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venerdì 3 aprile 2020

Albert Uderzo (1927 -2020)


"Albert Uderzo, il fumettista e sceneggiatore francese più noto per il suo lavoro su Astérix, è morto all'età di 92 anni, il 24 marzo 2020.
Pierre Ballouhey



non piango Uderzo, lo ringrazio con un sorriso
andarsene a 93 anni, dopo essere stati Uderzo per tutta la vita, dopo tanto aver avuto e dato, è una benedizione
Asterix è sempre stata la mia Routard, da quando iniziai a vagabondare con lui, costretto al letto, per non smettere più
ogni viaggio intrapreso ha avuto lui come guida
la prima volta nell’isola di Napoleone avevo come unico riferimento il frontespizio di Asterix in Corsica, con la fortificazione di Aleria che ne faceva il polo d’attrazione
convinsi i compagni di viaggio a raggiungerla, promettendo meraviglie, scendendo da Bastia con le nostre moto caricate in modo cubista: naturalmente non c’era un cazzo ma eravamo felici, avevamo benzina e stecche di sigarette, il resto lo avremmo trovato lungo la strada
passammo gran parte del tempo, io e Matteo, a disinfettare il lobo di Alessandro, gonfio come una braciola, buchi freschi appena fatti insieme
tornandoci successivamente siamo finiti dentro pagina 24 e tutto era magnifico
ci immergemmo nell’acqua gelida all’alba, nei pressi di Corte (o almeno credo) guardandoci vivere, lasciando le tende in balia dei maiali selvatici
incontrammo Ocatarinetabelasciscix ma non era più un capoclan corso ma un barista, per noi andava benissimo così
quattro antichissimi vecchi ci osservavano sfilare, noi e la vita, dalla panchina su cui vivevano
in Iberia, superati i Pirenei, seguendo il tracciato romano, visitammo villaggi di pietra, Salsadipeperon y Monton ci dissetò nella sua osteria
a Lutezia eri seduta tra le mie gambe, occhi come acquari e capelli cortissimi (ce li aveva tagliati Patrizio con delle forbicine da unghie un mese prima, fuori dalla tenda, nei pressi di Nemausus), arrotolavo briciole di foglie morte dentro una cartina
e conoscemmo i fieri Belgi, i severi Goti che ci rimproveravano in neretto decorato, mentre ciondolavamo su altalene a molla, in un parchetto, accanto al camper: Massimiliano, Alessandro, lì ciascuno di noi prese un pezzo di Stefano e lo portò nel cuore
a Londinium bevemmo cervogia tiepida con Beltorax, che aveva un negozio nei pressi di Camden
infine guidai il nostro furgone ininterrottamente, attraversando l’intera Gallia (eccetto tre ore di sonno con il pedale della frizione come cuscino nei pressi di Lugdunum), fino in Armorica, lambendo l’invitto villaggio e oltre, in terra Bretone, per imbarcarci verso l’Hibernia, dove tra un concerto e l’altro ci ubriacammo di cervogia scura
e ancora ne mancano

grazie Albert

Fabio Magnasciutti


Albert Uderzo 1927
Dalcio



...il saluto emozionato e tenero del grande Milo Manara al suo amico Albert Uderzo che se ne è andato....







"Albert Uderzo, il fumettista e sceneggiatore francese più noto per il suo lavoro su Astérix, è morto all'età di 92 anni, il 24 marzo 2020.

"L'agenzia di stampa francese AFP ha detto che la sua famiglia ha annunciato la notizia martedì. Ha citato suo genero che ha detto: "È morto nel sonno nella sua casa di Neuilly per un attacco di cuore non correlato al coronavirus". Era molto stanco da diverse settimane".

"Il figlio di immigrati italiani si era ritirato dal disegno alla fine del 2011.

"Astérix, che ha un seguito di culto, soprattutto in Europa, è diventato anche un importante franchise cinematografico, sia in forma di animazione che di live-action. La proprietà ha dato vita ad una serie di adattamenti cinematografici, in particolare Asterix & Obelix Take on Caesar del 1999, con Gerard Depardieu e Roberto Benigni.

"Asterix ha debuttato nell'ottobre 1959 sulla rivista francese Pilote, creata da René Goscinny e Uderzo. Due anni dopo esce il primo lavoro a sé stante, Astérix il Gallo. Da allora, la serie ha venduto più di 380 milioni di copie, tradotte in più di 100 lingue a livello internazionale. Il duo ha collaborato al fumetto fino alla morte di Goscinny nel 1977. Uderzo ha poi preso in mano la scrittura fino al 2009.
René Goscinny as Asterix and Albert Uderzo as Obelix,
 by Uderzo
 Photograph: Les Editions Albert Rene/Goscinny-Uderzo
"Parc Astérix, un parco a tema francese basato sulla proprietà, ha portato 50 milioni di visitatori dall'apertura fuori Parigi nel 1989.

La serie di fumetti è incentrata sulla titolata Asterix, il guerriero più coraggioso di una piccola città nel mezzo della Gallia occupata dai romani nell'anno 50 a.C. - e l'unico borgo che non si è arreso all'occupazione". Invece, con l'aiuto di una pozione magica che gli dà una super-forza (e del suo migliore amico Obelix, che da bambino è caduto in un calderone della pozione, e come tale è perennemente sovrumano), passa ogni puntata a combattere e a sconfiggere l'esercito romano e a tenere il suo villaggio al sicuro dai pericoli.

"Astérix l'anno scorso ha festeggiato il suo sessantesimo anniversario, con l'editore indipendente statunitense Papercutz che quest'anno ha annunciato che quest'anno prenderà la licenza americana per la proprietà, con un ambizioso piano editoriale per portare la rottamitica Gallia sulle coste americane in grande stile.

