lunedì 14 dicembre 2020

IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE di Corrado Augias

Beau Geste
Bravo Augias, complimenti.

Gianfranco Uber


Corrado Augias ha annunciato che restituirà alla Francia la Legion d’onore in segno di protesta, dopo che il Presidente Macron ha insignito con lo stesso riconoscimento il presidente egiziano Al Sisi, a capo di un regime sanguinario che ha sulla coscienza le torture e la morte di Giulio Regeni.

Durando

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IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE

di Corrado Augias 

Caro direttore*, 

domani lunedì 14 dicembre, andrò all'Ambasciata di Francia per restituire le insegne della Legion d'onore a suo tempo conferitemi. Un gesto nello stesso tempo grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale. Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d'origine della mia famiglia.

La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d'onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l'importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Quando il primo console Napoleone Bonaparte la istituì, non voleva ridare vita ad un ordine cavalleresco ma certificare il riconoscimento di un merito, militare o sociale. Questa distinzione è importante in relazione al caso di cui si discute. Dove e quali sono i meriti del presidente Al-Sisi?

I riconoscimenti e le onorificenze degli Stati sono soggetti al mutevole andamento della storia, può accadere che un'insegna elargita in un dato momento si trasformi in un gesto imbarazzante per il comportamento successivo della persona insignita. In questo caso però le cose sono già chiare oggi. 

Il comportamento delle autorità egiziane, a partire dal suo presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stato delittuoso, ha violato i canoni della giustizia, prima ancora quelli dell'umanità. Ora l'Italia si trova di fronte un'autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l'Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell'altro una perdita secca, anche se di diversa natura.

I rapporti tra Stati (come ogni rapporto politico) sono regolati dal calcolo, certo non dalla generosità né dall'amicizia, nemmeno dai legami secolari che pure esistono tra Italia e Francia. Però c'è un limite che non dovrebbe essere superato, ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta.

* La lettera di Augias è indirizzata al direttore del quotidiano la Repubblica.




Emad Hajjaj

8 December 2020

Macron meets Sisi





 Maarten Wolterink

8 December 2020

Two face daddy

Macron has put the topic of human rights aside to have a talk with Sisi from Egypt about the delivery of more weapons. A nice example of profit before people.




Libertà per Patrick Zaki

Verità per Giulio Regeni

Vauro


Ecco il testo della lettera consegnata all'ambasciatore:

«Gentile ambasciatore, le rimetto qui accluse le insegne della Legion d'onore. Quando mi venne concessa, il gesto mi commosse profondamente. Dava una specie di consacrazione al mio amore per la Francia, per la sua cultura. Ho sempre considerato il suo paese una sorella maggiore dell'Italia e una mia seconda patria, vi ho risieduto a lungo, conto di continuare a farlo. Nel giugno 1940, mio padre soffrì fino alle lacrime per l'aggressione dell'Italia fascista ad una Francia già quasi vinta. Le rimetto le insegne con dolore, ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all'occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L'assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell'Europa che - insieme - stiamo così faticosamente cercando di costruire. Non voglio sembrare più ingenuo di quanto non sia. Conosco abbastanza i meccanismi degli affari e della diplomazia - però so anche che esiste una misura, me la faccia ripetere con le parole del poeta latino Orazio: Sunt certi denique fines, quo ultra citraque nequit consistere rectum. Credo che in questo caso la misura del giusto sia stata superata, anzi oltraggiata.

Con profondo rincrescimento».



Nella foto, il conferimento della Legion d'onore a Corrado Augias.


Una prima verità per Giulio.
Gianlo
https://gianloingrami.blogspot.com/2020/12/verita.html
#giulioregeni #egitto #alsisi #giustiziaitaliana




La Notizia:
Durante un incontro che doveva servire per parlare anche della delicata questione del rispetto dei diritti umani in Egitto, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ricevuto dall’omologo francese, Emmanuel Macron, la Grande Croce della Legion d’Onore della Repubblica francese, la più alta onorificenza del Paese. A differenza dei canali ufficiali dell’Eliseo, che hanno diffuso le immagini della sola conferenza stampa congiunta, la presidenza della Repubblica d’Egitto ha pubblicato un video che riassume l’incontro, compreso il passaggio della cerimonia per la consegna della Grande Croce. Onori militari, con tanto di serata di gala, che l’Eliseo serata di gala, ma tutto rigorosamente tenuto segreto dall’entourage dell’Eliseo che non ha voluto rendere pubblico il riconoscimento.

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