lunedì 5 ottobre 2020

Le foto della premiazione LIBEX 2020

 



La premiazione di Marilena Nardi, prima classificata.


Cerimonia di premiazione del secondo concorso di vignette satiriche Libex 2020

Thierry Vissol, direttore di Librexpression e presidente della giuria


Sabato 26 settembre, nella bellissima chiesa San Giuseppe di Conversano, in occasione dell’apertura della 16esima edizione del festival LectorInFabula della Fondazione Giuseppe Di Vagno, sono stati premiati i tre vincitori del secondo concorso internazionale di satira politica Libex-2020


Settant’anni fa, il 4 novembre 1950, i rappresentanti degli Stati membri del Consiglio d’Europa - nuova organizzazione europea creata l’anno precedente - firmarono a Roma la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’articolo 10 ha reso vincolante il rispetto della libertà di espressione negli Stati membri presenti e futuri dell’Istituzione. Un anniversario che meritava di essere festeggiato ed è stato all’origine del tema del concorso: “La libertà di espressione e di satira politica in pericolo”. 


Giova ricordare i pericoli ai quali devono fare fronte giornalisti e vignettisti editorialisti, non solo nei paesi con regime autocratici, ma anche nelle nostre vecchie democrazie che hanno inventato questo diritto umano fondamenta delle democrazie. Secondo Terry Anderson, vicedirettore esecutivo di Cartoonists Rights Network International (CRNI), che monitora le minacce e gli abusi contro i vignettisti, dal 1999, oltre un centinaio di vignettisti sono stati vittime di «omicidi, aggressioni, rapimenti, intimidazioni fisiche, incarcerazioni, arresti, divieti di viaggio, molestie da parte della polizia, cause legali per motivi politici, congelamento o sequestro di beni, vandalismo, attacchi informatici, molestie online, liste nere e bullismo».


L’idea del Centro euro-mediterraneo Librexpression-Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921), in collaborazione con Cartooning for Peace (https://www.cartooningforpeace.org/) e il web-giornale multilingue Voxeurop (www.voxeurop.eu), fu quella di organizzare un concorso internazionale sul tema della libertà di espressione in un modo diverso del solito.  Prendendo esempio dai festival di cinema, sono stati selezionati ed invitati a partecipare 160 vignettisti editorialisti che pubblicano nei media di ognuno degli attuali 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. Tutti giornalisti grafici di grande reputazione. Hanno risposto in 118 proveniente da 32 paesi, con 287 vignette satiriche. Una giuria di 9 membri, da cui 6 vignettisti di reputazione internazionale: Rayma (Venezuela), Cristina Sampaio (Portogallo), KAL (USA), KAK (Francia), Michel Kichka (Israele), Khalid Gueddar (Marocco); 2 giornalisti: Catherine André (Voxeurop), Carlo Gubitosa (free-lance e scrittore di scenari di grafic novels), presieduta da Thierry Vissol (Librexpression), ha avuto il difficilissimo compito di selezionare le 55 vignette semi-finaliste, poi le dieci finaliste e infine le tre vincitrice.


La qualità dei vignettisti invitati ha reso incredibilmente difficile il compito della giuria. Dalla mia consolidata esperienza di presidente o di membro in molti concorsi di satira politica, raramente ho visto una qualità così elevata, e tante nuove idee sul difficile tema della libertà di espressione. Lo sottolineano altresì Kak (vignettista e presidente di Cartooning for Peace) e Catherine André (giornalista e cofondatrice di Voxeurop), nei loro messaggi video per la premiazione. A volta è stato molto difficile scegliere una delle 2 o tre vignette inviate dallo stesso artista. Tuttavia, se la scelta dei semifinalisti e, ancora di più, quella dei finalisti sono state un vero rompicapo, è all’unanimità che la giuria ha scelto i tre vincitori. Le loro tre vignette riassumono in modo esemplare i principali pericoli ai quali devono fare fronte giornalisti e vignettisti e la loro resilienza.


Il terzo premio è andato a Joep Betrams (Paesi Bassi), maestro della vignetta editoriale, capace di trattare sia il grande circo dell’attualità politica spesso efemera, sia di affrontare temi e tendenze sociali delle società moderna più complesse, sempre con una grande maestria tecnica e con una ironia piena di umorismo. Rari sono i vignettisti capaci di fare sorridere su temi così difficili. La testa del suo personaggio conficcata in una scatola di cartone (la sua “speaking box”), come uno struzzo davanti al pericolo, illustra bene un male profondo delle nostre democrazie dominate dal politically correct e dalla furia delle orde selvaggi che imperversano sui social networks, quello dell’autocensura. Molti, come questo mitläufer questo membro della maggioranza silenziosa conformista e gregaria, preferiscono parlare solo a loro stessi per paura delle conseguenze di quello che sarebbero capaci di dire. Un atteggiamento purtroppo sempre più diffuso anche tra i professionisti dell’informazione.


