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venerdì 2 dicembre 2016

La Costituzione italiana ( Principi fondamentali)

Costituzione italiana

Principi fondamentali
Parte prima - Diritti e doveri dei cittadini


Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.



Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.



Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.


Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.


Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]


Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]


Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.


Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]


Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.



Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.



Titolo I - Rapporti civili


Art. 13

La libertà personale è inviolabile.

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.

È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.


Art. 14.

Il domicilio è inviolabile.

Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.

Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.






http://www.governo.it/costituzione-italiana/parte-prima-diritti-e-doveri-dei-cittadini/titolo-i-rapporti-civili/2844

(continua)
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Metto il link del raffronto tra la Costituzione originale e quella modificata se vince il SI.

Raffronto Proposta Costituzione Pdf

http://www.governo.it/costituzione-italiana/principi-fondamentali/2839

mercoledì 23 novembre 2016

I fondamenti dell’accozzaglia

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi per definire il fronte del No che si oppone alla riforma costituzionale: «In questo referendum vediamo che c’è un’accozzaglia di tutti contro una sola persona. Ci sono Berlusconi e Travaglio insieme, D’Alema e Grillo insieme».

L'Italia è un'accozzaglia fondata sul livore
Riccardo Mannelli



I fondamenti dell’accozzaglia
di Nadia Redoglia

Questa non è cultura, è pedanteria, non è intelligenza, ma intelletto e contro di essa ben a ragione si reagisce. La cultura è cosa ben diversa” [perché] “la cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore. E’ presa di possesso della propria personalità e dunque conquista di coscienza superiore ed è così che si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”…(A. Gramsci)
La pedanteria sta indubbiamente nel mediatico battage referendario. L’intelletto  è il tutto racchiuso in ciò che è possibile fare apparire anche spacciandolo per intelligenza.
Da settimane il capo di governo c’ innaffia col suo personalissimo après nous le déluge con cateratte di nuove piaghe e consolidamento delle vecchie, ove prevalesse il No. Il Sì porterebbe invece risparmio di soldi, velocizzazione legislativa, snellimento burocratico: tutte espressioni che un governo intelligente  avrebbe potuto mettere in pratica senza riforme costituzionali, invece nessun governo a oggi le ha realizzate. Dunque l’agognato Sì referendario  non ha l’obiettivo di migliorare  la nostra Costituzione, ma riformarla squassandola con accozzaglia di periodi, paragrafi, proposizioni, richiami strutturati in grammatica (de)generativa. Così facendo si sbatacchia il valore del suo insieme, col che diventerà facile in un secondo tempo modificarne tutta la natura.
Diffidate di chi insiste nel dichiarare che i principi fondamentali della nostra Carta sono inviolabili. Sono 12 *(rileggiamoli attentamente) e salvo l’ultimo che riguarda la bandiera, in quasi settant’anni mai siamo stati capaci di adempiere ai primi 11 o quanto meno sforzarci per dimostrarne la volontà. Ne abbiamo mai capito il valore storico, la loro funzione nella vita e perciò quali sono i nostri diritti e doveri.
Con quale conquista di coscienza dunque ciascuno di noi può deliberarne la riforma?


*
Facciamo un'accozzaglia fino al 4 dicembre
Tiziano Riverso

Accozzaglia: «Turba confusa di persone spregevoli...», recita il dizionario della Treccani.
 E proprio di «accozzaglia» ha (ri)parlato in Basilicata il presidente del Consiglio Matteo Renzi per definire il fronte del No che si oppone alla riforma costituzionale: «In questo referendum vediamo che c’è un’accozzaglia di tutti contro una sola persona. Ci sono Berlusconi e Travaglio insieme, D’Alema e Grillo insieme». Ma stavolta — a due settimane dal voto del 4 dicembre — il premier ha fatto un passo in più, annunciando che il Pd e il comitato Bastaunsì presto invieranno «a casa degli italiani un depliant» e «tutti quelli che dicono che spendiamo soldi pubblici per farlo li quereliamo...». E tanto per essere ben compreso sul concetto di «accozzaglia», il segretario del Pd ha fatto proiettare nel teatro che lo ospitava le slide del depliant con un collage fotografico: D’Alema, Brunetta, De Mita, Zagrebelsky, Dini, Grillo e Monti messi insieme in una macedonia di volti e di radici politiche. Dal foglio di propaganda per il Sì, però, manca l’effige di Silvio Berlusconi i cui elettori, nonostante l’endorsement del Cavaliere per il No, sono l’obiettivo di Renzi: «I voti dobbiamo a prenderli a destra....».
(continua)


L'accozzaglia
Franco Portinari/Portos

giovedì 3 novembre 2016

“La Costituzione e i suoi disegni”.



