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mercoledì 6 settembre 2017

World Humor Awards: le foto della premiazione 2017

Edizione 2017 degli World Humor Hawards , Italia.
 Le opere di tutti gli artisti partecipanti saranno in mostra nell’esposizione che si terrà a Salsomaggiore Terme dall’1 al 10 settembre alle Terme Baistrocchi, nella sala meeting e nella veranda.
 Il 2 dello stesso mese sono stati premiati gli artisti scelti da parte di una giuria selezionata, della quale fanno parte - oltre a Gianandrea Bianchi organizzatore e  Lucio Trojano e Marco De Angelis artisti e consulenti - Guido Clericetti, Marzio Dall’Acqua, Olivier Raynaud e Raffaella Spinazzi.
 Il pubblico ha  la possibilità di guardare dal vivo tutte le opere, e di valutare autonomamente il valore e la qualità delle tavole in mostra.
 The awarded cartoonists of the 2nd edition of World Humor Awards. The award ceremony will be held saturday 2 september in Salsomaggiore Terme (Italy). Congratulation to all the winners and mentioned authors. The jury had a very hard work because the high level of many cartoons...
sito: http://www.worldhumorawards.org/
Premio Special Guest a Bruno Bozzetto, Italia.
Animatore, disegnatore e regista italiano, Bruno è
autore di famosi lungometraggi animati (West and Soda, Vip- mio fratello superuomo, Allegro non troppo ecc.) e numerosi cortometraggi, molti dei quali vedono come protagonista il suo Signor Rossi, simbolo del cittadino italiano medio alle prese con il malcostume della propria società.

Tantissime le foto, qui sotto ne ho raccolte solo alcune...

venerdì 4 dicembre 2015

Buduar 30





© dell'autore

Scusate il ritardo.

COPERTINA DI GIANFRANCO UBER

Siamo arrivati al numero 30. 

Nei nostri pensieri doveva essere un numero celebrativo: per i successi ottenuti dai nostri amici collaboratori nei vari concorsi internazionali, per la festa a Feco-France a Forte dei Marmi e per la nuova impostazione grafica del nostro magazine.
Non avevamo però considerato il fattore tempo. Tutto quello che avevamo in mente, che abbiamo sperimentato ci ha portato via molto tempo e all’improvviso ci siamo accorti di non averne. Buduàr è un prodotto artigianale, fatto “a bottega” con tanta passione ma poca “forza lavoro”.

E così vi ritrovate sul monitor un malloppo di “solo” 100 pagine, privo di molte rubriche che ci hanno accompagnato fin qui, privo di molti autori che per forza di cose sono rimasti parcheggiati nel nostro hard disk. Si tratta di avere ancora un mese di pazienza. Torneranno tutti.

Mentre stavo preparando questo sofferto numero, inoltre, ci sono arrivate due tristi notizie: Graziano Braschi, storico fondatore con il Gruppo Stanza, della rivista Cabalà e Gianni Burato ci hanno salutato per l'ultima volta.
Inaspettatamente, come troppe volte succede.
A Graziano dedichiamo  qualche pagina su questo numero e la rubrica "Humour mon Amour" tornerà regolarmente dal prossimo numero. Per Gianni, ci stiamo lavorando.
Avevamo previsto l'uscita della sua copertina per novembre, l'aveva fatta dopo la nostra richiesta, inviandola a Dino accompagnata da qualche riga :
" Come promesso eccoti un bel divano!Lavora tu l'immagine perchè io non sono capace.Ci ha fatto tanto piacere conoscerti e conoscere tutti voi!Appena ho un po' di tempo ti mando anche qualcos'altro, intanto un abbraccio grande!"
Abbiamo fatto come richiesto, lavorato sull'immagine  e preparato la copertina.
Ora vogliamo vedere come farà a farci sapere se il lavoro è venuto come voleva lui.
Ricambiamo l'abbraccio grande consegnandolo a Iaia, la sua metà da sempre.

Leggi Buduàr 30
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Disegni su Buduàr n.°30:
1) Ritratto di un impiegato del Comune di Sanremo
2) i Cannopennini
Buduàr, emerito almanacco dell' arte leggera, reduce da premi e riconoscimenti urbi et orbi, è come sempre esuberante e generoso:
http://www.buduar.it/buduar30/
Lido Contemori

mercoledì 14 ottobre 2015

Buduàr 29



© dell'autore

L'Estate sta finendo. Buduàr 29!

COPERTINA DI NADIA KHIARI

Dopo l'ubriacatura delle 150 pagine nel mese scorso si torna alla normalità. "Solo" 116 pagine, ma di contenuti di assoluto primordine.

Qualche debutto e qualche riscoperta, come lo Scalarini del Corriere dei Piccoli, gioiellino concesso dalla famiglia del grande autore.
Tanta roba da leggere mentre ci godiamo il graduale rinfrescarsi dell'aria.
L'estate sta finendo...

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Nota:





La disobbedienza a fumetti di Nadia Khiari

“Quando nessuno obbedisce nessuno comanda”, scandisce il rivoluzionario gatto Willis, creatura della vignettista tunisina Nadia Khiari. Willis e i suoi compagni felini hanno virtualmente partecipato alle manifestazioni del 2011 che hanno portato alla caduta del dittatore Ben Ali, dando il via alle primavere arabe. Con i loro slogan che chiedevano libertà, democrazia e lavoro, i personaggi disegnati da Khiari sono subito diventati molto popolari.