"La tiratura di Papercutz sarà caratterizzata da nuove traduzioni in lingua inglese, con un programma editoriale che prevede sia una serie di edizioni raccolte di materiale storico sia edizioni con copertina rigida di pubblicazioni contemporanee che vanno avanti.

"Dopo il pensionamento di Uderzo, il lavoro su Astérix è stato gestito dallo scrittore Jean-Yves Ferri e dall'artista Didier Conrad con un accordo che permette all'editore di proprietà di Lagarder, Hachette, di continuare a produrre la serie. Il libro più recente, Astérix and the Chieftain's Daughter, è uscito in ottobre".

mercoledì 5 giugno 2019

Vignola: Betty B Festival 2019


#BettyBFestival 2019
- Anche in questa edizione 2019 il BettyB Festival a Vignola (MO) dedica una mostra al mondo della satira a fumetti! 
Tema di quest'anno #Ambiente e #Pianeta





Venerdì 7 Giugno

  • Ore 20:30
    Salotto Muratori via F. Selmi
    Inaugurazione della mostra “Immondo: aiutiamoci a casa nostra!” La satira di grandi autrici e autori satirici da tutto il mondo per un ritratto critico della condizione ambientale del nostro pianeta. Una mostra esclusiva per BettyB: 50 vignette satiriche di autori italiani (Altan, Ellekappa, Franzaroli, Nardi, Biani, Corvi, Gava, Lombardi e molti altri) e internazionali provenienti da tutti i continenti (Royaards, Bojesen,
    Gorce, Ospina, Ramses, Eladl, Glez, Tomorrow e tanti altri)
  • A seguire
    Osteria vecchia piazza (spazio esterno)
    Pensieri e parole sulla mostra di satira appena inaugurata e Presentazione del Festival, con numerosi ospiti: protagonisti del fumetto, della satira e dello spettacolo. Disegni dal vivo. Fra gli altri Intervengono i vignettisti Giorgio FranzaroliJoshua Held eGianlorenzo Ingrami. Sarà presente Lorenzo Frattini (presidente Legambiente Emilia-Romagna). Modera Sonia Pistoni (conduttrice tv – Appennino in cammino).

Sabato 8 Giugno

  • Ore 10:30
    Apertura bookshop per le vie del centro storico e nel parco della biblioteca comunale AurisSala conferenze Biblioteca Auris
    Laboratorio di fumetti con Christian Cornia; aperto a tutti ma è gradita l’iscrizione: telefonare a biblioteca Auris 059.771093.
  • Ore 11:45
    Bar Acquarello (spazio esterno)
    “L’universo Marvel: dall’Uomo Ragno agli Avengers, dal fumetto al cinema”
    Incontro con l’autore Marvel Stefano Landini intervistato da ChristianCornia. (Alla fine dell’incontro Landini disegnerà per il pubblico).
  • Ore 16:00
    Biblioteca Auris
    “Creare storie a fumetti: da Topolino a Dylan Dog”
    Incontro con Fabio Celoni intervistato da Clod. (Alla fine dell’incontro Celoni disegnerà per il pubblico).
  • Ore 17:30
    Piazzetta fra via Selmi e via Bernardoni nel centro storico
    Installazione della sagoma restaurata di Giovanni Migliori Alla presenza dell’artista Roberto Baldazzini, di Lisa Salsi, del comitato promotore e di rappresentanti dell’amministrazione comunale. Per l’occasione è stato prodotto un fumetto, realizzato da Lisa Salsi (disegni) e Roberto Baldazzini (sceneggiatura) che verrà offerto al pubblico.
  • Ore 18:00
    Osteria vecchia piazza (spazio esterno)
    Casty firma le copie delle sue ultime pubblicazioni: Topolino e l’isola di Quandomai / Topolino e gli ombronauti / Topolino e l’impero sottozero
  • Ore 18:30
    Osteria vecchia piazza (spazio esterno)
    Presentazione del libro a fumetti appena uscito Hollywoodland
    con gli autori Michele Masiero e Roberto Baldazzini. Conduce Nicola D’Agostino.
  • Ore 19:45
    Piazza dei Contrari (palco centrale)
    Lectio magistralis di Silver. Il celebre creatore di Lupo Alberto racconterà e disegnerà come nasce un personaggio dei fumetti
  • Ore 20:30
    Piazza dei Contrari (palco centrale)
    Premiazione dei vincitori dei concorsi I fumetti degli scolari che hanno partecipato al corso di fumetto organizzato da Betty B nelle scuole
    Autoproduzione di fumetti (dedicato alla promozione dei giovani talenti, è offerto dal Rotary Club Vignola, Castelfranco E. e Bazzano).
    La Poesia Illustrata in collaborazione con Poesia FestivalA seguire
    Piazza dei Contrari (palco centrale)
    Proiezione del cortometraggio “Sturmtruppen” de “gli strABILIanti” a cura dell’ass. “Tutti Insieme con Gioia”A seguire
    Piazza dei Contrari (palco centrale)
    In onore di Harry Potter (in mostra a Palazzo Barozzi)
    Spettacolo di magia con il mago Leonardo Fanelli direttamente daItalia’s got talent