Il secondo premio è stato attribuito ad Agim Sulaj (Italia/Albania), maestro d’arte, con una vignetta potente di un grafismo eccezionale, in cui esplode la sua padronanza del disegno. Una opera simbolica che va ben aldilà del tema della libertà di espressione. Rappresenta una enorme mano minacciosa, pronta a stritolare quella piccola del vignettista. Eppure, questa piccola manina riesce ad impadronirsi dell’indice del suo aggressore, e di trasformarlo in una stilografica per scrivere freedom. Simbolo di tutti i David contro i Golia, capaci di utilizzare la forza del loro oppressore in un’arma contro di loro. La forza della matita contro la Kalashnikov.


Il primo premio va a Marilena Nardi, immensa artista riconosciuta a livello mondiale, dotata di una fortissima personalità e di uno stile unico, grazie ad una vignetta alla frontiera tra caricatura e opera d’arte. Un disegno pieno di energia, di una potenza e di un impatto straordinari e nello stesso tempo di una grande complessità grafica dietro la sua apparente semplicità. Ricorda a quale punto la libertà di espressione, la critica dei poteri politici, economici, religiosi e sociali puo condurre a repressioni di tutti tipi, dal bullismo e le minacce sui social, fino all’esecuzione fisica, simbolizzata dal punto della bolla utilizzata per scrivere i dialoghi nei fumetti, che come una pallottola di fucile, trafigge il viso del suo personaggio, per esplodere in mille pezzi. 

 

Congratulazioni ai premiati, ai finalisti e semifinalisti e grazie a tutti i vignettisti che hanno accettato di competere.


Le vignette dei 55 finalisti, esposte nel castello-museo di Conversano dal 25 settembre al 6 dicembre sono pubblicate in un catalogo cartaceo, a colori, disponibile presso la Fondazione Giuseppe di Vagno al prezzo di € 10,00 (più costi di spedizione). 

Sono state pubblicate da Pagina21:




La premiazione di Agim Sulaj , secondo classificato.




Discours pour la cérémonie de remise des prix du deuxième concours de dessins animés satiriques Libex 2020

Thierry Vissol, directeur de Librexpression et président du jury

Le samedi 26 septembre, dans la belle église San Giuseppe de Conversano, à l'occasion de l'ouverture de la 16e édition du festival LectorInFabula de la Fondation Giuseppe Di Vagno, les trois lauréats du deuxième concours international de satire politique Libex-2020 ont été récompensés.

Il y a soixante-dix ans, le 4 novembre 1950, les représentants des États membres du Conseil de l'Europe - une nouvelle organisation européenne créée l'année précédente - signaient à Rome la Convention européenne des droits de l'homme. L'article 10 rend obligatoire le respect de la liberté d'expression dans les États membres actuels et futurs de l'institution. Un anniversaire qui méritait d'être célébré et qui est à l'origine du thème du concours : "La liberté d'expression et la satire politique en danger".

Il convient de rappeler les dangers auxquels sont confrontés les journalistes et les dessinateurs de presse, non seulement dans les pays à régime autocratique, mais aussi dans nos vieilles démocraties qui ont inventé ce droit de l'homme, fondement des démocraties. Selon Terry Anderson, directeur exécutif adjoint du Cartoonists Rights Network International (CRNI), qui surveille les menaces et les abus contre les dessinateurs de presse, depuis 1999, plus d'une centaine de caricaturistes ont été victimes de "meurtres, agressions, enlèvements, intimidations physiques, emprisonnements, arrestations, interdictions de voyager, harcèlement policier, poursuites judiciaires à motivation politique, gel ou saisie des avoirs, vandalisme, cyberattaques, harcèlement en ligne, listes noires et intimidation".