“Le vignette e la satira politica sono vitali per la salute di una democrazia: poter parlare e prendersi gioco di tutto è importante. Disegnare è un modo per far ridere ma anche per guardare le cose facendo un passo indietro, adottare una prospettiva diversa e più riflessiva”, spiega Khiari a Cartoon movement, un sito che riunisce disegnatori di tutto il mondo.

Il carattere indipendente del gatto Willis somiglia a quello di tanti giovani che hanno partecipato alla rivoluzione tunisina senza schierarsi con un partito, ma decisi a ottenere la democrazia. Che farà oggi il gatto? “La rivoluzione continua, ogni giorno. La frase che dico sempre è: ‘La rivoluzione è bella ma è lunga’”.
fonte Internazionale

Le Baxar de la Paix
Willis from Tunis



Nadia Khiari e la rivoluzione a fumetti - LaPresse




venerdì 11 settembre 2015

Buduàr 28

In attesa del numero di settembre ...
per chi se lo fosse perso troppo impegnato in vacanze esotiche o semplicemente casalinghe eccovi

Buduàr 28




Buon Ferragosto da Buduàr 28

Un'estate d'arte leggera. 

COPERTINA DI EUGENIO SAINT-PIERRE
Ormai Buduàr è completamente autonomo, abbiamo la certezza che si crei senza alcuna possibilità di intervento da parte nostra.
Avevamo in mente un numero tipicamente estivo, leggero e disimpegnato.
Ci ritroviamo un malloppo da record con 150 pagine farcite di tutto e di più. Alla faccia di chi dice che di umorismo c'è ormai poco da scrivere.
Buon Ferragosto, buone ferie, buoni bagni. Ci si rilegge a settembre, con qualche piccola novità.
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Interessantissimo numero a partire  dalla mostra "Il pisello di Ugo Sajini", lo scandalo del Reno e alle altre
150 pagine di Humour

Buona lettura! 



People di Doriano Solinas


domenica 9 agosto 2015

Buduàr 27


COPERTINA DI BRUNO BOZZETTO

Un numero pre-estivo, con una foliazione più ridotta (ma pur sempre 108 pagine, perché fino ad ora vi abbiamo viziato!). Contenuti sempre all'altezza della reputazione che grazie alle nostre firme prestigiose siamo riusciti a farci.

Tante vignette, disegni, proposte ed i consueti articoli che fondono la storia con l'attualità, passando dal dopoguerra al recentissimo affaire grexit.

Il prossimo mese ci vediamo a ferragosto, con un altro numero estivo, leggero leggero. A settembre partiranno nuove rubriche, nuovi personaggi e nuovi sorrisi.

Buona spiaggia!

Leggi Buduàr 27



come anteprima Milko, Giuliano, Sajini e Solinas ...








giovedì 2 luglio 2015

Buduàr 26




COPERTINA DI GIANNI CHIOSTRI

Questo numero, forse più dei precedenti, da una dimensione del presente e del passato dell’umorismo.

Con buona pace di chi pensa che non ci sia più nulla da dire e da proporre.

Mostre, scoperte, interventi e discussioni riempiono all’inverosimile, ad ogni uscita, le nostre pagine anticate, e molto è il materiale che di volta in volta, siamo costretti a rimandare “al prossimo numero”.

Quando abbiamo cominciato questa avventura, nel lontano agosto 2012 (ebbene sì, lo possiamo dire con un po’ di orgoglio misto ad emozione!) ci ponevamo il problema contrario: come faremo a riempire il nostro salotto anticato?

Nelle pagine che seguono troverete molte proposte che vi porteranno avanti ed indietro nel tempo. Si parlerà di musica, di pubblicità, di grafica. Troverete momenti di puro divertimento, di studio e di malinconia.

Mi rendo conto, scrivendo, che ormai Buduàr è un piccolo universo.

Una sorta di simulazione della vita reale, dove si intrecciano avvenimenti, si ride, sorride e piange. E ci sofferma a pensare, ma non troppo, perché subito, dietro l’angolo, c’è l’ora dell’aperitivo.

Chissà come si immaginavano i propri lettori gli autori dei grandi storici giornali d’epoca: dove veniva letta La Sigaretta; come veniva aperto Il Travaso. Come era vestito l’affezionato lettore dell’antichissima La Rana... Noi, apparendo in uno schermo abbiamo più o meno le stesse curiosità. Non ci è dato sapere se in questo momento ci state leggendo su un tablet, su un monitor grande o piccolo, seduti o in piedi aspettando la metropolitana. Soli o con una persona accanto con cui condividere almeno il nostro finto scricchiolio cartaceo.

Possiamo solo immaginare che sul vostro volto appaia, ogni tanto, un bel sorriso. E questo è il segnale che abbiamo fatto, anche questa volta, un buon lavoro, ma soprattutto, che ci siamo nuovamente divertiti da matti a prepararlo.

(Palex dall'editoriale del numero 26)

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Come anteprima ho ho scelto due grandi: Burato e Ro Marcenaro







molto interessante la segnalazione a pagina 11:
 "Padiglione Tibet, ideato e curato da Roberto Maggi, sino al 2 Agosto 2015, nella suggestiva sede della chiesa di Santa Marta a Venezia, ospita in questa terza edizione, contestuale alla Biennale di Venezia, una mostra di Buduàr, curata da Dino Aloi, sul tema "Tibet c'è poco da ridere" con interventi di artisti italiani e francesi. Un modo di contribuire alla nostra maniera, con umorismo e ironia, ad una causa importante di cui si parla realmente molto poco."