Domenica 9 Giugno

  • Ore 10:30
    Apertura bookshop per le vie del centro storico e nel parco
    della biblioteca comunale AurisSala conferenze Biblioteca Auris
    Laboratorio di fumetti con Fabio Celoni (autore di Topolino e Dylan Dog); aperto a tutti ma è gradita l’iscrizione: telefonare a biblioteca Auris 059.771093
  • Ore 10:00
    Parco Biblioteca Auris
    “Videogioco: tra arte e passatempo” Ne parliamo con lo youtuberWesachannel
  • Ore 11:30
    Biblioteca Auris
    Giorgio Montorio: Diabolik e non solo
    I personaggi a cui ha dato vita uno degli autori più prestigiosi di Diabolik. L’autore ne parla con Clod e con il pubblico. (In coda all’incontro Montorio disegnerà per il pubblico)
  • Ore 15:00Piazza dei Contrari 
    Cosplay Contest a cura di Manga Beats Carpi
    ore 15 apertura iscrizioni – ore 16 inizio gara a premi – 18:30 premiazioni sul palco di piazza dei Contrari
  • Ore 17:30
    Osteria vecchia piazza (spazio esterno)
    Davide Fabbri: un sogno lungo 30 anni, da Star wars al D-dayDavide Fabbri racconta i suoi 30 anni di carriera attraverso i suoi personaggi e le sue storie. Conduce l’incontro Roberto Baldazzini. (Alla fine dell’incontro Fabbri disegnerà per il pubblico).
  • Ore 18:30
    Osteria vecchia piazza (spazio esterno)
    Cose Buffe Spettacolo comico “a Fumetti” di e con Cesare Buffagni
  • Ore 19:00
    Osteria della luna (spazio esterno) piazza Boncompagni
    Che mi dici del fumetto western?
    Cos’è rimasto del fumetto western, che futuro ha nell’epoca del web e di Star Wars? Di questo e di tanto altro parliamo con Lucio Filippucci,
    Giancarlo AlessandriniGiulio Cesare Cuccolini. Modera Paolo Gallinari. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con ANAFI (Ass. Naz. Amici del Fumetto e dell’Illustrazione)
  • Ore 21:15
    Piazza dei Contrari (palco centrale)
    Alice nel paese delle meraviglie
    Nel mondo underground di Wonderland, fra musica e recitazione,
    un’emozione tra sogno e realtà. Con Andrea Vittoretti, chitarra – Riviera
    Lazeri, violoncello – Fabio Battistelli, clarinetto – Alice Guidolin, attrice



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mercoledì 21 novembre 2018

Omaggio al grande Stan Lee


Morto Stan Lee, padre dei supereroi Marvel
Tra le sue creature Spider-Man, Capitan America, I Fantastici 4, Hulk, Iron Man, Thor, Black Panther. Aveva 95 anni.
"Un tempo pensavo di non aver fatto nulla di importante", aveva detto al Chicago Tribune nel 2014: "C'e' gente che costruisce ponti e fa ricerca medica, mentre io scrivo storie di gente immaginaria, vestita in maschera, che fa cose pazze e fuori dal comune. Ma sono arrivato a convincermi che anche l'entertainment non e' cosa da poco". A dispetto dell'eta' avanzata, l'influenza di Stan Lee come volto dei Marvel era rimasta considerevole anche negli ultimi anni. Il successo pero' non era stato immediato: dopo vent'anni di gavetta, Lee era sul punto di lasciare quando ricevette l'ordine dal suo capo di emulare una linea di super-eroi della rivale DC Comics. I personaggi di Lee - a tutto tondo, piu' moralmente complessi - contribuirono a un revival nel moribondo mondo del fumetto dopo che negli anni Cinquanta i comics erano stati messi sul banco degli imputati dal Senato americano con l'accusa di aver contribuito alla criminalità giovanile.

Rip Stan Lee Thanks for the universe you created.


Stan Lee
©Hunt



Lenda dos quadrinhos STAN LEE.
Stan Lee, criador de heróis da Marvel, morre aos 95 anos.
Quadrinista participou da criação de super-heróis icônicos como Homem-Aranha, Thor, Hulk, X-Men, Pantera Negra, Demolidor e Quarteto Fantástico.
JBosco Azevedo


Glen Batoca


Stan Lee
Cau Gomez


Stan Lee
Fernandes


Stan Lee
La tecnología para hacerlo está, quiero creer que Stan Lee seguirá haciendo cameos en las películas de Marvel de aquí a la eternidad
Pablo Lovato



Stan Lee
Dario Castillejos

Steve Breen


Dalcio Machado


Mike Luckovich



Makkox
**

lunedì 9 aprile 2018

L’importanza di chiamarsi Ernesto



L’importanza di chiamarsi Ernesto
ovvero l'importanza di essere Franco


Il libro
Dopo più di un secolo di felicissima e intensa vita sui palcoscenici, L'importanza di chiamarsi Ernesto, probabilmente la più nota delle opere di Oscar Wilde, ora diventa un brillante e ironico fumetto a strisce.
L’ha realizzato, per i tipi di Festina Lente Edizioni, Luca Debus, giovane promettente fumettista diplomatosi alla Scuola Internazionale di Comics di Padova, che per rendere al meglio la verve comica di Wilde ha scelto – scelta tutt’altro che facile – la scansione in strip tipica delle grandi serie umoristiche americane.
Fedele al testo originale di Wilde, il fumetto si snoda tutto sull'ambiguità del personaggio di Ernest, che nella pronuncia inglese del nome assomiglia alla parola onesto, e che nel fumetto è tradotto in Franco per mantenere intatti i doppi sensi e i giochi di parole del testo originale.
Benché di “franco” i due protagonisti maschili abbiano solo il nome e in fondo in fondo neppure quello, il nome, ovvero ciò che appare, è il prezioso pretesto per conquistare la mano di due signorine di buona famiglia.
Scambi di persona e ridicole battute ruotano dunque intorno a un nome  in un crescendo di gag cariche di nonsense, british humour e doppi sensi in cui via via emergono le pulsioni profonde che animano i personaggi e li collegano gli uni agli altri.
Tutto il fumetto, come la pièce di Wilde, si gioca su una serie di equivoci, su bugie più o meno innocenti che portano ad altri equivoci e ad altre bugie e alla fine, tanto per non smentire il rilievo che hanno le apparenze nella società, tutto si metterà a posto, o almeno lo sarà nelle apparenze.
Il fumetto di Luca Debus tiene bene il filo del racconto originale di Wilde e lo scandisce chiudendo sempre l’ultima vignetta di ogni pagina con una gag aggraziata e divertente.
Il disegno, essenziale nei tratti, come nella migliore tradizione delle comic strip, infine, è piacevolmente morbido, con una gamma espressiva dei personaggi che molto rimanda ai grandi autori classici americani e in particolare alle strisce di Charles Schulz e ai Peanuts. Tutto ciò rende il libro una piacevole occasione per una lettura divertente e, per chi non la conosce, per avvicinarsi attraverso il mezzo espressivo del fumetto a uno dei capolavori della letteratura inglese di fine Ottocento.

