Visualizzazione post con etichetta Vukic. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vukic. Mostra tutti i post

domenica 23 marzo 2014

L'EGO di Renzi e la similitudine con Silvio


L'EGO
di fabiomagnasciutti




La sinistra diventa pop
13/03/2014
Anche ieri la mia parte snob ha provato a resistere al dolce stil novo del monello di Firenze. Ha sorriso schifiltosa alla vista dei cartelloni, una via di mezzo tra una pubblicità Esselunga e il catalogo Postalmarket, con cui la giovane marmotta di Palazzo Chigi andava annunciando le offerte speciali del governo.

Ha scosso imbarazzata la testa davanti ai suoi giochi di parole - la svolta buona, usiamo i fondi per non toccare il fondo - che costringeranno l’imitazione di Crozza a ritirarsi per concorrenza sleale. Si è addirittura ribaltata sulla scrivania ascoltando il premier del suo Paese arringare i cronisti con un tono che ricordava le televendite col risucchio di Roberto «Baffo» da Crema, ma più che altro gli interventi del Comitato nei giochi a premi di Magalli.

Le auto blu all’asta, la foto di un carrello della spesa al posto dei diagrammi soporiferi di Monti e la strepitosa, surreale lista dei provvedimenti di cui «non» avrebbe parlato. Stentava a credere, la mia parte snob, che l’autore di quello show del mercoledì sera fosse l’ultimo erede della tradizione socialista: da Matteotti a Matteo, titolerebbe lui.

Al confronto, il contratto con gli italiani di Berlusconi mi è volteggiato nella memoria come una scrivania piena di polvere risalente all’età di De Gasperi.

Ma, al pari di tutti, anch’io custodisco una parte più semplice, che dopo tanti sospiri e lacrime desidera illudersi che questa sia davvero la volta, pardon, la svolta buona. Ed è a questa parte semplice che si rivolgeva ieri quel diavolaccio di un fiorentino. A differenza dei suoi recenti predecessori, se ne infischiava dei politici, dei mercati e dei giornalisti. Parlava direttamente agli elettori. E con un linguaggio smaccatamente di destra diceva cose abbastanza di sinistra. Anzi, le cose più di sinistra che abbia mai detto in Italia un premier di sinistra: più soldi in busta paga ai poveri, più tasse sulle rendite finanziarie. E le diceva mettendo nella voce un ardore così diverso dall’umore medio dell’italiano medio che di questi tempi, quando non urla, riesce soltanto a mugugnare.

Renzi vendeva sogni come Berlusconi, eppure persino la mia parte snob deve riconoscere che non era Berlusconi. Altrettanto furbo, ma molto più politico. Se l’antico Silvio si lamentava che il presidente del Consiglio non potesse decidere nulla, l’imberbe Matteo emanava bullismo rassicurante da tutti i nei. E i suoi sogni, dopo lungo peregrinare, atterravano finalmente su una realtà fatta di cifre e di date. A tarda sera le due parti di me stesso hanno trovato l’accordo su un punto inequivocabile: dopo vent’anni di politica al servizio della pubblicità, con questo tipetto che promette o minaccia di durare altrettanto è la pubblicità a essersi messa al servizio della politica.
Gramellini





Renzi PSE
Portos

 un uomo di mondo, sa...
Riccardo Mannelli


Gianfranco Uber


C'era una svolta
La conferenza stampa di Renzi con slide (diapositive).
Mauro Biani



Il piano economico
Natangelo


La canzoncina di Renzi
Natangelo


CeciGian



Nico Pillinini


di Tiziano Riverso



La vignetta di Giannelli


La vignetta di Giannelli


SCHIZORENZI!
----------
L’Editoriale a Fumetti di oggi è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12519400704/
-----------
…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/02/14/schizorenzite-perniciosa/
Moise


INQUIETANTI ANALOGIE..........
Pietro Vanessi (PV)


Il metodo Renzi

Vukic 




Matrioska - dal Vernacoliere di Febbraio.
Romaniello
IFIORIBLU: evolution man
http://www.ifioriblu.it/marzo14.html


RitrattoMauro Biani


 Renzi è come Berlusconi?
 