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.
Gli artisti invitati a Padiglione Tibet hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.
Problema affrontato anche dalla mostra “Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduàr (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: "Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia [...]
di Marco De Angelis


- Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere

Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.

http://www.buduar.it/

venerdì 12 giugno 2015

Buduàr 25




COPERTINA DI RAMSES MORALES


Sputtanati a mezzo stampa

A volte la realtà della nostra società dell’informazione riesce a superare il paradosso dell’umorismo. Ma non fa ridere.

Ci sono dei nostri amici e collaboratori che in aprile si sono ritrovati al centro di una vicenda davvero inammissibile.

Achille Superbi, Agim Sulaj e Alessandro Gatto sono stati accusati di partecipare in Iran ad una mostra che vorrebbe negare l’Olocausto.

Una falsa notizia, non verificata, tremenda, da brivido. Peccato, ovviamente, che NON sia vera. Una grandissima bufala non nata per scherzo, ma dai mezzi di informazione che man mano l’hanno gonfiata, senza prendere la precauzione – precauzione che dovrebbe fare parte integrante dell’etica giornalistica – di verificarne la fonte. E per i artisti, trovarsi al centro della vicenda e delle ingiurie derivate è stato un vero schiaffo. Ho sentito personalmente più volte Agim e Achille e ho colto il loro rammarico, la loro impotenza davanti a questo flusso di fango e la loro rabbia.

Ma ricostruiamo i fatti, perché questo specifico accaduto rappresenta un esempio di quello che non dovrebbe essere il giornalismo, quello che non informa ma disinforma, per mancanza di etica professionale..

Non solo non è giusto sputtanare a mezzo stampa senza almeno verificare che la notizia sia vera, ma costituisce un danno alla reputazione e all’etica stessa delle persone coinvolte.

E purtroppo capita anche a giornalisti di fama.

L’undici aprile, sul Foglio, a firma di Giulio Meotti compare la notizia di una mostra in Iran, con relativa presenza di artisti Italiani e giustamente si indigna. Purtroppo è tratto in inganno dal fatto che sul sito dell’associazione di cartoonists iraniana ci siano i nomi di Superbi e Sulaj in quanto hanno partecipato ad altre edizioni della biennale, ma non certo a tematiche di questo tipo. Superbi realizza da sempre eccellenti caricature che espone in tuto il mondo, ma quasi sempre di calciatori o attori e non ha mai realizzato vignette di satira politica.

Stessa cosa per Agim che è un illustratore delizioso, che non si esprime solo attraverso la satira e mai per offendere altri. Diverso il fatto per Gatto che alcuni anni fa partecipò ad una mostra che poteva avere caratteristiche analoghe a questa.

Certo, negare l’olocausto è una delle cose più stupide che si possano immaginare. Leggendo poi le intenzioni degli organizzatori, la motivazione non è propriamente questa, ma quello di dare una sorta di risposta satirica al fatto che in occidente i giornali come Charlie possono liberamente sbeffeggiare il credo musulmano, e dopo i tragici fatti di Parigi il tono di vignette di questo tipo è ancora aumentato.

Si può da un lato comprendere, ma il tema resta molto scivoloso. L’Olocausto purtroppo è avvenuto ed è tragicamente innegabile.

Questo non impedisce certo oggi di poter fare vignette sui politici israeliani. Ma tutto questo riguarda l’oggi e non ha nulla a che vedere con l’Olocausto.

L’articolo di Meotti termina con una frase che lascia aperta una porta: “Speriamo di scoprire, per questi vignettisti e per noi italiani, che con questa nuova porcheria iraniana antisemita non c’entrano niente”.

Ma lunedì 13 aprile, la notizia è ripresa con foga da Pierluigi Battista che fingendo di scrivere ai responsabili della Repubblica dell’Iran rincara la dose con considerazioni ai limiti dell’ingiuria (lo valuteranno gli avvocati degli artisti) chiedendo se è vero che parteciperanno questi italiani.

(Dino Aloi, dall'editoriale del numero 25)

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Un piccolo assaggio di quello che troverete nelle 127 pagine di Buduàr 25

di Silver


di Bruno Bozzetto

lunedì 13 aprile 2015

Buduàr 24


COPERTINA DI UGO SAJINI
Diamo i numeri.
Ognuno di noi, sicuramente, ha un amico o conoscente esperto di Cabala e numeri. Il mio, l’altro giorno, durante una conversazione sul più e il meno, ha scoperto che Buduàr raggiungeva il numero 24: “nella cabalistica è il numero degli scandali, dei piaceri infimi e del libertinaggio.
Ho sorriso di circostanza, tanto per non far sembrare troppo che la cosa poco m’importava.
Il ragionamento sui numeri, comunque mi ha portato a curiosare sul nostro giornale, girando per le pagine che in questi anni abbiamo pubblicato ed ho fatto una scoperta che voglio condividere: in 24 numeri abbiamo pubblicato quasi SEIMILA pagine di umorismo e storia dell’umorismo a livelli altissimi. 5990 per la precisione.
Il mio amico, interpellato, non ha saputo darmi alcuna interpretazione “cabalistica”, ma ha aggiunto: siete pazzi!
Forse ha ragione lui.
Alessandro Prevosto
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gli autori

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Ps: c'è uno special, tra le mille cose pubblicate nelle 122 pagine, dedicato a Bort, Mario Bortolato, autore tanto amato tra gli amici enigmisti. Eccovi un'anticipazione.


sabato 14 marzo 2015

Buduàr 23

E' online Buduàr 23!
108 pagine di Humour e storia della grafica e satira ecc, ecc
... ma vi lascio alla notevole presentazione di Dino Aloi ed ad una piccola anteprima