L'autore
Luca Debus è nato a Feltre nel 1994.
Cultore della striscia umoristica e fervente adepto schulziano, vive in bilico tra il mondo del fumetto e quello della letteratura tedesca, diplomandosi alla Scuola Internazionale di Comics a Padova e laureandosi in lingue e letterature a Ca’ Foscari.

Scheda del libro

Titolo: L'importanza di chiamarsi Ernesto.
Autore: Luca Debus
Editore: Festina Lente Edizioni
Pagine: 160
Formato: 13,5 x14 cm
Prezzo: 14 Euro


Miss Prism la sa sempre più lunga del diavolo. Ascoltatela!

domenica 30 luglio 2017

Un fumetto nello spazio per la prima volta.

Il 28 luglio 2017  Paolo Nespoli è tornato nello spazio per la terza volta partendo da Baikonur alle 17.41 (ora italiana) a bordo della Sojuz MS-05 alla volta della Stazione Spaziale Internazionale.
Paolo non più giovanissimo, 60 anni, torna nello spazio portando con se per la prima volta un fumetto, il fumetto di Rat-Man del grande Leo Ortolani.
Buon viaggio Paolo e Rat-Man!!


C'è Spazio per Tutti
La Stazione – Preview
Leo Ortolani



Rat-man in orbita con l'astronauta Paolo Nespoli
Disegnato da Leo Ortolani, sarà il primo fumetto ad andare nello spazio. Pubblicato da Panini in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana

Un fumetto andrà in orbita con l’astronauta Paolo Nespoli. La Panini pubblicherà, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il volume a fumetti “C’è Spazio per Tutti”. La graphic novel inedita ha per protagonista Rat-Man, amatissimo personaggio creato dalla fantasia del fumettista Leo Ortolani, tra i più famosi e apprezzati del panorama italiano. A bordo della navicella russa “Soyuz MS-05”, che sarà lanciata venerdì prossimo 28 luglio (alle 17.40, ora italiana) per la missione VITA, Nespoli porterà due diverse pubblicazioni: innanzitutto la copertina del volume “C’è Spazio per Tutti”, ancora in fase di realizzazione, e poi l’albo “La Stazione”, che contiene un estratto in anteprima dal volume e una serie di approfondimenti sulle attività spaziali. Si tratterà a tutti gli effetti del primo fumetto ad andare in orbita. Nespoli potrà leggerlo nei sei mesi di permanenza nello spazio e anche mostrarlo agli altri astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

“È per noi un onore pubblicare un fumetto destinato, oltre a far volare la fantasia, anche a volare davvero nello spazio!”, ha sottolineato Marco M. Lupoi, direttore Publishing della Panini. “Crediamo molto in questo progetto editoriale, realizzato grazie alla collaborazione con ASI e ESA, che pone una pietra miliare nella storia mondiale del fumetto. In futuro, chissà, durante missioni spaziali di lunga durata, di voli sulla Luna o su Marte, anche gli astronauti potranno dilettarsi nei momenti di relax leggendo il proprio fumetto preferito. E magari sarà un fumetto edito dalla Panini!”.

Il fumetto spaziale di Rat-Man andrà in orbita nel bagaglio personale di Paolo Nespoli. Innanzitutto l’astronauta avrà con sé l’albetto “C’è Spazio per Tutti – La  Stazione / Preview” (formato 16x21 cm, spillato, 32 pagine), realizzato dalla Panini per presentare in anticipo i contenuti dell’opera e contenente anche una serie di approfondimenti sulla genesi del progetto, su cosa sono ASI e ESA e sulla missione “Vita”. Inoltre, Nespoli porterà nello spazio anche la copertina del volume “C’è Spazio per Tutti” (che, nella versione definitiva, avrà un formato 19,8x28,8 cm e una foliazione di 264 pagine), che Leo Ortolani sta ancora disegnando e che sarà presentato ufficialmente in occasione della prossima edizione di “Lucca Comics & Games”, il festival internazionale del fumetto che si svolgerà a Lucca dall’1 al 5 novembre 2017.
fonte ASI