“La Costituzione e i suoi disegni”. 

Gli articoli della Costituzione illustrati da fior di disegnatori con il commento di fior di giuristi. Il libro, a cura di Luisa Marchini, esce giovedi 3 novembre con Il Fatto Quotidiano e costa euro 6,50.
 I disegni sono di 25 autori del gruppo “Vignettisti per il NO”  : Alessio Atrei, Dino Aloi, Francisco Basile, Franco Bianco, Enrico Biondi, Michelangelo Cannizzaro, Paolo Caruso, Natalino Clemente, Lido Contemori, Giancarlo Corvino, Giorgio Croce, Marco De Angelis, Dario Di Simone, Mimmo Lombezzi, Roberto Mangosi, Danilo Maramotti, Ro Marcenaro, Mauro Patorno, Francesca Piraccini, Tiziano Riverso, Umberto Romaniello, Eugenio Saint Pierre, Gianpiero Scola, Pietro Vanessi , Wolfango.
 Gli scritti del libro sono di Luca Alessandrini, Umberto Allegretti, Ugo De Siervo, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Raniero La Valle, Tomaso Montanari, Valerio Onida, Alessandro Pace, Umberto Romagnoli e Massimo Villone.

Qui i dettagli sul libro pensato per rileggere bene la nostra Carta prima che sia stravolta :
http://www.referendumcostituzionale.online/single-post/2016/10/26/I-DISEGNI-DELLA-COSTITUZIONE



di Marco De Angelis

venerdì 21 ottobre 2016

"Io NO" ed altri cartoon di GIO



Io No
Gio


A Dario Fo e Franca Rame
Il coccodrillo è proprio d'obbligo!
Gio



I nostri ragazzi nella rete
Gio
Bambola di pezza contro la violenza sui bimbi
Gio


Il leasing è mio e lo gestisco io ...
Gio

I nuovi segnali
Attenzione! Caduta Scuole
Gio


Stop the war
Non si può accettare che dei bambini nel mondo non conoscano che la guerra!
Gio



www.caricaturegio.altervista.it

Mariagrazia Quaranta, alias Gio, è abruzzese, della provincia de L’Aquila. E’ laureata in architettura con la passione da sempre per le caricature e le vignette. Da settembre 2006 è nel Colto Circuito dell’Associazione Nazionale Umoristi. Nel 2009 ha pubblicato il calendario “Le caricature di Gio” sul sito web di Repubblica.it. Collabora o ha collaborato periodicamente con importanti siti del settore.Ha, inoltre, esposto vignette presso il Museo d’arte moderna V. Colonna a Pescara. Ogni anno i suoi lavori sono esposti alla Rassegna internazionale di satira, umorismo e fumetto La Ghignata presso il Museo del Fumetto – Fondazione Franco Fossati a Monza ed al Festival international de la caricature du dessin de presse et d’humour a St.Just le Martel (Francia). Selezionata in importanti festival nazionali ed internazionali, come Umoristi a Marostica, Fanofunny, Humour a Gallarate. Ha partecipato alla mostra collettiva intitolata Il segno rosa organizzata dalla Fondazione Franco Fossati al Wow Spazio Fumetto Museo del fumetto. Qui tutti i premi che ha preso!

lunedì 1 agosto 2016

Le nuove nomine ai tg della Rai

Aggiorno il post con la conferma che ill cda della Rai, dopo circa 5 ore di riunione, ha approvato a maggioranza le nomine dei nuovi direttori del Tg2 (Ida Colucci), del Tg3 (Luca Mazzà), del Giornale radio (Andrea Montanari) e di Rai Parlamento (Nicoletta Manzione). Il voto è avvenuto a maggioranza, con i 3 no di Carlo Freccero (indicato dal M5S) e dei due consiglieri vicini al centrodestra Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Tra i consiglieri della maggioranza, in particolare Rita Borioni (vicina a Matteo Orfini) e Franco Siddi, sono state espresse varie critiche e rilievi su tempi e metodi delle scelte del direttore generale Campo Dall'Orto, ma alla fine hanno votato a favore insieme al renziano Guelfo Guelfi, al centrista Paolo Messa, alla presidente Monica Maggioni e al consigliere indicato dal Tesoro Marco Fortis. E' finita 6 a 3.
Due dei tre consiglieri della minoranza dem in Vigilanza, Miguel Gotor e Federico Fornaro, subito dopo le nomine dei nuovi direttori Rai hanno annunciato le loro dimissioni dalla commissione parlamentare di indirizzo sulla tv pubblica. "Le nomine nei tg rappresentano una decisione assunta in assenza di un nuovo progetto sull’informazione dell’azienda. Una decisione che risponde unicamente a logiche di normalizzazione di occupazione governativa del servizio pubblico, in forme per molti versi inedite e in contrasto con il principio costituzionale del pluralismo culturale e politico", spiegano.