COPERTINA DI EMILIO ISCA


Nel buduàr profumo di nuovo e di antico 
Essere dentro il Buduàr talvolta è un angolo di osservazione privilegiato perché permette di compiere scelte editoriali slegate da dettami commerciali, seminando piccoli fiori che se recepiti possono diventare profumatissimi bouquet. 
Accade così che entriamo in relazione con importantissimi (quanto rari) studiosi di satira e umorismo che iniziano a collaborare, contribuendo ad allargare l’orizzonte su altri autori, innestando nuovi ragionamenti e stimoli intellettuali. 
E’ il caso di questo ricchissimo numero in cui presentiamo contributi davvero d’eccezione

giovedì 12 febbraio 2015

Buduàr 22

COPERTINA DI PIERRE BALLOUHEY

Non doveva essere così. La copertina, intendo. Aspettavamo il disegno di Pierre, ma non volevamo perdere il senso della sorpresa chiedendogli di disegnare qualcosa di specifico.

Non doveva essere così. La nostra copertina, tutti i contenuti del giornale sono fatti, pensati, prodotti per strappare sorrisi.

Non doveva essere così la prima parte di questo almanacco dell’arte leggera. O perlomeno volevamo parlare di Wolinski, di Charlie Hebdo e della satira francese ma quando e come volevamo noi.

Eravamo ancora divertiti ed orgogliosi del rapporto di amicizia con Feco-France. Eravamo lì ad assaporare il Buduàr Extra con gli allegri auguri di Natale, leggevamo le email che arrivavano pian piano con commenti e complimenti d’oltralpe.

Poi il registro, all’improvviso, è cambiato. Non dovevano arrivare. Stupore, indignazione, incredulità.

Non doveva riempirsi il nostro archivio di tratti atroci, grida d’orrore.

Invece questa maledetta prima parte, le mille discussioni che stanno riempiendo fogli e monitor di tutto il mondo, le centinaia di vignette con matite spezzate che si rigenerano ci sono state imposte.

Trovate questi testi, questi tratti, queste parole perché ci sono state imposte con il mitra spianato.

Non dovrebbe essere così. Ma è.

Bentornati nell’irreale (ma poi nemmeno tanto) mondo del sorriso.

Fuoco alle polveri di grafite. I nostri cannoni sono cordiali e vi accolgono con un saluto. D’altronde sparano a “Salve!”

Alessandro Prevosto

Leggi Buduàr 22

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Nota: 

Sul blog di Buduàr, vi segnalo anche una bella raccolta di disegni in memoria dei colleghi di Parigi.



Da quando è stato messo in atto il vile attacco alla redazione di Charlie Hebdo, con le tragiche conseguenze che tutti hanno potuto leggere e vedere sugli organi di informazione di tutto il mondo e sui social network, la nostra email redazionale non ha smesso un minuto di ricevere disegni e vignette di solidarietà alla rivista satirica francese. Molto del materiale è già stato ripreso, ritwittato, condiviso, commentato, ma abbiamo comunque voluto aprire questa gallery che altro non è che una selezione fatta in "stile Buduàr". Il nostro contributo per fare in modo che tutto il movimento di questi giorni rimanga nella storia.



martedì 30 dicembre 2014

Buduàr 21





COPERTINA DI FABIO MAGNASCIUTTI
così. Questo è il terzo Natale che passiamo insieme a Buduàr. Davvero un traguardo importante, anche se speriamo, in cuor nostro, che sia solo una piccola e minima tappa di un lungo cammino che abbiamo intrapreso.
Crescono i visitatori dall’estero (una buona forma di turismo anche questa), ma a breve siamo convinti cresceranno anche i lettori in Italia.
Abbiamo in serbo alcune sorprese che

martedì 9 dicembre 2014

Buduàr 20




COPERTINA DI MILKO DALLA BATTISTA
Non riesco ad immaginare le emozioni che vengono generate dalle lettura del nostro almanacco. Il fatto di montarlo e smontarlo, vederlo crescere, talvolta stravolgerlo toglie a noi della redazione l’effetto sorpresa che immagino ritrovino i lettori quando si mettono a sfogliare le pagine virtuali sul proprio schermo.
Peraltro credo che pochi riescano a capire la sensazione che proviamo noi quando vediamo il nostro progetto crescere e raccogliere parole di apprezzamento.
Buduàr occupa parte della nostra vita da ormai venti numeri. Nessuno di noi, quando ci siamo lanciati in questa folle impresa, pensava di arrivare tanto lontano. Nessuno di noi poteva pensare a quanta emozione potessimo provare incontrando nuovi amici che scelgono con entusiasmo di salire sul nostro piccolo treno del sorriso.
Da questo numero prendono posto nella nostra esclusiva prima classe altri due amici che contribuiscono a fare dell’umorismo un’arte: Silver e Marlene Pohle.
Silver aveva già fatto una toccata e fuga nel Buduàr con una bella copertina “divanizzata”. Torna in veste di collaboratore fisso con delle piccole perle che lo allontanano un po’ dall’associazione Lupo Alberto/Silver. Vignette pure, senza personaggio fisso, pubblicate tanto tempo fa su “L’Occhio” il quotidiano popolare di Maurizio Costanzo, ma ancora cariche di straordinaria capacità di strappare un sorriso.
Marlene Pohle, è nata in Argentina e abita in Germania. è la vice presidente generale della FECO international (Federation of Cartoonists Organizations) insomma, roba fina.
I suoi disegni vanno ad arricchire la nostra collezione di pagine irripetibili. Vi lascio alla lettura di un numero che sarebbe stato impossibile senza l’eccezionale apporto di Cristina Garcia, la nostra traduttrice.
Ad un certo punto Buduàr sembrava una vera Torre di Babele: le pagine erano occupate da testi francesi, spagnoli ed italiani. L’intervista a Nadia Khiari in francese, il divertente articolo su Mongolia in spagnolo... Il risultato lasciamo a voi giudicarlo.
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 http://www.buduar.it/

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121 pagine da gustare a poco a poco
qualche  vignetta in anteprima





Gianni Burato a pag. 71

Uber a pag.33


Silver a pag 31
***

giovedì 6 novembre 2014

Buduàr 19







COPERTINA DI ELENA PONGIGLIONE

Un nuovo numero di Buduàr, con la copertina realizzata dalla bravissima Elena Pongiglione che arricchisce il nostro salotto con verve ironica molto accattivante.