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Nota:
VITA, acronimo di Vitality, Innovation, Technology, Ability, è il nome della terza missione di lunga durata dell’ASI che come logo si è ispirata al Terzo Paradiso dell'artista Michelangelo Pistoletto. Durante la sua permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) Paolo Nespoli avrà il compito di seguire oltre 200 esperimenti di cui ben 11 selezionati da ASI, la gran parte dei quali biomedici e il resto tecnologici.
Il numero tre caratterizza questa missione: è la terza per Paolo Nespoli, così come tre sono quelle di lunga durata dell’ASI, infine il Terzo Paradiso di Pistoletto è il simbolo della missione VITA. Nelle due missioni precedenti Nespoli è rimasto complessivamente in orbita per 174 giorni: la prima, ESPERIA, di breve durata, nel 2007 a bordo dello shuttle STS-120 Discovery; la seconda, MagISStra, di lunga durata, nel 2010 con la Soyuz TMA-20. L’astronauta italiano, selezionato dall’ASI nel 1998, è membro del corpo degli astronauti europei di ESA. 60 anni compiuti lo scorso 6 aprile, Nespoli farà parte con i suoi compagni di volo dell’Expedition 52/53 del programma ISS, il cui rientro sulla Terra è previsto per il prossimo dicembre con l’atterraggio nel deserto della regione centrale de Kazakistan.
“È per me un grande piacere e un grande onore aver condiviso oggi la partenza di questa nuova missione dell’ASI e di questo nuovo viaggio di Paolo Nespoli, simbolo di quella esplorazione nei confini dello spazio e della vita che serve al genere umano per andare avanti, credere nel futuro, lasciare eredità positive a chi verrà dopo di noi”.

La missione VITA è il terzo volo di un astronauta ESA di nazionalità italiana, negli ultimi quattro anni: Luca Parmitano, con la missione Volare nel 2013 e Samantha Cristoforetti con Futura nel 2014, entrambe missioni di lunga durata dell’ASI. In totale gli astronauti italiani sono sette di cui cinque che hanno soggiornato sulla Stazione Spaziale. Cade in questi giorni il 25esimo del volo di Franco Malerba, primo italiano a essere stato lanciato nello spazio. Sono seguite le missioni degli astronauti ESA di nazionalità italiana, Maurizio Cheli e Umberto Guidoni, le tre di Roberto Vittori e poi quelle di Nespoli, Parmitano e Cristoforetti. A conferma del ruolo di primo piano del nostro Paese nel settore spaziale e in particolare in quello del volo umano.

domenica 4 giugno 2017

Ritratto di Zerocalcare

Su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli

e l'intervista di Antonio Gnoli

a Zerocalcare

Zerocalcare: "L’armadillo è la mia coscienza, che fatica stare con le persone"
Il fumettista, al secolo Michele Rech, dall’adolescenza frequenta il mondo dei centri sociali romani. Ed è grazie a questa rete che nel 2015 va a Kobane, per dare solidaretà al popolo curdo: dall’esperienza nasce la storia di "Kobane Calling"

di ANTONIO GNOLI

Come la gallina di Cochi e Renato, anche il mammut è un animale intelligente. Me lo vedo comparire effigiato su un muro della stazione della metropolitana di Rebibbia, quartiere periferico di Roma. Il pachiderma ha un'aria rassegnata. Sembra una mongolfiera uscita dalla preistoria. Sul groppone è salita un po' di gente. Sono personaggi disegnati da Zerocalcare. Questo esempio di street art porta la sua firma. Leggo delle scritte. La più eloquente dice: "Qui ci manca tutto", "Non ci serve niente". Nella sua asciutta e ironica sintesi, vale un trattato di sociologia urbana. C'è anche scritto, sulla testa del bestione: Welcome to Rebibbia.

Benvenuto dove: nel paese dei sogni, dell'autarchia, della disperazione? Rebibbia, carcere a parte, ha un'aria solida e tranquilla. Zerocalcare, al secolo Michele Rech, ci vive da sempre. Vado a trovarlo. Per la sua fama di fumettista merita di essere stanato. Ho appena letto la nuova edizione de La profezia dell'armadillo (Bao Publishing), l'esordio con cui si è imposto su lettori e critica. Zerocalcare scrive e disegna storie malinconiche e surreali, ma tutte inclini a raccontarci il suo mondo quotidiano: la famiglia, i vicini di casa, gli amici e gli insopportabili.

Sei uno complicato?
"Preferirei definirmi "complesso", mi immagino come una persona che difficilmente si lascia decifrare".

Posso dirti una cosa?
"Di' pure".

Fa troppo caldo in questa casa.
"Patisco il freddo. Vivo la casa come un rifugio. È orribile dirlo così, ma è la verità: qualunque dentro è meglio di qualunque fuori".

Ne " La profezia dell'armadillo" vivi in casa con questo animale che sembra un incrocio tra un pitbull e una tartaruga. Chi è l'armadillo?
"Rappresenta la mia coscienza, che tende a chiudersi su di sé. Ho una parte inaccessibile e so di esserne anche molto geloso. Ti sto mostrando il lato più meschino".

È un animale della preistoria, un sopravvissuto.
" Ha aggirato le leggi dell'evoluzione, attraversando il tempo. Se credessi nella reincarnazione vorrei reincarnarmi nell'armadillo".

Basta che sia il tuo alter ego.
"È la voce principale. Poi ce ne sono altre. A volte mi ritrovo ospiti in casa. Gente che si accampa nel salone per una settimana. L'armadillo si allarma; entra in ansia; mi rimprovera; mi dice: che cazzo fai, non reagisci? Buttali fuori!".

E tu?
"Provo a ignorarlo. Ma so che è la mia voce autentica. Però mi sforzo. Lascio che il flusso delle altre voci invada il mio spazio. Si lotta spesso per la vita o per la morte. Chi mi legge pensa di conoscermi, ma non è così. Per me è faticoso passare molto tempo con le persone. È faticoso andare in vacanza, anche in coppia".

Faticoso perché?
"Mi costringe a indossare una deprimente maschera sociale. Dopo qualche ora ho nuovamente bisogno di stare solo".

Quando sei solo che ti succede?
"Mi rigenero".