L'idée du Centre euro-méditerranéen Librexpression-Fondation Giuseppe Di Vagno (1889-1921), en collaboration avec Cartooning for Peace (https://www.cartooningforpeace.org/) et le journal web multilingue Voxeurop (www.voxeurop.eu), était d'organiser un concours international sur le thème de la liberté d'expression d'une manière différente de l'habitude. Prenant l'exemple des festivals de cinéma, 160 dessinateurs publiant dans les médias de chacun des 47 États membres actuels du Conseil de l'Europ ont été sélectionnés et invités à participer. Tous sont des journalistes graphiques très réputés. 118 d’entre eux ont répondu à l’invitation, provenant de 32 pays, avec 287 dessins satiriques. Un jury de 9 membres, dont 6 dessinateurs de renommée internationale : Rayma (Venezuela), Cristina Sampaio (Portugal), KAL (USA), KAK (France), Michel Kichka (Israël), Khalid Gueddar (Maroc) ; 2 journalistes : Catherine André (Voxeurop), Carlo Gubitosa (free-lance et auteur de scénarios de romans graphiques), présidé par Thierry Vissol (Librexpression), a eu la tâche très difficile de sélectionner les 55 dessins demi-finalistes, puis les dix finalistes et enfin les trois vainqueurs.

La qualité des dessinateurs invités a rendu la tâche du jury incroyablement difficile. De par mon expérience en tant que président ou membre de nombreux concours de satire politique, j'ai rarement vu une telle qualité et autant de nouvelles idées sur le difficile sujet de la liberté d'expression. C'est ce qu’ont souligné également Kak (caricaturiste et président de Cartooning for Peace) et Catherine André (journaliste et cofondatrice de Voxeurop), dans leurs messages vidéo pour la cérémonie de remise des prix. Il a été parfois très difficile de choisir l'un des 2 ou 3 dessins envoyés par le même artiste. Cependant, si le choix des demi-finalistes et, plus encore, celui des finalistes a été un véritable casse-tête, le jury a été unanime dans le choix des trois gagnants. Leurs trois œuvres résument de manière exemplaire les principaux dangers auxquels sont confrontés journalistes et dessinateurs de presse et leur capacité de résistance.

Le troisième prix a été décerné à Joep Betrams (Pays-Bas), maître de la caricature éditoriale, capable de traiter à la fois le grand cirque de l'actualité politique souvent éphémère et les questions et tendances sociales de nos sociétés modernes complexes, toujours avec une grande technicité et une ironie pleine d'humour. Rares sont les dessinateurs capables de faire sourire sur des sujets aussi difficiles. La tête de son personnage encastrée dans une boîte en carton (sa "Speaking Box"), telle une autruche face au danger, illustre parfaitement un mal profond de nos démocraties dominées par le politiquement correct et par la fureur des hordes sauvages qui font rage sur les réseaux sociaux : celui de l'autocensure. Beaucoup, comme ce mitläufer, ce membre de la majorité silencieuse, conformiste et grégaire, préfèrent ne parler qu'à eux-mêmes par crainte des conséquences de ce qu'ils pourraient dire. Malheureusement, cette attitude est également de plus en plus répandue parmi les professionnels de l'information.

Le deuxième prix a été décerné à Agim Sulaj (Italie/Albanie), maître artiste, avec un dessin puissant, d'un graphisme exceptionnel, dans laquelle toute sa maîtrise du dessin explose. Une œuvre symbolique qui va bien au-delà du thème de la liberté d'expression. Elle représente une énorme main menaçante, prête à écraser la petite main du dessinateur. Et pourtant, cette petite main parvient à saisir l'index de son agresseur et à le transformer en stylo pour écrire freedom. Symbole de tous les Davids contre les Goliaths, capables de retourner contre eux la force de leur oppresseur. La puissance du crayon contre la Kalachnikov.

Le premier prix revient à Marilena Nardi, immense artiste reconnue dans le monde entier, disposant d’une très forte personnalité et d’un style unique, grâce à un dessin à la frontière de la caricature et de l’œuvre d'art. Un dessin plein d'énergie, d'une puissance et d'un impact extraordinaires et, en même temps, d'une grande complexité graphique derrière son apparente simplicité. Il rappelle à quel point la liberté d'expression, la critique des pouvoirs politiques, économiques, religieux et sociaux, peut conduire à des répressions de toutes sortes, allant de l'intimidation et des menaces sociales à l'exécution physique, symbolisée par la pointe de la bulle celle utilisée pour les dialogues des bandes dessinées, laquelle, comme une balle de fusil, transperce le visage de son personnage, pour exploser en mille morceaux.

Félicitations aux gagnants, finalistes et demi-finalistes et merci à tous les dessinateurs qui ont accepté de participer.