Oltre alle collaudate rubriche ne stiamo approntando altre che compariranno man mano nei prossimi numeri. I collaboratori aumentano e propongono nuove idee su nuovi argomenti. Calzante, a questo proposito, l’articolo di Freddy Colt sulla musica umoristica, a riprova per l’ennesima volta, che Buduàr è un laboratorio dove mescoliamo ingredienti per arricchire un contenitore progettualmente teso al sorriso.

E nel nostro salotto ci sentiamo davvero a nostro agio. Salutiamo anche i nuovi collaboratori come Gianni Burato, Sergio Ippoliti che arricchiscono con grazia le pagine, ma anche l’ottimo Antonio Todde che ci racconta dello straordinario Giuseppe Novello, uno dei più grandi autori italiani, capace con il suo stile ammiccante e pregno di
ironia, di far ridere con uno stile davvero unico. Oltre alla bellezza del disegno di Novello, la riconoscibilità è proprio nella battuta. Pungente ed efficace.
Un focus su Manganaro, uno dei più importanti autori dell’Ottocento ci viene da Francesco Granatiero che da anni conduce importanti ricerche sull’artista. Come dicevo, davvero un numero ricco di articoli e di disegni che spaziano dall’Ottocento al contemporaneo, dalla musica alla grafica per non lasciare spazi inesplorati.
Divertente anche il pezzo su Lucio Trojano, umorista investito a Lanciano della carica di Mastrogiurato (che sembra una cosa seria); ringraziamo anche gli amici di Internazionale che hanno ospitato nel loro concorso opere pubblicate su Buduàr e soprattutto li ringraziamo per aver premiato il disegno di Marco De Angelis che trovo delizioso. Alcuni lettori ci fanno notare che Buduàr è troppo ricco di cose. Ed è vero, anche se ogni numero rimandiamo alcune pagine al successivo.
Ma Buduàr può durare un mese. Si può guardare, riguardare, gustare con calma anche a piccole dosi per goderne al meglio l’essenza.
Come un liquore profumato, da sorseggiare o un fiore delicato da cogliere.
Buon numero 19.

Leggi Buduàr













111 pagine di humour





lunedì 29 settembre 2014

Buduàr 18

Un premio a BUDUÀR. Che viva BUDUÀR.

E così Buduàr ha vinto il premio Pino Zac a Forte dei Marmi.
[...]
Ho scritto "che viva Buduàr" perchè spero sinceramente che il nostro progetto possa continuare ad andare avanti e possa essere conosciuto sempre più raggiungendo anche i ragazzi più giovani. L'umorismo è passione e piacere, ma è anche vita, da godere con un sorriso.
(dall'Editoriale di Buduàr n.18 di Dino Aloi)




ATTENZIONE. ABBIAMO RISCONTRATO PROBLEMI DI VISUALIZZAZIONE CON CHROME. NON DIPENDONO DA NOI, MA DAL BROWSER.
PER LEGGERE SENZA PROBLEMI BUDUAR UTILIZZATE FIREFOX O SAFARI.

COPERTINA DI LIDO CONTEMORI
Un numero leggermente autocelebrativo con un lungo servizio sul Premio satira Politica di Forte dei Marmi, ma anche un numero particolarmente ricco di sorrisi e di storia. Il resoconto della giornata a Le Piastre per il Premio della Bugia, un ricordo dell'amico Paolo del Vaglio, il punto sul Cabaret stilato con dovizia di particolari da Emilio Isca, una finestra sull'animazione e molto altro in più di 100 pagine di qualità garantita.
In questo numero:
Dino Aloi, Giada Aloi, Mirko Amadeo, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Carlo Baffi, Emanuele Begliomini, Antonio Botter, Graziano Braschi, Franco Bruna, Berlinghero Buonarroti, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Davide Ceccon, Gianni Chiostri,Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Vincenzo D’Agostino, Marco De Angelis, Paolo Della Bella, Paolo del Vaglio, Umberto Domina, Antonio Ghirelli, Guido Giordano, Firuz Kutal, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Sergio Ippoliti, Benito Jacovitti, Enzo Lunari, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Giulio Mellana, Marco A. Morini, Marco Novarino, Angelo Olivieri, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Passepartout, Alessandro Prevosto, Federico Ricciardi, Umberto Romaniello, Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Ugo Sajini, Francois San Millan, Doriano Solinas, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Fabrizio Zubani.
Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
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venerdì 5 settembre 2014

