via Nello Minimo minimo gli devono dedicare il Corso principale. Lino Giusti
A Dio, Grande Maestro dell'umorismo. Pubblicato da Lino Giusti Etichette: Lino Giusti, raimondo vianello, Roberto Mangosi
L'ultima battuta (ciao Raimondo!) Pubblicato da Andréa - ALLA FOA!!!
Raimondo Ritratto da foto con Painter Pubblicato da Giulio Laurenzi
LA CARICATURA DI RAIMONDO VIANELLO, DISEGNATA DA WALTER MOLINO, APPARTIENE ALLA MIA COLLEZIONE. SARO' UNO DEI POCHI. nico pillinini
I funerali di Raimondo Vianello visti da Raimondo Vianello Pubblicato da Mauro Patorno
Pensierini. Morto Raimondo Vianello. Si perderà le puntate finali della sit comedy del momento: "Casa Pdl" con Berlusconi e Fini. Pubblicato da Marco Vukic
Raimondo Vianello (Roma, 7 maggio 1922 – Milano, 15 aprile 2010) è stato un attore e conduttore televisivo italiano, marito di Sandra Mondaini.
Tra i padri fondatori della televisione italiana insieme a Corrado e Mike Bongiorno, durante la sua carriera iniziata alla fine degli anni quaranta ha alternato la sua carriera di attore comico in numerose pellicole, impegnandosi anche come sceneggiatore di diversi film, conduttore televisivo di noti varietà dapprima in RAI (Un due tre, Tante scuse) e in seguito in Mediaset (Attenti a noi due), per poi cimentarsi nella conduzione di quiz televisivi (Zig zag) e programmi sportivi (Pressing).
Particolarmente prolifici sono stati i sodalizi artistici con Ugo Tognazzi, con il quale ha girato diversi film e condotto il varietà Un due tre, e in particolare con la moglie Sandra Mondaini, con la quale ha realizzato gran parte dei varietà e diversi film. Gli ultimi decenni di attività della coppia sono stati caratterizzati dalla sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa vent'anni.
** Tito tu t'hai ritinto il tetto?- Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi
** L' onorevole - Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello.
** Tarzan - Raimondo Vianello e Sandra Mondaini
** CURIOSITÀ - Il grande successo giunse in televisione, assieme a Ugo Tognazzi nello storico programma Un due tre, dove oltre all' umorismo leggero nella storia di Vianello esordiva anche la satira. Tra i celebri duetti con Tognazzi ci fu infatti quello che determinò l'interruzione prematura della fortunata trasmissione. Era il 25 giugno del 59 quando il duo decise di reinterpretare un incidente occorso la sera prima al palco d'onore del Teatro alla Scala: il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, a causa della disattenzione di un collaboratore che non gli aveva avvicinato la sedia, cadde a terra sedendosi a fianco del presidente De Gaulle, in visita in Italia. Il fatto, taciuto dai principali organi di informazione, fu interpretato dalla coppia: Vianello tolse la sedia da dietro a Tognazzi che stava per sedersi, e gli disse: «Ma chi ti credi di essere?». Nonostante le risate del pubblico, la Rai non gradì la scenetta. E scattò la censura della Rai democristiana, la stessa che anni dopo colpirà anche Totò e Tortora.
- Detenuto con Walter Chiari in un campo di concentramento Nato a Roma, cresce a Spalato, in Dalmazia, dove suo padre Guido, ammiraglio della Marina Militare italiana si era trasferito. Iscrittosi a giurisprudenza fu costretto a interrompere gli studi per aderire alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere e per questo, nel 1945, detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano, dove conobbe il poeta americano Ezra Pound, Dario Fo, Enrico Maria Salerno, lo sportivo Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce, il politico Mirco Tremaglia ma soprattutto Walter Chiari che diventerà il suo migliore amico. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, diventa un atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma assieme a suo fratello Roberto, poi attirato dal mondo dello spettacolo partecipa alla rivista di Pietro Garinei e Sandro Giovannini "Cantochiaro N°2" trovando quella che sarà la sua dimensione ideale. Comincia così la sua gavetta, da una rivista all'altra, lavorando a teatro come caratterista.
ORA E' LEGGE Napolitano non riscontra alcun motivo per ostacolare il desiderio del Presidente del Consiglio e promulga la legge del legittimo impedimento. L'opposizione si domanda: "avrà capito bene?". Pubblicato da uber Uber Humour Etichette: berlusconi, giustizia, NAPOLITANO, politica
VUKIC - vukicblog ___________________________________________ la tv piange ---------------------------------------------------------------------
Caccia al giudice VADELFIO --------------------------------------------------------------- Esteri --------------------------------------------------------------- History Channel. IL NUOVO TRATTATO START Oltre alla firma del nuovo trattato per la progressiva riduzione delle armi nucleari Obama dichiara che in futuro saranno utilizzate solo per autodifesa. Un esplicito avvertimento ai molestatori. Pubblicato da uber Etichette: armi, centrali atomiche, IRAN, OBAM ---------------------------------------------
GRAFFI SU EMERGENCY Alecella --------------------------------------------------------- i quattro dell'apocalisse caricature di Portos ---------------------------------------------------------
Cota e Zaia In odore di santità i SS. Cota e Zaia, governatori leghisti di Piemonte e Veneto. Si sono dichiarati assolutamente contrari all’introduzione della pillola abortiva RU486 nelle farmacie delle loro Regioni, benché la legge lo preveda. Dopo molte polemiche e dopo l’apparizione in sogno ai due governatori dell’Industria Farmaceutica con un ramoscello d’ulivo in bocca, i SS. Cota e Zaia hanno chiarito la loro posizione: sono contrari a un uso disinvolto della pillola abortiva.
Paolo Bergamo Designatore arbitrale,risulta che lo abbiano chiamato nella speranza di ottenere favori Moggi, Moratti, Galliani, Meani, il barone De Coubertin, Iulio Iglesias, Kit Carson, Cuccureddu, Nonna Abelarda e i 4+4 di Nora Orlandi. L’unico che non sarebbe riuscito a contattarlo si dice sia Tiger Woods e i risultati si sono visti. La linea difensiva studiata dai suoi legali sembra essere comunque del tutto inattaccabile: come avrebbe potuto il Designatore Arbitrale fare qualcosa di poco corretto, se stava tutto il giorno al telefono?
Unione Petrolifera Benzina nuovi rialzi.
Tarcisio Bertone In questi giorni così problematici per la Chiesa Cattolica, nei quali a causa delle note vicende di pedofilia sono piovute dure critiche sul Vaticano dalla stampa di tutto il mondo, il cardinal Bertone si è distinto come uno dei più accaniti e insormontabili difensori del Santo Padre: non a caso si chiama Tarcisio come Burgnich, indimenticato, arcigno terzino della grande Inter.
Va di moda la..truffa allo stato con evasione fiscale la notizia QUI VADELFIO Est, Est, Est! Se ne va anche l'omino coi baffi, sigh... Qui la notizia. max - http://max-fraparentesi.blogspot.com/ ------------------------------------------------------ una pillola di PV ------------------------------------------------------
Elezioni 2030 Pietro Vanessi -PVUna Vignetta di PV ------------------------------------------------------------
QUIle altre del giorno di ... a gentile richiesta.