Voglio dire che gesti fai?
"Non lo so. A volte incastro la testa tra due cuscini del divano, da un'angolazione tale per cui riesco a vedere la televisione. Oppure vado a correre. Oppure leggo. Gesti per me normali. Mi sono molto mancati quando sono andato a Kobane".

Ti riferisci al viaggio da cui hai ricavato "Kobane calling"?
"Sì, parliamo del 2015".

Come era nato quel progetto?
"Dai centri sociali legati al popolo curdo. Abbiamo chiesto alla comunità curda di raccontarci quello che accadeva e ci sembrava tutto molto intenso e drammatico. Abbiamo deciso di andare lì, portare medicinali e imparare qualcosa da quella situazione".

In quanti siete partiti?
"In sei. Il primo viaggio è durato una decina di giorni. Siamo rimasti sul confine tra la Turchia e la Siria. La seconda volta dalla Turchia siamo entrati in Iraq e poi in Siria".

Come hai vissuto l'impatto?
" Ogni cosa che pensavo o dicevo mi sembrava, all'inizio, filtrata dalla fascinazione dell'esotico. Quando ho scoperto che era tutto vero, ho provato una grande emozione".

Questa è la tua parte accessibile?
"C'ho messo parecchio a rendermene conto".

Più o meno quando è successo?
"Potevo avere sedici anni, è coinciso con la scoperta dei centri sociali. Mi sono immerso in una vita comunitaria che crea legami molto forti. Col tempo è diventato quasi tutto il mio mondo esterno".

Non ti spaventa una dipendenza così forte?
"No, mi spaventa piuttosto sapere che questi mondi hanno difficoltà legate alla burocrazia comunale, alle minacce di sfratto e al fatto che si sta sui telegiornali solo perché sei considerato violento".

Non mi hai spiegato cosa fa un centro sociale.
" La cosa importante sono i servizi che offre al quartiere: scuole per grandi e per immigrati, palestra, cibo, concerti. Tutto a prezzi popolari, fuori dal mercato".

Resta un mondo chiuso.
"C'è un equivoco su questo. La parte chiusa, che non ha bisogno di aprirsi verso l'esterno, è quella punk, una sottocultura musicale con i suoi codici. Il lavoro politico del centro ricomprende anche la gestione dei concerti, ma non si esaurisce con essi".

Come hanno reagito al tuo successo?
" Una parte con indifferenza, un'altra storcendo un po' il naso, infine ci sono quelli cui il mio lavoro è piaciuto".

Si erano accorti della tua bravura?
"Non credo proprio. Del resto il lavoro che ho fatto per il centro sono disegni di locandine, manifesti, cose del genere su cui non interviene nessuna decisione individuale".

Nel senso?
"È l'assemblea che decide cosa disegnare e cosa scrivere".

Non ti provoca disagio?
"No, si tratta di regole. Se le accetti non ti puoi lamentare. Il disagio lo provavo per un'altra cosa. Avrei preferito spillare birra al bancone o strappare i biglietti ai concerti piuttosto che disegnare".

Perché?
"Perché il mio lavoro si svolgeva a casa, da solo, e mi atterriva questa specie di piccola catena di montaggio".

Non hai detto che ti piace stare da solo?
"Sì, ma quello che svolgevo era un lavoro comune e non accettavo di doverlo fare in solitudine".

Nella solitudine si fa altro?
"Nella solitudine stai con te stesso, con la tua parte inaccessibile. Ti racconto una cosa. Quando ho cominciato a immaginare 'sta storia e ho preso a disegnarla, mi si è aperto un problema enorme. E mo' che faccio? A chi lo dico? Come reagiranno?".

Reagiranno chi?
" Le persone del centro sociale. Avevo disegnato queste piccole storie e mi vergognavo di farle vedere. E allora le ho tenute per me, finché un giorno le ho messe sul Facebook personale".

Era un modo per raccontarti?
"Direi di sì e a pensarci credo che la molla di tutto questo sia stata la morte di un'amica".

Che cosa ti ha fatto scattare?
" Pensavo a cosa, fino a quel momento, era stata la morte di persone vicine a me. Compagni e amici che se ne erano andati e che venivano ricordati dal mio mondo politico attraverso i suoi codici: un manifesto, un concerto, un incontro. Invece la morte di Camilla mi era da subito sembrata estranea a quel mondo. Avevo il terrore che se non avessi fissato la sua immagine non l'avrei più ricordata, l'avrei persa definitivamente, cancellata anche dalla memoria".

Hai un rapporto angoscioso col tempo?
"Ce l'ho con il passato; ma anche con quello che sto vivendo. Ora, ad esempio, ho l'ansia opposta".

Cioè?
"Disegnando Camilla, mi chiedo se non stia sostituendo il simulacro alla persona vera; se quell'immagine che realizzo di lei non impoverisca la Camilla che era stata e che non sarà più".

C'è sempre uno scarto, un resto con cui fare i conti.
" Per me più che un resto è un vuoto che non riesco mai a riempire del tutto. Non è un discorso razionale che ti sto facendo; ma so che la memoria, con i suoi riti e le sue forme, tradisce immancabilmente lo spirito autentico del ricordo".

Forse è inevitabile.
"Forse è solo il frutto della mia ansia. Il mio rapporto angoscioso col tempo, si manifesta nel vedere ogni cosa dalla prospettiva della sua fine".

Hai provato a superarlo?
"Ogni tentativo di risolvere questo rapporto, mi pone immancabilmente davanti ad altre domande".

Una scappatoia è provare a viverle certe cose, senza chiedersi dove andranno.
"Non riuscirci mi fa campare male. Vorrei crearmi delle solide fortezze che mi facciano scivolare addosso tutto. Forse è questa la ragione per cui reputo molto importante l'ambiente comunitario".