Les caricatures des 55 finalistes, exposées au château-musée de Conversano du 25 septembre au 6 décembre, sont publiées dans un catalogue papier, en couleur, disponible à la Fondation Giuseppe di Vagno au prix de 10,00 € (plus frais d'expédition).
Ils ont été publiés par Pagina21 :



La premiazione di Joep Bertrams, terzo classificato. 



Award ceremony speech for the second Libex 2020 satirical cartoon competition

Thierry Vissol, director of Librexpression and president of the jury

On Saturday 26 September, in the beautiful San Giuseppe church in Conversano, on the occasion of the opening of the 16th edition of the LectorInFabula festival of the Giuseppe Di Vagno Foundation, the three winners of the second Libex-2020 international political satire competition were awarded.

Seventy years ago, on 4 November 1950, the representatives of the Council of Europe Member States - a new European organisation created the previous year - signed the European Convention on Human Rights in Rome. Article 10 made binding the respect of freedom of expression in the present and future Member states of the Institution. It was an anniversary that deserved to be celebrated and and motivated the theme of the competition "Freedom of expression and political satire in danger".

It is worth remembering the dangers faced by journalists and cartoonists, not only in countries with autocratic regimes, but also in our old democracies that invented this human right as the foundation of democracies. According to Terry Anderson, deputy executive director of Cartoonists Rights Network International (CRNI), who monitors threats and abuse against cartoonists, since 1999, more than a hundred cartoonists have been victims of “murder, assault, kidnapping, physical intimidation, imprisonment, arrest, travel bans, police harassment, political lawsuits, asset freezing or seizure, vandalism, cyber-attacks, online harassment, blacklisting and bullying”

The idea of the Euro-Mediterranean Centre Librexpression-Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921), in collaboration with Cartooning for Peace (https://www.cartooningforpeace.org/) and the multilingual web-journal Voxeurop (www.voxeurop.eu), was to organize an international competition on the theme of freedom of expression in a different way than usual. Taking film festivals’organization as an example, 160 cartoonists were selected and invited to participate, all artists publishing in the media of each of the current 47 Council of Europe Member States. All of them are highly reputed editorial graphic journalists. They responded in 118 from 32 countries, sending 287 editorial cartoons. A jury of 9 members, including 6 cartoonists of international reputation: Rayma (Venezuela), Cristina Sampaio (Portugal), KAL (USA), KAK (France), Michel Kichka (Israel), Khalid Gueddar (Morocco); 2 journalists: Catherine André (Voxeurop), Carlo Gubitosa (free-lance and author of graphic novels scenarios), chaired by Thierry Vissol (Librexpression), had the very difficult task of selecting the 55 semi-finalist cartoons, then the ten finalists and finally the three winners.

The quality of the invited cartoonists made the jury's task incredibly difficult. From my consolidated experience as president or member in many political satire competitions, I have rarely seen such high quality, and so many new ideas on the difficult subject of freedom of expression. This is also stressed by Kak (cartoonist and president of Cartooning for Peace) and Catherine André (journalist and co-founder of Voxeurop), in their video messages for the award ceremony. Sometimes it was very difficult to choose one out of the 2 or 3 cartoons sent by the same artist. However, while the choice of the semi-finalists and, even more so, that of the finalists was a real puzzle, the jury chose unanimously the three winners. Their three contributions sum up in an exemplary way the main dangers faced by journalists and cartoonists and their resilience.

The third prize went to Joep Betrams (Netherlands), master of the editorial cartoon, capable of dealing both with the great circus of the often ephemeral political current affairs and with the social issues and trends of our complex modern societies, always with great technical skill and irony full of humour. Rare are the cartoonists capable of making people smile on such difficult topics. The head of his character stuck in a cardboard box (his "speaking box"), like an ostrich in front of danger, well illustrates a deep evil of our democracies dominated by political correctness and by the fury of the wild hordes raging on social networks : that of self-censorship. Many, like this mitläufer, this member of the silent conformist and gregarious majority, prefer to speak only to themselves for fear of the consequences of what they would be able to say. This attitude is unfortunately also becoming increasingly widespread among information professionals.

The second prize was awarded to Agim Sulaj (Italy/Albania), master of art, with a powerful cartoon of exceptional graphism, in which his mastery of drawing explodes. A symbolic work that goes well beyond the theme of freedom of expression. It represents an enormous threatening hand, ready to crush the small one of the cartoonist. And yet, this small hand manages to take hold of its attacker's index finger and turn it into a fountain pen to write freedom. Symbol of all the Davids against the Goliaths, capable to return the strength of their oppressor in a weapon against them. The strength of the pencil against the Kalashnikov.