Buduàr 17


Copertina di Umberto Romaniello


Vi avevamo annunciato un numero vacanziero per il mese di Agosto ed eccolo qua, in tutta la sua estiva spensieratezza. Non  si pensi, però, che vogliamo chiudere gli occhi davanti agli innumerevoli drammi del mondo, alle guerre, ai disastri della nostra politica nazionale, alla crisi economica che ci soffoca: un bombardamento continuo di brutte notizie che fanno a gara a toglierci il sorriso. Buduàr, infatti, ha sempre guardato sin dal primo numero in parte all’umorismo puro e in parte alla satira, ricordandoci che sorridere corrisponde al puro e gioioso svago come alla critica sarcastica dell’attualità. 
Questa è solo una sosta rigenerante, una pausa dedicata soprattutto all’estate e alle vacanze, ricordando vecchi e gloriosi autori del passato e pubblicando vignette e testi dei migliori autori contemporanei.
(Marco De Angelis, dall'editoriale del numero 17)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Antonio Botter, Marco Biassoni, Bruno Bozzetto, Graziano Braschi, Battì, Berlinghero Buonarroti, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Ernesto Cattoni, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Osvaldo Cavandoli, Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Paolo Della Bella, Umberto Domina, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Sergio Ippoliti, Mario Lovergine, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Melanton, Claudio Mellana, Gaspare Morgione, Marilena Nardi, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Federico Ricciardi, Umberto Romaniello, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Ugo Saijni, Francois San Millan, Doriano Solinas, Giovanni Sorcinelli, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal.

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disegno di Bruno Bozzetto

domenica 3 agosto 2014

Buduàr 16




COPERTINA DI SILVER

Torna l’estate e Buduàr si adegua alla tradizione. 
E tradizione vuole che il numero di luglio di ogni pubblicazione che si rispetti segni l’inizio delle ferie.
D’apprincipio abbiamo avuto qualche dubbio e sollevato discussioni accese all’interno del Comitato Centrale. 
Intanto sulla definizione di “pubblicazione che si rispetti”, ma qui ci è venuto incontro il comitato del Festival Internazionale di Ferrara 2014 organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e VoxEurop per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana dell’anno.
Tra le vignette in concorso potrete trovare molti nostri autori, ma ben 3 vignette (di Dino, Marco e Assunta) pubblicate nelle nostre pagine.
Il “rispetto” ce lo siamo guadagnati sul campo.
Poi “inizio delle ferie”. Ferie da cosa? dal nostro divertimento-sollazzo-godimento-solletico mensile?
Il nostro cervello, sul Buduàr, è in ferie tutto l’anno...
Comunque alla fine delle delle discussioni abbiamo confezionato questo numero estivo ed il prossimo, vacanziero, più leggero, disimpegnato e soprattutto preparato in anticipo ed in modo atemporale.
Noi che della tradizione siamo estremi sostenitori, ci adeguiamo e consegnamo alla rete un numero di luglio estremamente interessante e soprattutto che vede l’esordio sulle nostre pagine di due (nuovi) fuoriclasse del sorriso disegnato: Sergio Ippoliti e Guido Silvestri in arte Silver.
Di Sergio parleremo diffusamente nel numero di settembre presentandolo a chi, magari delle nuove generazioni, non lo conosce.
Di Silver, autore della nostra copertina di questo mese, ci racconta Ferruccio Giromini (anch’esso, tra l’altro fuoriclasse di prestigio), approfittando dei 40 anni del suo Lupo Alberto.
Ad agosto troverete un numero 17, come dicevo, come da tradizione, leggero e spensierato, fatto di ricordi, documenti e pieno di aria vacanziera. Un po’ di riposo in attesa di settembre che ci vedrà in pista un po’ più carichi e con nuove proposte, nuove riscoperte e soprattutto sorrisi.
 Buona estate.
(Alessandro Prevosto, dall'editoriale del numero 16)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Carlos Amorim, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Carlo Baffi, Antonio Botter, Bruno Bozzetto, Battì, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Gianni Chiostri,  Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Umberto Domina, Franco Donarelli, Guido Giordano, Ferruccio Giromini, Sergio Ippoliti, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Enzo Lunari, Benito Jacovitti, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Franca Marenzana, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, Marilena Nardi, Angelo Olivieri, Franco Oneta, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Umberto Romaniello,  Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Ugo Saijni, Francois San Millan, Fabio Sironi, Gruppo Stanza, Doriano Solinas, Giovanni Sorcinelli, Carlo Squillante, Sergio Staino, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal.
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mercoledì 9 luglio 2014

Buduàr 15



COPERTINA DI LUCIO TROJANO


Buduàr ha vizio di fondo.  Questo suono onomatopeico mutuato dal francese, questa evocazione del salotto che deve comunque qualcosa al libro “Filosofia del Budoir” del marchese De Sade (La Philosophie dans le boudoir ou Les instituteurs immoraux),  saggio drammatico, ma nel contempo cinico e ironico, in cui si instrada al piacere la giovane Eugénie, vive parallelamente al piacere che proviamo nel prepararlo, piacere che speriamo di trasmettere, esattamente come quello che cerca di propagare Madame de Saint-Ange nell’educare e istruire la giovane promessa del futuro piacere, diffuso e diffondibile, in ogni momento. E torno, per un attimo, al vizio di cui ho accennato all’inizio. Ci piace! Questo è il vizio di fondo. E il piacere che proviamo nel confezionarlo è impagabile. E nella follia, forse anomala, forse lucida, ci sentiamo come delle madame, delle maîtresse (da materasso, tipico anche del budoir), con intenti divulgativi e pedagocici, alla ricerca di un sorriso, magari amaro o stiracchiato, ma pur sempre un sorriso.
(DINO ALOI, dall'editoriale del numero 15)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Carlos Amorim, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Carlo Baffi, Antonio Botter, Graziano Braschi, Battì, Jean Marie Bertin, Berlinghero Buonarroti, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Davide Ceccon, Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Paolo Della Bella, Umberto Domina, Franco Donarelli, Maurizio Fei, Guido Giordano,  Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Mario Lovergine, Enzo Lunari, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Passepartout, Alessandro Prevosto, Umberto Romaniello, Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Oscar Sacchi, Ugo Saijni, Doriano Solinas, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Lamberto Tomassini, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal, Fabrizio Zubani.
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giovedì 3 luglio 2014