Di Ferdinando Camon
 
Da destra lo dice Fedele Confalonieri, amministratore delle aziende di Berlusconi: “Renzi è un Berlusconi con quarant’anni di meno”. Da sinistra lo dice Paolo Ferrero, di Rifondazione Comunista: “Renzi non è di sinistra”. È così? Renzi è un altro Berlusconi, più giovane, ma con molti lati in comune? Sta a sinistra, ma in realtà è un destrorso travestito? Vediamo.
Anzitutto, affrontiamo il dubbio di Paolo Ferrero. Ferrero da un governo di sinistra si aspetta una manovra radicale, che secondo lui metterebbe fine alla continua proliferazione di tasse: un prelievo dai maxi patrimoni, la famosa patrimoniale. È una tassa calcolata sul patrimonio del contribuente, non sul reddito. Sulla ricchezza che sta “ferma”, non su quella che viene creata. Su queste richieste della ultra-sinistra bisogna fare due ragionamenti: qui c’è anche un’idea punitiva della grande ricchezza, che in una democrazia di tipo europeo-occidentale è improponibile; noi abbiamo nel governo anche partiti che rappresentano le classi abbienti, la storia impone un equilibrio o compromesso, chiamatelo come volete, e le richieste di una tassazione punitiva sulle grandi ricchezze costituiscono un margine ideologico che la storia in questo momento non permette di realizzare. Forse Ferrero non ha torto, ma è fuori della storia. Per essere di sinistra, bisogna essere fuori della storia? Dal Pci al Pds al Ds al Pd, l’Italia lo ha sempre creduto. E sbagliava. Non può continuare così. Renzi è la rottura. Essendo la rottura di questa idea di sinistra, è la rottura della linea che dal Pci al Pd manteneva al potere sempre gli stessi nomi. Renzi è un esterno. Essendo un esterno, è odiatissimo dall’interno, dove stanno D’Alema-Civati-Cuperlo-Zanonato. L’interno sa benissimo che, se il suo potere s’interrompe adesso, s’interrompe per sempre. Renzi è dunque una nuova sinistra. La vecchia sinistra parlava come partito, Renzi parla come uomo. Il partito ci metteva l’ideologia, Renzi ci mette la faccia. L’ideologia è di tutti, la faccia è personale. Renzi fa politica come persona. Lo stesso faceva Berlusconi. Berlusconi conquistò il potere promettendo un nuovo miracolo italiano, in un momento in cui la sinistra parlava di disoccupazione. La sinistra era funebre, Berlusconi era gioioso. Lo stesso oggi: la sinistra fa discorsi sul default, Renzi fa discorsi sulla rinascita. Per la sinistra la ripresa chissà quando verrà, forse mai. Per Renzi è cominciata. La casta politica è corrotta, i partiti sono fonti di corruzione, nella mente del popolo, e il Pd è un partito, mentre Renzi è un uomo che si muove da solo. È diventato sindaco quando il partito non lo voleva neanche alle primarie. La richiesta del popolo a Berlusconi era: “Tu sei ricco, non importa come, facci ricchi, e non importa come”. La richiesta a Renzi è diversa: i partiti sono immobili e ci lasciano morire, tu cerca di correre e tiraci fuori. L’offerta di Berlusconi, “farò un miracolo”, era stupefacente come oggi quella di Renzi: “Gli altri vi tolgono denaro, io darò 1.000 euro a dieci milioni di voi”. Berlusconi andava in tv, Renzi va nelle scuole. Le tv sono il medium del dopo-lavoro, dopo-cena, uno strumento per la borghesia che sta bene e una sotto-borghesia che vuole star bene. La scuola è un luogo di disagio: ci vive una categoria di lavoratori col titolo di studio più alto, la laurea, ma con lo stipendio più basso. Berlusconi li odiava perché li accusava di essere di sinistra, che nel suo sistema voleva dire anti-stato, anti-sociali, anti-progresso. Nessun altro premier di sinistra andava per scuole. Renzi è una novità, e tra le cose nuove che fa, fa una nuova sinistra. A dire che non è di sinistra sono quelli della vecchia sinistra, che sta morendo con mezzo secolo di ritardo. Mentre Renzi va in Europa, Berlusconi sta per andare ai domiciliari o ai servizi sociali e chiede una raccolta di firme per salvarsi: è condannato per frode fiscale, cioè per furto a noi, il che significa che la richiesta del popolo che lo votava, “fatti ricco ma facci ricchi”, lui l’ha rovesciata nel contrario: s’è fatto ricco rubando al popolo.
17 marzo 2014
(fercamon@alice.it)



Renzi cambiaverso
Natangelo

***********************************************


Governo Renzi

giovedì 23 gennaio 2014

"In Profonda Sintonia" il faccia a faccia di Renzi con Berlusconi.