The first prize goes to Marilena Nardi, immense artist recognized worldwide, endowed with a very strong personality and a unique style, thanks to a cartoon on the border between caricature and work of art. A drawing full of energy, of extraordinary power and impact and at the same time of a great graphic complexity behind its apparent simplicity. It remembers at what point freedom of expression, the critique of political, economic, religious and social powers can lead to repressions of all kinds, from bullying and social threats, to physical execution, symbolized by the point of the bubble used in comics to write the dialogues, which like a rifle bullet, pierces his character's face, to explode into a thousand pieces.

Congratulations to the winners, finalists and semi-finalists and thanks to all the cartoonists who agreed to compete.

The cartoons of the 55 finalists, exhibited in the castle-museum of Conversano from 25 September to 6 December, are published in a printed catalogue, in colour, available at the Giuseppe di Vagno Foundation at the price of € 10.00 (plus shipping costs).
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Gli artisti a passeggio per le vie della bellissima cittadina di Conversano.

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domenica 4 ottobre 2020

European Cartoon Award prima edizione

 


ANNUNCIATO IL VINCITORE E IL SECONDO CLASSIFICATO DELL'EUROPEAN CARTOON AWARD 2020 Il primo European Cartoon Award ha un vincitore: Anne Derenne (Francia) La fumettista Anne Derenne vince il primo European Cartoon Award in assoluto con il suo cartone animato: "Jenga - the earth’s sixth mass distinction", pubblicato da Cartoon Movement. I giudici Janet H. Anderson, Ramsés Morales Izquierdo e Simone Berghuys applaudono Derenne per il messaggio semplice e forte che il cartoon trasmette, oltre che per l'intelligente illustrazione. “The cartoon demonstrates the intensity of the game we are playing.” Secondi classificati a pari merito Joep Bertrams e Ruben L. Oppenheimer. Joep Bertrams con il suo cartoon "Il Vaticano" e Ruben L. Oppenheimer con il suo cartone animato "Lonely Boris", entrambi pubblicati su De Limburger. I giudici lodano Bertrams per l'immagine ben illustrata e il messaggio chiaro e Oppenheimer per la profondità di quello che disegna, la solitudine e la mancanza di direzione.

L'European Cartoon Award è stato fondato dallo Studio Europa Maastricht e dal Premio della Stampa Europea nel 2019; l'anno in cui il New York Times ha deciso di smettere di pubblicare vignette satiriche. Studio Europa Maastricht e lo European Press Prize mirano a premiare il coraggio e la qualità e a stimolare la conversazione sul tema dell'Europa. Il comitato preparatorio per le vignette composto da Emanuele Del Rosso, Menekşe Çam, Vladimir Kazanevsky, Gatis Šļūka e Thierry Vissol ha effettuato una prima selezione tra i lavori da presentare alla giuria. I giudici: Janet H. Anderson, Ramsés Morales Izquierdo e Simone Berghuys hanno selezionato una rosa di candidati. Studio Europa Maastricht è un centro di competenza per il dibattito e la ricerca in Europa, avviato nel 2018 su iniziativa della Provincia del Limburgo, del Comune di Maastricht e dell'Università di Maastricht. Con una vasta esperienza e un ricco programma di attività, stimoliamo il dibattito pubblico e offriamo un luogo di incontro per lo sviluppo della conoscenza e della visione. Stiamo lavorando per trovare le migliori risposte alle sfide europee di oggi. Lo facciamo insieme a scienziati, imprenditori, organizzazioni sociali, funzionari pubblici, giornalisti, studenti, scuole e qualsiasi altra parte interessata. Il premio è stato fondato a De Balie, Amsterdam, dalla Democracy and Media Foundation e dalla Veronica Foundation, ad Amsterdam; dalle fondazioni Jyllands- Posten e Politiken a Copenaghen; dalla Guardian Foundation e Thomson Reuters Foundation a Londra; e dal Media Development Investment Fund, con sede a Praga e New York. Da allora hanno aderito alla Fondazione Agora, Luminate e l'Irish Times Trust. Il premio mira a incoraggiare e premiare il giornalismo di qualità in tutta Europa.


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European Cartoon Award 2020 from European Press Prize on Vimeo.