Buduàr 14


COPERTINA DI ROBERT ROUSSO

Ogni nuovo appuntamento con Buduàr riesce a stupire anche noi che per venti giorni al mese ce lo vediamo crescere sul nostro computer.
Anche stavolta nuovi arrivi, nuovi collaboratori che danno prestigio a questo foglio digitale che sempre più meriterebbe una versione cartacea.
Ma non sono tempi. Accontentiamoci di questo surrogato che cerchiamo di fare al meglio.
Nuovi arrivi, dicevo. Sergio Staino, non nuovo invero su queste pagine, arriva per riproporre in sequenza cronologica le strisce di Bobo. Vere chicche risalenti al 1979. 
Graziano Braschi, Berlinghiero Buonarroti e Paolo Della Bella, ovvero il Gruppo Stanza che ha fatto la storia della satira italiana con Cabalà e molto altro. Ci ripropongono, in versione riveduta, aggiornata ed ampliata, le 500 giornate dell’umorismo che è apparsa per la prima volta sul catalogo Humour mon Amour edito da Il Candelaio nel 1982.
Per il resto l’unico commento che ci è venuto spontaneo in modo unanime, alla rilettura e correzione, è stato: un numero ricco. Ve lo consegnamo con la certezza, ancora una volta, di non deludere i vostri palati fini.
(Alessandro Prevosto, dall'editoriale del numero 14)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Amorim, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Carlo Bafffi, Antonio Botter, Romano Bertola, Benny, Franco Bruna, Battì, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Gianni Chiostri, Davide Ceccon, Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Umberto Domina, Franco Donarelli, Maurizio Fei, Guido Giordano, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Cesare Lomonaco, Mario Lovergine, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Ruggero Maggi, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Passepartout, Alessandro Prevosto, Umberto Romaniello, Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Ugo Saijni, Francois San Millan, Gruppo Stanza, Doriano Solinas, Giovanni Sorcinelli, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal, Fabrizio Zubani.
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Buduàr 14   Robert Rousso   

sabato 14 giugno 2014

Buduàr 13



COPERTINA DI DANILO PAPARELLI

UN MOVIMENTO, NON TELLURICO, NON MALPANCISTICO
Buduàr è un prodotto di nicchia, questo lo sappiamo sin dall’inizio, però è in grado di captare e intercettare grandi energie e talenti di collaboratori che definiamo il meglio di quanto possa rappresentare il genere legato alla grafica umoristica.
Non seguiamo la moda non avendo l’obiettivo di vendere a tutti i costi e perseguiamo un nostro percorso che vogliamo condividere, sempre più, con tutti gli amanti di questo genere, che ripetiamo essere di nicchia.
E le collaborazioni che continuano ad arrivare, anche più numerose del previsto, ci rincuorano e ci esortano a proseguire nel nostro cammino, ad ogni numero meno solitario.
Con l’antenna recettiva, non certo per merito personalistico, cerchiamo di captare le onde che muovono intorno al genere, allargando spesso l’orizzonte anche a campi limitrofi e affini che ben si sposano con la filosofia del progetto editoriale. 
Una commistione di generi che non crea tendenza ma aggregazione, figlia forse dei movimenti artistici che hanno attraversato il continente nel Novecento attraverso flussi artistici che hanno saputo poi trovare la loro via. E l’umorismo e la satira erano ben presenti anche in quegli anni, con artisti che hanno saputo esprimere le loro capacità utilizzando sistemi di comunicazione affini e mai distanti. Viene in mente il caso di Aroldo Bonzagni, splendido pittore ma anche illustratore e vignettista, uno dei primi cinque fondatori del movimento futurista con Marinetti, poi sostituito da altri che diventeranno più famosi di lui. Ma Bonzagni è esistito ed è stato un esponente della primissima ora, con il suo talento e il suo senso dell’umorismo che ha manifestato attraverso caricature e disegni pubblicati sui giornali.
Non stupisce infatti i nostri lettori che talvolta ci siano articoli dedicati a figure artistiche legate all’ironia o che vi siano reportage che raccontano di mostre di pittura o la Biennale di Venezia. Tutto questo è contiguo alla ricerca dell’arte leggera che si manifesta in campi che spaziano in tipologie differenti.
E siamo fieri che grandi artisti come Lovergine, Contemori, Cavallerin, Marcenaro (e davvero l’elenco dovrebbe comprendere tutti  gli artisti che si alternano sulle pagine del nostro giornale perché scegliamo con cura e amore ogni pezzo). I collegamenti internazionali, le pagine dedicate al sorriso anche attraverso lo scritto o le immagini, di qualsiasi forma, soddisfano la nostra curiosità. Per questo piace paragonare Buduàr ad un movimento, spinto dalla curiosità del conoscere. Un movimento che non ha esigenze legate al mercato ma all’idem sentire, termine latino forse talvolta abusato dalla politica, ma che ha radici profonde nella cultura. 
E come sempre sono molte le novità che si susseguono ad ogni numero, cercando sempre una legame stretto tra il nuovo e il classico, con artisti (perché questo davvero sono i collaboratori del giornale, a dispetto di chi li vorrebbe semplici esecutori) che superano il concettuale e trovano pace in qualcosa di più grande, quella  forma di comunicazione che per natura stessa anticipa o vede oltre, talvolta di lato, restando perfettamente calata nel suo tempo, un tempo che non ha confini e che deborda ogni volta non per stupire i borghesi (termine caro ai dadaisti di cui per certi aspetti siamo figli) ma per accoglierli. Del resto il concetto stesso di borghesia è cambiato nel corso dei decenni ed oggi non è più possibile stupire, tali e tante cose si sono manifestate ai nostri occhi.  Lo stupore vero è nel sorriso, di questo siamo convinti.
E l’amico Franco Bruna ci ha fatto sorridere per anni. Ci ha lasciato, come Franco Origone un mese prima, all’improvviso. 
Ma resteranno con noi, nel cuore e sulle pagine di Buduàr.
(Dino Aloi, dall'editoriale del numero 13)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Carlo Baffi, Antonio Botter, Franco Bruna, Monica Bruna, Battì, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Gianni Chiostri, Lido Contemori, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Umberto Domina, Franco Donarelli, Maurizio Fei, Chiara Gatti, Guido Giordano, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Cesare Lomonaco, Mario Lovergine, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Ruggero Maggi, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, Marilena Nardi, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Franco Oneta, Danilo Paparelli, Passepartout, Umberto Romaniello, Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Ugo Saijni, Placido Antonio Sangiorgio, Francois San Millan, Doriano Solinas, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal, Fabrizio Zubani.
Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
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sabato 10 maggio 2014