La profonda sintonia
I nuovi Mostri


"C'è una profonda sintonia tra le proposte del Pd e quelle che abbiamo discusso oggi con Berlusconi su tre temi delicati e capaci di segnare la svolta: la riforma del titolo V, con l'eliminazione dei rimborsi ai gruppi consiliari regionali; la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie senza elezione diretta dei senatori (altro messaggio indirizzato a Ncd, ndr); e la riforma delle legge elettorale. Abbiamo condiviso un'apertura alle altre forze politiche per scrivere il testo della legge che, se nelle prossime ore saranno definiti i dettagli, presenteremo alla direzione del partito che lunedì alle 16 lo voterà". 
Matteo Renzi  19-01-2014

Il modello che Renzi ha proposto a tutti i suoi interlocutori, e di cui nelle ultime ore ha discusso con l'ex premier, è il modello spagnolo 'made in Italy' con una soglia - a livello nazionale - all'8 per cento.


Le vignette


PROFONDA SINTONIA
Grande e comprensibile soddisfazione di Berlusconi per la "profonda sintonia" con Renzi sulle riforme istituzionali necessarie per arrivare finalmente alla terza Repubblica.
Restano probabilmente divergenze sull'Unione Europea ma per questo ci sarà tempo.
#profondasintonia
 Gianfranco Uber

Ritratto
Legge elettorale, c’è “profonda sintonia” dopo il lungo incontro Renzi-Berlusconi in casa Pd.
 Mauro Biani



La profonda sintonia
(I nuovi Mostri)
by Marilena Nardi




PORTOS / Franco Portinari


Priorità
CeciGian


 L'intruso
di Moise





Luigi Alfieri


Giannelli - Corriere della sera

e cosa si fa dopo cena?
Roberto Mangosi

 
 Perfetta sintonia
8Max


Krancic


Krancic


Giorgio Forattini



VAURO










fabiomagnasciutti


fabiomagnasciutti




fabiomagnasciutti

Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it


Le conseguenze



"Un leader dirige, non comanda"


Gianni Cuperlo si dimette da presidente del Pd. Lo annuncia lui stesso durante la riunione della minoranza alla Camera, leggendo la lettera inviata a Matteo Renzi e pubblicata anche sulla sua pagina Facebook. Nel testo della missiva, Cuperlo dice di essersi dimesso perché "allarmato" dalla concenzione che il segretario ha del partito. E di averlo fatto non per "rancore, ma per essere libero".

Giannelli - Corriere della sera




SERGIO STAINO


Natangelo

Tiziano Riverso



VUKIC - vukicblog

VUKIC - vukicblog



----------------------------------------------------------------------------------
Nota :
Complimenti Mauro!

La vignetta de il manifesto, di Mauro Biani ha fatto un record “terrificante” (prendendo in considerazione solo FB e senza contare Twitter, altro diluvio di retweet e siti vari): 3.500.000 visualizzazioni.
 Mauro commenta: "Cosa che fa piacere, ma che apre anche tutta una serie di domande sul pop del “tutti d'accordo”.

-------------------------------------------------------------------------------------
ti potrebbe interessare anche la raccolta


 

martedì 12 novembre 2013

Berlusconi: "I miei figli come ebrei sotto Hitler". Battuta infelice, si ma pubblicitaria.

 
La figura retorica di B.
Che desolazione.
Mauro biani


"I figli di Berlusconi come gli ebrei."
 "I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso", ha detto il Cavaliere parlando di quello che, a suo avviso, è un attacco a 360 gradi alla sua persona, dopo che Vespa gli aveva chiesto se fosse vera la proposta dei figli di vendere tutto, in una anticipazione del prossimo libro.

venerdì 4 ottobre 2013

Lampedusa, spiaggia dei conigli : Vergogna!

Tragedia nei pressi dell'isola dei Conigli a Lampedusa. Sull'imbarcazione, che si è incendiata e poi rovesciata, oltre 500 profughi tra i quali molte donne e bambini. I sommozzatori hanno già recuperato 130 corpi annegati nello scafo sul fondale. Solo 155 sono stati tratti in salvo. Per i soccorsi si muovono le navi della Marina militare [...]

Lampedusa: Se ti metti all'orecchio una conchiglia senti il silenzio dell'Italia
Marco Vicari
Morti ammazzati
La fossa comune.
Mauro Biani