Riassumendo quindi Orfeo e Di Bella rimarranno rispettivamente il primo al Tg1 ed il secondo a Rainews. Se ne vanno Masi dal Tg2 sostituito da Ida Colucci e Bianca Berlinguer dal Tg3 sostituita da Mazzà.

Parte una NUOVA ERA per la RAI...
... quella del TG SI!
Airaghi


“COLPO DI MANO PER IL SI. NEANCHE BERLUSCONI OSAVA TANTO"
“Fanno fuori la Berlinguer, così tutti i notiziari saranno allineati al governo sul referendum”
Al telefono, mentre commenta le imminenti nomine alla direzione dei tg Rai, Carlo Freccero è furibondo: “Credo sia un fatto senza precedenti: un attentato alla tv. Nemmeno Berlusconi è arrivato a tanto. Non esagero: nemmeno Berlusconi”. Freccero siede nel consiglio di amministrazione di Viale Mazzini dallo scorso agosto, dopo 40 anni di lavoro in televisione (prima da autore e poi da dirigente). “In tutto questo tempo – ripete concitato – non ricordo nulla di simile”
Freccero di Benny

Si spieghi
È in atto un blitz, un colpo di mano estremamente pericoloso da parte del direttore generale della Rai: il 3 agosto, rinviando il consiglio d’amministrazione che era previsto il giorno prima, verranno nominati i nuovi direttori dei telegiornali. Degli attuali, rimarrà solo Mario Orfeo al Tg1. Al Tg2 andrà Ida Colucci e al Tg3 tornerà Antonio Di Bella. Una scelta surreale quest’ultima, visto che era stato nominato appena pochi mesi fa a Rainews.
E per quale motivo troverebbe queste nomine vergognose?
Perché con questi direttori Renzi ha la certezza di controllare definitivamente i tre telegiornali, che saranno schierati tutti sul “sì” nel referendum costituzionale. Questi nomi rispondono a una duplice strategia: oltre al referendum, l’obiettivo è spegnere l’incendio divampato con l’operazione trasparenza sugli stipendi dei dirigenti Rai. È un autentico regalo al presidente del Consiglio, che è rimasto molto turbato dalla questione stipendi e da come è deflagrata sulla stampa.
Un regalo di Campo Dall’Orto?
Confermo. Un regalo che non era nemmeno previsto.
Quali sono i criteri formali delle nomine?
Non devono rispondere al piano editoriale di Carlo Verdelli? Ma Verdelli non ha mai presentato un piano editoriale! Il piano editoriale si fa per iscritto, poi il documento deve essere consegnato formalmente. Invece di scritto non c’è ancora nulla. Verdelli ha presentato un piano guida, non un piano editoriale. E aveva garantito che le nomine avrebbero rispettato qualità definite esplicitamente nel piano. È tutto falso, è un vero e proprio colpo di mano.
Da esponente del cda, lei non può intervenire?
Guardi, per la prima volta ho chiamato il centralino della Camera per essere messo in contatto immediatamente con Roberto Fico, il presidente della Commissione di vigilanza. E non l’ho contattato per una conversazione privata: ho chiesto che la mia telefonata venisse messa a verbale. Ho informato Fico che la situazione sta assumendo contorni molto gravi. Che ritengo queste nomine completamente fuori luogo. Anzi: che le trovo scandalose. L’ho invitato a riunire immediatamente la commissione.
Fico cosa le ha risposto?
Mi ha ringraziato e ne ha preso atto. Ho fatto presente quanto sta succedendo anche a Sel e alla minoranza Pd, mi aspetto che intervengano quanto prima. Spero che le pressioni possano scongiurare questa operazione.
È davvero convinto che l’obiettivo sia il referendum? Non crede che Di Bella possa essere un direttore autonomo?
Su questo non ho alcun dubbio: è senz’altro un’operazione che guarda al voto sulla riforma costituzionale. Di Bella ha una storia che conoscono tutti: ha fatto nove anni al Tg3 in epoca berlusconiana. Era un bersaniano, sì, ma un bersaniano digeribile per Berlusconi. È una brava persona, non dico il contrario, ma non ha l’autonomia di Bianca Berlinguer. Il vero obiettivo di queste nomine è far fuori lei. Nemmeno Berlusconi era così spregiudicato: sono pronto a una protesta clamorosa, devo ancora decidere la forma.
Tommaso Rodano FQ 29 luglio 2016