Com'eri da bambino?
"Una frana introversa. Alle feste, da adolescente non ballavo, non mangiavo, non parlavo. Poi avvenne l'incontro con Camilla. All'inizio degli anni Novanta. C'era una canzone che ci coinvolse: Bailando bailando. Anche qui, l'emozione che provai allora si trasformò in routine quando trasferii quella colonna sonora nel mio fumetto".

Forse stai ancora cercando il tuo limite.
"Che intendi?".

Dove finisce il dentro e comincia il fuori. Sono due legislazioni diverse che vanno accordate.
" Per me è difficile che comunichino. Mi piacerebbe che si fondessero. Ma non ci riesco. Mi tengo la mia zona invalicabile".

Hai mai lavorato fuori dai fumetti?
"Ho lavorato in aeroporto. Cronometravo le file al check-in, cioè quanto tempo impiegava una persona per lasciare il bagaglio e avere il posto in aereo".

Che lavoro era?
"Serviva a valutare l'efficienza di chi stava allo sportello. Tra le altre cose che facevo c'era anche l'intervista al passeggero. Dovevo interrogarlo, con una scusa, e scoprire i suoi gusti, i suoi spostamenti, e alla fine farmi dare il suo cellulare che sarebbe stato usato dall'azienda per scopi pubblicitari. Venivo pagato a seconda del numero di cellulari che riuscivo ad ottenere".

Un incubo per uno come te.
"Neanche tanto, l'aeroporto mi dava la sensazione di appartenere a un mondo più ampio".

Lo rimpiangi?
"No, anche se quello che venne dopo non fu molto meglio. Trovai una collocazione in uno studio di animazione. Facevo gli storyboard. Tutte le mattine da Roma a Formello. Per strapparmi l'ansia di dosso, mi fermavo una mezz'ora a guardare un gregge di pecore".

Ansia, perché?
"Non sapevo se sarei stato capace di realizzare quello che mi veniva imposto. Un giorno mi fu chiesto di disegnare un cavallo dal basso, cioè dalla soggettiva di uno gnomo dentro un fosso. C'ho provato, senza riuscirci. E allora ho detto che stavo male e me ne sono andato. E non sono più tornato. È stato un lavoro senza talento. Non era richiesto. Anzi guai a manifestarlo".

Quando hai cominciato a disegnare fumetti?
" Il primo fumetto fu quello legato ai fatti del G8 di Genova, nel 2001. Poi sono venute le cose più personali".

Che rapporto hai con i tuoi genitori?
"Vivono nel mio stesso quartiere. I miei erano separati; sono cresciuto con mia madre. A 23 anni sono andato via di casa. Non ce la facevo più. La distanza di qualche centinaio di metri ci ha fatto bene".

Hai conservato un buon rapporto?
"In questo senso sono molto figlio. A volte mi mette in crisi vederli così fragili. Mi fa quasi rabbia".

Cosa intendi?
"Si risvegliano degli istinti orribili. Se li vedo piangere mi verrebbe voglia di allontanarli a spintoni. In quei momenti non provo nessuna empatia. È disumano. Non riesco a gestire il dolore dei miei".

Perché è troppo forte?
" Non lo so, ma è come se riversassi su di loro un'immagine che non è restituita. Uno specchio cieco".

Hai imparato a lavorare sulle tue crisi?
" Da molto tempo non faccio altro. E sono le uniche cose che riesco a raccontare bene".

La sofferenza può diventare un impedimento.
"I fumetti che mi riescono meglio sono quelli influenzati dal dolore. Quelli fatti con mestiere non mi piacciono. Il problema è che non puoi dare tutte le tue crisi in pasto al pubblico. Devi decidere quale è l'asticella. E poi saltare".

Hai molto successo, come te lo vivi?
"Non ci penso; negli ultimi anni sono stato impegnato nel lavoro. Poco tempo fa mi sono concesso un'intera giornata libera e ho sentito una nostalgia fortissima e inspiegabile. Ho ricordato di quando avevo otto anni e sentivo quella stessa malinconia verso il passato. Ho ripensato al quartiere in cui sono nato e nel quale vivo e dal quale non riuscirei mai a separarmi".


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sabato 1 aprile 2017

Milano: Wow spazio fumetto, 6 anni! sempre più veloce!


W WOW di GIO


Vorrei fare i miei più cari auguri a due eterni ragazzi, Luigi Bona, direttore di Wow Spazio Fumetto e presidente della Fondazione Franco Fossati, e Rossella Orofino, curatrice di molte mostre importanti tra le quali mi piace ricordare “Il segno rosa” e “Donne resistenti”.Grazie alla loro passione e curiosità, farcite di immensa cultura e di una buona dose di coraggio, è nato il primo aprile 2011 il Museo Wow.Qui l’arte del fumetto trova il suo spazio naturale di incontro con i giovani di tutte le età, per diventare coralmente letteratura, cinema, architettura, musica, danza, storia, attualità, in una parola … CULTURA disegnata.
CiaoGio



WOW Spazio Fumetto - Avanti veloce!
1 aprile 2011
In mezzo a un cumulo di fumetti compare la scritta WOW. Lo Spazio Fumetto di Milano annuncia la sua nascita in Piazza Duomo a Milano.

WOW Spazio Fumetto, viale Campania 12 Milano.