Buduàr 12

BUDUÀR 12
rivista umoristica online 
diretta da Dino Aloi e Alessandro Prevosto 


http://www.buduar.it/buduar12


Non vogliamo pensare che Franco Origone, un altro amico, ci ha lasciatipiuttosto vogliamo usare un trucco, un piccolo gioco enigmistico che potrebbe chiamarsi “cambio di vocale”.Franco Origone ci ha lasciato un enorme archivio di sorrisi, di invenzioni che in tanti anni, con il fratello Agostino, ha coltivato, colorato, modificato, pubblicato. Ed è pescando lì che vogliamo che continui ad essere con noi/voi, ogni mese, come sono con noi Jacovitti, Botter, Domina, CavalloCon le loro rubriche, con le loro invenzioni, con i loro disegni.E’ per questo motivo che nelle pagine che abbiamo dedicato ad uno dei papà di Nilus abbiamo preferito parlare del loro lavoro e non della triste occasione. Un modo per ricordare Franco e far conoscere un po’ più ai nostri lettori l’enorme lavoro fatto in questi anni dai due fratelli.
* * *
Quando ho cominciato a pensare a quello che è diventato “il progetto Buduàr” non avevo ancora le idee ben chiare ma ben chiara era l’ispirazione: il Salone dell’Umorismo di Bordighera.
Non tanto come mostra, ma come spirito (almeno quello originario). Una delle prime cose che mi colpì durante le mie partecipazioni, fu l’incredibile varietà di provenienze degli umoristi.Non c’era una Nazione non rappresentata. Un vero miracolo, se si pensa che non c’era internet e le comunicazioni, soprattutto verso il blocco sovietico, erano veramente difficoltose.
Oggi, piano piano, comincio a respirare quel clima internazionale: piano piano il nostro salotto si popola di...popoli.
Per scelta non indichiamo la provenienza dei nostri collaboratori, ma lo spirito internazionale di Buduàr è sempre più marcato e comincia prendere la piega che mi ero augurato. Dopo GoVa, Walter Toscano, Pierre Ballouhey, Robert Rousso, Jordi Artigas, Firuz Kutal, Omar Perez, François San Millan arriva questo mese, dalla Corsica, anche Battì.Un bel risultato se consideramo che la lingua italiana, in questo momento, non è certo tra le più parlate al mondo.Ma certamente non vogliamo dimenticare (né rinnegare) la nostra nazionalità e agli amici della prima ora (che aderirono con entusiasmo al progetto ad occhi chiusi) pian piano si stanno aggiungendo grandi talenti e grandi firme che non possono che accrescere il prestigio delle nostre pagine elettroniche.Questo mese diamo il benvenuto a Mario Lovergine, Fabio Magnasciutti e Ro Marcenaro. Altri ne stanno arrivando.
Quando abbiamo iniziato questa avventura avevamo una domanda in testa: riusciremo a riempire 60 pagine al mese?
Ora abbiamo sempre un dubbio: basteranno 120 pagine?
(Alessandro Prevosto dall'editoriale del numero 12)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Pietro Ardito, Jordi Artigas, Pierre Ballouhey, Niccolò Barberio, Carlo Baffi, Antonio Botter, Battì, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Sergio Cavallerin,
Giorgio Cavallo, Gianni Chiostri, Lido Contemori, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Umberto Domina, Franco Donarelli, Maurizio Fei, Ferruccio Giromini, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Mario Lovergine, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Fabio Magnasciutti, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, Ivana Mulatero, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Banda Osiris, Andrea Pecchia, Omar Perez, Franco Oneta, Alessandro Prevosto, Umberto Romaniello, Robert Rousso, Giuliano Rossetti, Oscar Sacchi, Marta Saijni, Ugo Saijni, Francois San Millan, Doriano Solinas, Carlo Squillante, Achille Superbi, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal.
CLICCA SULLA COPERTINA PER LEGGERE IL NUMERO.
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COPERTINA DI: LIBERO ADATTAMENTO DI UN DISEGNO DI FRANCO ORIGONE

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di Fany-Blog


Franco Origone