Renzi suona il silenzio a Rai 3
Tiziano Riverso


Campo Dall'Orto
Beppe Mora per FQ



SERVIZIO PUBBLICO
26 luglio 2016
http://www.corriere.it/politica/16_luglio_25/gelo-premier-viale-mazzini-rai-renzi-rifondazione-8fd09480-52a5-11e6-9335-9746f12b2562.shtml
Portos

Franzaroli per FQ




Franzaroli per FQ



W la semplificazione!
Fulvio Fontana







Epurazioni Rai
Staino




Beppe Mora per FQ




Staino



IL VIDEO DEL PADRONE
Il Governo afferma di non aver influito sulle nuove nomine RAI.
Una cosa però  è certa: cambiano i tempi, l'evoluzione tecnologica avanza con velocità impressionante, ma il vecchio caro Marchio non tramonta mai.
Gianfranco Uber

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La promessa di Matteo Renzi:


domenica 15 maggio 2016

La Boschi... si fa per ridere

by Mannelli

*





Boschi, fratte, frattaglie…si fa per ridere


Dopo i Padri della Patria del ’48, fu il popolo a intervenire sulla Costituzione e così fu il 2001 a chiamarlo alle urne per modificarne il titolo V.  Concerneva modifiche alle autonomie  locali innalzandole di fatto a  governatorati. Vinsero i SI con 10 milioni e mezzo di votanti contro i 6 milioni dei NO, su 49 milioni e mezzo  di elettori.  Perciò oggi inanelliamo tutti quei governatori liberi di e da …
Poi fu il 2006 da Berlusconi scatenatissimo nel voler modificare l’intero assetto istituzionale (dal parlamento -passando per il presidente della Repubblica, la magistratura, la corte costituzionale- alla revisione della Costituzione in parlamento). L’affluenza purtroppo fu come quella precedente, ma (fortunatamente), non essendo vincolata al quorum,  questa volta vinsero a grande maggioranza i NO.
A ottobre 2016 saremo di nuovo chiamati ad accettare/rifiutare le riforme costituzionali per ddl Boschi (giusto per dare sintetica idea: noterete che, a parte una sorta di contentini civetta (da contrapporre ai gufi?), nonostante sottoboschi, sterpaglie e rigaglie, è palpabile il déjà-vudi  quel mancato referendum 2006. Il ddl Boschi interviene infatti sul Parlamento (togliendo poteri al  senato, ma aggiungendo ai locali istituzionali che diventeranno senatori non eletti dal popolo tutto,  l’immunità che oggi non hanno), sul presidente della Repubblica, sul CSM, sulla Corte Costituzionale…
Oltre al fior fiore dei costituzionalisti per professione, non per blablologia, anche alcuni magistrati hanno osato esprimersi con il loro personalissimo NO. Ovvio: per onorare il loro mestiere (parte integrante di organo costituzionale) passano quasi la totalità del tempo a districarsi nel fare rispettare leggi che fanno quegli altri due organi costituzionali. In tal senso -quanto a decodificazione più che interpretazioni-  siamo ormai allo stato di “tutto e il suo contrario” dati gli incistati contorsionismi ingarbugliati tra milioni di parole che oggi possediamo per merito del legislativo ed esecutivo (cfr. i suoi innumerevoli decreti legge).  Si badi: ogni legge deve essere promulgata partendo dalle (sacre) basi costituzionali. Mi spiegate dunque come ciò possa essere possibile dato che la Costituzione, testo scritto benissimo, chiaro e di alta leggibilità, usi solo 1.357 parole delle quali 1.002 appartengono al vocabolario di base e complessivamente ricorrono in oltre il 90% del testo?
E sarebbe ‘sto legislativo ed esecutivo (così come quello del 2006) che vorrebbe riformare parte della Costituzione?! Ma per piacere! Sì c’è da piangere, ma è meglio ridere…
Hai visto mai, in estremo afflato di sinistra, che  ‘sto capo di governo interpretando la vittoria del no come smacco personale abbia finalmente riconosciuto l’ufficialità di “una risata mi seppellirà” ?!
10 maggio 2016