Montaggio video: Dario Guzzeloni
Musica: GPL



Mi associo a Gio / Mariagrazia Quaranta per fare gli auguri a questa coppia stupenda, che ho avuto il piacere di conoscere a Gallarate, e a farle i complimenti per quella bella realtà che è  "Wow, spazio fumetto" un museo unico nel suo genere e sempre attivo in tutte le attività inerenti al fumetto ed ai cartoon.
Riprendendo il vostro motivo cari Luigi e Rossella
AVANTI COSI' e
SEMPRE PIU' VELOCI!
Fany

Qui sotto il contributo di alcuni amici di Fany-Lab
ed in fondo l'Intervista a Luigi Bona del giorno dell'inaugurazione!

Per Wow, spazio fumetto
© Athos Careghi



Wow, spazio fumetto
©Mario Airaghi


Auguri anche per tutti gli anni a venire!
© Tiziano Riverso




Wow Spazio fumetto - intervista a Luigi Bona (Milano 1/04/2011)



Il museo festeggerà il sesto compleanno insieme a Bricòla, il festival delle autoproduzioni di WOW Spazio Fumetto. 
 in un #weekend colorato dalle migliori autoproduzioni a fumetti.
Questo sabato l'apertura sarà dalle 14:00 alle 20:00 con stand, incontri, chiacchiere e una mostra, di cui trovate un'anteprima su Fumettologica.

E non dimenticatevi che domenica nel laboratorio di Didattica WOW speciale il viaggio tra le autoproduzioni con  Vincenzo Filosa

sabato 22 ottobre 2016

DINKY IN APPLAND Arriva il Ciuchino Digitale!

 
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   DINKY IN APPLAND
 Arriva il Ciuchino Digitale! 

 Nell'occasione della manifestazione Lucca Comics & Games 2016, la Dinky Donkey Srl è lieta di presentare al grande pubblico Dinky in AppLand, il primo albo a fumetti di Webby e Dinky, protagonisti delle avventure pubblicate ogni mese su Dinky Free Kid’s Magazine. 

Il mondo digitale del Web e delle App è ormai una realtà in continua crescita, una dimensione con cui conviviamo ogni giorno in quasi tutte le cose che facciamo. E se esistesse un modo per entrare in questa dimensione virtuale, fisicamente? E se entrati in questa dimensione scoprissimo che è tutto… reale?
Wally Webby, un ragazzino appassionato di computer e videogiochi, grazie al Magic Tablet di Nonno Hap scoprirà che dietro gli schermi esistono mondi reali quanto il nostro. Ad aspettarlo troverà Dinky, un ciuchino digitale destinato a diventare la sua guida e, soprattutto, il suo migliore amico.
Dinky in Appland, rivolto ad un target giovanile, è un albo di 48 pagine interamente a colori, in cartonato.
L’albo contiene una storia completa a fumetti, gli sketch, i making of della storia e vari tributi di disegnatori professionisti.
Ideazione di Arianna Florean e Masimiliano Filadoro, i disegni sono di Sandro Pizziolo; i colori e gli studi originali dei personaggi di Arianna Florean; soggetto e sceneggiatura sono a cura di Massimiliano Filadoro, la parte grafica è appannaggio di Lidia Cestari e Daniele Bruni ha la grande responsabilità di farlo conoscere al mondo attraverso i social media.

 Dinky Donkey Srl, di Claudio Cianfarani e Giusy Raia, grazie anche alla professionalità di tutti gli altri componenti dello Staff, si propone come una casa editrice per bambini e ragazzi particolarmente sensibile a tematiche sociali quali il bullismo, lo sport, la salute e la sicurezza dei bambini.
Il progetto Dinky e il mondo di AppLand, attraverso fumetti, libri e giochi in progettazione, propone una visione del Web e della tecnologia digitale consapevole e pro-attiva, contraria all’isolamento, dove rimanga fondamentale la dimensione umana della fantasia e il contatto dei ragazzi con i propri simili.

 Sarà possibile acquistare l’albo a Lucca Comics & Games 2016, presso lo stand ManFont Comics dove gli autori de La Casa di Dinky saranno disponibili per firmare le copie e disegnare sketch.
ManFont Comics che ospiterà Dinky e tutto il suo mondo nasce nel 2010 sottoforma di editore digitale. Fondata dallo sceneggiatore Manfredi Toraldo, si dimostra in breve una pioniera del fumetto pubblicato su tablet, in particolare per i device Apple, attirando l’interesse dei lettori e degli addetti ai lavori. Ad oggi, il catalogo ManFont conta oltre 20 volumi , anche di generi molto diversi fra loro. Oltre al settore cartaceo, la ManFont è anche molto presente sul web, dando spazio a numerosi webcomic gratuiti che spesso si traducono in libri di successo.


Web: www.thedinkydonkey.com
Mail: info@thedinkydonkey.com
Facebook: www.facebook.com/casadidinky
Instagram: www.instagram.com/lacasadidinky


Dinky Donkey Srl – Via Paolo Emilio, 10 – 00192 Roma - Tel . 06.94848641 www.thedinkydonkey.com – info@thedinkydonkey.com 



studi navicella per Webby
futuristic armor
Astral team
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Gli artisti di Dinky ti aspettano al padiglione Napoleone, stand E175 – ManFont.
Potrai venire presso lo stand di Mafont Comics e trovare tutto il mondo di Dinky.
Venerdì 28: Arianna Florean 10:30/13:30, poi dalle 15:30 a chiusura
Sabato 29: Adriana Farina 10/13, Arianna Florean 13/15, Sandro Pizziolo dalle 15:00 a chiusura
Domenica 30 : Sandro Pizziolo 10/13 , Arianna Florean 13/15, Sandro Pizziolo dalle 15:00 in poi
Lunedì 31 : Adriana Farina 10/13, Arianna Florean dalle 15:00 a chiusura
Martedì 1 : Adriana Farina 10/13, Arianna Florean dalle 15:00 a chiusura