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Lonely Boris, by Ruben L. Oppenheimer
2 classificato




Vatican Summit, by Joep Bertrams
2 classificato 


Nella rosa dei 16 candidati ho scoperto con piacere le opere degli amici Agim Sulaj e Marco De Angelis.

Congratulazioni a tutti!

giovedì 1 ottobre 2020

Quino 1932-2020



A Quino si è spuntata la matita

 Joaquín Salvador Lavado Tejón in arte Quino era nato nel 1932 in Argentina da genitori emigrati dalla Spagna. Rimase orfano molto presto. Nel 1945, dopo aver terminato la scuola dell'obbligo, si iscrisse alla Scuola di Belle Arti di Mendoza. L'anno successivo riuscì a vendere il suo primo fumetto pubblicitario. Viaggiò a lungo in Europa e visse anche in Italia. Scelse il nome d’arte Quino per distinguersi dallo zio Joaquín Tejón, pittore e disegnatore pubblicitario. Nel 1951 cercò lavoro a Buenos Aires come fumettista, ma senza successo. Tornò quindi a Mendoza. Nel 1954 si trasferì a Buenos Aires con la speranza di realizzare i suoi sogni e finalmente arrivarono i primi riconoscimenti: i suoi disegni cominciarono ad essere pubblicati sulle pagine del settimanale «Esto es». In seguito, i suoi fumetti comparvero e su moltissimi altri quotidiani e periodici latino-americani ed europei. Nel 1963 realizzò il suo primo libro «Mundo Quino». Nello stesso anno nacque Mafalda, creata per pubblicizzare la marca di elettrodomestici Mansfield; il progetto non fu però accettato. Nel 1964, la bambina ribelle e curiosa comparve in tre strisce pubblicate sul supplemento umoristico della rivista «Leoplán». Dal 29 settembre di quell’anno Quino iniziò a pubblicare regolarmente le strisce di Mafalda sul famoso settimanale argentino «Primera Plana». Dal 1965 iniziò la collaborazione con il quotidiano «El Mundo" che proseguì fino alla chiusura del giornale, nel 1967. Dopo aver abbandonato Mafalda, il 25 luglio del 1973 Quino si trasferì a Milano, dove continuò a disegnare vignette ricche di umorismo satirico. Nell'agosto 2010 il ministro della Cultura e Comunicazione francese Frédéric Mitterrand lo nominò Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. 

 Caro Maestro: oggi, secondo te, per che cosa si arrabbierebbe Mafalda? 
 Per tante cose. Penso che in questo momento il mondo stia attraversando un periodo abbastanza oscuro. Ci sono cambiamenti sociali e politici molto veloci, però nessuno sa chi governa il mondo adesso, in questo momento. Abituati al potere diviso tra due potenze, dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo tirato avanti abbastanza bene, ma ora attraversiamo un momento molto, molto difficile. E la prova sono i movimenti di Indignados in Spagna, in Francia, in Italia, nel resto d'Europa e non solo. Mafalda, che avrebbe sempre voluto cambiare il mondo in meglio, oggi sarebbe molto rammaricata. 

 Penso che tu sia tra gli indignati. 
 Senza dubbio! Si, si: in prima fila! 

 Non è incredibile che le tue strisce, non solo quelle di Mafalda, siano sempre attuali, non perdano la loro importanza, il loro messaggio, la loro forza dopo tanti anni?
 Sarei contento se dipendesse dalla mia capacità di usare il linguaggio che dura nel tempo. Mi amareggia pensare invece non sia tanto merito mio quanto colpa di quello che accade nel mondo. Purtroppo continuiamo a riconoscerci nei "pensamenti mafaldeschi": e forse questi oggi appaiono ancora più pessimistici di qualche decennio fa. 

 Nelle tue pagine, nelle tue tavole e nelle tue strisce, trovo che ci sia non solo, come in quelle di molti altri, l'incazzatura nei confronti dei potenti, dei politici, di chi usa male il proprio potere, ma anche un messaggio preciso per il lettore, che gli suggerisce come si dovrebbe comportare. Insomma, credo che tu abbia fatto in qualche modo una satira educativa. 
 Credo che tu abbia ragione, è vero. Però, ciò nonostante, ora sono abbastanza depresso: è per questo che non ho potuto viaggiare per essere li con voi tutti, cosa che mi sarebbe piaciuta tantissimo. 