Fogliazza


*
Fogliazza



Come CasaPound
Natangelo

Effetti collaterali
Beppe Mora



dal minuto 7.50


Crozza, alla fine del video, parla delle discusse dichiarazioni del ministro Boschi: “Per la Boschi chi vota NO al referendum sulle riforme costituzionali vota come Casapound.
Casa Pound avrà un successo enorme.  Riuscirà a far votare come lei,  56 costituzionalisti, 11 presidenti emeriti della Consulta, tutta la sinistra del Pd e i partigiani dell’Anpi. Certo che per dei neonazisti sfondare tra quelli dell’Anpi è un bel colpo. E stavolta senza rastrellamenti. Però, cara Boschi, un conto è votare come Casapound, un conto è votare con Verdini. Cioè, se io tutte le sere vado a letto presto come un prete, non è lo stesso che andare a letto presto tutte le sere con un prete
Maria Elena sembra una differenza sottile ma c'è, riflettici!  Orevuar! ”

venerdì 22 aprile 2016

Referendum: non c'è il quorum!





lunedì 18 aprile 2016
TUTTO GAS
Esito scontato di un Referendum male impostato che si sapeva avrebbe sommato ai fisiologici astensionisti anche i dubbiosi sull'abbandono di una fonte energetica e gli allarmati per la minacciata perdita di posti di lavoro.
Fermo il diritto di non votare resta lo scandaloso invito all'astensione da parte del Presidente del Consiglio e, peggio, da un ex Presidente della Repubblica.
Gianfranco Uber




Referendum bestiale


Premessa. Mi sono concessa un periodo di decontaminazione da umano essere oggi affetto da politically correct, sottoinsieme del movimento decadentista/nichilista cui ormai apparteniamo noi umani emersi più o meno negli anni 50/60 del secolo scorso e gli umani “emergenti” a far capo dagli inizi del secolo in corso. Per circa 15 giorni sono stata esclusivamente a contatto con gli altri animali (ancora) in perfetta sintonia, per sensibilità d’equilibrio con la natura delle cose e con l’ambiente di cui fanno parte integrante -seppur in afrore di pericolosa precarietà- che noi umani abbiamo perduto.

sabato 16 aprile 2016

Vota si al referendum!

E tu, ascolti Renzi o il mare?

Più chiaro di così...
#trivelle #referendum #si #votasi #renzi #quorum #mare #piattaforme #petrolio #voto
Marco Gava Gavagnin


CeciGian



Vota si
Mario Airaghi



14 aprile 2016 - "Trivelle": appello di 50 scienziati per "sì" a referendum.
© Milko Dalla Battista


Fontana

Vai a votare, non ascoltare il CAZZARO NERO
Cappello Valeriano


#referendum
Cappello Valeriano



Tiziano Riverso

-

 “Una cosa è certa – dice Crozza – qualunque cosa io abbia deciso comunque vado a votare per tre motivi.
Primo: è un mio diritto. 

Secondo: è un mio dovere. 

Terzo: Renzi ha detto di non farlo“. 

“Ma perché questo referendum fa così paura?”, si chiede il comico genovese che aggiunge: “Perché ci si è messo anche Napolitano, il nostro Presidente emerito. Come se Ratzinger, il Papa emerito, invitasse a non andare a messa”
Crozza
-




Domenica 17 aprile, non fatevi prendere dal disfattismo o dalla pigrizia... diamo un segno FORTE e CHIARO al Governo Renzi, che sta boicottando questo referendum!!
ANDATE A VOTARE!
Pietro Vanessi PV

Negli esercizi di democrazia, anche una risposta sbagliata è sempre meglio di un non classificato

( http://www.alessioatrei.it/2016/04/11/referendum-trivelle/)
Alessio Atrei




Lupini


Stop trivelle
Romaniello



Beppe Mora



giovedì 31 marzo 2016
A TRIVELLA
Mi scuso per la parafrasi con la bellissima poesia "A livella" dell'indimenticabile Principe Antonio De Curtis ma magari con l'occasione qualcuno se la va a risentire qui https://youtu.be/kh-DtTmQb5E
Gianfranco Uber