 Ci sarebbe stata anche la professoressa Anna Paola Gorla, che sperava di averti per una lezione all'Università degli studi di Napoli L'Orientale. Lei trova che ci sia una filosofia di base molto argentina nel tuo modo di pensare e nel tuo umorismo. Tu sei d'accordo? E come mai sei diventato un autore così amato in tutto il mondo? Mafalda è uno dei personaggi più grandi, più conosciuti del fumetto.
 In tutto il mondo no... non esageriamo! Il mio lavoro è molto conosciuto in America latina e nell'Europa mediterranea. Poi nel corso degli anni è stato tradotto in parecchie lingue: cinese, giapponese... Ma questo non significa che io sia un autore così polare.

 (Da un’intervista di Luca Raffaelli a Quino, pubblicata in «10 anni con Mafalda»)

 

Mafalda

Nel 1973, dopo poco meno di 10 anni di pubblicazioni, Quino interruppe la striscia quotidiana dedicata a Mafalda, la bambina di 6 anni interessata ai problemi del mondo, che non ha remore nell’interrogare gli adulti sulle questioni politiche e sociali più spinose, tantomeno a dispensare giudizi. Da allora, il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni sporadiche, una delle quali nel 2009 per affermare il proprio sdegno per a una frase sessista pronunciata dall’allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. 
 Fin dagli esordi, la striscia di Mafalda si occupò di tematiche come la maternità e il ruolo delle donne nella società, tanto da rendere la protagonista una vera e propria icona dei movimenti femministi di tutto il mondo. Lo stesso Quino si è più volte dichiarato solidale nel confronti delle lotte delle donne: «Ho sempre sostenuto le cause dei diritti umani in generale e dei diritti delle donne in particolare, alle quali auguro buona fortuna nelle loro rivendicazioni»



 



"E' morto il grande Quino, il papà di Mafalda. Qualcuno si è spinto sino a fare le condoglianze a Mafalda senza sforzarsi di  andare oltre. Ma la grandezza di Quino, secondo me, non risiede per niente nella simpaticissima ma facile Malfalda, bensì nelle migliaia di tavole quasi tutte senza parole nelle quali Quino ha riversato la sua straordinaria capacità di osservazione dei fatti e dei comportamenti al fine di infliggerci delle dolorosissime prese di coscienza.

La paradigmatica  vignetta che allego ha più di quaranta anni e anche oggi, purtroppo, non sarebbero pochi a non comprenderne la profondità, profondità che è data proprio dal fatto di parlarci senza parole. 

Mafalda dice cose simpatiche, perle di saggezza, spesso drammaticamente vere, ma pensateci bene, è anche esageratamente matura per la sua età ed è questo che piace perché, in fondo e  per nostra fortuna, non incontreremo mai una bambina così che ci farebbe solo star male non appena apre bocca.

I  cartoons di Quino sono invece ricolmi di gente che esiste, che incontriamo, conosciamo e frequentiamo, a volte siamo noi stessi. Sono persone in carne e ossa, spesso non bella gente, ma questo lo sappiamo già, ma lui è riuscito a vedere lati in loro che noi non sempre siamo riusciti a cogliere e capiamo che appartengono al mondo reale. Queste persone noi spesso le incontriamo e lui ci ha messo sull'avviso, fate attenzione.

Tra l'altro Quino ha disegnato Mafalda per soli 10 anni, dal 1963 al 1973, poi basta. E dato che la vena creativa non gli è  venuta meno, suppongo che la sua scelta non sia stata dettata dall'inaridirsi delle idee ma dalla scelta di comunicare in modo più diretto e non attraverso una, pur simpatica, intermediaria."

Claudio Mellana





"El milagro aparece en la página de la izquierda. Si usted no logra verlo es porque pone poca fe; Insista."

"Il miracolo appare nella pagina di sinistra. Se non puoi vederlo è perché ci metti poca fede; Insisti."

Quino











Grazie maestro!!!

seguirà a breve l'omaggio dei cartoonist 😉

Covid -19: superato il milione di morti nel mondo

01 million dead due to corona. FadiToOn 2020
Osama Hajjaj 30 September 2020 Pandemic society Society in pandemic times.
Marco De Angelis 13 July 2020 The tragedies of South America




 



martedì 29 settembre 2020

I Vincitori del XV World Press Cartoon

 by WPC


Uno spettinato Boris Johnson del fumettista tedesco Frank Hoppmann vince la 15a edizione del World Press Cartoon

Una caricatura di Boris Johnson, dell'autore tedesco Frank Hoppmann, ha meritato il riconoscimento con il Grand Prix della 15a edizione di WORLD PRESS CARTOON, il grande evento annuale del design umoristico sulla stampa internazionale. Primo premio nella rispettiva categoria, il design è stato pubblicato nel quotidiano online tedesco Eulenspiegel, nell'ottobre 2019.

Tra le caricature, la giuria ha assegnato il 2 ° premio a Jair Bolsonaro, del messicano Darío, pubblicato sul quotidiano spagnolo Mundiario. Il 3 ° premio è andato a Christine Lagarde, del portoghese Pedro Silva, pubblicato sulla piattaforma di cartoni animati olandese Cartoon Movement.

In Gag Cartoon, il 1 ° premio è stato assegnato al greco Georgopalis, per Message in a Bottle, il 2 ° premio è andato al Populismo, dal Nicaraguense Px Molina, e il 3 ° premio illustri New World Leaders, dai Croati Listes. Vignette pubblicate rispettivamente da Real News, Confidencial e Buduàr.

Nella categoria Editorial Cartoon, il 1 ° premio è stato assegnato all'autore turco Aytos, per World Politics, pubblicato sulla piattaforma di cartoni animati olandese Cartoon Movement. Il 2 ° premio è andato a Xi Jinping Tatoo, del brasiliano Cau Gomez, pubblicato sul quotidiano brasiliano A Tarde. Il 3 ° premio è stato assegnato all'artista greco Kountouris, per Life Vests and Yellow Vests, dalle pagine del quotidiano greco Efimerida Ton Syntakton.

Le migliori opere in concorso per il World Press Cartoon 2020 sono in mostra presso il Centro Culturale e Congressi di Caldas da Rainha, in Portogallo, con ingresso gratuito, fino al 15 novembre.

XV WPC Grand Prix Frank Hoppman - Boris Johnson - Germania
XV WPC 2° prize caricature Dario Castillejos - Bolsonaro - Messico
XV WPC 3° prize caricature - Pedro Silva - Christine Laguarde - Spagna
Menzione d'onore caricature Carbajo & Rojo - Boris Johnson - Spagna
XV WPC 1° prize editorial - Aytoslu -  politica mondiale - Turchia
XV WPC 2° prize editorial - Cau Gomez - Tatuagem XI Jinping - Brasile



XV WPC 3° prize editorial - Kountouris - 
Menzione d'onore editorial - Marilena Nardi - Braccio di ferro - Italia
XV WPC 1° prize gag - Dimitris Geogopalis - messaggio in una bottiglia - Grecia
XV WPC 2° prize gag - Pedro X Molina - populismo - Nicaragua
XV WPC 3° prize gag - Nikola Listes - leader mondiali - Croazia
Menzione d'onore gag - Ant - 








La giuria dell'evento era composta da Jacuk Wiejacki (Polonia), Osmani Simanca (Cuba), Sabine Glaubitz (Germania), Jean-Michel Renault (Francia) e il suo presidente era Antonio Antunes, direttore del WPC.

Quest'edizione premia le opere realizzate nel corso del 2019, anno in cui i disegnatori sono stati particolarmente presi di mira dalla censura , specialmente nella cosiddetta "terra delle libertà": gli Stati Uniti.
"La pressione sulla libertà di stampa crea un clima che non è positivo per le vignette", ha dichiarato alla stampa António Antunes, vignettista e direttore del World Press Cartoon. "Ci sono diversi cartoonist che sono stati licenziati, altri censurati, arrestati o esiliati. Penso che chi ama la libertà possa amare solo le vignette umoristiche. Per questo dobbiamo continuare questa lotta. E portare il pubblico dalla nostra parte è la nostra sfida".

Per la prima volta, al concorso hanno partecipato anche opere pubblicate online, come la caricatura della presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, realizzata dal portoghese Pedro Silva, che ha commentato così: "Per quanto riguarda la carta stampata, è vero che ci sono sempre meno pubblicazioni. Quindi, per chi ama disegnare, creare vignette e caricature, è ogni giorno più fondamentale passare attraverso questo tipo di piattaforme, che ti permettono anche di arrivare ovunque".

Mascherine obbligatorie a parte, il coronavirus non è riuscito a cancellare il 15° World Press Cartoon, anche se solo tre dei nove vignettisti premiati erano presenti in Portogallo, a causa delle difficoltà di viaggio legate alla pandemia. Gli altri sei hanno partecipato alla cerimonia in collegamento video.